RELAZIONE  Via Normale  CRISTALLO

CRISTALLO 3221 m.

Grande e bellissima via, tra le più remunerative che si possano effettuare nel suo ordine di difficoltà. L'avvicinamento lungo e faticoso per la "Grava (ghiaione) di Cerigères" allontana un gran numero di pretendenti.

Via Normale,  Parete Sud-Est

Primi salitori:  Paul Grohmann, Angelo Dimai, Santo Siorpaes, 14 settembre 1865 (relazione 1998)

Difficoltà:  PD (II+)

Tempi:  salita ore 2-2.30 - ore 8 in totale

ACCESSO

Dal Passo Tre Croci, imboccare la strada che va verso Somforca (lato Cortina).

Dopo 5 minuti a destra, diramazione con l'indicazione "Passo Cristallo" (n° 221 ).

Ancora 2 minuti e si incrocia un'altra stradina: attraversarla e prendere il sentiero di fronte, per "Forcella Cristallo"

(sempre verso "Passo Cristallo").

Percorrere poi (destra) una carrareccia militare, che a un certo punto si restringe a sentiero, salendo ripida tra i mughi.

Attraversare delle frane, in cui il sentiero si riduce a labili tracce (seguire la traccia più a monte), quindi entrare nel gigantesco ghiaione ("Grava di Cerigères") tra il Cristallo e il Piz Popèna.

Risalire il ghiaione come su sabbie mobili fino a 30 m. sotto il Passo del Cristallo (a destra ruderi di una costruzione della Grande Guerra).

Dal Passo Tre Croci ore 2.40.

SALITA

Uscire a sinistra su una piccola cengia, percorrerla verso sinistra per 10 m., quindi risalire un canale a destra. Dopo 10 m., lasciarlo per una labile cengia a destra che, in 20 m., immette in un nuovo canale ghiaioso.

Rimontarlo fino a portarsi10 m. più in alto del passo.

Volgere quindi a sinistra ad un'evidente forcella (ometto, segni di vernice rossa sulla parete) seguita da un ponticello.

Attraversare una serie di canali e guadagnare una vasta cengia (Cengia inferiore) che taglia tutta la parete, girando vari spigoli secondari (per raggiungerla, si può anche salire fino al passo, traversare a sinistra, risalire, sempre a sinistra, un risalto che porta all'incirca al suo livello).

Percorrere la cengia per 25 minuti, girando vari spigoli secondari (numerosi ometti, ponti di guerra, grandi rientranze rocciose in cui ripararsi in caso di pioggia), finché essa è chiusa da una  barra di pietre, in corrispondenza, sulla destra, di facili gradini di roccia grigia (freccia di vernice rossa) sopra i quali  incombe una rossa torre strapiombante.

Salire i gradini per 10 m., poi svoltare a sinistra a una nuova cengia che, dopo 50 m. (a sinistra) porta alla base di una facile rampa di rocce grigie.

Salire la rampa e poi un camino di 20 m. (I e II), al suo termine c'è un chiodo per doppia.

Seguono delle roccette, poi una cengia ghiaiosa a sinistra che si percorre per 20 m., infine una nuova rampa verso destra che porta (aggirato un esposto e facile spigolo, II) ad una forcella con un caratteristico testone di roccia.

Salire 4-5 m. sulla forcella (ometti) e rimontare un ripido caminetto nascosto dietro uno spigolo (15 m., II+; al termine 2 ch. con cordino per doppia).

Usciti dal camino, aggirare uno spigolo a destra (Il), e poi salire un caminetto di 12 m. con scaglie rovesce (I e II).

Si è ora sulla Grande Cengia superiore (rientranze nella parete).

Percorrere la cengia per un buon tratto verso sinistra, poi risalire una rampa che porta ad una spalla.

Seguire ora la cresta terminale.

Superare due o tre risalti, un pò a destra, un pò sul filo (I e II, roccia salda), quindi un diedro (II+, ch. per eventuale doppia), al cui termine si trova prima un ponticello, poi il Baston del Ploner.

Seguire ancora la facile cresta tra due abissi, uno interno uno esterno, fino alla vetta.

(dall'attacco,  ore 2-2.30).

DISCESA

Percorrere a rovescio il percorso d'andata fino a poco sotto il Passo del Cristallo.

Dalla vetta, ore 1.30; lo stesso tempo per ritornare al Passo Tre Croci.

In una giornata di tempo sicuro, la via può essere percorsa senza attrezzatura né corda (max passaggi di II+), o se si vogliono fare le doppie basta portare una corda da 30 m, 4 moschettoni, 4 cordini.

Considerare però che la salita è faticosa e comporta 1400 m. di dislivello e un notevole sviluppo in traversata.

L'itinerario è complesso, è quasi impossibile perdersi, grazie ai numerosi ometti, alle tracce di vernice rossa, alle barre di sassi.

Portare acqua in abbondanza.