CIMA PICCOLA DI LAVAREDO 2857 - Via COMICI-Varale-Zanutti

spigolo sud (giallo) all'anticima sud

Primi salitori:  E. Comici - M. Varale - R. Zanutti  8-9 Settembre 1933

Difficoltà:  TD+ , 6-/A0               Coefficiente di Difficoltà: 3645   Coefficiente Globale:  4015;  4374 nel 1967

(30*8) +(5*10) +(30*8) +(10*14) +(20*3)+(20*0,5) +(35*5) +(25*8) +(40*10) +(25*10)+(25*16) +(25*10)+(20*3) +(40*10) +(45*10) +(40*8) = 3645

Rischio: R2; R4 nel 1967

Dislivello:  350 m circa

Sviluppo:  425 m.

Tempi:  salita ore 6, discesa ore 2

Materiale:  2 corde da 40 m, 15 moschettoni, cordini, qualche chiodo

MIE IMPRESSIONI

Percorsa con Lucio Arduino nel Giugno del 1967.

Via bellissima e molto aerea , anche se un po’ friabile in alcuni tratti.

A quei tempi , col tracciato e con le condizioni che abbiamo trovato la difficoltà era di VI° grado.

Oggi è una super classica con delle file all’attacco, ma alla nostra epoca eravamo soli ed era diversa anche per il percorso.

Ricordo un attacco di diarrea , dovuto a della panna che mi aveva servito al mattino il gestore del Rifugio Auronzo, e che mi ha costretto attaccato ad un chiodo a scaricare in piena parete (forse per questo è stato chiamato spigolo giallo !! ).

Veramente impegnativo e rischioso il tratto di spigolo che oggi non viene più seguito per la friabilità della roccia e le difficoltà.

Ricordo di aver trovato oltre alle soste solo 20 chiodi di via con una libera che non permette sbagli.

In discesa ho rischiato sicuramente la vita , in quanto mi sono ribaltato, con il sacco che mi impediva quasi ogni movimento , e solo dopo varie peripezie sono riuscito a planare su una cengetta.

Credo che qui ho consumato la seconda delle 7 Wildcard che Nostro Signore concede agli Alpinisti.

La prima Wildcard l’ho consumata in un bivacco allucinante a 4200 mt. in discesa dal Cervino nell’ Agosto del 1965.

Ricordo che all’epoca la discesa avveniva senza strumenti e solo con la corda attorcigliata tra le gambe e al collo e senza nodo di sicurezza (metodo Whymper).

Finita la discesa alla Cappella degli Alpini incontriamo 2 giornalisti (del Gazzettino) e un cronista di una radio, che evidentemente erano stati chiamati dal custode del Rifugio Auronzo, che ci hanno intervistato ed erano meravigliati che noi di Milano potessimo fare una via del genere.

Erano sbigottiti perché non ritenevano possibile che 2 giovani cittadini venissero a dissacrare delle Cime e Vie che i locali (Scoiattoli) ritenevano solo di loro proprietà e i soli capaci di salirle.

E' una salita aerea che supera l'evidente ed impressionante spigolo giallo all'anticima meridionale della cima.

Per di più buona parte dei ripetitori attuali evitano alcuni tratti originariamente seguiti da Comici, e tale percorso, se vogliamo un poco addomesticato, è quello descritto nella relazione, ma non quello da noi seguito.

Mi piace far notare la foto di vetta in cui si vede un cinturone di mia invenzione antesignano dei moderni imbraghi (siamo nel 1967).

ACCESSO

Dal rifugio Auronzo, andare a destra per strada sterrata verso il rifugio Lavaredo, o viceversa.

Arrivati alla Cappella degli Alpini, raggiungere in breve per morena detritica l'attacco, posto sulla sinistra della linea verticale del filo dello spigolo (tracce di passaggio).

Circa 30 minuti da entrambi i rifugi.

SALITA

1)  L'attacco è sulla sinistra dello spigolo dove inizia una fessura-diedro (tracce evidenti).

Salire diritto per 30 metri un diedro giallo e irregolare, superando difficoltà di V+ fino ad arrivare a sostare su 3 chiodi con cordoni (sosta scomoda).

Quattro chiodi lungo il tiro, piuttosto vecchi e non molto affidabili, ma è facile integrare con friends o dadi.

La roccia è molto levigata. 30m; V+.

2)  Proseguire per il diedro con difficoltà di V- fino al suo termine.

Il passaggio di uscita, protetto da un chiodo, è il primo passo chiave della salita (VI-).

Uscire a destra (IV) fino ad un terrazzino dove si sosta su 3 chiodi.

35m; IV, 1p. VI-, IV.

3)  Obliquare ancora verso destra, superare un pilastro staccato, salire per gradoni e placche grigie non difficili, senza percorso obbligato e senza chiodi, fino ad una nicchia con 2 chiodi dove si sosta.

Questa è la variante centrale allo Spigolo Giallo che viene percorsa oggi.

[Comici e compagni continuarono invece diritti sul filo dello spigolo per 3 lunghezze in grande esposizione e su roccia infida, con difficoltà costanti tra il V e il VI grado].

40m; III+, IV-.

4)  Continuare a salire in leggera diagonale verso destra, ancora per placche o seguendo un diedro-canale, fino a raggiungere una cengia dove si sosta comodamente su 2 chiodi.

50m; III+, IV-.

5)  Scalare la parete soprastante, più verticale dei tiri precedenti, mirando alla prima cengia visibile in alto e leggermente verso sinistra.

Sosta sulla cengia, sulla roccia sono incise due frecce che indicano l’inizio del traverso verso sinistra.

30m; IV+, V.

6)  Il traverso non è difficile (IV, IV+), superare un primo spigolo e continuare a traversare a sinistra, superare alla fine un piccolo risalto per arrivare alla sosta (1 chiodo e 1 clessidra) su un terrazzino scomodo.

20m; IV, IV+,V

7)  Superare subito uno strapiombo (VI-) protetto da un chiodo e proseguire in leggero obliquo prima verso destra e poi verso sinistra su muretti gialli e grigi.

Nella lunghezza di corda ci sono un paio di chiodi e due clessidre.

Sostare su una cengia comoda su 2 chiodi.

35m, VI-, V+.

8)  Alzarsi dalla sosta un pò verso sinistra su una placca chiara (V+, 1 chiodo) e puntare alla base di un diedro giallo strapiombante (7-8 metri sopra la sosta).

Il diedro è atletico, con appigli buoni, e costituisce il tratto chiave dell’ intera salita (VI+).

Nel diedro ci sono molti chiodi, alcuni vecchi, e lo si scala fino a quando risulta conveniente uscirne verso sinistra, dopo circa 30 metri a una cengia.

Evitare di seguire altri chiodi e cordini che salgono verso destra nella parte superiore del diedro, in quanto sono della via Del Vecchio. 

Sostare invece, appesi e in esposizione, su 2 chiodi vecchi.

30m; V+, VI+.

9)  Attraversare in grande esposizione verso sinistra per circa 8 metri seguendo una fessura orizzontale non troppo evidente per ritornare sul filo dello spigolo.

10m; 3 chiodi, V (unificabile al tiro precedente).

10)  Dalla sosta alzarsi diritti su un muro verticale ed esposto con 2 chiodi.

La roccia in questa lunghezza è meno buona anche se consolidata dai vari passaggi.

Sostare in una nicchia con 2 chiodi e una fessura.

40m; V, V+.

11)  Salire diritto o a destra rispetto alla sosta, per muri gialli e grigi e interrotti a metà da una cengia.

Secondo il percorso scelto è possibile trovare dei chiodi o proteggersi con cordini e friends.

Sosta su una cengia comoda, subito sotto un camino.

55m; V+, V.

12)  Il camino non è protetto da chiodi, ha un passo strapiombante proteggibile con cordino su un sasso incastrato.

Uscire dal camino su una parete (IV) e su un piccolo pianoro subito sotto l’anticima alla base di un diedro, dove conviene sostare su un masso.

40m; IV+, IV.

13-14) Risalire interamente il diedro per circa 80 m (2 lunghezze di corda con difficoltà dal  IV al V+).

15)  Con una lunghezza di III+ in un successivo diedro-camino arrivare sull’ anticima. 20m; III+.

DISCESA

Giunti sull' anticima percorrere tutta la cengia a sinistra (Ovest), fino alla spalla dove si innalza il torrione terminale della Cima Piccola.

Da un terrazzino inizia verso Ovest una serie di 6 calate su anelli cementati (50m, 25m, 25m, 25m, 25m, 50m) che portano in circa ore 1,30 alla forcella tra Cima Piccola e Cima Grande, dalla quale per ghiaie, sassi e gradoni instabili si ritorna sotto l’attacco.

Scendere poi il gran canalone per ritornare al voluto rifugio.

RELAZIONE Tracciato Originale

Inserisco anche la relazione originale della via (percorsa da Comici) che è quella che grosso modo noi abbiamo percorso e che in qualche tratto differisce da quella sopradescritta (che la maggioranza dei ripetitori oggi segue).  

Attacco alla base della verticale dello spigolo (presso l'inizio della cengia d'attacco della Via Witzenmann); sotto un diedro di roccia gialla.

Dopo 3 tiri di corda si raggiunge un terrazzo a destra, dal quale si prosegue a sinistra con grandi difficoltà salendo direttamente su roccia malsicura.

Dopo c. 20 m. superare uno strapiombo (3 ch.), poi continuare diritti e superando, dopo 10 m., un altro strapiombo (3 ch.), si arriva ad un posto di sosta (ch.).

Procedere con grande difficoltà verso un altro forte strapiombo, tagliato da una fessura (3 ch.), dopo il quale si raggiunge un terrazzino distante c. 20 m. dal precedente (qui si è al termine della parete iniziale, di roccia gialla e friabile, a forma di diedro).

Proseguire a destra dello spigolo, su roccia più salda, e dopo c. 40 m. raggiungere una caratteristica macchia bianca sullo spigolo; poi,  in arrampicata in obliquo a destra, su roccia solida, ma con continui strapiombi, portarsi fino a c. 12 m. a destra dello spigolo (2 ch.); questo tratto finisce sotto una parete molto strapiombante (ch.).

Proseguire in direzione dello spigolo e, superando un tratto di c. 35 m., lungo il quale si incontra prima uno strapiombo (1 ch.), poi cornici di roccia da traversare a sinistra, e poi ancora altri strapiombi, fino a raggiungere lo spigolo.

Continuando per lo spigolo salire direttamente per roccia friabile fino ad un ballatoio, sopra il quale lo spigolo sporge per vari metri (4 ch.).

Piegare su cengia a destra per c. 4 m. (ch.), poi salire per un diedro giallo strapiombante, al quale segue per 15 m. una parete strapiombante; superare poi un piccolo soffitto (4 ch.), evitandone poi un altro più grande con deviazione di 2 m. verso destra (ch.).

Da qui, per cornici di roccia strapiombante, traversare in orizzontale verso sinistra per c. 5 m., riprendendo lo spigolo (ch.), lungo il quale salire per 8 m. fino ad un posto di sosta (ch.).

Proseguire sempre lungo lo spigolo, superando prima un passo molto difficile (ch.), poi per parete meno difficile di c. 25 m., raggiungere una terrazza che fascia lo spigolo, dalla quale, per un camino strapiombante, dopo c. 10 m., si raggiunge un'altra terrazza.

Dalla terrazza, sempre sullo spigolo, si prosegue per parete gialla e friabile, prima obliquando a destra e poi a sinistra.; dopo c. 35 m., raggiungere un posto di sosta (3 ch.).

Proseguire ancora per 35 m. lungo lo spigolo non più molto difficile, e si raggiunge la cima.

Difficoltà:  5° gr. sup. con 3 pass. di 6°;  in libera 6+  (6a)

Dislivello:  330 m.; esposizione massima e continua

Tempi:  ore 5