RELAZIONE   Via  SOLLEDER-Lettenbauer  C I V E T T A  3220 m.

 DIRETTISSIMA     SOLLEDER-LETTENBAUER      PARETE NORD-OVEST	
     
E’ la via più classica in arrampicata libera del gruppo e molto impegnativa, una delle salite alpinisticamente più complete e logiche delle Dolomiti, 
che richiede ottimo allenamento e notevole esperienza.  
La roccia è quasi sempre buona, ma pericolosa per la caduta di pietre. 
Diventa ancora più pericolosa in caso di maltempo per le cascate d’acqua e le continue scariche di sassi. 

Dal punto di vista tecnico si può valutare di V con tre tratti di VI; per la sua lunghezza però, per il numero dei passaggi sostenuti e soprattutto per l'ambiente generale in cui si sviluppa è universalmente riconosciuta un autentico sesto se superata in arrampicata libera.

Molto ripetuta negli anni '70-'80, ora è un pò abbandonata, salvo che dagli alpinisti tedeschi e austriaci.

La via può richiedere 1 bivacco in parete, il tempo medio di salita è di 10-12 ore, il migliore tempo di ripetizione è di 7 ore.

La via percorre con linea verticale il centro della parete nord-ovest salendo alla sinistra del ghiacciaio pensile (Cristallo) e raggiungendo direttamente la cima.

Primi salitori:  Emil Solleder e Gustav Lettenbauer, 1925

Difficoltà:  VI-
Dislivello:  970 m.
Sviluppo:  1250 m. 
Tempi:  salita 10-12 ore
Materiale:  i primi salitori hanno usato 12 chiodi.
 
ACCESSO
 
Dal rifugio Tissi seguire il sentiero fino in Val Civetta e per sentiero e ghiaione portarsi fin sotto la parete Nord-Ovest.
Risalire il ghiaione a Sud del caratteristico sperone che si trova alla base della parete, poco a destra della verticale che 
passa per la cima del Civetta, e raggiungere l’attacco. (40 minuti).
Dal rifugio Coldai salire fino alla forcella di Col Negro di Coldai e proseguire per il sentiero alto fino all’altezza dello sperone e 
per ghiaione all’attacco. ore:1,45
      
SALITA
 
- L’attacco si trova alla base della parete destra (Sud) dello sperone.
- Salire la parete al centro (2°) e traversare in obliquo, in alto, a sinistra (2°).
- Deviare a destra e con una salita obliqua per un canale raggiungere la forcella diedro una torre gialla (2°).
- Risalire per 40 m (2°, 3°) un altro canale, a sinistra di una torre nera.
- Raggiungere la forcella terrosa tra la torre nera ed una sporgenza friabile,separata dalla soprastante parete da una fessura.
- Salire per una breve fessura (2 m; 5°) fino al bordo della sporgenza e poi traversare a sinistra.
- Seguire una fessura prima orizzontale (6°-) e poi obliqua e strapiombante (6°-).
- Superare il forte strapiombo (6°-) e raggiungere una sosta.
- Proseguire nella fessura ora più larga (6°-, 5°), fino a un gradone detritico, sotto il grande “camino bloccato” chiuso in alto da un grande tetto.
- Con una lunghezza di corda (3°) raggiungere il fondo del canino.
- Salire sulla parete di sinistra del camino (5°+) fino a raggiungere lo spigolo di sinistra(6°-) 35 m.
- Scalare lo spigolo (6°-), fino a superare l’altezza del grande tetto e, con una traversata a destra (5 m; 6°-), rientrare nel camino sopra il tetto stesso.
- Proseguire lungo il camino per 2 lunghezze di corda (60 m) fino ad un canale detritico.
In questo punto abbandonare il camino di destra (inizio della variante Rittler-Leiner).
 - Salire sulla parete di destra seguendo una fessura verso sinistra (25 m; 6°-).
- Scendere un pò verso destra su una lista orizzontale (5°).
- Traversare a destra (3°, 4°) e si raggiungono rocce meno ripide che si superano con una salita obliqua 
verso destra (pericolo di caduta sassi).
- Arrivare sulla grande cengia obliqua che inizia dall’estremità inferiore del "Cristallo".
- Superare la verticale parete gialla sopra la cengia, seguendo la fessura di un diedro di roccia grigia, poco individuabile, situato a destra di una gialla fessura ramificata.
- La fessura del diedro inizia sopra degli strapiombi gialli.
Per raggiungerla salire più a destra (3°) fino ad un salto di parete gialla verticale.
- Scalare il salto obliquamente a sinistra (12 m; 6°-) e, scavalcato uno spigolo friabile, raggiungere la fessura grigia nel fondo del diedro.
- Scalare il diedro.
- Il diedro in alto si allarga a camino da seguire con 2 lunghezze di corda (6°-, 5°; 4 chiodi), fino ad un terrazzino detritico alla base della gran gola superiore.
In questo punto finisce la variante Rittler-Leiner e iniziano le varianti Penzo-Dusso. 
- Traversare prima verso sinistra su una rampa detritica (1°).
- Salire una ripida parete (3°) fino all’inizio di un diedro obliquo a sinistra.
- Scalare il diedro (5°) fino a raggiungere dopo 25 m un punto di sosta.
- Salire una parete gialla seguendo una fessura obliqua a sinistra(8 m; 5°+).
- Traversare per 2 m. a sinistra e, superato uno strapiombo verso sinistra (6°-, 5°+), 
raggiungere l’inizio della grande gola.
- Seguire dei camini nella parte destra della gola (3°) e raggiungere il suo fondo.
- Salire nel fondo fino ad un salto strapiombante, percorso da una cascata.
- Superarlo direttamente e vincere lo strapiombo finale (6°-) Sosta buona.
A destra della cascata si svolge la variante Dimai-Verzi-Degasper.
- Il successivo secondo salto superarlo a sinistra (5°).
- Sotto ad un terzo salto abbandonare la gola sulla sinistra (4°) e raggiungere una cengia detritica.
- Seguire la cengia fino ad una fessura.
- Salire la fessura (20 m; 5°) fino ad un cocuzzolo.
- Traversare alcuni metri a sinistra (3°), poi salire in verticale (60 m; 3°) e raggiungere una rientranza detritica.
- Proseguire con salita obliqua sulla parete di destra (4°).
- Traversare per alcuni metri a destra e poi salire verticalmente fino ad un terrazzino detritico (2°).
- Continuare a destra, seguire una corta cresta, fino ad arrivare alla base di un gradone.
- Salire prima in verticale (4°), traversare 3 metri a destra (direzione di salita alla grande gola).
- Salire lungo una fessura (5°) e raggiungere l’inizio di un camino di 30 metri da scalare sulla parete di destra (4°, 5°).
- Proseguire verso sinistra (3°).
- Superare un salto di parete (25 m; 4°) e per canalini ripidi (3°, 4°), con salita obliqua a destra, 
raggiungere una sosta alla base di un salto.
- Superare il salto tramite una fessura (6 m; 5°+) e, con una salita obliqua verso destra (30 m; 4°),  raggiungere la cresta.
- La cresta si trova 40 metri a sinistra della cima.
 
DISCESA
 
Dalla cima del Civetta seguire tracce e segni rossi:
Dalla cima al rifugio Torrani: 236 m dislivello. Tempo di discesa: 15 minuti
Dalla cima al sentiero Tivan: 720 m dislivello. Tempo di discesa: ore 1,45
Dalla cima al rifugio Coldai: 1088 m dislivello. Tempo di discesa: ore 4
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L'attacco è a destra della verticale dalla cima in corrispondenza di un marcato zoccolo che divide due piccole conche nevose.

Traversare lo zoccolo a metà altezza da destra a sinistra, salire poi in obliquo a destra fino alla forcella formata da una torre gialla.

Contornare a destra una seconda torre nera, e raggiungere la forcella terrosa fra la torre nera e la parete, sulla cima dello zoccolo.

Attaccare una fessura soprastante, che parte orizzontale verso sinistra e poi si raddrizza (VI-); salire per la fessura, superando alcune strozzature (VI-), finché questa sbocca su un ripiano ghiaioso, alla base di un grande camino bloccato in alto da un tetto.

Superare la prima parte del camino, poi traversare aggirando il suo spigolo sinistro, salire diritti e rientrare nel camino sopra al tetto

(VI-); proseguire  diritto fino ad un tratto coricato e ghiaioso, al di sopra del quale il camino diventa nero e verticale, mentre le rocce di destra, finora strapiombanti, attenuano la loro pendenza.

A questo punto abbandonare la spaccatura seguita fin dall' attacco e portarsi sulle rocce di destra, salendo prima verso sinistra e poi diritti fin sotto degli strapiombi; traversare quindi facilmente a destra, scendendo anche un pò fino a girare una costola, raggiungendo delle rocce facili e coricate.

Superare l'intera fascia di rocce facili, con pericolo di sassi, e raggiungere la marcata cengia obliqua che taglia la parete ad un terzo della sua altezza e che termina a destra contro le prime propaggini del ghiacciaio pensile (Cristallo).

La parete verticale sopra alla cengia è solcata sulla destra da due caratteristiche fessure oblique, rossastre, parallele e vicine; a destra di queste fessure c'è una costola gialla.

Salire per una quindicina di metri a destra della costola, traversare quindi a sinistra su roccia strapiombante e friabile aggirando lo spigolo della costola (VI-) e raggiungere un lungo diedro grigio subito a destra delle due fessure parallele.

Risalire tutto il diedro, proseguire in obliquo a sinistra per rocce più facili fino ad un ripiano ghiaioso, alla base del salto verticale che divide dalla grande gola superiore.

Salire per un diedro obliquo a sinistra, superare verso sinistra uno strapiombo e raggiungere una nicchia che è l'inizio della gola superiore.

Prendere la gola nel fondo che presenta 2 strapiombi, completamente investiti dall'acqua, che si possono superare direttamente o evitare salendo con maggiori difficoltà sulla parete di sinistra (in ogni caso grave pericolo di sassi).

Arrivati sotto ad un terzo strapiombo, non superarlo ma traversare a sinistra per una cengia che termina alla base di una fessura.

La fessura esce sulla costola che limita a sinistra la grande gola.

Salire per le rocce facili della costola che portano in un altro canale a sinistra del principale; quando questo è chiuso da strapiombi ritornare sulla direttiva della gola principale, e per un camino strozzato in alto raggiungere la cengia che taglia la parete 150 m sotto alla cima.

Dalla cengia superare sulla sinistra la parete verticale, salire poi per un canale friabile interrotto da un salto che si supera nel punto più logico, senza lasciarsi ingannare dai numerosi chiodi fuori via.

Raggiungere la cresta e con questa la cima.