PICCOLA CIVETTA

Parete nord-ovest -  Via dei Tedeschi

Primi salitori:  Gabriel Haupt e Karl Lòmpel, 30-7-1910

Difficoltà:  4°, 5°

Dislivello:  1000 m.

Sviluppo:  1500 m.

Tempi:  ore 11

Relazione dei primi salitori.

È la direttissima alla Piccola Civetta. Roccia a tratti friabile, bagnata, coperta di neve o ghiaccio.

Via pericolosa per cadute di pietre.

Per raggiungere l'attacco dal rifugio Sonino al Coldài, seguire il sentiero fino alla forcella di Col Negro di Coldài e poi traversare sotto tutta la parete Nord (ore 1,30).

Se si parte dal rifugio Tissi, scendere in Val Civetta e poi portarsi sotto le rocce di base (45  minuti).

Una linea verticale, calata dalla cima della Piccola Civetta, incontra dopo circa 350 metri una terrazza nevosa e 150 metri più in basso il Cristallo; passa poi lungo il margine sinistro della più larga delle nere strisce bagnate che scendono dal margine inferiore del Cristallo, continua poco a sinistra di una macchia di neve, lambita dalla suddetta striscia bagnata, e termina nel ghiaione di base in corrispondenza del punto più basso di uno zoccolo della parete.

L'attacco si trova a sinistra di questo zoccolo, nella parte alta del ghiaione, quasi sempre coperto di neve.

Salire per uno stretto canale nevoso, a forma di corno, che porta verso destra su una cengia.

Traversare su questa verso destra fino alla base di un largo camino bagnato e con massi incastrati.

Salire sulla sua parete di destra, prima per uno stretto camino e poi per ripidi salti, in direzione del margine destro della verticale parete sotto al Cristallo.

Si arriva, alla fine, sotto uno di questi salti, che sì supera verso destra lungo un facile camino con massi incastrati.

Prima della fine di questo camino, che termina alla sommità del salto, si stacca dal camino stesso, sulla destra, una stretta fessura che, a tratti estremamente difficile, porta su un cocuzzolo, immediatamente a destra di quella lunga e stretta striscia bagnata che comincia circa 30 metri a sinistra dell'estremità destra inferiore del Cristallo.

Dal cocuzzolo, traversata la striscia per una fessura compresa tra la parete e un bagnato lastrone staccato, si raggiunge l'attacco strapiombante, percorso da acqua, di quel gigantesco camino, difficile da individuare che, subito a sinistra della suddetta striscia, porta in alto fino al Cristallo. Il camino non presenta particolari difficoltà.

Raggiunto il Cristallo, salire in obliquo a destra verso una cresta nevosa che si segue fino al margine superiore del ghiacciaio.

Proseguire in orizzontale a sinistra traversando un solco di lavina.

Continuare a traversare ancora a sinistra, fino a raggiungere due fessure parallele che, al di sopra della caratteristica isola rocciosa del Cristallo, tagliano la soprastante parete verticale.

Salire per la fessura di sinistra, in qualche punto estremamente difficile, fino alla sovrastante piccola terrazza nevosa.

Traversando questa verso destra raggiungere l'inizio di un ripido canale ghiacciato, non facile da trovare (non spostarsi troppo a destra). Questo, più in alto, è chiuso da strapiombi.

Perciò, dopo 20 metri, salire per la sua parete laterale sinistra ed obliquando gradualmente a destra raggiungere un buon terrazzino, sopra gli strapiombi.

Con una delicata spaccata orizzontale verso destra raggiungere il fondo del camino, che è la continuazione del canale ghiacciato già percorso.

Raggiungere finalmente, per salti, la cresta della parete destra orografica del grande canalone ghiacciato, molto pericoloso per le cadute di pietre, che, cominciando vicino e sotto la cima della Piccola Civetta, arriva fin quasi alla base della parete.

Di qui, il canalone viene seguito quasi completamente lungo la cresta fino a che questa si perde nel massiccio.

Subito dopo aver lasciato il camino s'incontra un passaggio estremamente difficile.

Dalla parte sinistra della parete si stacca per mezzo di una stretta fessura, strapiombante all'inizio, un lastrone convesso a forma di scudo.

Superato questo lastrone, salire a lungo su ripidi gradoni fino a raggiungere un breve tratto orizzontale di cresta che conduce verso il margine sinistro di una parete grigia a placche, solcata da una stretta fessura.

Salire su parete, obliquamente a destra, fino a un cocuzzolo.

Di qui traversare in orizzontale a sinistra fino a raggiungere la suddetta fessura che solca verticalmente la parete.

La traversata a sinistra e la salita della fessura sono estremamente difficili.

Dopo la parete seguono dei gradoni di cresta, fino ad una massiccia torre gialla.

Si aggira a sinistra il suo spigolo, superare un salto di parete e poi, seguendo una fessura, con salita obliqua a sinistra si arriva sulla sommità della torre.

Proseguire per la cresta, finché si può traversare un pò a destra.

Seguendo una corta fessura raggiungere la fine della cresta.

Continuare per rocce friabili fino a 40 metri sotto la cima della Piccola Civetta.

Salire verticalmente con prudenza e per le rocce terminali, coperte di neve, raggiungere la cima (m 3207).

Da questa, inizialmente per cresta, scendere alla forcella tra Piccola Civetta e Civetta (m 3121).

Traversare il canalone nevoso che scende verso il Van delle Sasse e per la parete sud raggiungere la cresta della Civetta, che si segue fino alla cima (m 3220).

ALTRA RELAZIONE PIU' SINTETICA

Una linea perpendicolare calata dalla cima della Piccola Civetta incontra dopo 350 m una terrazza nevosa, 150 m più sotto il Cristallo, scende lungo il margine sinistro della più larga delle strisce nere che cominciano all'estremità inferiore del Cristallo, continua a sinistra di una macchia di neve e finisce nel punto in cui lo zoccolo si protende in basso nel ghiaione.

L'attacco si trova a sinistra di questo zoccolo.

Risalire un canale di neve a forma di corno alla base di un grande camino bagnato.

Salire sulla sua parete di destra, prima per uno stretto camino e poi per dei salti rocciosi verso la parete verticale sotto il Cristallo.

Superare uno di questi salti a destra per un facile camino.

Prima del termine di questo uscire a destra per stretta fessura che conduce ad un cocuzzolo subito a destra della lunga striscia bagnata che scende circa 30 m a sinistra del Cristallo.

Da qui traversare la striscia raggiungendo l'attacco strapiombante del grande camino che a sinistra della striscia porta fino al Cristallo.

Raggiunto il Cristallo lo si traversa in obliquo verso destra fino a raggiungere una cresta nevosa. La si segue fino al bordo superiore del Cristallo.

Da qui traversare verso sinistra in orizzontale fino a due fessure parallele.

Salire la fessura di sinistra fino ad una piccola terrazza nevosa. Traversare a destra fino all'inizio di un canale ghiacciato.

Dopo 20 m salire la parete sinistra e in obliquo a destra raggiungere un terrazzino.

Traversando orizzontalmente a destra entrare nel camino.

Raggiungere così la cresta del canalone ghiacciato che cominciando vicino alla cima della Piccola Civetta giunge quasi alla base della parete.

Da qui si segue la cresta fin dove si perde nella parete.

Continuare per un tratto di rocce gradinate fino a raggiungere una zona orizzontale di cresta che conduce al bordo sinistro di una parete grigia.

Salire in obliquo verso destra raggiungendo un cocuzzolo; da questo verso sinistra in orizzontale alla fessura che incide la parete.

Continuare per dei ripidi salti di cresta fino ad una torre gialla.

Aggirare lo spigolo sinistro proseguendo per una parete e poi per fessura verso sinistra giungendo in cima alla torre.

Proseguire per la cresta e una breve fessura giungendo ad un tiro di corda dalla cima della Piccola Civetta.

Seguire la cresta fino alla cima.

Parete nord-ovest - Via degli Inglesi

Primi salitori:  John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Sandars taynor con le guide Antonio Dimai e Giovanni Siorpaès, 24-8-1895

Difficoltà:   2°, 3°, passaggi di 4°

Dislivello:  1020 m. 

Sviluppo:  3000 m.

Tempi:  ore 10

Relazione dei primi salitori.

Questa è la prima via aperta sulla parete nord-ovest.

Pericolosa per cadute di pietre.

Per raggiungere l'attacco dal rifugio Sonino al Coldài, seguire il sentiero fino alla forcella di Col Negro di Coldài e poi traversare sotto tutta la parete Nord (ore 1,30).

Se si parte dal rifugio Tissi, scendere in Val Civetta e poi portarsi sotto le rocce di base (45  minuti).

Risalire il mediano dei tre nevai che si trovano alla base della parete, tenendosi un pò a destra delle rocce, in direzione della parte superiore del nevaio stesso.

Prima di raggiungerla piegare a sinistra, in direzione di una macchia di neve, alla base della verticale parete sottostante al Cristallo.

Seguire un lungo e largo camino di buona roccia e, raggiunta la suddetta macchia, si compie una prima traversata verso destra.

Una breve salita per parete porta all'inizio di una seconda traversata verso destra, sotto rocce spesso bagnate e rigate dall'acqua. Questa traversata è molto lunga e pericolosa per cadute di pietre.

Con un'ultima traversata, nella medesima direzione, raggiungere un punto dal quale è chiaramente individuabile il seguente percorso.

Di qui si ha la possibilità di seguire due vie di salita: la prima porta in un grande camino, la parte superiore del quale sembra molto difficile; la seconda conduce verso destra, in direzione di una lontana, quasi rotonda, torre di cresta e da quella verso sinistra, in traversata, sotto pareti lisce e rosse.

Seguire quest' ultima via anche perché sembra più sicura per quanto riguarda eventuali scariche di pietre.

Pervenire così sotto e a destra della più grande delle strisce nere e bagnate della zona centrale della parete. Segue un tratto d'arrampicata molto interessante su roccia quasi sempre buona.

Caratteristica è la salita di un diedro di roccia bianca, alto circa 30 metri, a destra di due camini dei quali uno è poco profondo. Lasciando a sinistra le suddette grandi strisce nere, continuare a salire obliquamente verso destra con facile arrampicata per camini di ottima roccia.

Segue una lunga traversata verso sinistra, abbastanza uniforme, su cenge molto strette con appigli ed appoggi scarsi e malsicuri, coperti di fine detrito.

Lungo questo tratto traversano tre ripide macchie di neve, in gran parte gelate.

Dopo un breve tratto di parete con roccia friabile ed un passaggio in traversata, senza particolari difficoltà, si raggiunge la zona superiore del ghiacciaio centrale, il Cristallo.

Da questo punto è necessario traversare una striscia di ghiaccio, con salita obliqua verso sinistra, intagliando una trentina di gradini. Questo tratto è difficile, pericoloso, e richiede parecchio tempo.

Raggiungere così l'estremo limite sinistro del lungo zig - zag della via.

Con una lunghissima traversata verso destra, difficile ed esposta, raggiungere il suo estremo limite destro.

Di qui il resto del percorso appare chiaro.

Seguono prima una breve arrampicata per pareti e camini e poi una traversata sotto la parete rossa della cresta, seguita dalla salita di un erto camino, che porta ad una forcella.

Continuare traversando su una serie di ripide placche, che richiedono grande precauzione, a causa dei numerosi sassi mobili sulla roccia, del resto solida. Segue un'altra traversata verso sinistra, sotto la parete rossa, lungo una cengia incassata e esposta che sovrasta un grande precipizio.

Qui l'arrampicata è più facile che in basso, ma si ha la sensazione d'arrampicare su una zona di roccia molto instabile.

Segue una serie di camini. Il primo, di roccia rossa completamente friabile, è difficile, molto esposto e in un punto strapiomba in modo considerevole.

Questo camino è certamente più difficile del diedro di roccia bianca della parte inferiore della via, ma è più corto. L'ulteriore arrampicata, senza particolari difficoltà, porta in cresta.

Proseguendo lungo questa, si raggiungono la Piccola Civetta (m 3207), la successiva forcella (m 3121) e la Civetta (m 3218).

Parete nord-ovest  -  Via degli Agordini

Primi salitori:  Cesare Tome, guida Santo De Toni e portatore Donato Dal Buos, 8-9-1906

Difficoltà:  3°, 4°

Dislivello:  980 m.

Sviluppo:  1750 m.

Tempi:  ore 11

Relazione di Cesare Tome.

È la prima via diretta alla cima della Civetta e la prima scalata italiana della parete nord - ovest.

Pericolosa per cadute di pietre. Roccia in parte friabile.

L'attacco è lo stesso della via dei Tedeschi e, come in questa, si raggiunge la macchia di neve alla base della parete verticale sottostante al Cristallo, punto che è raggiunto anche dalla via degli Inglesi.

Di qui inizia una lunga traversata obliqua verso destra, che ha lo stesso andamento di quella della via degli Inglesi, ma si svolge più in alto.

Raggiungere la base di un lungo e difficile camino verticale che si trova a sinistra della parete caratterizzata da strisce nere e bagnate. Salire il camino (grosso chiodo piantato dai primi salitori) ed al suo termine si è circa alla stessa altezza del Cristallo.

Traversare a sinistra fino a un punto situato a un centinaio di metri a destra dell'estremità superiore meridionale del Cristallo stesso.

Di qui brevemente a destra e poi nuovamente a sinistra, con una lunga traversata sopra il Cristallo, fino al canalone che scende dalla forcella compresa tra la Civetta e la Piccola Civetta.

Le rocce dell'ultima parte del percorso sono sempre più rotte, erte e talvolta strapiombanti.

Molto difficili risultano l'ultima parte della traversata, l'imbocco e l'uscita del canalone.

Pericolo di cadute di pietre perché la roccia è friabile.

Salito il canalone e raggiunta la forcella, proseguire per cresta fino alla cima della Civetta.

Parete nord-ovest - Via Stewart

Primi salitori:  George Stewart con le guide Zaccaria Pompanin e Ferdinando Summermatter, 4-8-1907

Difficoltà:   2°, 3°, passaggi di 4°

Dislivello:  1020 m.

Sviluppo:  2000 m.

Tempi:  ore 8

Relazione di George Stewart.

Il percorso, nella prima metà, coincide quasi completamente con quello della via degli Inglesi, poi è del tutto diverso fino a metà della cresta che collega la Piccola Civetta con la Cima De Gasperi.

L'attacco è lo stesso della via degli Inglesi.

Seguire il lungo e largo camino verso sinistra.

Oltrepassata la sua prima metà, invece di proseguire verso la macchia di neve alla base della verticale parete sotto al Cristallo, salire obliquamente a destra e raggiungere la serie delle cenge della via degli Inglesi.

Seguendo quest' ultima si arriva sotto e a destra della più grande delle strisce nere e bagnate della zona centrale della parete.

Salire per uno stretto e difficile camino, quasi verticale, alto circa 20 m, poco profondo e bagnato nella parte inferiore.

Questo camino si trova a sinistra del diedro della via degli Inglesi.

Superato il camino, salire in direzione della forcella di cresta, a nord-est della Cima De Gasperi, senza compiere rilevanti deviazioni laterali.

Questa parte della via è relativamente facile e non ripida; non s'incontra neve o ghiaccio.

Raggiunta la suddetta forcella, situata a sud-ovest nel punto in cui la via degli Inglesi arriva in cresta, proseguire verso la Piccola Civetta.

La cresta rotta e sfasciata risulta troppo malsicura per essere seguita.

Scendere da essa con difficoltà e traversare sotto il suo filo, sul lato orientale, sopra il Giazzèr.

Questa traversata è semplice ed alla fine si risalgono le rocce che formano il suo termine naturale fino a ritornare in cresta.

Seguendo la cresta raggiungere la Piccola Civetta e la Civetta.

Parete nord-ovest -  Via degli Italiani

Primi salitori:  Napoleone Cozzi, Giuseppe Lampugnani e Alberto Zanutti, 4/5-8-1911

Difficoltà:  3°, 4°

Dislivello:  1020 m.

Sviluppo:  1850 m.

Tempi:  ore 10 

Relazione di Giuseppe Lampugnani.

L'attacco è lo stesso della via degli Inglesi e della via Stewart.

Seguendo quest' ultima raggiungetr la cengia della prima traversata verso destra della via degli Inglesi.

Da questa, con salita obliqua a destra, seguire una successione di erti canali fino alla base di un camino strapiombante, all'altezza di una piramide, la inferiore delle due che risaltano sulla parete.

Superato il camino senza molta difficoltà, continuare con una salita ed una traversata oblique a destra, fino alla base della seconda piramide.

Al termine di questa traversata raggiungere la base del lungo e difficile camino della via degli Agordini, a sinistra della parete caratterizzata da grandi strisce nere e bagnate.

Nel camino si trova un grosso chiodo piantato dai primi salitori. Superato il camino si è all'altezza del Cristallo.

Continuare l'arrampicata in verticale, seguendo una serie di camini, in direzione della soprastante parete gialla.

Si superano un primo camino bagnato e sdrucciolevole, un secondo impervio con roccia friabile ed un terzo di roccia grigia, ingombro di detriti.

Con una successiva salita verso destra, su gradoni coperti di detriti, raggiungere un piccolo nevaio alla base della parete gialla.

A sinistra sono visibili tre camini.

Salire per il primo camino a destra, alto circa 60 m, ora largo ed ora stretto.

A metà camino un grande masso incastrato sostiene un rigonfiamento di ghiaccio.

Per superarlo si arrampica il più possibile verso l'esterno.

Sopra il masso il camino diventa un canalone ghiacciato che in alto s'allarga in una parete.

La salita è delicata e diffìcile.

Si arriva sulla cresta in un punto più a nord di quello raggiunto dalla via degli Inglesi.

Proseguendo per la cresta raggiungere la Piccola Civetta e scendere alla successiva forcella.

Traversato il canalone nevoso che scende verso il Van delle Sasse, salire ancora per cresta e raggiungere la cima della Civetta.

Parete nord -  Via dei Cecoslovacchi

Primi salitori:  Jan Porvaznik e Peter Valovic, 4 -4-12-3-1980

Difficoltà:  4°, 5°, 5°+, A1, A2, A3

Dislivello:  880 m.

Sviluppo:  1400 m.

Tempi:  75 ore di arrampicata effettiva

Materiale:   i primi salitori hanno usato 160 chiodi normali e 6 chiodi ad espansione come CF.

Il tracciato, le lunghezze di corda e le difficoltà come dallo schizzo.