CROZ dell’ ALTISSIMO (2680 m.)

Diedro Sud-Ovest -  Via ARMANI

Primi salitori:  Matteo Armani e Cornelio Fedrizzi, estate 1946;

Dislivello:  650 m.

Lunghezza:  800 m.

Difficoltà:  V +, pass. VI -    Coefficiente di Difficoltà: 6844    Coefficiente Globale: 8212

(50*0,5)+(50*10)+(40*14)+(15*10)+(20*16)+(20*0,7)+(20*3)+(50*8)+(50*10)+(50*8)+(40*10)+(25*0,7)+(20*3)+(20*18)+(20*16)+(10*10)+(15*3)+(15*8)+(25*3)+(25*8)+(25*0,7)+(25*3)+(40*16)+(20*10)+(25*3)+(25*12)+(25*10)+(30*8)+(20*10)+(20*10)+(30*0,7)= 6844

Rischio: R4

MIE IMPRESSIONI

Percorsa nel Luglio 1967 con Lucio Arduino.

Via molto difficile in un diedro gigantesco dalle pareti liscie su cui era molto difficile fare aderenza con gli scarponi.

Pochi i chiodi di via e non tutte le soste erano attrezzate.

Fatto un volo di alcuni metri , il moschettone di alluminio dopo il volo si era aperto.

Ricordo un passaggio che non sono volato per miracolo , l’ho risolto con un lancio andato a buon fine.

Complessivamente la via non mi è piaciuta in quanto non mi sono mai trovato a mio agio , l’uscita è pericolosa per l’erba e le rocce friabili.

E’ stata l’ultima ascensione con Lucio in quanto il 2 Agosto muore cadendo dalla cima del Sigaro in Grignetta, mentre si apprestava alla discesa in corda doppia.

(Probabilmente ha incespicato a causa del cordino di discesa che gli era sceso lungo le gambe, allora le doppie si facevano con un cordino annodato ad OTTO ed infilato nelle gambe).

Ho perso così il Compagno di arrampicata:

era molto forte , sincero , coraggioso , appassionato, estroverso e fin troppo esuberante.

Lo richiamavo spesso per certe "bullate" che faceva, tipo fare slegato la via Cassin o la Campione d’Italia al Nibbio.

Eravamo molto legati e la sua morte oltre che ad addolorarmi ha cambiato probabilmente anche il corso della mia vita alpinistica.

Spero che dove ora ti trovi ci sia tanta pace che forse non trovavi a questo mondo.

La via si svolge nel fondo del gigantesco diedro formato della Cima centrale del Croz dal pilastro dello Spallone SE.

Arrampicata libera estremamente difficile, su roccia a placche e molto levigata.

Quasi tutti i punti di sosta hanno attualmente 1 chiodo di fermata o spuntoni.

Dal PRADÉL o dal Rifugio CROZ DELL'ALTISSIMO per il sentiero del Croz si passa sotto la parete e si sale l'alveo generalmente asciutto, fino alla base del gigantesco diedro canale, dei facili gradini portano ad un ripiano incassato tra le lisce pareti.

Attaccare il diedro e salire a una comoda sosta (1 ch., V +).

Ancora nel diedro e in parete fino a una cengia appena accennata a destra (V +).

Traversare a destra e risalire obliquando a sinistra una placca liscia triangolare fin presso una strozzatura (1 ch., VI-).

Superare il diedro soprastante e alcuni rigonfiamenti lisci e piegare poi a sinistra nel canale (V , A1).  Ad una sosta (targa a ricordo di Emilio Bonvecchio).

Proseguire nel diedro-canale e sotto uno strapiombo attraversare 6-7 m. a destra su cengia (IV e V).

Dopo un breve innalzamento traversare a sinistra fino al diedro (1 ch.), lo si sale per alcuni metri per poi tornare a destra in parete e salire diritto fin dove si trasforma in camino, da salire interamente fino a un comodo terrazzo (V, V +; si è alla sommità del caratteristico cuneo di roccia con la punta rivolta in basso, visibile già dal sentiero).

Proseguire nel canale che diventa verticale e liscio fino a una sosta con spuntone (III e IV).

Continuare nel camino e poi in un diedro molto levigato fino a una scomoda nicchia (3 ch., V e VI-; questa lunghezza e la seguente sono le più difficili della via).

Ancora nella fessura-diedro, incastrando gamba e braccio, fino ad un mediocre punto di sosta (3 ch., V +, VI-).

Proseguire prima diritto, poi verso destra in un breve diedro, e per rocce rotte a una comoda sosta con spuntoni (IV e V).

Dopo delle rocce facili superare una fessura verticale con 2 nicchie (2 ch., V +; sosta pessima nelle due nicchie: conviene fare tutta la fessura).

Dalla nicchia superare tutta la fessura e traversare a destra alla base di un camino-diedro (V, III).

Sopra il camino salire a destra su rocce rotte a un canale con sosta scomoda (IV).

Obliquare a sinistra per brevi diedri e zolle erbose ad una sosta con spuntoni (III e IV).

Diritto per parete e rocce rotte fino alla sinistra di un terrazzo erboso con mugo (III e II).

A sinistra salire un canale obliquo fino alla base di un diedro chiuso da un tetto (IV, II).

Salire nel diedro, uscire a destra con un passaggio esposto (2 ch., VI -) sbucando in un canale, sosta scomoda.

Salire il diedro che chiude il canale attraversando a destra, all'altezza del piccolo tetto, per 10 m (1 ch.), poi diritto per placche con erba (V +, III).

Con altre due lunghezze su placche e infide zolle erbose (passaggi delicati, III) uscire sullo Spallone, fra i mughi.

(ore 8-9)