TORRE INNERKOFLER  Gruppo del  SASSOLUNGO

Via del Calice - Parete Sud

Primi salitori:  G. Maffei e G. Stenghel, settembre 1977

Difficoltà:  VI                                   Coefficiente di Difficoltà:  4905   Coefficiente Globale:  5395/5640

(50*0,7) +(45*5) +(20*10)+(10*18) +(10*14)+(30*10) +(50*10) +(25*5)+(20*3) +(40*8) +(25*16)+(25*18) +(45*16) +(45*8) +(45*18) +(200*0,4) = 4905  685m.

Dislivello:  580 m.

Sviluppo: 685m.

Rischio: R2/R3

Tempi:  6-8 ore

Magnifica salita su roccia molto buona, in ambiente suggestivo.

Senz'altro una delle salite in arrampicata libera più belle e gratificanti di tutte le Dolomiti occidentali.

È forse l'unica delle grandi vie del versante Sud della Torre ad essere ripetuta.

I chiodi presenti attualmente in parete sono sufficienti per una ripetizione, ma è comunque consigliabile in alcuni casi rinforzarli con altri o sostituirli.

Dal termine delle difficoltà è anche possibile tornare in doppia lungo la medesima via.

 ATTACCO

Dal passo Sella scendere verso la Val Gardena fino al bivio per il rifugio Valentini.

Dal Rifugio Valentini salire per una stradina fin sotto il Col Rodella e da lì prendere il sentiero che, verso Ovest, segue il crinale erboso (sentiero Federico Augusto) fin sotto la verticale della parete.

Per prati e roccette si arriva alla base delle rocce (1 ora dal passo).

Il punto preciso d'attacco si trova la dove la grigia nervatura del calice tocca le ghiaie, proprio sotto una caratteristica nicchia gialla.

DISCESA

Si svolge sul versante che guarda il Dente (ovest) ed avviene in parte arrampicando (II) ed in parte in doppia.

Dalla cima seguire gli ometti fino ad un ancoraggio per una breve doppia che porta presso un canalone.

Scendere il canalone spostandosi progressivamente verso la Forcella del Dente fino ad un ancoraggio.

Con una calata da 50 m raggiungere la forcella.

Dalla forcella scendere ora verso Sud lungo il canalone che separa il Dente dalla Torre ed al suo termine raggiungere di nuovo il piede delle rocce ed il punto d'attacco delle vie della parete Sud.

MIE IMPRESSIONI

Percorsa nel Luglio 1998 con Renato Bernard.

La via viene chiamata del calice perché da lontano il colore delle rocce disegnano una specie di calice.

La via è interessante , la parete è visibile da Campitello di Fassa, posto solitario.

La via è attrezzata, ma da integrare , con buona roccia.

Le maggiori difficoltà sono in 2 lunghezze di corda, il resto sono 4° e 5°.

Discesa facile.