RELAZIONE Via SOLLEDER alla CIMA IMMINK
CIMA IMMINK, m 2855 spigolo Solleder – Fontein
Via divertente su roccia ottima, specie nei 2 tiri centrali, di buona difficoltà e continuità ma appigliati e ottimamente assicurati.
Per il resto la salita è più “normale” e si mantiene fra il 3° e il 4° in bella esposizione.
L’ultima parte è meno interessante, ma mai banale o scadente.
Discesa non lunga, ma che richiede un minimo di attenzione (possibile qualche doppia).
Primi salitori: E. Solleder, J. F. Fontein, 6 luglio 1930
Difficoltà: D+, max: 5° Coefficiente Difficoltà: 1033 Coefficiente Globale: 1136
(20*3)+(5*5) +(25*0,5)+(15*0,7)+(10*2) +(25*0,2)+(20*0,5) +(50*0,5) +(50*0,5)+(5*3) +(35*8) +(30*8)+(15*5) +(20*0,5)+(5*5)
+(25*0,5)+(25*2) +(25*0,5)+(25*2) +(40*0,5) +(250*0,2) = 1033 715m.
(15*3)+(10*5) +(25*0,5)+(25*2) +(35*0,2)+(10*0,5) +(50*0,5) +(30*0,5)+(25*3) +(35*8) +(35*5)+(10*8) +(20*0,5)+(5*5)
+(20*0,5)+(5*2) +(20*0,5)+(5*0,7) +(40*0,5) = 908
Dislivello: 450 m Sviluppo: 730 m
Rischio: R2 (scala 1-6)
Tempi: 5–6 ore Roccia: ottima, specialmente nei tratti difficili Materiale: dadi, cordini; chiodi non necessari (alcune soste attrezzate, ma senza problemi a trovare grosse clessidre, spuntoni o fessure per i dadi).
Punti d’appoggio: Rifugio G. Pedrotti (Rosetta), m 2581, CAI, posti 70 (10 nel ricovero invernale), aperto dal 20/6 al 20/9, tel. 0439 68 308. Rifugio Pradidali, m 2278, CAI, posti 60 (2 nel locale invernale),aperto dal 20/6 al 20/9, tel. 0439 64 180. Cartina: Tabacco foglio 022 (Pale di San Martino) scala 1:25.000
Descrizione Generale
Lo spigolo è visibile dalla Val di Roda ed anche da San Martino di Castrozza, separato dal Gran Pilastro della Pala da un profondo canalone.
Consiste di una prima parte grigia appoggiata, che si supera attraverso 2 camini paralleli.
È il camino che in alto forma la gola Ovest, quella che separa la cima principale dal Campanile Chiara.
Questi camini d’attacco si vedono molto bene dalle corde metalliche sotto il Passo di Ball.
La seconda parte della salita più bella, supera la parte verticale e gialla dello spigolo lungo un sistema di diedri e fessure alla sua destra.
L’ultima parte sale lontana dallo spigolo (che forma dei torrioni), tenendosi sul versante Ovest (destra), su rocce appoggiate, fino a raggiungere la cresta sommitale vicino all’altopiano ghiaioso della vetta.
Avvicinamento
Dal Rifugio Pradidali salire al Passo di Ball e scendere verso la Val di Roda (S. Martino, Rif. Rosetta, segn. 715).
Percorrere tutto il tratto attrezzato che aggira le rocce alla base del canalone che scende dalla Cima Immink e la Cima Pradidali e poi una cengia con corda metallica sul versante Ovest del Campanile Chiara (40 minuti).
Dal Rifugio Rosetta, m 2581, seguire il sentiero per il Rifugio Pradidali ed il Passo di Ball,
scendere fino all’erboso dosso del Col delle Fede, traversare le ghiaie alla base della Pala di San Martino per portarsi in salita sotto quelle della
Cima Immink, fino all’inizio delle corde metalliche su cengia (1 ora).
Dove terminano le corde metalliche salire le roccette con erba a destra, aggirando subito uno spigolo dopo una nicchia,
portandosi in un canale sulla sinistra del quale si vedono i 2 camini paralleli dell’attacco.
Qui o andare alla base del camino di destra (cordone di sosta), o risalire il canale per 30 metri (1° e 2°) per poi portarsi a sinistra su una terrazza
che permette di raggiungere il camino a 30 m dalla sua base.
10 min. dal sentiero, 1 ora dal Rifugio Pradidali.
Salita
1) Dalla terrazza traversare qualche metro a sinistra entrando nel camino di destra (5 m, 4°), scalare poi la costola rocciosa che divide i due camini paralleli (10 m, 4°). Entrare nel camino di sinistra (3 m, 4°+), raggiungere uno slargo dove il camino diventa canalone ingombro di massi (7 m, 3°).
Sosta su 1 chiodo o sopra su una clessidra. 25 m; 4°, 4°+; 1CF.
2) Andare a sinistra sullo spigolo su roccia ripida e appigliata (10 m, 4°-), passare poi a sinistra su rocce appoggiate da seguire fino sotto e a sinistra di uno strapiombo giallo (25 m, 3°).
Passare a sinistra lo strapiombo e continuare per le rocce appoggiate di un canalino fino sotto a una grande nicchia (15 m, 3°+, 3°), sostare su spuntoni. 50 m; 3°, 4°-.
3) Salire facilmente a destra raggiungendo lo spigolo, qui appoggiato a cresta (10 m, 2°).
Scalare diritto, vicino allo spigolo sulla destra, puntando a una fessura-camino che porta in alto, a sinistra di una nicchia gialla. Sostare alla base o dopo pochi metri dal suo inizio sulla sinistra (35 m, 2°, 3°).
45 m; 2°, 3°.
4) Salire la fessura (15 m, 3°), che più in alto si apre.
Seguire il ramo principale e più profondo, che porta ad una piccola forcella a destra del filo dello spigolo (35 m, 3°).
Sosta su spuntone. 50 m; 3°.
5) Di fronte alla forcella, sulla destra dello spigolo, si vede una specie di rampa fessurata di roccia chiara che sale in diagonale a destra.
Per raggiungerla o scendere 10 metri dalla forcella fino alla base delle fessure superficiali della rampa, o, meglio, attraversare la testata del canalino che scende a destra, per poi rimontare prima in diagonale e
poi in orizzontale a destra le rocce articolate e appoggiate che portano alla rampa 20 metri sopra la sua base (20 m, 3°). Raggiunta la rampa, seguire l’andamento leggermente a destra lungo la fessura che la caratterizza (25 m, 3°, pass. 3°+).
Alla fine salire a sinistra su un terrazzino alla base dei diedri verticali e grigi che permettono di superare la parte più slanciata dello spigolo che sta circa 10 m a sinistra (5 m, 4°, 1C).
Sosta comoda con 3CF. 55 m; 3°, 4°; 3CF.
6) Dalla sosta salire qualche metro per rocce facili un pò verso destra fino alla base della paretina (5 m, 2°). Scalare la paretina al centro fino alla base della fessura-diedro (5 m, 5°, 1C, 1 CL al centro).
Proseguire ora in verticale lungo la fessura (10 m, 5°-, 1C, clessidre), fin dove si stacca a sinistra un diedro grigio da scalare (15 m, 5°, 1C, varie clessidre), fino a un comodo terrazzino (sempre a destra dello spigolo).
35 m; 5°; 3C, 2CF
7) Dalla sosta salire un’altra fessura verticale.
Scalarla, prima leggermente a sinistra (5 m, 4°+), poi nel fondo (5 m, 5°), e quindi sulla faccia destra, 5 m, 5°).
Rocce più appoggiate portano alla base di un diedro-fessura che sale leggermente a destra fra rocce gialle un pò strapiombanti (15 m, 4°).
Rimontare il diedro fino ad un altro terrazzino (15 m, 5°-, pass. 5°, clessidre), sostare su 1C.
45 m; 4°+, 5°; 1CF
8) Scalare il breve strapiombo sopra la sosta sulla destra (5 m, 4°+), continuare poi più facilmente per fessure verso destra ad una comoda cengia (10 m, 3°).
Seguire la cengia verso destra fin sotto ad un camino aperto (10 m, 1°, 2°).
Sosta su 1CLF. 25 m; 3°, 4°+; 1CLF.
9) Da qui la via non è più obbligata.
In linea generale tendere sempre a destra, stando sotto lo spigolo raggiungendo la cresta 100 metri prima del pianoro sommitale, dopo un tratto pieno di pinnacoli.
Dalla cengia scalare il caminetto soprastante, all’inizio verticale e poi appoggiato che porta ad una cengia successiva
(25 m, 3°, pass. 4°- all’inizio), poco discosti dal filo dello spigolo.
Dalla cengia andare a destra in diagonale, allontanandosi progressivamente dallo spigolo per rocce articolate ed appoggiate,
portarsi ad una fessura diagonale, all’altezza e a destra di rocce gialle (25 m, 3°, pass. 3°+), sostare su clessidre. 50 m; 3°, 4°-.
10) Continuare lungo la fessura ad un altra terrazza detritica (25 m, 3°, 4°-) e poi sempre tendendo a destra in diagonale,
per fessure e pareti articolate, sostare su clessidre o spuntoni (25 m, 3°). 50 m; 3°, 4°-.
11) Un’ultima fessura-camino porta verso destra ad un ampio terrazzo detritico 50 m sotto i pinnacoli della cresta sommitale,
sostare su clessidre. 40 m; 3°.
12) Qui la via è finita e ci si può slegare.
Continuare a salire in diagonale a destra per 50 metri sotto il culmine, per roccette e canalini, raggiungerlo a circa a 100 m di distanza dall’altipiano sommitale.
(a destra scende la gola Ovest, a sinistra precipita sul canalone che divide la Cima Immink dalla Pala.
Superare un breve tratto di cresta, scendere qualche metro e stando sulla destra del filo, per canalini e paretine (qualche ometto) portarsi sull’altopiano della cima. 250 m, 2°.
Percorrere tutto l’altopiano detritico verso Est (ometti), stando circa 50 metri sotto la
sommità, fin quasi al suo termine, dove si può salire a sinistra alla vetta (ometti).
15-20 min. per fare il “tiro” 12 e poi salire in vetta.
Discesa
La via di discesa più comoda segue ancora la vecchia normale di salita.
Tutte le direzioni sono viso a valle.
Dal punto raggiunto sopra, seguire gli ometti e le tracce verso destra (Sud), scendendo verso il vallone tra Cima Immink e Cima Pradidali.
Due ometti (uno a destra e uno a sinistra) segnano l’inizio del primo canale-camino da scendere.
Seguirlo per circa 30 m (2°), uscire poi a sinistra per entrare in un altro canale un pò più largo (ometto).
Scendere questo canale per circa 80 di metri (2°, un pass. 3°; possibile una doppia da cordone su clessidra; un’altra sosta a cordoni più sotto permetterebbe un’altra doppia nel canale, sconsigliabile per caduta sassi). Quando è possibile uscire a destra (ometti), scendere delle rocce ripide e articolate e poi tendere in diagonale sempre a destra verso un gendarme giallo.
Per rocce ripide e appigliate raggiungere a destra il canale che scende sotto il gendarme (100 m, 2°) e per questo al vallone ghiaioso sottostante (50 m, 1°, 2°); 30 min. dalla cima se si scende slegati.
Seguire ora le tracce e gli ometti a sinistra, scendere un’ultima fascia di roccette sulla sinistra.
Sotto queste calarsi per ghiaie o neve nel vallone per circa 100 m, passando poi sulla sinistra (ometti), lungo la schiena di detriti e
roccette che scende verso la Val di Roda che si raggiunge poco sotto il Passo di Ball.
(1,30 ore dalla cima)
(Possibile doppia sopra l’ultima fascia di roccette).
Seguire a destra il sentiero, ripassando il tratto attrezzato.
Da qui in 2 ore scendere a S. Martino o salire in 1,30 ore alla funivia della Rosetta.
Per andare al Rifugio Pradidali salire a sinistra al Passo di Ball e poi scendere al rifugio (20 minuti).