CIMA GRANDE  VIA NORMALE (versante S), m 2999

La via non è di grande interesse, viene generalmente percorsa da alpinisti principianti, ma consiglio di percorrerla ad alpinisti che poi intendono cimentarsi su altre vie della parete Ovest o Nord per memorizzarla in quanto risulterà poi utile per effettuare le discese.

La via pur essendo facile è variegata e complicata, gli ometti e i segni rossi a volte invece di aiutare creano confusione e in caso di nebbia l’orientamento risulta difficoltoso.

Quasi tutto il percorso si può effettuare in conserva o slegati su gradoni e cenge, di roccia buona, levigata e con molti detriti, solo verso l’alto conviene legarsi per l’aumento delle difficoltà e perché la roccia può essere viscida e scivolosa.

 La via si svolge lungo il versante Sud-Est, è segnata con bolli e attrezzata con chiodi cementati alle soste.

Primi salitori:  Paul Grohmann, Franz Innerkofler, Peter Salcher, 21 agosto 1869

Difficoltà:  PD  quasi tutto I-II grado,  passi 3-3°+    Coefficiente di Difficoltà: 153  Coefficiente Globale: 160

(60*0) +(30*0,1) +(60*0,6) +(20*0) +(20*0,2) +(30*0,5) +(10*0,5)+(10*0,7) +(60*0) +(80*0) +(25*0,2) +(20*0,2) +(40*0) +(70*0) +(30*0,5) +(40*0,6) +(10*0,5)+(10*0,7) +(20*0,2)+(20*0,5) +(15*0,2) +(80*0) +(60*0) +(30*0,2) +(20*0) = 153 1060m.

Versante di salita:  SE

Dislivello salita:  700 m

Dislivello:  500 m

Dislivello totale:  1340 m

Sviluppo:  1060 m

Rischio: R1

Tempi:  2 – 5 ore (a seconda dei tratti percorsi in cordata).

Tempo totale:  7-8 ore

Roccia:  generalmente buona; molti tratti con detriti

Materiale:   Attrezzatura due mezze corde da 50 m, casco, cordini, qualche  dado o friend, un paio chiodi  (nel caso ci si perda in discesa)

 AVVICINAMENTO

A)  Dal Rifugio Auronzo, m 2320, seguire la stradina che conduce al Rifugio Lavaredo.

Arrivati alla Cappella degli Alpini (15 minuti), prendere una traccia che inizia a risalire il prato alle spalle della Cappella per imboccare a sinistra una traccia che taglia in diagonale il grande ghiaione che scende dalla Cima Grande, aggirare uno sperone roccioso.

Risalire il ripido canalone, che da sinistra scende dalla Forcella della Piccola, fino a circa 70 m. sotto la stessa.

Sulla sinistra inizia un grande canale secondario con una rampa di rocce inclinate che terminano sotto alcuni strapiombi neri.

Questo porta ad una forcella di cresta sulla Cima Grande.

(30 – 40 minuti; ometto alla base).

Non salire per il fondo del canalone, ma per la rampa subito a destra.

B)  Dal Rifugio Lavaredo, m 2344, risalire per sentiero il ghiaione verso il canalone che scende dalla Forcella della Piccola (30 minuti).

SALITA

Dall’attacco rimontare facilmente la rampa a destra del canalone (60 m, 1°), andando in diagonale a sinistra aggirare uno spigolo per una cengia che porta in un canalone (anello cementato di sosta o per la doppia in discesa).

Salire il fondo del canalone (30 m),  con qualche salto (I°+) fin dove si trasforma in grande camino ripido.

Attaccare la parete di sinistra, che sale fino all’altezza della forcella dove finisce in alto il canalone con un grosso sasso incastrato (60 m, 2°, passi di  3°).

Aggirato il sasso, proseguire per le rocce e uscire sulla stretta Forcella della Piramide, sulla Cresta Sud-Est,  fra il corpo della Cima Grande e la guglia triangolare detta "la Piramide".

Con una facile traversata a destra raggiungere la forcella (20 m, 1°).

Da questo punto fino al camino che porta alla grande cengia anulare, esistono varie possibilità di salita (ometti e segni sono sparsi un pò dappertutto).

Dalla forcella scendere sul lato opposto per un canale (20 m, 1°, 2°), sotto il quale  continuare in piano per una cengia (30 m, passaggio di 2°, 1C ad anello).

Dalla cengia salire per un canale con detriti, uscirne a destra dopo circa 20 metri (2° il canalino, 3° il traverso a destra di 10 m; 1C per calata).

Rimontare delle rocce adagiate, prima un pò verso sinistra (60 m, 1°), e poi

ritornando a destra per gradoni fino a raggiungere un’altra forcella sullo spigolo (80 m. facili).

Dalla forcella traversare in orizzontale a destra (15 m, 2°), salire poi a una cengia soprastante (10 m, 2°).

Continuare per delle rocce di un canale fino ad una conca (20 m, 2°, 2C all’inizio della conca).

Salire la conca (40 m, 1°) vicino a delle targhe ricordo.

Dalle targhe andare un pò a sinistra, per poi risalire in diagonale a destra per rocce (70 m, 1°) fino ad un terrazzo alla base del grande camino che allo sbocco porta alla cengia anulare che percorre intorno tutta la montagna.

Salire fino alla base del camino (30 m, 2°), poi seguire una fessura o scalare le rocce alla sua sinistra (40 m, 2°, passaggi di 3°), entrare nel fondo del camino e sostare.

Da qui lasciare il camino principale per salire interamente un camino stretto che porta ad una forcella  con sosta cementata.

20 m; 3° e 3°+.

Dalla forcella proseguire verticalmente su rocce articolate, fino ad una cengia.

40 m; 2° e 3°.

Traversare a sinistra qualche metro e poi salire fino a raggiungere la grande cengia anulare (15 m, 2°; grossi ometti segnalano la catena per la prima doppia della discesa).

Seguire la cengia anulare verso sinistra, attraversare lo sbocco di un camino e continuare  (posti da bivacco con muretto) fino a dove appare facile salire sulla destra (circa 80 m dall’uscita del camino).

Scalare delle rocce facili, prima verso sinistra poi diritto (60 m, 1°), fino a portarsi sotto un caminetto.

Salire il caminetto (10 m, 2°+)  e proseguire per rocce e caminetti, tendendo sempre un pò a destra (30 m, 2°), fino a raggiungere una terrazza ghiaiosa (ometti, 3C per calata).

Un ultimo caminetto di circa 3 m porta alle ghiaie poco sotto la cima e da lì alla croce di vetta (20 m, elementare).

DISCESA

La discesa coincide con la via di salita, le indicazioni si intendono con viso a valle.

Molte corde doppie possono essere evitate arrampicando in discesa.

Dalla cima scendere verso Sud per un canale ghiaioso (ometti) per circa 20 metri fin sopra a dei salti di roccia.

Una sbarra di ferro incastrata fra i sassi permette una 1° corda doppia.

1 ° CD

da 15 m (verso destra).

Sotto la doppia scendere un pò verso destra per gradini con detriti (ometti), fino a 3C con cordini.

2° CD

da 20 m lungo un caminetto.

Si arriva all’inizio di un altro caminetto (ometto).

3° CD

Da 20 m. da una clessidra con cordino che porta su delle rocce facili.

Scendere le rocce seguendo ometti e tracce, leggermente verso sinistra, fino a raggiungere la grande cengia anulare.

Seguirla camminando verso sinistra, passare vicino a dei posti da bivacco, girare uno spigolo (visibile la Cima Piccola di Lavaredo), fino ad arrivare allo sbocco del grande camino che scende verso Sud.

Continuare per la cengia ancora qualche metro oltre lo sbocco del camino fino a dei grossi ometti (qui c’è anche un muretto sulla cengia per indicare di non continuare oltre sul sentiero).

4° CD

Da 20 m.

Qualche metro sotto gli ometti si trova una catena per la doppia (da qui si vede il Rifugio Lavaredo).

Con la doppia arrivare ad una cengia a sinistra del camino.

Ci sono delle doppie attrezzate che scendono direttamente nel camino, ma è preferibile seguire quelle a sinistra lungo la via di salita che sono meno soggette alla caduta sassi.

Spostarsi 10 m a sinistra lungo la cengia, fino ad un fittone cementato.

5°-6° CD

1 da 40 m o 2 da 20 m (fittone cementato a metà) che porta a una stretta forcella in cima ad un camino.

7° CD

Da 25 m. Dalla forcella (anello cementato), scendere il camino stretto fino al fondo.

8° CD

da 30 m. lungo la parte bassa del camino per arrivare a rocce facili sopra una terrazza.

Seguendo gli ometti scendere verso destra per ghiaie e rocce facili (20 m, 1° e 2°), fino a delle rocce adagiate.

Seguire le tracce e gli ometti verso sinistra (targhe ricordo), scendere con elementare arrampicata su gradoni per circa 30 metri, fin dove le rocce sottostanti diventano più ripide.

9° CD

Da 20 m. Da 2C con cordini, calarsi arrivando su una cengia sopra la conca. 

E’ possibile anche scendere in arrampicata (2°).

10° CD

Da 20 m. Spostarsi a destra sulla cengia fino a un grosso anello cementato dal quale calarsi arrivando alla conca ghiaiosa.

Salire qualche metro a destra ad una forcella, oltre la quale scendere seguendo tracce e ometti su detriti e roccette prima verso la Cima Ovest e poi direttamente per canalini  fino sopra la cengia oltre la forcella del canalone iniziale.

Scendere alla cengia in arrampicata o in doppia lungo un canale (2°)  (cordone su un sasso incastrato).

11° CD

Dalla cengia andare un pò a sinistra e risalire un breve canale che porta alla forcella sopra il canale iniziale (20 m, 1° e 2°).

Dalla forcella scendere lungo il fondo del canale fin sopra a un masso incastrato dove ci sono 2 spit con catena.

12° CD

Da 25 m. lungo il fondo del camino-canale, fino ad un ancoraggio su clessidra.

13° CD

Da 25 m. che porta sul fondo del canale.

Scendere per detriti e ghiaie per circa 10 metri nel fondo del canale, fino a uscirne a sinistra, aggirare uno spigolo.

Qui inizia una facile rampa discendente, da scendere in arrampicata (60 m, 1°).

Oltre lo spigolo c’è un anello cementato per una eventuale doppia.

CD  (14)

Scesa la rampa si è sulle ghiaie all’attacco della via.

2 - 4 ore dalla cima, a seconda delle doppie effettuate e dei problemi di orientamento.

Relazione Agosto 2008

Altra Descrizione della Discesa

1)  Scendere lungo l'itinerario di salita fino alla cima del caminetto di 3 metri: con una doppia di 10 metri (ancoraggio sulla roccia a destra) si arriva al canale franoso.

Scendere facilmente fino alla cengia-circolare: seguirla a ritroso, superare il punto in cui la si è incontrata in salita e raggiungere uno sperone, dove c’è la catena per la doppia.

2)  Con una doppia di 30 metri si arriva alla sosta dentro il grande camino.

3)  Con un'altra calata di 50 metri all'interno del grande camino (cordino e due chiodi) si arriva alla sua base.

4)  Con un'altra doppia di 50 metri si arriva al bordo superiore della grande terrazza ghiaiosa alla base della parete Sud.

5)  Scendere per rocce e detriti fino al margine inferiore, dove con un'altra doppia di 15 metri  si giunge all' intaglio con i due spuntoni squadrati.

Continuare a scendere per detriti e rocce facili, poi scendere uno dei due canalini sottostanti e si raggiunge l' imbocco, verso sinistra, di una cengia.

Sotto lo sbocco dei canalini, vicino a un masso staccato, c'è un ancoraggio:

6)  con una calata di 20 metri in un camino si arriva sulla cengia-terrazza inferiore.

Seguire una marcata traccia verso sinistra, risalire in 5 minuti alla stretta Forcella della Piramide (in questo punto è facile sbagliarsi).

Scendere con attenzione per cenge e cornici fino all'altezza del masso incastrato dove si trova il successivo ancoraggio per la doppia.

7-8)  Con due calate da 50 metri raggiungere la fine del canale.

Aggirato per cengia uno spigolo, scendere la rampa iniziale e si ritorna all'attacco

(ore 3,00 circa dalla cima).

Da qui al rifugio in 30 minuti.

MIA  DISCESA

La cengia anulare, giungendo da Nord, gira fino ad andare a Sud.

Quando si raggiunge uno spigolo e il sentiero svolta decisamente a destra si è giunti al punto delle calate (come riferimento è l'unico punto da cui si vede in basso il rifugio Lavaredo, ci sono anche degli ometti, ma sarebbe meglio se sul sentiero ci fosse una freccia).

Scendere alcuni metri e si incontrano gli anelli delle calate.

CD 1) Fare una CD da 60 m. e raggiungere una terrazza, cercare l'altra calata.

CD 2) Attrezzare una seconda calata da 60 m. , scendere ma dopo circa 40 m. fermarsi  per agganciarsi ad un'altra calata.

(Se si scende questa doppia per tutti i 60 m. si finisce poi su roccette che devono essere scese in libera per  circa 10 m.  3°)

CD 3) Questa terza calata da 60 m. interromperla a circa metà (30/40 m.).

In entrambi i casi si arriva (viso a valle) in un largo canale ed è visibile a destra una sella che deve essere salita (10 m.).

Dopo la sella diventa visibile la grande terrazza mediana.

Attraversarla completamente in direzione del Rifugio Auronzo con un sentiero pianeggiante.

Quando il sentiero termina si presenta un canale che deve essere sceso completamente fino a raggiungere il canale ghiaioso tra la Cima Grande e la Cima Ovest.

Il canale ha tratti di rocce di 1° e 2° grado che devono essere scesi in libera.

Verso 3/4 del canale le rocce scendono più verticali, esiste un chiodo ad anello per la doppia che conviene fare (in libera è 3° grado).

Scendere ancora in libera sempre su 1°/2° grado fino a raggiungere un altro salto verticale e effettuare una seconda doppia (in libera è 3° +) che porta nel canale ghiaioso sopraddetto.

Il canale è strapieno di ghiaia e mentre si scende si creano delle mini slavine di ghiaia.

E' conveniente rimanere vicini al compagno ed operare dei salti ed andare più veloci delle slavine o farsi portare dalle stesse.

Per chi deve tornare al Rifugio Auronzo questo percorso è più veloce e breve rispetto al tradizionale, ma non è raccomandabile per alpinisti poco esperti.