Torre dei Sabbioni   2531 m.  Via LIVANOS

Primi salitori:  Georges Livanos e Geneviève "Sonia" Livanos, 7 agosto 1969

Difficoltà:  V+, VI, alcuni brevi tratti di VI+ e qualche passaggio di A1.

Dislivello:  300 m; 9 lunghezze

Materiale:  I primi salitori hanno impiegato complessivamente 60 chiodi (di cui 1 chiodo a pressione) e alcuni cunei di legno.

Attualmente la via è chiodata con grande parsimonia e anche le soste sono in gran parte da attrezzare.

In particolare nella terza lunghezza, la placca nera a sinistra di una recente frana, è schiodata e richiede capacità nel posizionare le protezioni.

Sono pertanto necessari una serie di stopper e una serie di friend (anche delle misure grandi), oltre a un assortimento di chiodi.

Tempi:  5-6 ore

CENNO GENERALE

La Torre dei Sabbioni è una tozza torre dolomitica situata alla testata della Valle di San Vito, a breve distanza da Forcella Grande, nel Gruppo del Sorapiss.

Questa torre isolata del sottogruppo di Cima Bel Prà è stata resa famosa quando il 24 agosto 1877 la guida Luigi Cesaletti di San Vito di Cadore la salì in solitaria (nascita del III grado)

Su queste belli pareti della torre negli anni sono stati tracciati diversi itinerari, anche in tempi recenti.

Occupa una magnifica posizione, proprio al centro dell'alto circo della Valle di San Vito e al confine occidentale della catena.

Dalla Val d'Ansiei, nei pressi della Foresta di Somadida, appare oppressa dalla mole del Corno del Doge.

Risulta invece elegante e slanciata dalla Val del Boite.

Via LIVANOS

La via Livanos è la classica della parete, la più diretta ed estetica, quella che ha risolto il problema della parete Sud-Ovest, nel suo punto più alto.

L'arrampicata è caratterizzata dalla struttura della parete composta da fasce orizzontali di roccia liscia, alternate a cenge che permettono delle comode soste, fino al torrione sommitale dove una difficile fessura, con andamento da destra a sinistra.

Nella 4° lunghezza una frana recente costringe a passare a sinistra su una placca di roccia compatta e di difficile chiodatura.

Anche nelle altre lunghezze, l’ impegno è alto per la necessità di doversi proteggere.  

La roccia, formata da un calcare molto compatto, è di buona qualità, anche se in alcuni punti non ancora ripulita.

Nonostante la relativa brevità, è una via di primo ordine che merita di essere ripetuta, sia per l'impegno che per lo splendido ambiente circostante.

AVVICINAMENTO

Dal rifugio San Marco 1823 m (tel. 0436-9444), che si raggiunge da San Vito di Cadore, lungo una stradina asfaltata e in parte sterrata, che sale ripida, oltrepassando il Rifugio  Scotter,fino a un ampio parcheggio, e con un sentiero (segn. 226) nel bosco  (30 minuti).

ACCESSO

Dal Rifugio San Marco percorrere il sentiero (segn. 226) , che con numerose svolte risale l'accidentato canalone (Giou Scuro),  porta alla Forcella Grande 2255 m.

Dalla forcella inizia una traccia di sentiero che traversa in quota il ghiaione che porta sotto la parete Sud-Ovest della Torre dei Sabbioni.

L'attacco della via è più o meno al centro della parete, in corrispondenza di una incavatura gialla, da dove sale verso destra una cengia detritica (ore 1).

SALITA

Vedere lo schizzo.

DISCESA

Dalla cima, per tracce di passaggio, traversare la calotta sommitale in direzione Sud-Est, fino a un ancoraggio posto sull'orlo della verticale parete.

1) Con una corda doppia di 25 m, e alcuni metri di arrampicata (III), scendere alla cengia superiore, traversare a destra e aggirare lo spigolo.

2) Con una calata di 25 m si arriva sulla cengia mediana

3) Con una corda doppia di 25 m. (3 chiodi con cordino), per rocce coricate e sporche di detriti si arriva all'imbocco di un canale con blocco incastrato.

4) Con un'ultima calata di 20 m si raggiunge la cengia inferiore, traversare a sinistra per poi abbassarsi lungo uno sperone roccioso con rocce gradinate e un breve camino (Il e III) a una larga spalla sotto lo spigolo Sud della Torre dei Sabbioni

(45 minuti).

Da qui, per una traccia di sentiero, scendere per ghiaie e un ripido canalino (passaggi di I), contornando il versante Est della torre, quindi riprendere la traccia di accesso che, passando alla base della parete Sud-Ovest e sotto l'attacco della via, riporta alla Forcella Grande 2255 m

(ore 1.15).