RELAZIONE Via DIMAI alla TOFANA di ROZES

TOFANA DI ROZES, m 3215  parete S (via Dimai-Eötvos)

Primi salitori:  A. Dimai, G. Siorpaes, A. Verzi, I. e R. von Eötvos, agosto 1901

Difficoltà:  D / D+; qualche passaggio di 5° 

Coefficiente Difficoltà: 1104/1759   Coefficiente Globale: 1269/2022

(70*0,7) +(50*0,3) +(50*0,2) +(50*0,3) +(60*0,2) +(45*0,7) +(30*0,5) +(45*0,7) +(50*0,2)+(50*0,5) +(25*0,5) +(50*0,5) +(25*0,5) +(25*3) +(50*5) +(50*0,5) +(20*0,5) +(40*2) +(50*3) +(50*5) +(200*0) = 1104    895+250m.

Altra relazione:

(10*0,5)+(10*0,7) +(25*0,5)+(25*0,7) +(20*0,5)+(10*2) +(20*0,5)+(10*2) +(20*0,5)+(20*2) +(15*0,5)+(20*3) +(45*0,2) +(10*3) +(20*0,7) +(20*0,5)+(20*3) +(25*0,5)+(10*5) +(20*0,5)+(15*3) +(100*0,1) +(200*0,2) +(20*0,5)+(20*3) +(45*0,2) +(25*0,5)+(5*5) +(60*0,1) +(10*8)+(25*5) +(10*3)+(10*8)+(5*10) +(45*3) +(25*0,7)+(20*3) +(15*3) +(30*3)+(5*5) +(20*3)+(20*5) +(20*3)+(10*6)+(5*8)+(5*10) +(150*0) = 1759    895 + 150m.

Dislivello:  650 metri + 150 metri per la cima;

Sviluppo:  1150 m. , 8 lunghezze di corda fino all'anfiteatro  + 11 lunghezze fino al termine della via

Rischio: R3

Tempo previsto:  9 ore

Roccia:  nel complesso buona, anche se in qualche tratto richiede attenzione.

Materiale:  cordini, dadi, 4–5 chiodi (non tutte le soste sono attrezzate; nella parte bassa il percorso non è obbligato).

Punti d’appoggio:  Rifugio Dibona, m 2083, privato, posti 50, aperto da giugno a settembre, tel. 0436 860 294, senza locale invernale.

Rifugio Giussani, m 2580, CAI, posti 60, aperto da giugno a settembre, tel. 0436 57 40, con locale invernale.

TOFANA DI ROZES, m 3215  parete S (via Dimai-Eötvos)

Via storica e grandiosa su una parete enorme aperta oltre cento anni fa.

La via è discontinua, in alcuni tratti si procede in conserva, altri non sono banali e sono presenti alcuni passaggi impegnativi.

Oltre al famoso traverso finale bello e esposto, presenta un difficile camino d’uscita e anche le fessure dopo la seconda conca non sono facili.

La discesa non è difficile ma lunga e impegnativa fisicamente.

Direttiva di salita

La via sale la parte centrale della parete Sud della Tofana e segue la parte più accessibile; si svolge su roccia ottima e ricca di ancoraggi naturali, è chiodata in modo sufficiente dove le difficoltà lo richiedono.

Non è molto frequentata perchè tortuosa e troppo lunga.

Sulla verticale del grande anfiteatro della parete Sud si abbassa una rampa inclinata (la quinta da destra) lungo la quale salire per caminetti senza via obbligata fino a raggiungere la base dell'anfiteatro.

Con circa 400 m. di salita raggiungere il grande anfiteatro nel cuore della parete sud sotto la verticale della vetta, innalzandosi per pareti, camini e fessure lungo l’avancorpo a destra del canalone centrale.

Traversare la base del grande anfiteatro in obliquo a sinistra, portandosi sul torrione che lo limita a sinistra.

Aggirare il torrione 70 m sotto la sua cima lungo una cengia ancora in obliquo a sinistra portandosi ad una seconda grande conca nella parete.

Sopra la conca salire una parete impegnativa ed un camino verticale sulla sinistra fino a raggiungere un terrazzo sormontato da strapiombi.

Da qui inizia una lunga traversata a sinistra fino a raggiungere lo spallone Sud-Ovest che chiude la conca a sinistra e l'anticima lungo una serie di camini.

Da qui portarsi alla base di un grande camino giallo-nero che sbuca sulla cresta SO circa 200 m. (a sinistra) sotto l’anticima.

Dalla base del camino (non percorribile) parte la famosa traversata orizzontale che porta sotto il salto finale della cresta da scalare lungo un difficile camino.

Qui terminano le difficoltà.

Risalire la cresta fino all’anticima (dove si può iniziare la discesa) o la vetta vera e propria (passaggi su rocce facili).

ATTACCO

Dal rifugio Dibona m 2083 prendere a sinistra il sentiero N° 442 (tabelle per Castelletto, Ferrata Lipella) che risale il basamento di ghiaie e mughi del versante Sud della Tofana di Rozes, raggiungendo il comodo sentiero 404 che proviene, più o meno in quota, dal Rif. Giussani.

Seguirlo a sinistra passando alla base delle rocce della parete, passando sotto alle gole che separano i vari pilastri della Tofana, fino a portarsi sotto la grande gola che scende dal grande anfiteatro (poco riconoscibile dalle altre simili dalla base) e che si apre nel cuore della parete sotto la cima principale.

La gola è riconoscibile in quanto in questo punto si stacca a destra il sentiero per il Castelletto e la Ferrata Lipella.

Salire qualche metro per questo sentiero, rimontare a destra la schiena di erba e detriti sul bordo sinistro della gola fino a raggiungere la base delle rocce in corrispondenza del profondo camino che costituisce lo sbocco inferiore della gola (scariche di sassi).

Passare sotto un masso incastrato sul fondo del canale della rampa.

1 ora dal Rifugio Dibona a quota 2400 m..

 SALITA

Salire un basso gradino roccioso subito a destra di un grosso masso incastrato allo sbocco della gola, spostarsi qualche metro a destra su una comoda terrazza rocciosa (attenzione alle scariche di sassi). 15 m; 2°.

1) Risalire un camino-canale (30 m a destra della gola) fino a portarsi sulla parete a gradoni del grande pulpito a destra della gola.

(20 m, 3°, 3°+)

Salire i gradoni senza via obbligata prima in diagonale a destra (20 m, 3°, 1C ) e poi leggermente a sinistra fino a sostare su 1CLF, 10 m, 3°).

50 m; 3°, 3°+; 1C, 1CLF

2) Proseguire in verticale per gradoni e caminetti sempre a distanza dalla gola principale.

Sostare su 1CL. 30 m; 3°, pass. 4°-

3) Continuare in modo simile fino ad una cengia sotto una fascia di rocce giallo-nere del primo avancorpo

(ometto sulla destra, 30 m, 3°, 4°-)

Non seguire la cengia a destra dell’ometto, ma andare a sinistra qualche metro per riportarsi verso la gola principale.

Sostare una decina di metri a destra della gola (attenzione alle scariche di sassi) sotto un camino-diedro inclinato a destra

(10 m, 2°). 40 m; 3°, 4°-

4) Salire il camino-diedro (15 m, 4°-, pass. 4°), uscirne poi sulla sua faccia sinistra per rocce  gradinate (20 m, 3°, 3°+).

Sostare su clessidre o spuntoni. 35 m; 3°, 4°

5) Proseguire in leggera diagonale a destra lungo la facile parte superiore del camino-diedro che diventa canale e poi per rocce piene di detriti salire sulla cima del primo avancorpo.

45 m; 1°, 2°

6) Dalla cima dell’avancorpo, staccato dalla parete principale da una gola, scendere qualche metro (3 m, 2°), fin dove si può scavalcare la gola con una spaccata.

Scalare la parete verticale tramite una fessura superficiale (5 m, 4°) che porta su una terrazza dove conviene sostare

(1CL e 1CF , 3 m, 3°). 10 m; 3°, 4°; 1CF

7) Salire le rocce ripide sopra la sosta in diagonale a sinistra superando dei muretti lungo delle fessure fino ad una cengia

1 CL  (20 m, 3°+, 4°).

Dalla clessidra traversare in orizzontale a sinistra per una ventina di metri avvicinandosi alla gola principale.

Sosta su delle clessidre su una cengia.

(20 m, 3°). 40 m; 3°, 4°; 1CL

8) Sopra la cengia scalare un muro verticale lungo un diedro e le successive fessure  (20 m, 4°+), raggiungere una cengia inclinata sopra un canale che sbocca sotto nella gola principale.

Traversare in orizzontale sulla cengia fino al fondo del canale, che sopra diventa diedro-camino, oltrepassarlo e sostare su una comoda terrazza con clessidra (15 m, 2°, passo di 3°)

Traversando sulla terrazza qualche metro a sinistra raggiungere il fondo della gola principale, che forma un ripiano.

35 m; 3°, pass. 4°+; 1CLF

9) Non entrare nella gola principale (pericolosa per scariche e chiusa da un salto giallo),  ma scalare il camino-diedro soprastante (15 m, 4°), continuando sopra per terreno più appoggiato sotto dei facili gradoni fino a raggiungere  la grande conca dell’anfiteatro (20 m, 3°, 2°). 35 m; 3°, 4°

10) Qui inizia un lungo tratto facile dove conviene slegarsi o salire in conserva.

Salire su facili gradoni portandosi poi a sinistra per piccole cenge fino a raggiungere lo sbocco inferiore dell’anfiteatro

(100 m, 1° e 2°, qualche ometto).

Rimontare delle rocce a destra del canale di scolo (che scende nella grande gola), attraversare poi il canale su detriti fino alle rocce di sinistra.

Salirle, portarsi poi a sinistra per salti facili ad una terrazza alla base di un torrione giallo che limita a sinistra l’anfiteatro.

Percorrere la terrazza verso sinistra fino a girare uno spigolo , ometto. 200 m; 1°, 2°.

11) Scalare le rocce appoggiate a sinistra dello spigolo (15 m, 3°, 3°+), salire poi un salto verticale giallo lungo una fessura (5 m, 4°+), proseguire fino ad una prima cengia (15 m, 4°-) e poi ad una seconda cengia più grande (5 m, 2°) che corre circa 50 m. sotto la cima del torrione (ometti).

Sostare su clessidre o spuntoni. 40 m; 3°, pass. 4°+.

12) Seguire la cengia in orizzontale verso sinistra, oltrepassare alcuni spigoli fino a dove si restringe, sostare su clessidra.

45 m; 1°, 2°.

13) Continuare a traversare sulla cengia stretta ed esposta (5 m, 3°+), scendere un pò oltre uno spigolo (2 m, 3°+), continuare in traverso (10 m, 3°), superare un ultimo passaggio esposto e impegnativo (3 m, 4°+), uscire su rocce più facili in una grande conca rocciosa.

Sostare su clessidre o nuts (10 m, 1°). 30 m; 3°, pass. 4°+.

14) Risalire in conserva il fondo della conca per facili gradoni rocciosi.

Come orientamento: a destra c' è il torrione che la divide dal grande anfiteatro (sotto il quale si è appena traversato), davanti è chiusa da un muro giallo che scende dall’anticima, a sinistra è limitata da uno spallone giallo-nero, alto circa 100 m., sopra il quale si vede il grande camino che porta sulla cresta SO, alla base del quale inizia la traversata.

Salire lo spallone per fessure fino alla sua cima e portarsi alla base del grande camino.

Con facili rocce e detriti raggiungere la base delle rocce giallo-nere un pò a sinistra del fondo della grande conca, poi su una cengia dalla quale parte una fessura nera.

60 m; 1° e 2°

15) Salire la fessura nera, verticale e liscia all’inizio (10 m, 5°, 2C), poi più articolata (20 m, 4°+, 1C), raggiungere una cengia sotto due nicchie gialle affiancate (5 m, 3°). 35 m; 4°+, 5°; 3C, 2CF.

16) Dalla cengia salire una fessura di roccia nera fino a portarsi alla stessa altezza e poco a destra della prima nicchia (quella di destra, 10 m, 4°, 4°+), entrarci in orizzontale a sinistra  (3 m, 4°+, 1C nella nicchia).

Traversare a sinistra alla seconda nicchia (5 m, 5°-, 2C), uscire dalla nicchia ancora in traverso a sinistra su roccia gialla esposta (5 m, 1 pass. 5°+) e raggiungere un terrazzino; una breve fessura consente di salire l’ultimo tratto del muro giallo-nero (1C) e sostare.

25 m; 4°, pass. di 5° e 5°+; 3C, 1CF 

17) Scalare la sovrastante breve fessura leggermente strapiombante (5 m, 5°), proseguire poi in verticale su roccia più articolata fino ad una cengia (15 m, 4°, pass. 4°+), andare leggermente a sinistra in diagonale.

Dalla cengia (5 m, 1°) salire un camino obliquo a sinistra che in alto arriva su una grande spalla detritica, sulla sommità dello spallone che chiude a sinistra la grande conca sottostante (20 m, 3°+, pass. 4°).

Sostare su spuntoni. 45 m; 4°, pass. 5°

18) Rimontare una costola rocciosa sulla sinistra che porta alla base del grande camino giallo,  portarsi su un terrazzino proprio sotto l’inizio della parte verticale e gialla del grande camino.

45 m;  3°+ e 4°

19) Qui comincia la famosa e bella traversata.

Percorrere verso sinistra una stretta cengia con buoni appigli ed appoggi (8 m, 3°+), scendere per 2 m in grande esposizione (2 m, 4°, 1C con cordino agevola la discesa).

Continuare la traversata a sinistra entrando in una nicchia gialla (5 m, 4°-), dove si sosta su 2C (libro di via).

15 m; 3°+, 4°; 1C, 2CF.

20) Dalla nicchia continuare a traversare a sinistra su roccia appigliata (15 m, 3°+, 4°, 1C), proseguire poi in leggera salita lungo una esile cengia, superare qualche passo impegnativo (15 m, 3°+, 4°, pass, 4°+, 1C, 1CL),  pervenire a un breve canale da salire per qualche metro fino a una rientranza (5 m, 4°) dove si sosta su 1CL e 1CF.

35 m; 4°, pass. 4°+; 2C, 1CL, 1CF

21) Superare il salto strapiombante sopra la sosta, prima per parete (5 m, 4°+) e poi per un caminetto (10 m, 4°, pass. 4°+), innalzarsi alla sommità di uno stretto canale.

Aggirare verso sinistra la sommità del canale (10 m, 2°), scalare il muretto successivo sulla sinistra in una profonda fessura con massi incastrati (10 m, 4°) per arrivare ad una grande terrazza ghiaiosa sullo spigolo con muretti da bivacco (10 m, 0°, sosta da attrezzare).

45 m; 4°, 4°+;1FR

22) Salire a destra una rampa fino alla base di un profondo camino (10 m, 3°, roccia friabile).

Scalare il camino seguendo lo spaccatura principale all’inizio strapiombante (5 m, 5°+).

Proseguire in opposizione fin sotto un masso incastrato (5 m, 5°-, 1C).

Passare sotto il masso (8 m, 4°), proseguire lungo l’intaglio e sostare attorno ad un secondo masso incastrato

(10 m, 4°, pass. 4°+).

40 m; 4°, pass. 5°- e 5°+; 2C

23) Continuare lungo la cresta camminando e con facili passaggi d’arrampicata (max. 2°) fino all’anticima Sud.

150 m, 0°, pass. 2°.

DISCESA

Da qui se si ha ancora voglia proseguire fino alla vetta, scendendo nella sella fra anticima e cima e poi su risalti rocciosi detritici (passi di 3°), fino alla croce della vetta, da dove si inizia a scendere lungo la cresta Nord (via normale, ometti)

Circa 30 minuti.

Altrimenti dall’anticima traversare sul versante Ovest per ghiaie, raggiungere prima la cresta Ovest e poi, scendendo per ghiaie.

Su cenge detritiche traversare tutto il versante Ovest in quota, raggiungere la cresta Nord  all’altezza dell’arrivo del sentiero della Ferrata Lipella.

Da qui seguire la schiena della Tofana a gradini rocciosi con detriti (ometti), scendere prima in prossimità della cresta Nord e poi lungo il versante Nord.

Traversare alla fine verso destra fino alla Forcella Fontananegra e al Rifugio Giussani, m 2600.

Ore 1 – 1,30 dall’uscita della via o dalla vetta.

Per scendere dal Giussani al Rifugio Dibona seguire la comoda stradina (30 minuti).