DAL GHIACCIAIO ORIENTALE (VIA COMUNE)

Primi salitori:  H. Clive e g. A. Siorpaes, agosto 1894

Difficoltà:  2° gr.

Dislivello:  oltre 600 m.

Tempi:  ore 6/7

Dal Rif. Vandelli risalire un tratto del Ghiacciaio Orientale, poi piegare a sinistra verso una larga cengia nevosa che incomincia al piede della Terza Sorella (m. 2000).

Il crepaccio marginale per arrivare alla cengia può richiedere la picozza.

Percorrere la cengia, che sale verso sinistra oltrepassando lo spigolo della Terza Sorella e prosegue verso una schiena rocciosa.

Da questa facilmente ad una sella per raggiungere un canalone nevoso che sale dritto nella montagna.

Salire il canalone largo e ripido, gradinando.

Raggiunta un'isola di roccia, aggirarla a destra e salire fino in cima al ramo destro del colatoio.

Salire poi per rocce non facili ad una forcella; valicarla, salire fino all'ultima lingua di un altro colatoio nevoso, che sale da destra; da questa in pochi minuti ad una forcella.

Traversare in esposizione verso destra (10 m.) e salire un camino strapiombante (10 m.; 3° gr.).

Poi per cenge e camini si giunge al Coston Sorelle, che si raggiunge da Sud.

PER PARETE NO DELLA PRIMA SORELLA Via Cassin-Butti

Primi salitori:  R. Cassin e F. Butti, 8 Agosto 1947

Difficoltà:  5° gr. con passaggi di 6°

Materiale:  25 chiodi, 10 lasciati 10

Tempi:  ore 9

Dal Rifugio Vandelli al Ghiacciaio Orientale e per il canalone di ghiaccio (portare piccozza) ad un salto di roccia giallastra.

Attacco sulle rocce giallastre della Prima Sorella; si traversa qualche m. a sinistra, si raggiunge un piccolo diedro, e su per questo 5-6 m.

Poi si piega a destra sotto uno strapiombo, che si supera raggiungendo un comodo posto di sosta (6° gr.; roccia friabilissima).

Obliquare, a sinistra per roccia compatta povera di appigli per 2 tiri di corda; si raggiunge la base di un piccolo colatoio strapiombante; lo si supera (6°) e poi su qualche m. per fessura; si piega a sinistra e si raggiunge la base di un altro diedro strapiombante (6°).

Lo si supera; si arriva alla base di un camino che si sale per circa 20 m. facilmente.

Dove si stringe a fessura strapiombante, si prosegue per questa e (6°) si raggiunge un terrazzo coperto di grossi massi, di fronte al gran camino visibile dal basso.

Salire a sinistra circa 30 m. per facili rocce, e raggiungere uno spigolo; per questo a una grande cengia; poi ancora verso sinistra e salire il lato destro del grande camino; per questo in vetta.

NOTA BENE:

La Prima Sorella è bifida, la via Cassin raggiunge la Cima Nord (mentre la via seguente raggiunge la Cima Sud).

La Cima Nord ha pareti vertiginose anche dagli altri versanti, e i primi salitori preferirono scendere per la via di salita.

PER PARETE NO DELLA SORELLA DI  MEZZO Via Comici-Fabjan

Primi salitori:  E. Comici e G. Fabjan, 27 Agosto 1929

Difficoltà: 

Dislivello:  oltre 600 m.

Tempi:  ore 9

SALITA

Attaccare la parete nel punto dove un gradone di roccia avanza verso il ghiacciaio e offre la possibilità di accesso.

Salire la parete per 30 m. (3°) obliquando a destra per placche fin sotto un gran tetto nero, giunti ad una terrazza ghiaiosa per un breve camino di massi instabili si arriva ad una macchia rossa che si vede dall'attacco.

(100 m. dal ghiacciaio)

Spostarsi a destra per una cengia di accesso difficile, e percorrerla per circa 40 m. fino nei pressi del gran colatoio che scende tra Sorella di Mezzo e Prima Sorella (da sinistra a destra).

Salire 25 m. per camini e fessure e arrivati ad una parete bagnata e liscia, traversare verso sinistra (3°); proseguire tendendo sempre a sinistra per placche con fessure molto ripide fino ad una forcella vicino al colatoio  che scende tra Terza Sorella e Sorella di Mezzo (60 m. di 3°).

Dalla forcella puntare direttamente per una parete difficile ad un'altra macchia rossa sotto uno strapiombo giallo (30 m.), qui inizia una caratteristica cengia con gendarmi da percorrere per circa 40 m. verso destra fino ad un camino.

Salire il camino per 10 m. , poi abbandonarlo verso destra su una cengetta esposta, che si percorre per pochi metri.

Salire poi circa 30 m. per parete (3°) fin sotto un triangolo nero, visibile dal basso (sulla destra uno spuntone); superarlo per una fessura (4°; chiodo) e si arriva su un terrazzino, spostarsi poi per 2 m. a destra, scendere una ripida placca di roccia bianca (chiodo; corda doppia di 15 m.).

Alla fine della placca superare uno strapiombo (chiodo; 6°;  esposto) e imboccare un camino (25 m.; 3°), alla fine del quale obliquare per parete a destra (10 m.; 4°) fino ad un camino-colatoio, alto circa 150 m., che porta direttamente sulla grande cengia nevosa.

In questo camino-colatoio ci sono 5 strapiombi con roccia spesso bagnata (3 strapiombi sono di 5°).

Dalla grande cengia andare direttamente verso una torre gialla distante circa 100 m.

Salirla prima per brevi camini abbastanza difficili che portano ad una placca verticale difficile (6°; 3 chiodi), poi seguire un camino strapiombante con inizio difficile e poi sempre più difficile (30 m.).

Continuare nel camino ancora per altri 30 m. (superare uno strapiombo).

Terminato il camino raggiungere una sella tra la suddetta torre gialla e la parete (occorre passare sotto un grande masso appoggiato alla torre).

Continuare sulla destra della sella per circa 60 m. lungo una parete e per camini difficili, si incontra una esile cengia sotto dei grandi strapiombi gialli; traversare la cengia a destra che è molto esposta e ha un passo da gatto per circa 30 m.

Proseguire su altre pareti e altri camini con piccoli strapiombi (25 m.), fino su un'altra cengia, dalla quale si prosegue ancora per 30 m. (4°; esposto).

Si arriva infine sotto un colatoio nero strapiombante; salire a destra di questo per una parete molto difficile, poi per fessure e pareti più facili raggiungere la cima.

DISCESA

E. Comici e G. Fabjan , 28 Agosto 1929

Dalla Sorella di Mezzo per cresta alla Terza Sorella, dalla quale si scende obliquando a destra per facili gradoni c. 150 m.; poi traversare a destra un canalone nevoso e contornare sempre a destra una grande costola.

Calarsi per la parete fino ad imboccare un colatoio, per il quale proseguire la discesa superando gli strapiombi con delle corde doppie e approdando infine ad alcune cenge parallele alla grande cengia inferiore (cengia che parte dal Corno Sorelle e va a raggiungere il ghiacciaio).

Traversare le sopraddette cenge verso destra scendendo fino a una lingua di neve da traversare che porta alla grande cengia.

Dalla grande cengia con un'ultima discesa a corda doppia lungo della roccia levigata e povera di appigli si arriva al ghiacciaio.

Relazione dei primi salitori 

PER PARETE NORD Dito di DIO  Via  Comici-Mazzorana-Del Torso

Primi salitori:  E. Comici, S. del Torso e P. Mazzorana, 8-9 IX 1936

Difficoltà: 

Tempi:  ore  13

L’ attacco è alla sommità di un piccolo nevaio, in direzione di un tetto.

Salire per gradoni lisci, prima a sinistra, poi a destra (70m.; 4°) fino all'inizio di un tratto di parete solcata da due fessure (ometto).

Seguire la fessura di destra, mirando sempre alla fessura principale (15 m.; 3 chiodi; 5°).

Continuare lungo la parete (35 m.; friabile; 5 chiodi; 3 passaggi di 6°).

Proseguire lungo la stessa (diversi strapiombi; 40 m.; 10 chiodi; 4 passaggi di 6°).

Seguono 20 m. di fessure in un diedro fino a un terrazzino (chiodi).

Salire altri 35 m. in un diedro rotto da fessure (4°) per raggiungere uno spuntone.

Salire a destra dello spuntone per uno stretto camino liscio che ha diversi strapiombi (40 m.; 3 chiodi; un passaggio di 6°).

Scalare un altro camino molto strapiombante (40 m.; 5°), poi una fessura di 60 m. con strapiombi (5°) che porta ad un tetto giallo.

Da qui salire in obliquo a destra (40 m.); poi per parete con fessura (40 m. ; 5°) fin sotto uno strapiombo in fessura.

Continuare per una doppia fessura a busta (40 m.; 3 chiodi; passaggio di 6°), poi per uno stretto camino (altri 40 m.; 5°) fino ad una forcella detritica.

Scendere e traversare pochi m. a destra per imboccare una nuova serie di camini e fessure, in gran parte strapiombanti, che in linea verticale, dopo circa 120 m. di arrampicata difficile (5° e 6°), dopo un ultimo strapiombo (con 2 chiodi)  raggiungere la cima.

Usati 36 chiodi, di cui 20 lasciati.

Relazione dei primi salitori

PUNTA ZURLON  -  PER PARETE NORD

Primi salitori:  P. Mazzorana, G. Milani e G. Pagani, 22-23 Agosto 1942

Difficoltà:  5°+ con due tratti di 6°

Tempi:  ore 17 escluso il bivacco

La via sale in parte a sinistra ed in parte a destra dello spigolo Nord.

L’ attacco è in una breve fessura gialla e friabile, pochi m. a destra dello spigolo.

La fessura porta a delle placche nere fessurate da superare (5°+; 5 chiodi).

Si arriva ad un grande diedro svasato, chiuso in alto, risalirlo per le facili ma friabili rocce a sinistra.

Proseguire poi altri diedri e camini per 60 m. (4°).

Da qui traversare a destra su placche nere, girare lo spigolo, superare un piccolo diedro che, con breve traversata a destra, porta ad un camino (5°).

Salire in verticale per il camino fino a una cengia ghiaiosa (5°).

Per la cengia a sinistra (prima non difficile, poi 6°; staffe e chiodi) fino ad entrare nel grande diedro-camino che incide tutta la parete NE.

Nel diedro salire a sinistra fino a una grande caverna gialla, da superare pure a sinistra; poi a destra nel diedro che si restringe a camino, e salire fino ad incontrare una stretta terrazza ghiaiosa (5° e 5°+ ; 5 chiodi; bivacco dei primi salitori).

Traversare sulla terrazza a destra, aggirare lo spigolo fino a un diedro-camino, formato da una grande scaglia sulla parete NO.

Superarlo direttamente per raggiungere una terrazza alla base di una parete nera solcata da due fessure (5°; 2 chiodi).

Prendere quella che è chiusa in alto da parecchi strapiombi da superare direttamente e si arriva ad una caverna bagnata (5° e 5°+; 4 chiodi).

Uscire a sinistra per pochi m. e raggiunta una stretta fessura, superarla, arrivando a una gialla finestra naturale.

Dalla cengia, che a quella altezza attraversa la parete, si innalza la cuspide terminale, nera, liscia e molto compatta.

Girare a destra sulla cengia per 15 m. fino all'attacco dell'unico diedro che incide la parete NO.

Salire il diedro (dopo 10 m. si restringe a camino e dopo 20 m. si chiude con uno strapiombo giallo (5°).

Uscire a destra per 2 m. e salire su parete per una fessura di 25 m. (6°; staffe e 13 chiodi) fino ad una piccola caverna.

Uscire a destra per 8 m. e salire un diedro di 40 m. (5°; 2 chiodi).

Poi per placche compatte (4°) ed altri 40 m. di rocce facili raggiungere la cima.

Chiodi usati 40; ore 17 escluso il bivacco

Relazione dei primi salitori

Variante inferiore

G. Livanos e R. Gabriel, Agosto 1955

Attacco in una breve fessura svasata e friabile (4° gr.), a sinistra dello spigolo Nord.

Superarla, salire in obliquo verso sinistra (5° e 5°+), poi continuare in un colatoio svasato con strapiombo.

Per le facili rocce di sinistra entrare in un colatoio con sfasciumi.

Dopo 15-20 m. uscire a destra su una cresta con grandi blocchi.

Traversare qualche m. a destra per raggiungere una marcata cengia.

Traversare sulla cengia a destra per 10 m. ; poi, salire direttamente (4°), passare a destra in una fessura (5°- ; 2 ch.).

Segue un camino che termina in un blocco staccato dal quale, traversando a sinistra (4°+), si raggiunge una terrazza di sfasciumi alla base di una parete gialla.

Traversare ancora a sinistra (6°; 6 ch.), raggiungere il colatoio iniziale che riga in obliquo tutta la parete NE.

Dopo qualche metro evitare a sinistra un grande strapiombo (4°+; ch.), poi seguire il colatoio per 60 m. (5° e 5°+; 5 ch.) fino ad una larga cengia dove si incrocia la Via Mazzorana (1° bivacco dei primi salitori).

Difficoltà:   6°-; 24 ch.

Tempi:  13 ore effettive

DISCESA

 PER CRESTA Sud

Si può percorrere la cresta Sud nello scendere (non nel salire), calandosi in corda doppia. 

Proseguendo poi un pò per la cresta e scendendo poi a sinistra per un canale di sfasciumi (in basso una caratteristica porta rocciosa formata da un blocco incastrato) permette di ritornare nel Circo dello Zurlon.