AGNER 2873 m.  SPIGOLO NORD  VIA C. GILBERTI e  O. SORAVITO

ACCESSO
 
Da Agordo seguire la statale n. 203 in direzione di Cencenighe fino alla frazione di Taibon.
Prendere il sentiero per il bivacco Cozzolino (circa 2 ore).
 
Il bivacco è alla base delle pareti Nord dell’Agnèr addossato ad un grosso masso che lo protegge dalle valanghe e dalle slavine 
che convergono dai colatoi laterali. 
Attenzione è presente solo acqua di fusione.
Dislivello:  600 m.  9 Posti letto (CAI XXX Ottobre).
 
Il bivacco è utile per chi vuole salire delle vie sulla parete Nord, ma per chi deve fare lo spigolo è inutile raggiungerlo.
Sul sentiero si trova una biforcazione che a destra porta a "Van del Piz" mentre per lo spigolo deviare a sinistra su un ghiaione
che divide l' Agner dallo Spiz d'Agner ("Van de Mez").
Dopo qualche metro di corde fisse il sentiero prosegue nel bosco e una traccia prosegue verso sinistra costeggiando la parete, 
mentre un' altra piccola traccia porta in direzione di un torrione staccato.
L'attacco è pochi metri prima del torrione, in corrispondenza di un diedro verticale erboso.
Una freccia rossa e un ometto alla base indicano l'attacco.
La prima parte della salita è tra mughi e roccia non sempre buona, la seconda invece ha ottima roccia.  
L’Agner (2872m) è la cima più alta e colossale, il suo spigolo nord, 1600 m; ha il record della via in roccia più lunga di tutte le Dolomiti. 
La via è poco chiodata, un rientro sarebbe complicato.
 
La sua salita e discesa in giornata è per veri maratoneti, è consigliabile partire attrezzati per un bivacco da effettuare in parete 
nella parte alta della via o al bivacco Biasin.
 
Primi salitori:  C. Gilberti-O. Soravito nel 1930 
Difficoltà:  dal IV° al VI°-                     Coefficiente Difficoltà: 3595   Coefficiente Globale: 4134
 
(50*0,2)+(40*0,5)+(40*3) +(30*0) +(30*4) +(30*0,2)+(40*0,4)+(40*0,5)+(40*3) +(100*0)+(90*0,2)+(10*0,3) +(40*3)+(40*0,5) +(30*0,5) +(30*0,3) +(30*3)+(30*0,5)+(20*8) +(20*4)+(20*8)  
+(20*5)+(20*8) +(30*0,2)+(30*0,5)+(40*3) +(160*0) +(15*3)+(20*5) +(60*0,2)+(30*3)+(30*5)+(60*6) +(30*5)+(20*6) +(15*10)+(15*14) +(15*5)+(15*10) +(15*0,5)+(15*3)  
+(10*5)+(10*8)+(5*10) +(20*10)+(20*3)+(10*0,5) +(75*0,2)+(75*0,5) = 3595  1690m.
 
Dislivello:  1600 m. 
Sviluppo:  1850 m.
Rischio: R3
Tempi di salita:  Ore  9 - 13 
Tempi di discesa:  30 minuti dalla vetta al bivacco Biasin, ore 2 dal bivacco al rifugio, 4 ore dal rifugio alla macchina
Punti di appoggio:  Bivacco Cozzolino (1350 Mt.), Bivacco Biasin (2650 Mt.), Rifugio Scarpa (1735 m.).
Materiale:  Portare vettovaglie e molta acqua perché l'arrampicata è lunga e interminabile e può prevedere un bivacco. 
Portare friend di varie misure, cordini.
 
       Descrizione Generale
  
Salire per un diedro di roccia con erba, alla sua fine proseguire più o meno verticalmente per placche esposte e pericolose per la presenza dei mughi e erba. 
 
Dopo molte lunghezze di corda (la via non è obbligata e le difficoltà non sono forti) raggiungere lo spallone dello zoccolo, ricoperto da mughi, che si percorre interamente, 
fino a una cresta di rocce da superare sulla sinistra e poi scendendo leggermente a sinistra a un grande spiazzo.
 
Salire ora un pò a sinistra dello spigolo, per una serie di caminetti (5 lunghezze di corda; 3° e 4°) arrivando su una cengia, in pieno spigolo, sotto un tratto leggermente 
strapiombante da superare per una fessura (5°-).
 
Sopra le rocce diventano più facili e a destra, raggiungere 3 consecutive zone di mughi.
Obliquare ancora verso destra fino all’inizio di una rampa-camino a destra dello spigolo.
 
Seguire la rampa-camino o le pareti a destra (3°, 4°) fino a finire in pieno spigolo.
 
Arrivati all’intaglio (4°) salire direttamente per lo spigolo su roccia compatta interrotto da vari terrazzini e che si raddrizza.
 
Percorrere 2 lunghezze di corda per fessure (4°+), fino ad un a cengia inclinata da percorrere verso destra.
 
Salire poi un’ altra fessura, superando un piccolo strapiombo (4°+), arrivando a un ripiano.
Scendere alcuni metri verso destra; all’inizio di una fessura verticale e liscia da scalare (20 m.; 5°+; sosta).
Dalla sosta salire diritti per alcuni metri, poi traversare 5 metri a sinistra e salire direttamente per una placca liscia fino ad un terrazzino (5°, 4°+).
Dal terrazzino andare verso destra (3°), poi diritto (4°+) fino a una cengia. 
Prendere una fessura (4°, 4°+) da abbandonare dopo 10 m. per traversare in obliquo a destra (5°) su una placca strapiombante.
verso un muro liscio da scalare (5°+).
Per una fessura raggiungere delle rocce più facili. 
Salire (3°+) per 20 m. fino a riuscire, sulla sinistra, ad una piattaforma dello spigolo. 
Qui terminano le difficoltà, salire per rocce inclinate fino a raggiungere a sinistra un canale; poi su (neve) rocce salire fino alla vetta. 

SALITA    (Fonte: www.paretiverticali.it)

1-2-3-4)
Salire su salti di roccia non sempre solida, tra erba e pini mughi senza via obbligata.
130 m., II°, III° e IV°, 1 ch. di passaggio.

5)
Salire su ghiaie, in obliquo, prima a destra poi a sinistra fino ad arrivare, sotto ad una parete verticale. Sosta attrezzata 30 m., I°.
6)
Superare la parete spostandosi verso la fine leggermente a destra e per ghiaie fare una sosta su spuntoni. 30 m., IV°+.
7-8-9)
Per salti di roccia con mughi salire a sinistra della sosta puntando a una conifera secca.

Sosta sui mughi. Circa 150 m., II°, II°+, III°, IV°-.

10...)

Salire tra i mughi fino ad arrivare sotto ad una parete (clessidra con cordino).

Proseguire seguendo il sentiero verso sinistra, ritornare un pò a destra e scalare un salto roccioso di 3 m. (III°-) che porta ad uno spallone con molti mughi.
Raggiungere e continuare sul filo sinistro dello spigolo.
Per tracce, abbassarsi per passare sul lato destro dello spigolo.

Risalire fino ad arrivare ad un terrazzino.  200 m., I°, II°, 1 passo III°-.

11-12)
Salire per alcuni metri, sopra la sosta, un camino-fessura, per poi obliquare a sinistra fino ad una piccola sella e quindi rientrando sul lato sinistro dello spigolo. Salire per salti di rocce facili per ritornare sullo spigolo. Sosta su spuntoni. 80 m., IV°, III°.

13)

Salire in cima a un piccolo pilastro. Scendere sul lato opposto per circa 10-15 m. fino ad arrivare all'interno del canale. Sosta da attrezzare. 30 m., III°.

14)
Andare alla base di una paretina a destra del filo dello spigolo.  30 m., II°, I°.

15-16)
Salire diritto per poi obliquare a sinistra. Continuare diritto su roccia un pò friabile. Sostare su mughi vicino alla successiva parete.

100 m., V°, IV°, III°.

17)
Superare un piccolo strapiombo; traversare a destra 5 m. e continuare obliquando leggermente a sinistra. Sosta su mughi. 40
m., 2 chiodi, IV°+, V°.

18-19)

Salire verso la grande cengia. All'inizio per mughi e ghiaie, poi per roccia solida non difficile.100 m, II°, III°, IV°.

Raggiungere la cengia. Ottima per bivaccare. Dalla cengia lo spigolo è solcato da un profondo camino ("Variante dei Triestini").
La via originale segue invece delle rocce con detriti e con una traversata a destra raggiunge il grande canale.

Salire diritti nel canale qualche m. fino a quando diventa ripido e difficile. Sosta da attrezzare. 80 m. dalla cengia.

20-21-22-23)
Salire all'interno del canale-rampa fino a raggiungere una comoda terrazza.
Soste da attrezzare 160 m., 2 ch. di passaggio.

24)
Superare il canale-rampa, dirigendosi verso l'intaglio sul filo dello spigolo.

Sopra l'intaglio raggiungere una piccola nicchia. 2 ch. 35 m., IV°, IV°+.

25-26-27-28-29)
Arrampicare su rocce più facili, puntando alla base dell'ultimo salto verticale dello spigolo.

Soste quasi tutte da attrezzare.
Arrivati alla base della parete terminale salire con qualche obliquo fino a raggiungere una piccola nicchia. 180 m., dal
II° al IV°+ /  V°- , 2 chiodi di passaggio.

30)
Seguire una fessura a sinistra della sosta. Attraversare verso destra fino alla base di una seconda fessura molto verticale.
Scalarla fino al suo termine uscendo su un pulpito. 
50 m., IV°+ / V°-, 1 dado incastrato, 5 chiodi.

31)
Tiro chiave della via. Non seguire dei chiodi infissi su una placca molto compatta (variante).

Dalla sosta, spostarsi a destra aggirando uno spigolo e affrontare una fessura-diedro verticale.
Salirla fino alla sosta. 30 m., V°+, VI°-, molti chiodi.

32)
Continuare lungo la fessura (un passaggio strapiombante) per 8-10 m., uscire poi a sinistra su una placca verticale.

Superarla fino ad arrivare a una piccola cengia. Sosta con 2 ch. 30 m., IV°+, V°+, 2 ch.

33)

Attraversare pochi m. a destra per salire un diedro molto verticale fino al suo termine. Sosta con 2 ch. 30 m., IV°+, 2 chiodi.

34)
Salire le rocce a destra della sosta fino a raggiungere una comoda cengia. Sosta con 2 ch. 30 m., IV°, III°.

35)
Dalla sosta spostarsi circa 4 m. a destra e superare una fessura verticale di circa 10 m.

Aattraversare per un paio di m. a destra. Superare un piccolo strapiombo. Sosta con 2 ch. 25 m., IV°+, V°, V°+, 6 chiodi.

36)
Salire la placca strapiombante, poco sopra la sosta, poi dentro un diedro fino al suo termine.
Obliquare a sinistra fino ad uscire di nuovo sullo spigolo. Sosta da attrezzare.
50 m., V°+, IV°, III°, 3 ch.

37..)

Raggiungere la terrazza detritica sotto la vetta salendo per circa 150 m. senza via obbligata  II°, III°.
Da qui, si trovano le indicazioni per il Bivacco Biasin (circa 20 minuti) o per la vetta.

In entrambi i casi delle corde fisse facilitano alcuni passaggi.

DISCESA

Nei pressi del Bivacco Biasin s'incontrano delle scritte rosse "Col di Prà".

Questo è un sentiero percorso da qualche cacciatore ed è insidioso, scomodo, incerto e molto pericoloso.

E' molto meglio scendere verso il Rifugio Scarpa utilizzando la ferrata che corre lungo il canalone che divide l'Agner dal Lastei d'Agner oppure seguire la via normale.

Questi due itinerari hanno la prima parte della discesa in comune.

Raggiunto il rifugio seguire il sentiero n. 771 che costeggia la seggiovia (o servirsene tenendo presente che chiude alle 18) e che conduce alla frazione di Frassenè.

Da qui camminando lungo strade comunali scendere fino ad Agordo e Taibon, dopodiché risalire la Valle di San Lucano.

L'autostop potrebbe essere d'aiuto, altrimenti occorre percorrere a piedi una quindicina di Km.

Via Normale AGNER  (per il versante Sud-Est)
 
Difficoltà:  1°
Dislivello:  800 m.
Tempi:  ore 4
 
Dal Rifugio Scarpa per tracce di sentiero salire per prati mirando al grande canalone di roccette e neve che scende dalla forcella del Pizzon, 
fra l'Agner e i Lastei di Agner.
Salire lungo il canalone fino a che non diventa ripido, per poi traversare a destra seguendo la segnaletica fino ad arrivare ad una costola.
Seguendo la traccia di sentiero continuare a traversare in obliquo a sinistra su roccette fino al Bivacco Biasin nei pressi della forcella del Pizzon (ore 3).
 
Il Bivacco Biasin si può raggiungere in pari tempo e con percorso più bello con la Ferrata Stella Alpina.
Da qui per alpinisti provenienti dallo Spigolo Nord o dalle pareti Nord può iniziare la discesa (raccomandata) al Rifugio Scarpa.
 
Da qui si passa sul versante ovest traversando lungamente per strette cornici fino ad un canale che porta sulla cresta ovest.
Lungo gli sfasciumi e le roccette della cresta, da ultimo verso destra, raggiungere la cima (dal Bivacco Biasin 1 ora).
 
Per il Vallon de le Scandole (dalla Val di San Lucano)
 
Difficoltà:  2° e 3° 
Dislivello:  2000 m.
Tempi:  ore 7
 
Dal Col di Prà raggiungere la forcella del Col Négher.
Passare poi a destra nel vallon de le Scandole che scende fra i Lastei d'Agner e la Torre Armena e salire lungo di esso aggirando frequentemente 
grossi macigni che lo sbarrano.
Continuare per detriti o neve e gradoni erbosi finchè  nella parte alta si divide in numerosi valloni secondari.
Proseguire per il canalone principale puntando alla forcella del Pizzon, che viene raggiunta obliquando a sinistra.
 
DISCESA (poco consigliabile) per Alpinisti dallo Spigolo o Pareti Nord
 
Dalla Forcella del Pizzon per salti rocciosi e tenendosi sempre lungo le sponde del canalone (segnavie) e quando diventa più difficile ci sono 2 chiodi 
per doppie sino ad arrivare a "Le Larghe" in vista dello Spiz delle Scandole.
Piegare a destra e valicare la forcella del Col Nègher e scendere al di là verso la base dello spigolo, fino a trovare il bivio per il bivacco Cozzolino.
3 / 4 ore dalla cima al fondovalle.
 
ACCESSO al BIVACCO COZZOLINO 1400 m.
 
Circa 1 KM. prima delle case terminali di Col di Prà guadare il torrente Tegnas.
Cercare i segnavia che fanno rimontare un pendio prima boschivo e poi sassoso.
In 1 ora si arriva alla base dello spigolo Nord (a destra segnavia per il Col Nègher) mentre a sinistra costeggiando lo spigolo si arriva a un canalino roccioso (1°/2°) 
fino alla forcella dalla quale si attacca lo spigolo.
Ancora una ventina di minuti su tracce (ghiaie,neve,erba) si arriva al bivacco. 
 
Ore 1,30,2 ore.