RELAZIONE Via Happacher al CAMPANILE CARDUCCI
CAMPANILE CARDUCCI, m 2635 - parete Ovest (via Happacher-Rigoli)
Il Campanile Carducci è uno slanciato torrione solo se visto dal Rifugio da cui prende il nome.
In realtà è un’ampia spalla ghiaiosa del Monte Giralba di Sotto.
Sulla parete che guarda il Rifugio e nel suggestivo ambiente dell’Alta Val Giralba, si svolge questa via di soddisfazione.
La roccia è sempre molto buona, soprattutto nella parte superiore.
Pur essendo la classica della zona del Rifugio Carducci, è frequentata assai di rado, come del resto tutte le pareti circostanti.
Gruppo: Popera Primi salitori: M. Happacher e A. Rigoli, 18 agosto 1953
Difficoltà: D- max: un pass. 4°+ Coefficiente Difficoltà: 432 Coefficiente Globale: 496
(40*0,5) +(15*3)+(30*0) +(25*0,5)+(25*3) +(25*0,5)+(25*3) +(20*0) +(20*0,5)+(20*3) +(15*3)+(25*0,5) +(20*2)+(5*5) = 432 310m.
Dislivello: 250 m. Sviluppo: 310 m.
Rischio: R3
Tempi: 3 ore
Roccia: molto buona lungo tutto il percorso; qualche detrito nei primi tiri. Materiale: cordini, dadi, qualche chiodo (soste non sempre attrezzate, pochi chiodi in via)
Punto d’appoggio: Rifugio Carducci, m 2297, CAI, posti 35 (2 posti nel ricovero invernale), aperto dal 20/6 al 20/9, tel. 0435 40 04 85. Cartine: Tabacco fogli 010 (Dolomiti di Sesto) e 017 (Auronzo di Cadore); scala 1:25.000
Avvicinamento
Dal Rifugio Carducci salire direttamente per ghiaie in breve alla cengia evidente che fascia la base del Campanile del Rifugio.
Seguire la cengia verso destra per circa 50 m., transitando sotto una colata nera e fermandosi circa 20 m. prima che le rocce, da grigie ed articolate, si trasformano in un pulpito giallo strapiombante.
Attaccare sulla verticale di un aguzzo pinnacolo secondario a sinistra e di poco più basso del Campanile del Rifugio (ometto e chiodo d’attacco). 15 minuti dal rifugio.
Salita
1) Dal chiodo d’attacco salire la parete articolata soprastante tendendo leggermente a sinistra.
Senza via obbligata raggiungere una cengia rocciosa inclinata, alla base di un diedro che incide sulla sinistra una bassa fascia di rocce gialle leggermente strapiombanti.
Sulla cengia due chiodi appaiati. 40 m; 3°; 2CF.
2) Scalare il diedro fino a raggiungere la soprastante larga cengia (15 m, 4°, 1C).
Seguirla verso destra in leggera discesa fin dove un piccolo pulpito la interrompe (25 m, 1°).
Attrezzare una sosta nei pressi del pulpito (oltre la cengia continua larga e ghiaiosa). 40 m; 4°, 1°; 1C.
3) Subito oltre la sosta, salire in verticale lungo la parete soprastante, tenendo come punto di riferimento lo strapiombo giallo che forma la base di un campanile secondario a sinistra del Campanile del Rifugio.
Rimontare tutta la parete senza via obbligata (a destra lungo fessure o a sinistra lungo placche articolate), fino alla comoda cengia proprio sotto lo strapiombo giallo dove si sosta ad un chiodo. 50 m; 3° e 4°; 1CF.
4) Andare per poco a destra lungo la cengia (5 m, 0°) fin sotto un diedro-canale.
Risalire il canale all’inizio su rocce un po’ slavate dall’acqua (10 m, 4°) e poi per rocce più articolate e pungenti, superando un altro salto (15 m, 4°-).
Sopra proseguire per rocce appoggiate fino ad un altra conca ghiaiosa alla base di una fessura verticale, circa 20 m. a destra del grande diedro che sale fino nei pressi della croce di vetta (20 m, 3°).
Sosta da attrezzare con dadi e friend. 50 m; 3° e 4°.
5) Si può salire direttamente la fessura verticale, ma conviene evitarne i primi metri non molto solidi.
Salire quindi senza difficoltà verso sinistra su ghiaie e rocce fino al fondo del grande diedro. 20 m; 1°.
6) Traversare ora in leggera salita verso destra, riportandosi nella fessura verticale (10 m, 3°).
Entrare nella fessura a circa 20 m. dalla sua base (5 m, 4°).
Salire la fessura fino a dove attenua la sua verticalità, sostando ad un grosso masso incastrato
(25 m, 4°, 1C). 40 m; 3° e 4°; 1C.
7) Qui si abbandona la fessura principale per scalare una fessura superficiale sulla destra (15 m, 4°).
In cima alla fessura la pendenza della parete si attenua.
Salire la zona di placche appoggiate sovrastante, tendendo a destra, in direzione della calata verticale dalla croce, sotto una bassa fascia verticale di rocce scure (25 m, 3°).
Sostare ad un chiodo alla base delle rocce verticali. 40 m; 4° poi 3°; 1CF.
8) Salire una breve fessura sulla destra, che incide la fascia di rocce verticali (5 m, 4°+).
Continuare più facilmente per parete con ottime prese fino a sbucare alla croce di vetta (15 m, 4°-).
Sostare poco sopra su uno spuntone (5 m, 1°). 25 m; 4°-, un pass. 4°+.
Discesa
Dalla vetta seguire la cresta del Campanile in direzione del più alto e retrostante Monte Giralba di Sopra
(non tagliare in quota verso sinistra per comode cenge).
Seguire gli ometti lungo la cresta e dopo 300 m. circa si arriva ad un’insellatura ghiaiosa – oltre la quale un canalone sprofonda a Nord verso la Cima Undici – sotto i salti rocciosi del Monte Giralba di Sopra, dove si incrocia la via normale al monte.
Seguire ora gli ometti a sinistra (in discesa) ed anche qualche bollino rosso, lungo la cresta per circa 50 m., finché a destra scende un canale secondario
verso il Rifugio Comici (il grande canalone, già visibile dalla vetta del Campanile, che scende direttamente verso il Rifugio Carducci è impraticabile).
L’inizio del canalone è segnalato da due ometti affiancati.
Scendere lungo il ripido canale prima per ghiaie ripide (50 m) e poi per un salto di roccia (20 m, 2°).
Sotto il salto, lasciare il canalone e uscire a sinistra (viso a valle, ometti), lungo le tracce di passaggio che percorrono i salti rocciosi alla base del Monte Giralba di Sopra, degradando verso la sottostante Forcella Giralba.
Seguire gli ometti e i bollini rossi lungo i salti con detriti, percorrendo la via più facile, fino alle ghiaie basali.
Su queste ghiaie scendere rapidamente fino alla Forcella Giralba, 2407 m.
Da questa in 10 minuti si arriva al Rifugio Carducci.
(ore 1,30 dalla cima del Campanile)
(FONTE: www.quartogrado.com)