RELAZIONE   Via  DIBONA  al  SASS  PORDOI  m. 2950

SASS PORDOI,   parete OVEST (via Dibona)
 
La via è abbastanza divertente e di ambiente, sulla parete Ovest, in ombra fino al pomeriggio, roccia eccellente.
Molto frequentata, è fattibile con tranquillità solo dopo che la parete finale è asciutta.
Dopo 20 lunghezze si può uscire sul cengione q. 2650 e interrompere la scalata. 
È attrezzata con chiodi cementati a molte soste, ma dato che il percorso è obbligato solo un alcuni punti, sono 
difficili da trovare.
La roccia comunque permette sempre delle buone assicurazioni per la presenza di molte clessidre, spuntoni o fessure.
Dato lo sviluppo e la conformazione della parete, sono possibili molte varianti.
La relazione sotto riportata descrive la via fino alla cima, mentre le altre 2 relazioni descrivono l'itinerario fino alla grande cengia del Sass Pordoi, 
dove quasi tutti escono senza proseguire fino in cima. 
Primi salitori:  A. Dibona, L. Rizzi, G. e M. Mayer, 6 agosto 1908 
Difficoltà:  D, max: 4°, dal II al IV   Coefficiente Difficoltà: 510    Coefficiente Globale: 561
(40*0) +(40*0,2) +(20*0,2)+(20*0,3) +(35*0) +(40*0,5) +(40*03) +(60*0) +(60*0,2) +(35*0,2) +(20*0,5)+(20*2) +(70*0,5) +(40*0,3) +(40*0) 
+(20*0)+(20*0,2) +(20*0,2)+(20*0,3) +(40*0,5) +(20*0,7) +(150*0,5)+(35*3) +(40*0,2) =  510  945m.
Dislivello:  520 m. fino al cengione, 800 m. fino in cima 
Sviluppo:  650 m., 20 lunghezze fino al cengione, 26 lunghezze (oltre 1000 m di sviluppo) fino alla cima
Rischio: R2

Tempi:  ore 5 al cengione, 7 ore fino in cima, 9 ore totali 
Roccia:  molto buona eccetto il tratto finale 
Materiale:  cordini e dadi; chiodi non necessari (soste cementate e chiodi di passaggio); portarne qualcuno per ogni evenienza 
Punto d’appoggio:  Rifugio Monti Pallidi, m 1965, privato, posti 24, aperto dal 20/5 al 20/10, tel. 0462 60 13 37. 
LINEA di SALITA 
Guardando la parete Ovest da Pian Schiavaneis, a destra del settore verticale e nero dove si svolge la via Fedele
si nota una conca ghiaiosa a metà altezza della parete, sulla quale scende una colata nera che continua anche sotto 
(a sinistra della colata, sopra la conca, c'è un grande camino nero).
Questa riga nera è il riferimento per la salita in quanto è visibile anche quando si è in parete.
L’attacco è a destra della colata, vicino ad un avancorpo.
Rimontare l'avancorpo prima lungo un canalino nel centro e poi vicino alla sua cresta fino ad un forcella alla sua sommità.
Qui passare sulla parete principale del Sass Pordoi e salire traversando in diagonale puntando a raggiungere la riga nera proprio sul bordo 
delle grandi terrazze ghiaiose di metà parete.
Da qui la salita non è obbligata per ca. 150 m fino al margine superiore della grande conca ghiaiosa.
La ripida parete che segue superarla lungo dei camini poco a sinistra del grande camino nero che scende sulla conca.
Questi si esauriscono su una cengia dominata da una parete grigio scuro.
Percorrere la cengia a sinistra fino a trovare una linea di salita che permetta di portarsi (ca. 60 m) sul sistema di cenge che si 
percorre verso destra fino alla base dell’ultimo salto della parete.
Il salto ha 4 colate nere.
A sinistra dell’ultima colata nera c'è il camino d’uscita che si raggiunge rimontando dei gradini ghiaiosi sotto le quattro strisce nere o direttamente dall’ultima 
terrazza lungo una parete prima grigia e poi gialla.
Raggiungere finalmente la grande cengia ghiaiosa del Sass Pordoi. 

La parete terminale si supera per un camino-fessura che inizia presso il grosso caratteristico blocco posto sulla cengia.

ACCESSO 
Poco più in alto del Rif. Monti Pallidi, lungo la statale 242 del Passo Sella, si stacca sulla destra il sent. 647 
che porta al Rif. Boé lungo la Val Lasties (tabella).
Percorrere i primi 100 m. di una strada pianeggiante sul greto del torrente, poi salire a destra per un sentiero nel bosco per circa 20 
min. fino ad uscire poco sotto la parete del Sass Pordoi.
Prendere a destra una traccia che sale prima per erba e poi per ghiaie fino alla base dell' avancorpo
(grande ometto di pietre su un blocco bianco; quota 2130 circa), in corrispondenza di una quinta rocciosa 
nascosta, quasi al centro del grigio sperone. 
 
40 min. da Pian Schiavaneis. 
SALITA

1-2)  Salire un canale evidente (80 m, I,Il): dalla sosta su spuntone calarsi, tracce di passaggio, a sinistra su cengia e entrare per 10 m. in un ripido canalone.

3)  Uscire nuovamente a destra (40 m, ll,III-).

4)  Salire per 35 m (I) ad uno spuntone.

5-6)  Traversare in esposizione verso sinistra (Ill,lll-), con 2 chiodi.

7-8-9)  Salire tra una fessura e un canale a sinistra arrivando nel grande catino centrale (120 m, ll,l).

Qui si dirama a destra la variante Soraruf, descritta in seguito, utile per chi si propone fin dall'inizio di uscire solamente sulla cengia.

10-11)  Salire per le ghiaie a sinistra in direzione di una nicchia sotto delle pareti gialle (ometto), poi 25 m. a sinistra in un canale, e più avanti per il diedro che esso forma restringendosi, fino alla sosta (35 m, Il).

12)  Percorrere ora il diedro vero e proprio (40 m, Ill,lll+ e IV-).

13-14)  Salire 8 m. e uscire (III) su una cengia da seguire a sinistra per 70 m., arrivando ad una nicchia.

15)  Salire sulla sinistra per buone rocce gradinate e portarsi in un canale, lungo il quale sostare su spuntone.

16)  Salire per tracce in obliquo a destra (40 m, I).

17)  Proseguire per un canale dilavato (40 m, ll,l).

18)  Salire diritto fin sotto una larga striscia d'acqua (40 m, ll,lll-).

19)  Andare 20 m. sulla sinistra su ghiaie, fino a raggiungere l'inizio di un camino-fessura da seguire fino a uno spuntone di sosta. (40 m, III).

20)  Scalare il camino che porta sul cengione a 2/3 della parete (20 m, III+).

Fino a qui sono 20 lunghezze di corda, però i passaggi più impegnativi sono nel terzo seguente.

Raggiunto il gigantesco blocco, salire per un diedro sulla sua sinistra, portandosi su una cengia (II), seguirla a sinistra e arrivare all'inizio della serie di camini molto evidenti che costituiscono il proseguimento della via.

21-22-23-24-25)  Effettuare 5 tiri di corda, superando il blocco sopra la finestra rocciosa del terzo tiro tramite una stretta ed esposta spaccatura (185 m, III con un tratto di IV, 3 chiodi).

26)  Uscire sul pianoro sommitale per una fessura (40 m, II).

Variante di uscita Soraruf 1929

Lunghezza:  circa 400 m., 11 lunghezze, III con passaggio di IV sup.

Tempi:  ore 2/3 dal catino detritico centrale.

I-II-III-IV-V-VI)  Piegare a destra in leggera salita (anziché portarsi a sinistra) per ghiaie, paretine, canaletti, per circa 6 lunghezze di corda (I).

VII)  Ancora 20 m. a destra e per un camino (18 m, ll,lll) alla sosta su uno spuntone.

VIII)  Per il camino-fessura 40 m. (III-,ll), poi alzarsi a sinistra di uno spigolo e poi per il suo filo fino ad uno spuntone (40 m, III sup./II).

IX) Per detriti ad una paretina nera e tendere di qui a destra in direzione di un nero e incombente camino (40 m).

X)  Per il camino alzarsi in opposizione (ch. IV+ all'inizio, 40 m), fino ad un blocco incastrato.

XI)  Da qui continuare per il grande camino (15 m, III) ed uscire sul cengione.

ALTRA RELAZIONE FINO al CENGIONE
SALITA 
1)  Dall’ometto salire direttamente lungo un canalino roccioso che incide a metà l’avancorpo, fino a raggiungere la prima sosta cementata su una conca.
30 m; 2°, 3°; 1AF 
2)  Proseguire lungo il canalino fino a raggiungere la cresta dell’avancorpo dove si sosta. 
25 m; 3°, pass. 3°+; 1C, 1AF
3)  Salire la cresta dell’avancorpo sulla destra, dove c'è un sistema di fessure.
Seguire la prima sulla destra della cresta (15 m, 4°).
Raggiungere direttamente la cima dell’avancorpo (35 m, 1°), sosta da attrezzare.
50 m; 4°, poi 1°
4)  Sulla cima dell’avancorpo c'è una forcella.
Passare sulle rocce a destra, salire su uno spuntone (5 m, 3°+), poi attraversare in orizzontale, superare il fondo del canalone che divide 
l’avancorpo dalla parete principale (10 m, 3°, pass. 4°-).
Oltre il canalone salire in verticale fino ad un terrazzino di sosta (10 m, 3°+).
25 m; 3°, 4°-; 1AF 
5)  Dalla sosta andare 15 m. in orizzontale a sinistra, fino a raggiungere un 1C (15 m, 3°-, 1C).
Salire in diagonale a sinistra su rocce appoggiate, fino a sostare su degli spuntoni. (15–20 m, 3°).
40 m; 3°-, 3°; 1C. 
6)  Proseguire puntando al bordo della prima terrazza dalla quale scende la grande riga nera.
Raggiungere lo spiazzo ghiaioso sul bordo della terrazza. 
30 m; 3°; 1AF 
7)  Attraversare a sinistra, oltrepassare lo scolo principale della parete, raggiungere la base di facili gradoni rocciosi 40 m; 0°. 
8)  Salire direttamente i gradoni senza percorso obbligato, fino a sostare sulla seconda terrazza ghiaiosa. 
35 m; 2°, pass. 3°
9)  Risalire in diagonale a destra puntando al fondo della grande conca, dalla quale parte il grande camino nero (20 m, 2°, 3°), 
raggiungere le ghiaie della grande conca centrale.
(15 m, 3°, pass. 4°-). 35 m; 3°, 4°- 
10)  A sinistra del camino nero si apre un diedro che sale direttamente verso le terrazze superiori.
Camminare fin sotto al diedro (15 m, 0°), aggirare il primo tratto del diedro chiuso a camino sulla destra, per rocce friabili, 
raggiungere un ripiano alla base del diedro (15 m, 3°, pass. 4°-). 
25 m; 3°, 4°-; 1AF 
11)  Salire direttamente il diedro per una fessura sulla sua faccia destra.
Raggiungere la sosta nel fondo del diedro su un ballatoio. 

25 m; 4°; 2C, 1AF. 
12)  Continuare ancora nel diedro fino a quando diventa canale (15 m, 4°, 1C).
Proseguire nel canale con roccia detritica (10 m, 3°+), uscire poi a sinistra su una terza terrazza (5 m, 3°).
30 m; 3°, 4°; 1C, 1AF 
13)  Salire in diagonale a sinistra per rocce facili (20 m, 2°), fino a raggiungere una cengia da seguire in orizzontale a sinistra, 
fino a portarsi in una nicchia gialla dove si sosta su clessidra (35 m, 1°, 2°).
55 m; 1°, 2°; 1CLF 
14)  Traversare qualche metro in orizzontale a sinistra (5 m, 2°, 1C) fino ad 1C sotto ad una parete appoggiata.
Risalire direttamente la parete fino ad uscire sulla quarta terrazza (1CF; 25 m, 3°).
30 m; 2°, 3°; 1C, 1CF 
15)  Salire in diagonale a destra per terreno elementare, in direzione della depressione di scolo della parete, sostare prima di raggiungerla.
50 m; 0°, 1° 
16)  Rimontare una parete appoggiata una decina di metri a sinistra della depressione, portandosi su una 
successiva terrazza, sotto la parete terminale. 
20 m; 3°. 
17)  Continuare direttamente in verticale fino alla base dell’ultimo muro giallo (25 m, 3°, pass. 4°-).
Lasciare a destra uno spuntone, andare in un canalino alla base di un camino giallo con sasso incastrato, che 
sale alla grande cengia. 
35 m; 3°, 4°-; 1CF 
18)  Proseguire nel canalino (roccia friabile) fino alla soprastante cengia (10 m, 3°).
Traversare in orizzontale a destra fino a raggiungere l' ultima terrazza ghiaiosa sotto il camino d’uscita (15 m, 3°+, 2°).
25 m; 3°, 3°+; 1CF 
19)  Scalare il camino fessurato diagonale destra-sinistra (8 m, 4°-),(7 m, 2°).
Salire ora il camino nel suo fondo (10 m, 3°+, pass. 4°, 1C), superare uno strapiombo dovuto a un masso incastrato, 
poi esso si trasforma in canale dal quale uscire a sinistra sul bordo della grande cengia sommitale.
Sosta da attrezzare (15 m, 3°, 2°).
40 m; 3°, 4°; 1C 
DISCESA 
Dall’uscita (quota 2650 circa) risalire con fatica per ghiaie mobili alla base della parete superiore,
percorrere verso destra la cengia ghiaiosa (traccia di sentiero), fino a girare lo spigolo della via Piaz e portarsi sul sentiero 
che scende dalla Forcella Pordoi.
Da qui con sentiero raggiungere il Passo Pordoi, m 2239. 
(ore 1–1,30 dall’uscita della via) 
Per ritornare a Pian Schiavaneis seguire il sentiero che scende a Canazei a fianco della statale fino agli alberghi di Pian Pordoi (Hotel Gonzaga).
Da qui seguire in discesa la statale fino al 16° tornante, dove sulla destra (tabella su un albero) si stacca un sentiero che nel bosco porta in discesa fino al Rifugio Monti Pallidi.
ore 0,45 – 1 da Passo Pordoi; ore 2 – 2,30 dall’uscita della via). 
In luglio e agosto è possibile usufruire del servizio di autobus (linea Passo Pordoi – Passo Sella – Ponte Gardena). 
Sempre è inoltre possibile fare AutoStop.

ALTRA RELAZIONE FINO al Cengione

1)  Salire il canale al centro della quinta rocciosa per un quarantina di m e raggiungere la prima sosta cementata (Il e III).
2)  Con altri 40 m. di II e III, a una nuova sosta cementata.
3)  Salire 40 m. (IlI-) e raggiungere un forcella con un masso incastrato che forma una clessidra contro la parete.
4)  Traversare 3 m. a destra (IV), quindi salire per una quindicina di m., fino a un ch. con cordino (si può più facilmente raggiungere per le ghiaie a sinistra).
5)  Camminare per una cinquantina di m. (ghiaie) e portarsi ad una forcella con una fettuccia incastrata.
6)  Raggiungere uno spuntone in alto (5-6 m), quindi traversare a sinistra e portarsi su una cengia (2 ch. sosta; 35 m, III e III+).
o scendere per 15 m. ad una nuova sosta cementata, risalire per un caminetto e raggiungere la cengia e i 2 ch. (45 m in tutto, III+).
7)  Percorrere la cengia per 30 m. verso sinistra (ch.), poi salire 12 m. e guadagnare un terrazzino con spuntone (42 m, III+).
8)  Traversare e poi di nuovo salire (anello cementato), fino a raggiungere la prima terrazza detritica, ai piedi di un canale che scende da una seconda terrazza (sosta presso 2 ch. cementati; 40 m, III+).
9)  Camminare un pò a destra, un pò a sinistra, e portarsi sul bordo sinistro del canale (25 m).
10)  Rimontare il bordo fino alla seconda terrazza detritica (35 m, Il e III).
11)  Attraversare la seconda terrazza, salire tra massi, raggiungere la Grande Conca che si trova a metà della parete.
Spostarsi infine molto a sinistra lungo la parete, fino a una serie di diedri un pò nascosti in una grande quinta (100 m., si cammina).
Guadagnare 8 m. facili all'inizio dei diedri, sostare su una buona clessidra formata da un sasso incastrato.
12)  Salire fino alla sosta cementata (18 m, passo IV).
13)  Continuare nel diedro su roccia magnifica; sosta cementata (40 m, IV, 4 ch.).
14)  Proseguire nel diedro, che si trasforma in canale, che porta a sinistra su una spalla ghiaiosa con sosta cementata (38 m, IV, 1 ch.).
Si è alla base di una compatta parete nera di una cinquantina di m., contornata a sinistra da strapiombi gialli.
Essa costituisce il punto più difficile della parete, che però può essere aggirato
(vedere alternativa).
15)  Scalare la parete con minuscoli appoggi e appigli, obliquando verso destra fino a portarsi a una sosta con 2 ch. (45 m, IV+, 2 ch.).
16)  Andare verso destra a un diedro giallo e raggiungere una sosta cementata (10 m, IV, 1 ch.).

Alternativa con aggiramento

Dalla sosta 15 traversare circa 70 m. verso sinistra camminando su cengia, fino a una nicchia con grande clessidra.
16 A)   Rimontare una rampa verso sinistra, presso una piccola parete (40 m e, II+ e III).
16 B)   Traversare a destra per circa 70 m. e raggiungere la sosta 17.

17)  Traversare un paio di m. a destra, poi salire diritti per parete ricca di clessidre, che porta su una spalla ghiaiosa (35 m, III+).

18)   Salire verso sinistra, poi diritti, poi a sinistra, per circa 70 m. (II+), uscire su una cengia ghiaiosa.
19)   Un canale-camino giallo porta ad una nuova cengia, che si percorre qualche m. verso destra, fino a un caminetto di 3 m. e, segnalato da un ometto (30 m, III).
Sulla destra ci sono quattro caratteristiche strisce nere (camini), sulla sinistra un ripido camino scuro.
20)   Scalare il caminetto e la sua continuazione (sinistra) in canale.
Superare un masso incastrato, quindi un altro canale a sinistra e uscire sulla grande terrazza anulare (45 m, III).

Dall'attacco  circa 6-7 ore.

DISCESA

Percorrere la grande terrazza (traccia) in direzione della funivia del Pordoi (destra).
Aggirato (sinistra) il Pilastro Sud (quello della via Maria), scendere per comodo sentiero a Passo Pordoi.

Dalla terrazza ore 1.15 .

Ritornare in auto a Pian Schiavaneis.

(relazione 1995)