RELAZIONE   Via Normale al Campanile Alto di Brenta 2937 m.

MIE IMPRESSIONI

Percorsa nell’Agosto 1970 con Gianni Maltese.

Via facile , ma remunerativa per il panorama.

Il compagno l’ho conosciuto al rifugio Alimonta e poi mai più visto.

Superbo e ardito campanile, che si eleva isolato sulla Catena degli Sfúlmini a N del Campanile Basso, fra la Bocchetta del Campanile Alto e la Bocchetta Bassa degli Sfúlmini.

Non ha la simmetrica regolarità, né la tipica forma squadrata del Campanile Basso, ma ha lo stesso slancio e proporzioni più grandiose.

Alla sua vetta acuminata e bicuspide convergono tre pareti quasi verticali: quella orientale che domina la Busa degli Sfúlmini; quella meridionale che si appoggia sul terrazzo della Sentinella; quella nord-occidentale che strapiomba sopra il canalone scendente dalla Bocchetta degli Sfúlmini.

Tra le varie creste e spigoli ò particolarmente pronunciata l'affilata cresta 0, che con un dislivello di 600 m affonda il suo zoccolo direttamente nelle ghiaie della V. Brenta.

Delle due cime del campanile, quella S é più alta di pochi metri della cima N.

Il Campanile Alto è una delle cime più ardite ed eleganti del Gruppo di Brenta e la sua scalata è tra le più attraenti e remunerative.

La via normale è facile, ma tutt'altro che banale; la parete S offre un'arrampicata brillante e consigliata; la cresta O è una scalata di soddisfazione.

Stupendo e impressionante il panorama dalla vetta.

La via più agevole per scalare il superbo campanile venne individuata nel 1584 da Gottfried Merzbacher, stando sulla cima della Torre di Brenta.

Nell'anno successivo infatti, il 27 luglio 1885, accompagnato da Bonifacio Nicolussi, egli poteva raggiungere la vergine vetta per il gran camino del versante N.

Per il caminone Nord-nord-est (via normale)

Dalla VIA DELLE BOCCHETTE per breve canale detritico si sale alla Bocchetta Bassa degli Sfúlmini, tra il Campanile Alto e gli Sfúlmini.

Si attacca per una fessuretta poco profonda obliqua a sinistra.

Dopo c. 10 m si sale a raggiungere un sistema di cenge, che si seguono verso destra, onde aggirare lo spigolo N.

Al di là, sotto un enorme tetto, si sale c. 20 m (II +) per belle rocce gradinate, mirando all'imbocco del camino gigante.

Questo è alto 70 m, è assai largo e bloccato in più punti da grossi massi, che si possono superare per la fessura tra il masso e la parete oppure girare sulla parete a sin. (pass. III, chiodi).

Il camino porta nella parte superiore del canalone detritico che scende dall'intaglio tra le due punte del Campanile.

Si sale per pochi metri lungo il canalone e, senza raggiungere l'intaglio, ci si sposta a sinistra per cenge, verso la parte gradinata della parete E della cima principale.

Si sale poi sia direttamente per placche di buona roccia e sia girando a sinistra per cenge, fino a trovare un ripido caminetto che porta in vetta (ore 0.45-2).

DISCESA

Anche in discesa si segue la stessa via, che non presenta particolari difficoltà; numerosi ometti e tracce di passaggio facilitano l'orientamento.

Fare attenzione però a non seguire (come parrebbe logico)

il canalone detritico che scende verso NE dall'intaglio fra le due cime, ma attraversarlo e uscire a sinistra per infilare il camino gigante; in questo si trovano chiodi per eventuali corde doppie.

VARIANTE

Per salire alla Cima Nord si segue la via normale fino al canalone che scende dall’intaglio fra le due cime e di qui si entra nella stretta e liscia spaccatura, che taglia la Cima Nord.

La si rimonta fino a un masso incastrato, si attraversa verso 0 e ci si porta su un ponte formato da massi incastrati.

Si prosegue sia per la stretta fessura verso I'anticima, sia per la ripida parete della Cima Nord.