FORCELLINO 

                                                       

La grande parete del Forcellino cade verticale per 400 m verso il lago di Lecco dal bordo del "Profilo di Napoleone", al limite occidentale dei Piani Resinelli, è sostenuta da ripidi pendii che formano con la parete stessa un vertiginoso baratro di 1.000 metri.

L'accesso dal basso è praticamente impossibile, per cui ci si cala dal bordo superiore della parete: un'approccio piuttosto traumatico.

La prima via è quella di Giuseppe (Det) e Gigi Alippi nel 1960, itinerario severissimo in artificiale con duri tratti in libera; nel 1975 Sergio Panzeri e Giancarlo Riva tracciano un'altra via di gran classe che riscontra un buon successo, ma risulta oggi poco frequentata per la chiodatura vecchia.

Dal '92 al '95 Lino Bergliavaz & C. aprono 3 itinerari dall'alto tra cui la rinomata DISCOVERY, compiendo un grande lavoro di pulizia.

Infine la difficile ECLISSE, aperta dal basso da Chiaffarelli, Pesci e Zanetti, ed i difficili itinerari sportivi attrezzati da Stefano Alippi sulle placche compatte e verticali sopra la grande cengia a tre quarti di parete.

Le salite, nonostante la chiodatura a fix, presentano un notevole impegno alpinistico per l'accesso complicato, l'isolamento e le difficoltà obbligate.

In caso di rinuncia, se non si riesce a raggiungere la cengia, le vie d'uscita sui lati della parete sono faticose e molto complicate: meglio essere ben sicuri del proprio livello.

L'arrampicata si svolge su muri verticali levigati, interrotti da rare cengie e da due fasce erbose più ampie, ed è generalmente molto tecnica anche se non mancano fessure atletiche e strapiombi.

Roccia buona od ottima ma con tratti delicati; il pericolo di sassi quindi, anche se raro, consiglia l'uso del casco.

Nelle calate di accesso alle vie, sempre su catene, viene raccomandato l'uso di autobloccanti e nodi ai capi liberi; servono sempre 2 corde da 50 m. ed una piccola scelta di dadi e friend.

La parete rimane bagnata a lungo dopo le piogge e pertanto si consiglia, in caso di dubbio, di dare prima un'occhiata col binocolo dalla riva orientale del lago in zona Pradello.

In estate conviene uscire entro le 14 per non disidratarsi, mentre in inverno fa decisamente troppo freddo.

Ideali quindi le mezze stagioni.

ACCESSO

Da Lecco salire a Ballabio e quindi ai Piani dei Resinelli; appena oltre la chiesetta si prende la strada a destra in discesa che compie un'anello a senso unico fino al grattacielo.

Da qui per il largo sentiero a fianco della costruzione, tenendo poco dopo la mulattiera più bassa in falso piano (Strada del Carro) che porta alla Bocchetta di Val Verde.

Ora a destra per breve sentiero fino ai prati sommitali della Punta Forcellino;

20 minuti.

ACCESSI alle VIE in CALATA sulla PARETE

A)  ASTRA - ECLISSE: portarsi all'estremità del pianoro verso Lecco fino al termine della traccia e scendere 20m a sinistra (viso a valle) per prato con roccette e arbusti, rientrando poi a destra lungo una cengetta molto esposta con catena fino a 2 soste.

Da quella di sinistra (viso alla parete) si effettuano 5 calate rettilinee; attenzione nella prima a non muovere sassi, nella seconda si oltrepassa la grande cengia sostando poco sotto.

Si raggiunge così la base della parete presso un masso staccato.

B)  DISCOVERY: poco prima del pianoro sommitale si incontra un cartello abbattuto, da cui si prende un'esile traccia a sinistra per poche decine di metri seguendo poi un sentiero più evidente che scende nel bosco.

Nel punto in cui questo gira a destra diventando più ripido, si obliqua a sinistra per vaga traccia fino ad un gruppo di faggi sul bordo della parete: 10 m a sinistra (viso a valle) si trova la catena di calata.

Prima doppia molto esposta nel vuoto per prendere una sosta sulla destra per la seconda calata che deposita sul cengione. Da una catena qualche metro a destra partono altre due doppie fino alla Sosta Appesa.

Variante: Scendere come per ASTRA-ECLISSE con 2 doppie fino al cengione (senza raggiungere la terza calata posta qualche metro più sotto) attrezzato quasi integralmente con corda fissa, usurata in alcuni punti, che si segue a sinistra per 150 m fino alla catena della terza doppia.

Si evitano così le prime due calate nel vuoto dell'accesso B, che arrivano a questo punto.

C) CRISS CROSS: si seguono le indicazioni per DISCOVERY fino ai faggi, dai quali ci si abbassa qualche metro a destra (viso a valle) ad una depressione, poi ancora a destra in discesa per 30 m. alla prima catena da cui partono 5 doppie molto esposte.

Nella terza calata mirare a sinistra per raggiungere una sosta sotto la cengia.

Sosta su un piccolo gradino.

ACCESSO a PIEDI alla GRANDE CENGIA

Dalla Bocchetta di Val Verde seguire il sentiero in discesa N°52 per circa 150 m fino a che, poco oltre uno dei bolli quadrati rosso-blu, si nota nel prato a destra un piccolo sasso a punta e ancora più a destra una spalla erbosa sul filo di cresta, che si raggiunge lungo una traccia che taglia in orizzontale il pendio (ometto).

Dalla spalla scendere in diagonale a destra per 30 m ad un'altra spalla dove inizia la corda fissa lungo la cengia.

Si guadagnano così le prosecuzioni delle calate prima descritte e le partenze degli itinerari sportivi.

Ore 0.20 dalla Bocchetta.

Questo stesso percorso è praticabile all'inverso per uscire dalla parete, come comoda scappatoia in caso di necessità, raggiungendo in 30 minuti la Bocchetta.

RISALITE D'EMERGENZA dalla BASE della PARETE

ASTRA-ECLISSE: dal masso staccato alla partenza di ASTRA salire in diagonale a destra nel bosco per una traccia che diventa subito ripidissima, costeggiando le rocce di un canalino.

Aggirata una spalla oltrepassare una stretta cengia esposta con albero, fino ad un ripido canale che porta ad un'altra spalla oltre la quale la traccia si biforca.

Traversare in diagonale,a destra in leggera discesa tra arbusti fitti fino ad una traccia più marcata che conduce nel bosco, ora meno fitto, ad un canale ghiaioso che scende al sentiero della Val Verde, incrociandolo in corrispondenza di un grosso masso con ometto.

Si risale quindi alla Bocchetta;

ore 1.30, sempre che non ci si perda prima.

Percorso faticosissimo, pericoloso e difficile da intuire.

DISCOVERY-CRISS CROSS: dalla Sosta DISCOVERY 3 doppie (25/50/50m) e dalla Sosta CRISS CROSS 2 doppie (45/40m) fino alla base della parete da cui, viso a monte, traversare 70 m a sinistra a una rampa che immette in un canale.

Risalirlo per 40 m, poi a destra per 30 m e quindi in diagonale ascendente sempre verso destra per altri 30 m.

Salire infine 2 Lunghezze in un ripido canale di roccia e erba sbucando sul sentiero dell'Alta Via delle Grigne che porta in 10 min. ai prati sommitali.

Ore 1,30;

Difficoltà dal ll° al IV° con soste su alberi.