CASTELLETTO INFERIORE - Parete Sud  - via normale

Dislivello:  270 m.

Difficoltà:  II°     Coefficiente di Difficoltà: 54

(270*0,2)=54

La vecchia via che sale dal Nord per un faticoso vallone detritico è ormai quasi totalmente abbandonata perché priva di interesse.

La via che qui viene descritta si svolge invece interamente per il versante Sud, sulla parete rivolta al Rif. Tuckett, ed offre una facile arrampicata in parte molto esposta, con gli appigli levigati dall'uso.

Dietro al Rifugio TUCKETT, nella parte più a sinistra (Ovest) della parete del Castelletto, si nota un profondo camino, leggermente obliquo da destra a sinistra, che porta su una spalla a Ovest del Castelletto e che stacca dal massiccio principale un torrione, detto Figlio del Castelletto.

Dal rifugio con sentiero salire in pochi minuti all'attacco del camino.

Salire interamente fino alla « grande cengia detritica », che taglia tutta la parete Sud del Castelletto.

Continuare nella stessa direzione per un altro camino, che offre qualche passaggio elegante per superare 2 piccoli strapiombi (ottimi appigli).

Raggiunto per un breve canale una sella sulla cresta Ovest, seguire il sentiero che sale per un breve tratto lungo la cresta e da una spalla detritica prendere una cengia che riporta nella parete Sud del Castelletto.

Seguirla con percorso molto esposto fino nella parte più a destra (Est) della parete, dove questa è meno ripida e gradinata.

Oltrepassato uno spigolo giallo, sulla verticale della vetta, abbandonare la cengia e riprendere a salire per facili e ripidi gradini, in obliquo verso destra in direzione di un grande “naso di roccia” sporgente al margine destro della parete.

Per una cengia attraversare verso destra sotto il “naso” e subito prima di esso, per un ripido caminetto, riportarsi a sinistra su rocce gradinate.

Salire ancora leggermente verso destra fino alla piccola e marcata spalla Est della cresta sommitale.

Col sentiero che segue la cresta Est, raggiungere la cima.

(ore 1.30-2)

DISCESA

Percorrere la facile cresta verso Est e dove si interrompe con un brusco risalto scendere verso destra (Sud) fino a quasi sopra al grande a naso sporgente.

Scendere un caminetto verso sinistra che porta sotto il “naso”, poi per cenge e rocce gradinate abbassarsi verso destra fino a una stretta cengia esposta, lungo la quale si attraversa in orizzontale tutta la parete Sud.

Dalla spalla detritica sulla cresta Ovest scendere a una sella pure sulla cresta.

Da questa scendere un breve canale a sinistra (Sud) seguito da uno stretto e ripido camino alto 40 m (II -; appigli lisci, cordini per eventuale corda doppia).

Dopo la prima grande terrazza detritica continuare la discesa nella sottostante rampa-camino.

I primi 40-50 m sono facili (I) e altri 15 m poco difficili (Il).

Da 1 ch. cementato, con una calata a corda doppia di 25 m. si arriva sulle rocce alla base della parete Sud (ore 1.30).

NOTA:

Dalla spalla sulla cresta Ovest si può evitare di scendere per i camini verso Sud, abbassandosi invece a Nord e scendendo nel vallone detritico seguendo delle tracce, che portano sul sentiero che viene dal Rif. Graffer e porta al Rif. Tuckett.

Per la vecchia via normale.

Questa via sale per i due successivi camini sul versante del rifugio (Sud) fino alla spalla detritica a Ovest del Castelletto, quindi passa sul versante Nord e attraversa lungamente per i ghiaioni sotto la parete Nord fino a portarsi sullo spigolo Est.

Per breve canale raggiungere l'intaglio di cresta ad Est del Castelletto, salire pochi metri fino a una cengia, girare con esposta traversata sul versante Sud, fino sotto al caratteristico “naso sporgente”, dove si ricongiunge alla via descritta in precedenza.

VARIANTE DAL NORD

Seguire la vecchia via normale e, invece di girare interamente sul versante Nord del Castelletto, riprendere a salire circa nel mezzo della parete, sulla verticale della vetta.

Da un grosso pulpito ghiaioso salire per brevi pareti, da una cengia all'altra, fino a sotto a un lastrone strapiombante della parete Nord.

Percorrere verso sinistra la cengia più alta (seguendola verso destra si raggiungerebbe l'intaglio della cresta Ovest , superando con passaggio delicato ed esposto qualche interruzione, fino in prossimità dello spigolo Est.

Subito prima dello spigolo, scalare un tratto di parete quasi verticale per mezzo di due fessure poco profonde, che portano sulla marcata spalla della cresta sommitale dove giunge anche la via normale.

DISCESA VERSO NORD

È una combinazione di questi due itinerari.

Scendere come per la via normale da Sud fino a sotto il naso Nord.

Girare lo spigolo su una cengia.

Senza scendere alla forcella della cresta Est (non consigliabile) mantenendosi alti, si trova una grande cengia che percorre circa metà parete Nord, alta 40 m. sopra i ghiaioni (un passaggio a carponi: el bus del gatt).

Per rocce scendere sul ghiaione e risalire brevemente alla cresta Ovest, all'inizio del camino superiore della via normale da Sud.

Oppure, scendere per il ghiaione verso Ovest (tracce) fino ad incrociare il sentiero Graffer Tuckett.

Ai ghiaioni si arriva più direttamente con due corde doppie successive da 40 m, la prima da un terrazzo sul versante Nord, poco sotto l'estremità della cresta sommitale Est.