CATINACCIO 2981 m.  Via   STEGER  (direttissima parete Est)

Primi salitori:  H. Steger, Paula Wiesenger, F. Masè Dari, S. Lechner, il 26/27-8-1929

Difficoltà:  TD; IV e prevalenza di V (max V+)      Coefficiente di Difficoltà: 2970   Coefficiente Globale: 3415

(20*5)+(20*6) +(15*5)+(15*6) +(15*8)+(15*10) +(35*8) +(40*3) +(40*6) +(25*0,2)+(25*0,5) +(40*3) +(35*3)+(5*5) +(40*0,7) +(35*0,7) +(40*0,5) +(40*3) +(30*0,7) +(35*0,7) +(80*3) +(20*8)+(20*5) +(40*0,5) +(40*3) +(30*3) +(15*8)+(25*6) +(30*3)+(10*8)  =  2970    870m.

Rischio: R3

Dislivello:  700 m.

Sviluppo:  870 m., 23 lunghezze

Tempi:  ore 7-8; all'attacco ore 1 dal rif. Gardeccia, 40 min. dal rif. Vajolet.

Materiale:  la via è abbondantemente chiodata; anche le varianti frequentate sono attrezzate.

Questa via è diventata una delle grandi classiche delle Dolomiti e di grande soddisfazione.

La Parete Est presenta una grande bastionata, viene vinta dalla base alla cima, superandone tutta l'altezza senza passare in nessuna delle due conche e mantenendo una linea di salita la più verticale possibile.

La qualità della roccia è buona, un pò friabile nella parte alta.

MIE IMPRESSIONI

Percorsa nel Luglio 1998 con R. BERNARD.

Bellissima via in un ambiente da favola.

La roccia è buona (friabile solo a piccoli tratti) ben chiodata e facilmente integrabile.

Le soste sono tutte attrezzate e sono anche troppe.

La via è molto lunga e in alto (all’uscita) può dare qualche problema.

Il grado indicato dalle relazioni è giusto se si segue il giusto itinerario, altrimenti dipende dalla variante fatta.

In alto prima di un grosso e lungo tetto occorre individuare una fessura ascendente e che va verso destra che porta al gran catino che si deve salire per il suo spigolo fino a raggiungere lo spigolo del Catinaccio.

Se non si riesce ad individuare la fessura , uscire comunque a destra su placche difficili (probabile 5+).

NS. VARIANTE

Noi viceversa siamo saliti diritti fino al gran tetto, lo abbiamo superato sul bordo sinistro (5°+).

Segue una placca liscia senza chiodi con in alto una fessura (mettere friend) molto difficile (6a +).

Si traversa leggermente a destra fino a portarsi sotto una parete che presenta due piccoli tetti (5°+).

Si vince questa parete (2 chiodi) con forte difficoltà (6b).

La parete successiva è più inclinata e facile (5°).

Per roccette si raggiunge lo spigolo del Catinaccio.

ACCESSO

Dal rif. Gardeccia salire verso il rif. Vajolet fino al bivio per il passo delle Coronelle (35 min.); imboccare questo sentiero e percorrerlo fin quasi sotto la verticale della vetta; per una valletta erbosa e tracce di passaggio raggiungere l'attacco, dove inizia l'evidente linea di fessure che scendono dalla cima.

(50 minuti dal Rif. Vajolet - 1 ora da Gardeccia) 

LINEA di SALITA

Il terzo inferiore si presenta giallo, liscio, strapiombante e solcato da 3 strette fessure.

Il terzo medio è di roccia grigia più mossa e più inclinata e il terzo superiore di roccia gialla compatta con una specie di fessura leggermente obliqua verso destra che lo percorre tutto.

La fessura di mezzo dà la direttrice di salita; sono 150 m con due passaggi che vengono anche classificati di VI-; nel secondo tratto, dopo aver raggiunto il camino-fessura di destra procedere per 250m con difficoltà di III, IV e qualche volta V; nel terzo tratto a forma di triangolo tra i due camini una bella parete gialla e un largo camino che presentano difficoltà di V+.

L'uscita della via non è evidente, tenere presente di uscire al catino di destra non troppo in alto, in quanto il traverso può risultare difficile non protetto da chiodi, se non si ha la fortuna di passare dove altri siano già passati e che abbiano lasciato qualche chiodo.

La via è costellata da varianti volontarie e involontarie, in quanto nella vastità della parete è praticamente possibile salire ovunque.

ATTACCO

Dal Rif. del Vaiolet, 2243 m, seguire il sentiero per il Passo Coronelle e portarsi all'attacco a pochi metri a sinistra del punto più basso delle rocce, pressoché nella perpendicolare abbassata dal culmine della parete.

Nella parete gialla iniziano, pochi metri sopra l'attacco, due vicine e strette fessure parallele, quella di sinistra che scende più in basso dà la direttrice di salita.

Per lo zoccolo ripido salire alla base di un diedro formato da una costola rocciosa gialla con una parete grigio nera.

Iniziare al centro della parete, nei pressi di un piccolo zoccolo appoggiato.

SALITA

1)  Attaccare da sinistra lo zoccolo, risalirlo per 40 m. obliquando un pò a destra, fino alla base della fessura verticale.

Sosta con 2 ch. (40 m; 2 ch.; IV+ e V-).

2)  Risalire la fessura prima obliqua a sinistra, poi diritta, superando anche un paio di piccoli strapiombi (30m.,  IV+, V-).

3)  Salire la parete strapiombante (V+), continuare qualche metro per la fessura, sotto una rientranza traversare 2 metri a sinistra (delicato) e 
proseguire diritto fino alla sosta con 2 ch.(30 m; 3 ch., V).

4)  Traversare 6 m. a sinistra, salire per una parete passando da una piccola grotta a una seconda fino a un nicchia gialla.

Uscirne a destra, traversare 6 m. (4 ch.) su parete strapiombante fino alla sosta (3 ch.) nella fessura iniziale (35 m; V; 4 ch.).

5)  Lasciare la fessura per andare a destra a prendere un camino aperto che porta sotto dei gialli strapiombi.

Sosta con ch. (40 m; IV).

6)  Salire fin sotto gli strapiombi, uscirne a sinistra (2 ch.) e per la sovrastante fessura (30 m) a un canale.

Sosta con 2 ch. (40 m; V-).

7)  Salire per il lato sinistro del canale che diventa verticale (10 m) verso pareti gialle (50 m; II e III).

8)  Salire per un canalino sotto la parete gialla, poi traversare a destra per una costola (40 m; IV).

9)  Proseguire per parete, leggermente a destra per una costola e una fessura fin sotto a un marcato camino (40 m; IV e un pass. IV+).

10)   Andare a sinistra per una fessura a una cengetta e per una lama a una terrazza. Sosta a un grosso masso (40 m; III).

11)   Salire sul masso, traversare a un secondo masso e da questo passare, sempre verso sinistra a un camino da risalire fino alla sosta con ch. ad anello (35 m; III+).

12)   Proseguire per il camino fino a un pianerottolo. Sosta. (40 m; III).

13)  Scalare una parete nera, puntando a una fascia gialla strapiombante, utilizzando una serie di canalini che si chiudono diventando strapiombanti. Sosta (40 m; IV).

14)  Traversare 3 m a sinistra a una fessura, risalirla, uscirne a destra della fascia gialla strapiombante.

Sosta su un pianerottolo (40 m; IV).

15)   Portarsi sotto un grande masso incastrato in un grande camino (30m; III).

16)   Superare il masso incastrato dall'interno, risalire per il camino o per la sua faccia destra.

Sosta nel camino con ch. (40 m; IV).

17)  Continuare per il labbro destro del camino e per fessura. Sosta con ch. (40 m; IV).

18)  Riprendere per un diedro fessurato (4 ch.), superare lo strapiombo finale.

Sosta con ch. (40 m; IV+ e V).

19)   Salire per una rampa che si inclina a destra, poi per una costola sempre con andamento a destra.

Sosta a un ballatoio con ch. (40 m; III con un pass. di IV).

20)   Salire per rampe rocciose (ch.) fin sotto ad una gialla parete. (30m; III e IV).

21)   Lungo una rampa che si restringe (ch.) portarsi alla sommità di un pilastro appoggiato ai gialli.

Sosta con ch. (30m; IV).

22)   Iniziare per una fessura trasversale che va a destra.

Al primo ch. affrontare direttamente (5 ch.) la sovrastante parete giungendo alla base del profondo camino finale.

(40 m; V- e un pass. di V).

23)  Risalire il largo camino (ch.).

Continuare per una fessura che incide la parete di destra e per un ultimo strapiombo alla cresta (40 m; IV e V).

24)   Salire la cresta fino alla cima (I e II) .

ALTRA RELAZIONE  Via Steger con uscita originale ?
Nella prima parte molto verticale, le difficoltà sono sostenute e continue per l'alpinista medio,  la chiodatura è abbondante. 
La seconda metà del percorso (uscita al catino sud), è meno bella della prima; le difficoltà sono più basse, scende la qualità della roccia e la chiodatura quasi scompare;
risulta quindi meno interessante e impegnativa per l'orientamento difficile. 
Le varianti possibili sono molte combinando i vari tratti delle fessure di base (più o meno chiodate); nella parte mediana ci sono chiodi sparsi dappertutto. 
Direttiva di SALITA 
Tracciando una verticale dalla vetta si notano, nella parte bassa della parete 3 fessure parallele; 2 sono molto vicine. 
Dopo un breve zoccolo iniziale, la via risale per i primi tiri la fessura più a sinistra (delle due appaiate). 
Se si sale la fessura a sinistra più difficile si percorre la variante Vinatzer. 
Dopo la terza lunghezza passare in quella vicina di destra finché le due fessure si riuniscono. 
Segue una lunghezza diritta nella fessura-camino, che si lascia quando questa diventa stretto camino. 
Una rampa a destra permette di evitare il camino giallo raggiungendo con 2 lunghezze la fessura più a destra delle tre. 
Il percorso usuale risale diretto per fessure verso la vetta, uscendo un pò a destra per un camino giallo.
L' itinerario descritto traversa a sinistra in orizzontale su una cengia (punto di roccia scura che taglia il tratto giallo a metà parete), portandosi di nuovo sul sistema di fessure a sinistra. 
Segue poi come direttiva una fessura rettilinea, un pò obliqua a sinistra, che solca la parete grigia verso il catino Sud e che è la continuazione del sistema di fessure sinistro; poco sotto 
l'altezza del punto più basso del catino traversa a sinistra in parete. 
ACCESSO
Dal Rif. Vajolet, m 2242, scendere un pò verso Gardeccia per prendere il sentiero che sale al Passo delle Coronelle ed al Rif. Fronza. 
Dopo circa 20 minuti, arrivati sotto la verticale della vetta del Catinaccio, lasciare il sentiero prima che risalga una collina erbosa e portarsi verso 
la base della parete sotto le fessure rettilinee che la incidono, fino alla base del punto più facile del breve zoccolo. 
40 min. dal rifugio Vajolet. 
SALITA 
Coefficiente di Difficoltà: 2282
(50*0,2) +(10*3)+(10*5)+(5*6) +(10*10)+(15*8) +(15*3)+(5*10) +(10*3)+(5*6) +(10*8)+(10*5)+(20*3) +(40*3) +(15*1)+(10*3)+(3*5) +(20*3)+(20*0,5) +(20*3)+(10*5)
+(20*0,7)+(7*3) +(55*3) +(15*5)+(10*0,5) +(25*3)+(20*0,7)+(10*8) +(15*3)+(10*0,5) +(25*0,7) +(50*5) +(50*8) +(100*0,2) =  2282      730m. 
1)  Scalare lo zoccolo per rocce facili in diagonale a destra fino alla base di un diedro formato da un pilastro staccato; il diedro dà accesso alle due fessure appaiate. 
L'attacco è evidente per la presenza di 2 spit. 
50 m,1, 2, 2 spit di sosta. 
2)  Salire il diedro per qualche metro (3 m, 4, 1C), prendere una fessura diagonale che sale verso sinistra (10 m, 4+, 1C), 
continuare poi in verticale lungo un diedro aperto fino ad una sosta su un terrazzino sotto la gialla fessura strapiombante (10 m, 5-, 4+, 2C). 
25 m, 4, 4+, 5-, 4+, 4C. 
3)  Dalla sosta superare un breve strapiombo giallo nella fessura (5 m, 5+, 1C), entrare nel suo fondo sotto un secondo strapiombo (3 m, 5, 2C). 
Vincere lo strapiombo (5 m, 5+, 1C), rimanere nella fessura fin sotto un successivo strapiombo giallo (7 m, 5, pass. 5+, 2C), uscire con difficile passaggio a sinistra ad un terrazzino di sosta (3 m, 5+). 
23 m, 5+, 5, 5+, 6C. 
4)  Dalla sosta traversare a sinistra qualche metro (3 m, 3), salire delle rocce articolate (3 m, 4, 1C). 
Da un chiodo salire in leggera diagonale a sinistra verso una nicchia nella parete grigia (5 m, 4, pass. 5). 
Uscire dalla nicchia a destra in orizzontale (5 m, 5, pass. 5+ / A0, 3C), e continuare poi a destra per rocce più facili fino a riportarsi sulla fessura dove si sosta (5 m, 4).
20 m, 3, 4, 5, 5+ / A0, 4, 4C. 
5)  Dalla sosta salire in diagonale a destra entrando nella fessura parallela (5 m, 4). 
Salire per questa un breve tratto (3 m, 5-, 1C) e poi più facilmente lungo il suo fondo fino alla sosta (7 m, 4-).
15 m, 4, 5-, 4-, 1C. 
6)  Proseguire facilmente lungo il fondo della fessura-canalino o il suo bordo sinistro fino sotto un tratto chiuso da uno strapiombo (20 m, 3, 4). 
Evitare lo strapiombo sulla sinistra (5 m, 5, 1C), portandosi di nuovo nella fessura di sinistra (5 m, 4, 1C). 
Scalarla direttamente fino a raggiungere un pianerottolo in cima dove le due fessure parallele si uniscono in un’unica 
fessura canale (10 m, 4+, 2C).
40 m, 3, 4, 5, 4, 4+, 4C. 
7)  Rimontare il canalino seguente (20 m, 3), che poi si trasforma in camino giallo strapiombante e a destra inizia una 
rampa con fessura (20 m, 4, 1C); sosta scomoda. 
40 m, 3, 4, 1C. 
8)   Scalare la fessura che sale sulla destra (15 m, 4-, 1C); servirsi delle rocce a destra della stessa (10 m, 4, 1C),
uscire poi in orizzontale a destra ad un terrazzino di sosta (3 m, 4+). 
27 m, 4-, 4, 4+, 2C. 
9)  Dalla sosta salire la fessura verticale soprastante (10 m, 4), che porta alla sommità della rampa che sbuca sulla fessura-camino di destra
che scende dalla verticale della cima (12 m, 3). 
Rimontare questa fessura-camino a sinistra fino all’altezza di una cengia che la taglia in orizzontale verso sinistra un muro giallo (10 m, 4). 
Qui la via normalmente seguita si porta un pò a destra lungo una fessura gialla che dà accesso alla continuazione del sistema di camini verticali. 
L'itinerario probabilmente originale segue la cengia verso sinistra fin sotto un pulpito (8 m, 1), proprio allo sbocco superiore del camino della variante Vinatzer (lunghezza 7). 
40 m, 4, 3, 4, 1. 
10)  Salire sul pulpito nero sopra la sosta (3 m, 4), traversare poi a sinistra sulla sua cima, scendere qualche metro fino allo sbocco superiore del camino Vinatzer (3 m, 4). 
Attraversarlo a sinistra portandosi su un altro pulpito (3 m, 4+). 
Traversare a sinistra lungo la sua cima e poi lungo la parete fino all'inizio di un sistema di fessure che incidono la parete grigia a 
destra del catino Sud (3 m, 4+). 
Salire la fessura fino ad un pianerottolo dove si sosta (15 m, 4-, pass. 4). 
27 m, 4, 4+, 4-, 4. 
11)   Continuare lungo la fessura direttamente o appoggiandosi alle rocce sulla sinistra, sostare su un terrazzino. 
27 m, 3+, pass. 4, 2C. 
12)  Proseguire lungo la fessura o le rocce alla sua sinistra fino ad un terrazzino dove a destra un camino-fessura 
permette di ricongiungersi con l'itinerario normalmente seguito; 35 m, 3, pass. 4, 2C). 
Continuare diritti lungo la fessura fin sotto un muro giallo strapiombante, alla sua base una cengia permette di 
riportarsi a destra, sostare su uno spuntone (20 m, 4). 
55 m, 3, 4, 2C. 
13)   Traversare in diagonale a destra in direzione di un pulpito appoggiato (10 m, 4+, 1C) e raggiungerlo. 
Risalire verso sinistra fino alla sua cima vicino ad una nicchia (15 m, 3), sostare con comodità (1C). 
25 m, 4+, 3, 1C. 
14)  Sopra la nicchia, sulla destra, una fessura permette di superare la placca soprastante. 
Uscire a sinistra dalla nicchia (2 m, 3+) e poi in diagonale a destra verso la base della fessura sopra il soffitto della nicchia (8 m, 4, 1C). 
Raggiungere la fessura (5 m, 4+, 1C con cuneo), salirla portandosi poi sulle rocce a destra della stessa (3 m, 5, 1C). 
Puntare verso la base di una grande parete gialla fino ad un terrazzino (20 m, 3, pass. 4, 1C). 
Rimanere leggermente a sinistra su terreno più ripido e roccia friabile, raggiungere una rientranza sotto uno strapiombo (15 m, 4) dove si sosta.  
55 m, 3+, 4, 4+, 5, 3, 4, 3C. 
15)   Dalla sosta traversare a sinistra in parete aperta (10 m, 4, pass. 4+, 1C), fino a raggiungere un pulpito (10 m, 3). 
Dopo qualche metro a sinistra (5 m, 3) si trova una sosta con chiodi. 
25 m, 4+, 4+, 3, 1C. 
16)   Dalla sosta scendere a sinistra per gradoni facili e friabili (25 m, 2, pass. 3, 1C) fino a raggiungere il catino Sud quasi alla sua base. 
25 m, 2, 3, 1C. 
17)  La via in pratica è finita, occorre però rimontare tutto il catino per rocce facili (seguirne il fondo), fino a raggiungere la cresta Sud,
sulla sella tra la cima principale (a destra) e l'anticima (a sinistra; 150 m., qualche passo di 2). 
Seguire verso destra le tracce di passaggio lungo la cresta aggirando alcuni torrioni e cime secondarie. 
L'ultima sotto la vetta si aggira sulla sinistra,  o la si supera lungo la cresta.
(100 m., passi di 2). 
50 minuti dall'uscita della via. 
DISCESA 
Si effettua lungo la via normale di salita, sul versante ovest, fino al sottostante Passo Santner. 
Discesa non difficile ed abbastanza breve. 
Dalla cima seguire la cresta in direzione NO (ometti), molto facile fin sopra un tratto più ripido (50 m., 1). 
Scenderlo sulla destra dove è più ripido ma articolato (qualche passo di 3-).
Sopra sul filo della cresta c'è un chiodo per una eventuale calata. 
Continuare facilmente lungo la cresta fino alla forcella di cresta più profonda (100 m., 1), dove c'è un anello cementato. 
1 CD)  20 m. Si arriva sulla destra del profondo camino-colatoio, su un ripiano dove ci sono vari chiodi e anelli di calata. 
Si può anche scendere in arrampicata (un breve pass. di 3-, il resto 2). 
2 CD)  40 m. (o 2 da 20 m.) Calarsi nel fondo del canale. 
Qui, se non c'è neve, conviene scendere in arrampicata nel fondo del canale fin sopra il salto iniziale (25 m., 1). 
In caso di neve sulla destra c'è un anello cementato (sosta della via normale di salita). 
3 CD)  20 m. Dalla comoda sosta con anello cementato, scendere fino alle ghiaie sotto il camino iniziale. 
Ore 1 – 1,30 dalla cima a seconda delle sicurezze e doppie che si fanno. 
Dal Passo Santner (piccolo rifugio), per tornare al Rif. Vajolet seguire il sentiero (1 ora dal passo). 

DISCESA DALLA VETTA DEL CATINACCIO ("Normale" in discesa)

Difficoltà: PD

Tempi: da ore 1,30 ad ore 2,30 se si fanno tutte le assicurazioni alle soste.

40 / 50 min. se si va slegati e si utilizzano le corde doppie.

Attenzione: con nebbia la discesa non è facile.

Prendere la cresta (prima N.N.O. poi N.) evitare un primo salto per un canalino a destra; aggirare un secondo risalto, abbassarsi 15 m a destra e ritornare (3°-; corda doppia attrezzata, non necessaria) sulla cresta per una placca levigata.

Per un centinaio di metri in cresta (ultimo tratto aggirabile meglio a destra) fino alla forcella con chiodo cementato con catena.

Calarsi con 3, 4 C.D; o in arrampicata.