CASON di FORMIN m 2369

CIMA CASON DI FORMIN (2369 m) - PARETE OVEST

Via “ Menardi-Alverà ”

Primi salitori:  A. Menardi, M. Alverà; 13 luglio 1975

Difficoltà:  D+; passaggio di 5°+

Dislivello:  300 metri; 7-8 lunghezze di corda

Materiale:  portare una dotazione di friends ed alcuni cordini per le clessidre.

CENNO GENERALE

Come la vicina via Dallago, questa via si svolge su roccia grigia ottima, ma essendo poco frequentata, risulta in qualche punto sporca di detriti.

Le soste sono attrezzate ed il resto della via è facilmente attrezzabile; è opportuno attendere un periodo prolungato di bel tempo per poter trovare la via asciutta.

A due terzi di altezza, dopo il quarto tiro, è possibile proseguire verso destra lungo la via originaria oppure traversare a sinistra per una variante e raggiungere la cengia terminale lungo lo spigolo di sinistra.

La via segue una evidente e verticale fessura parallela al diedro Dallago e situata più a destra.

Essa si biforca sotto un tetto giallo e squadrato e si può seguire a piacere una delle due diramazioni.

ATTACCO

In Val Formin come descritto all'itinerario precedente.

Si va alla base del diedro-camino che caratterizza la parte bassa della via, proprio nel punto più basso della parete.

DISCESA

Come descritto all'itinerario precedente.

NOTA: Il passaggio chiave, abbastanza lungo e continuo, si trova alla fine del secondo tiro ed è costituito da una traversata a sinistra e dal superamento di una lama staccata, la cui fessura è attrezzabile con dei friends.

Il passaggio a sinistra del masso incastrato nel camino terminale, può essere bagnato e risultare abbastanza impegnativo.

 

Via Dei diedri

Primi salitori:  M. Da Pozzo, A. Menardi, 20/5/1992

Difficoltà:  5+

Lunghezza:  300 m.

Versante:  Nord Ovest

Materiale:  in via si trovano pochi chiodi quindi sono necessari dei chiodi e il martello.

CENNO GENERALE

La via ha come direttrice due bei diedri che incidono la parete.

Il primo è rivolto a Sud e si alza dalla base per 80 metri; il secondo è rivolto a Nord ed è lungo 40m, e si trova a circa due terzi di altezza.

Le soste e le lunghezze sono discretamente chiodate, ci sono inoltre molte possibilità di proteggersi su clessidre e fessure.

L'uscita è dalla cengia (dove arriva anche la via Dallago) verso destra per poi salire il camino canale con il masso incastrato (5°).

ACCESSO GENERALE

Il Passo Giau si raggiunge facilmente da Cortina d’Ampezzo, soluzione ideale per chi proviene dall’autostrada A27, oppure può essere raggiunto dal versante opposto, salendo da Caprile, per chi proviene dall’Agordino.

ACCESSO

Sulla strada che da Cortina sale al Passo Giau, parcheggiare in località Rocurto, dove inizia il sentiero N° 437 per il rifugio Palmieri (indicazioni).

Lungo questo ultimo salire fino al bivio col sentiero N°435 per la Val Formin, seguilo fino ad una zona pianeggiante sotto la parete (1 ora).

Per ghiaie mirare alla fessura-camino, posta sulla verticale del grande diedro.

La via sale la parete a destra del diedro Dallago.

DISCESA

La parte terminale della via e la discesa sono in comune con gli itinerari precedenti.

Usciti dal diedro salire e traversare verso destra fino ad un canale chiuso da un masso incastrato che si che si supera lungo una difficile parete (5°).

Sul versante opposto scendere in direzione del laghetto ‘da Lago’ fino ai pendii erbosi.

Da qui verso sinistra ad una forcella che immette in un canalone scendendo il quale si raggiunge in breve la base della via.