Proposta di Nuova Scala delle Difficoltà

Sotto ho inserito la proposta del C.A.A.I. di una nuova 
classificazione delle difficoltà alpinistiche.
Personalmente sono d'accordo di introdurre le indicazioni
R (rischio) e S (lunghezza della spittatura), ma introdurrei 
nella valutazione globale i numeri romani preceduti dalla 
lettera G o I (impegno globale) per evitare confusioni.
 
La nuova scala?
Una proposta innovativa Gruppo di lavoro formato da esponenti del C. A. A. I.
Negli ultimi anni si è profilata l’esigenza di studiare una nuova scala che valutasse:
l’impegno
la proteggibilità di una via di più lunghezze
Su vie recenti c’è attualmente una palese confusione nell’utilizzo della vecchia scala francese 
(D, TD, ED, ecc.) che era nata per valutare l’impegno generale della via,ma è sempre rimasta legata a 
doppio filo con la difficoltà tecnica.
Un tempo erano valutate ED le vie con passaggi di VI grado
Oggi si valutano ED:   Vie che comprendono passaggi di IX grado
A poco è servita l’introduzione della sigla EX (eccezionalmente difficile) Poi cambiata in ABO
La vocazione originaria di questa scala era:

Stabilire l’impegno complessivo della via, questa vocazione appare pesantemente influenzata dalla 
difficoltà tecnica generando pertanto confusione .
Inoltre vengono raggruppate sotto la stessa sigla vie con caratteristiche ed impegno molto differenti,
con attrezzatura in loco del tutto eterogenea.
E’ valutata ED:
Una classica salita di VI grado, magari interamente chiodata, o una via interamente da proteggere 
di VII grado, una via di pochi tiri interamente spittata di difficoltà intorno al 6c
Nasce quindi l’esigenza di scindere:
L’impegno generale di una via, che dipende da:
. Ambiente
. Lontananza dal fondovalle
. Lunghezza
. Difficoltà psicologica
. Discesa
Da quello relativo alla:
Distanza delle protezioni
Posa delle protezioni
Tutto questo deve essere separato dalla:
- Difficoltà tecnica
Comunemente espressa con le scale: U.I.A.A. ( V° - VI° - VII° ….) Francese ( 6a - 6b - 6c ….)
Per non ricadere nell’errore della scala “Francese” che si intende rimpiazzare, nella nuova scala si 
propongono tre parametri di valutazione:
- La difficoltà tecnica
- La proteggibilità
- L’impegno generale
Per avere un'idea precisa sarà dunque necessario esprimere sempre tutti e tre i parametri
Nessuno di essi, preso separatamente, darà sufficienti informazioni al ripetitore
   - La difficoltà tecnica
E’ il parametro che attualmente funziona di più e che non necessita modifiche, però:
Nelle vie classiche si utilizza una valutazione del SINGOLO passaggio
Nelle vie moderne si valuta l’INTERA lunghezza di corda (come nell’arrampicata sportiva che tiene
conto della continuità dello sforzo e in stile rotpunkt)
Valutazione del singolo passaggio
Occorrerebbe usare la scala boulder (scala Fontainebleau - Fb)
Per soddisfare la necessità di valutare la difficoltà obbligatoria quel tratto che obbligatoriamente è necessario
superare in arrampicata libera tra due protezioni.
Ci si deve riferire:
1. Ad un tratto non superabile in artificiale?
oppure:
2. Ad un tratto tra due protezioni fisse, non superabile diversamente da un arrampicatore che non faccia
uso di artificiale?
Molti forti alpinisti ritengono per obbligatorio la sommatoria di due fattori:
La difficoltà massima tra due protezioni
Il coefficiente di ‘godibilità’:
corrisponde al minimo e necessario livello per superare a ‘vista’ la via.
Altri arrampicatori propongono di valutare l’obbligatorio secondo la scala boulder
Questo implicherebbe una generale rivalutazione di tutte le vie e quindi una ulteriore confusione
considerato il fatto che la scala boulder non è conosciuta da chi non pratica questa disciplina.
L’orientamento generale è:
L’obligatorio deve essere solo indicativo della difficoltà che si può trovare tra due tratti,
senza precisione assoluta,anche perché:
può essere ridotto o inficiato con l’utilizzo di cliff-hanger o altri mezzi di progressione in
uso nell’arrampicata artificiale estrema.
Pertanto la valutazione potrà effettuarsi con la normale scala falesia leggermente compressa, tenendo 
conto del fatto che si valuta un breve tratto e non l’intera lunghezza .
Questo parametro è importante quando c’è un passaggio singolo o un tratto impegnativo e obbligatorio
che può fare selezione.
- Per le vie tradizionali
Ci sono dei tratti che si superavano in artificiale e sono poi stati liberati
Si aggiunge alla massima difficoltà della via in libera anche la gradazione ‘classica’ Es. 6b o 5c/A0
- Per le vie moderne
Viene indicato il grado massimo in arrampicata libera e tra parentesi il grado obbligatorio
Es. 7b+ (6b obbl.)
- La Proteggibilità
Sulle nostre montagne non è mai stata considerata (almeno ufficialmente) 
In Inghilterra, ma anche negli USA, si dà molta importanza a questo aspetto ed è in uso una 
scala (la scala E) che valuta l’impegno psicologico derivante dall’affidabilità delle protezioni.
La scala inglese
E’ precisa e affidabile, ma è indissolubilmente legata alla difficoltà tecnica 
Avremo quindi un grado “E” elevato solo in presenza di difficoltà estreme
Occorrerebbe utilizzare una scala che tenga conto esclusivamente della distanza e dell’affidabilità degli
ancoraggi.

Pertanto si propone di utilizzare
La lettera “R” (rischio, risk) seguita da un numero da 1 a 6 che ne rappresenta il grado
Nelle vie spittate si usa la lettera “S” seguita da un numero da 1 a 6 e la valutazione si intende relativa
solamente alla distanza tra gli spits.
Per le vie miste si utilizzerà la sigla “RS”
Posto che la scala è aperta:
Occorre stabilire una definizione per ogni gradino in funzione della distanza e dell’affidabilità delle 
protezioni 
R = Rischio
R1
Facilmente proteggibile con protezioni sempre solide,sicure e numerose.
Limitati tratti obbligatori.
Lunghezza potenziale della caduta qualche metro al massimo e volo senza conseguenze
R2
Mediamente proteggibile con protezioni sempre solide e sicure ma più rade.
Tratti obbligatori tra le protezioni.
Lunghezza potenziale della caduta qualche metro al massimo e volo senza conseguenze
R3
Difficilmente proteggibile con protezioni non sempre buone e distanti.
Lunghi tratti obbligatori.
Lunghezza potenziale della caduta fino a 7 - 8 metri al massimo e volo con possibile infortunio o caduta 
senza conseguenze letali
R4
Difficilmente proteggibile con protezioni scarse o inaffidabili e/o distanti che terrebbero solo
una piccola caduta.
Lunghi tratti obbligatori.
Lunghezza potenziale della caduta fino a 15 metri con possib. di fuoriuscita di ancoraggi e volo con 
probabile infortunio o caduta senza conseguenze letali e volo fino a 25 - 30 metri
R5
Difficilmente proteggibile con protezioni scarse, inaffidabili e distanti che terrebbero solo una piccola 
caduta.
Lunghi tratti obbligatori.
Possibilità di lunghe cadute e di fuoriuscita di ancoraggi che può determinare un volo molto lungo con 
probabile infortunio o caduta senza conseguenze letali e volo di oltre 40 m.
R6
Improteggibile se non per brevi e insignificanti tratti lontani dai passaggi chiave del tiro.
Una eventuale caduta può avere conseguenze anche letali e può causare la fuoriuscita della sosta
S = Spittatura
S1
Spittatura normale come quella utilizzata in falesia.
Distanza mai superiore ai 3/4 m tra uno spit e l’altro.
Lunghezza potenziale della caduta qualche metro al massimo e volo senza conseguenze
S2
Spittatura distanziata e tratti obbligatori tra le protezioni.
Lunghezza potenziale della caduta una decina di metri al massimo e volo senza conseguenze
S3
Spittatura a volte anche molto distante, passaggi quasi sempre obbligatori.
Distanza tra gli spits anche superiore ai 5 metri Voli lunghi, ma non necessariamente pericolosi
S4
Spittatura molto distanziata (oltre i 7 metri) passaggi obbligatori.
Una caduta può provocare un infortunio o caduta senza conseguenze e volo fino a 20 metri
S5
Spittatura oltre i 10 metri Passaggi obbligatori e tratti dove una caduta può facilmente provocare un
infortunio (caduta su terrazzi e cenge al suolo)
Anche le cadute senza conseguenze non sono mai inferiori ai 25 m
S6
Spittatura solo parziale e posizionata lontano dai passaggi chiave, tratti molto lunghi, anche superiori ai 20
m, in cui una caduta può avere conseguenze anche letali
Anche le cadute senza conseguenze non sono mai inferiori ai 40 m
La valutazione è la media dei tratti più impegnativi della via, in modo da: Fornire un quadro medio della
proteggibilità
Vie non omogenee:
1. Tratto scarsamente proteggibile
2. Però mediamente l’impegno è diverso
Casi particolari
Vie che in media
3. Hanno protezioni distanti
5. Un tiro su gradi tecnici molto superiori, ma con chidatura molto ravvicinata
In questi casi di disomogeneità:
Si potrà adottare una doppia valutazione:
Riferita alla media della via
Riferita al tratto più difficile
In generale questa pratica è da evitare e si potrebbe procedere aggiungendo 
un segno + alla valutazione media.
- L’impegno globale
Riguarda le vie lunghe e si riferisce al:
Tempo che occorre per:
La salita
L’accesso (lontananza dal fondovalle)
La discesa (difficoltà di ritirata)
L’ambiente in cui si opera
Difficoltà psicologica generale
Sostituisce la scala classica francese (D, TD, ecc.)
La scala più adatta, seppur con qualche aggiustamento, è quella americana in uso per le big wall:
Ha sette livelli (da I a VII)
Si usa sia su roccia che su ghiaccio
-- Impegno globale
I
Via corta che richiede poche ore Nei pressi della strada Con avvicinamento comodo Ambiente solare e 
ritirata comoda
II
Via di diverse lunghezze Lunghezza superiore ai 200m Avvicinamento comodo ma superiore a 
1 ora di marcia Ritirata comoda
III
Via lunga oltre 300m Ambiente severo Lungo avvicinamento Quasi tutta la giornata per essere superata
La ritirata può non essere veloce
IV
Via molto lunga, superiore ai 500m Parete severa Distante dal fondovalle
Tutta la giornata per essere superata Ritirata che può essere complicata e non svolgersi sulla linea di salita
V
Via molto lunga stile big-wall Richiede, normalmante, un bivacco in parete Lungo avvicinamento 
Ritirata difficile Ambiente severo
VI
Big-wall che richiede più giori di permanenza in parete Ambiente di alta montagna Ritirata difficile
Avvicinamento e discesa molto lunghi
VII
Stesse caratteristiche del grado VI, ma potenziate nel caso di big-wall che necessitano di una spedizione
e più tempo di permanenza in loco e in parete per essere superate (Himalaya, Patagonia, Ande, 
Alaska,Groenlandia, Pamir, ecc,)
Esempi:
Alpi Cozie e Marittime
Mongioie, Site de Vols: II, S3, 7a+ (6c obbl.)
Corno Stella, Barone Rampante: II, S2, 6b (6a obbl.)
Tete d’Aval, Balade d’Enfer: III,S3, 7b (6b obbl.)
Tete d’Aval, Ranx Xerox: III,S2,7a (6b obbl.)
Gran Paradiso
4. Sergent, Fessura della Disperazione: I, R3, 6b (5c obbl.)
5. Parete delle Aquile, Balma Fiorant: II, R2, 6b (5c obbl.)
6. Becco della Tribolaz., Conto fino a Zero:III, R2, 6b+ (6a+ obbl.)
7. Punta Marco, Alison: III, R2, 7b (6b obbl.)
8. Becco di Vals., Nel corso del Tempo: III, RS3, 7a+, (6b+ obbl.)
9. Becca di Moncorvè, Lorenzi: IV, R2, 6b+/A2 o 5c/A2
Monte Bianco
Piramid du Tacul, Ottoz: II, R1, 4c
Pic Adolphe Rey, Bettemburgh: II, R1, 6b, o 5c/A0
Aig. Du Roc, Marchand de Sable: II, RS2, 6a+, (6a obbl.)
Grand Capucin, Svizzeri: III, R2, 6b o 5c obbl.
Grand Cap., Voyage selon Gulliver : III, RS3, 7a/A0, (6b obbl.)
Aig. Du Dru, Diretta Americana: IV, R2, 6c o 5c/A0
Aig. Noire, Cresta Sud: IV, R1, 5c
Aig. Noire, Nero su Bianco: IV, R3, 7b (6b+ obbl.)
Monte Bianco, Divine Providence: V, R3, 7c o 6a/A2
Alpi Centrali
2. Pizzo Badile, Another day in Paradise: IV,RS2,6b (6a+ obbl.)
Val Masino
6. Precipizio degli Asteroidi, Oceano Irraz.: III, R3, 6b (6a+ obbl.)
7. Scoglio delle Metamorfosi, Luna nascente: II, R2, 6b o 5c/A0
8. Pizzo Qualido, Qualiplazir : III, RS2, 7b (6c obbl.)
Dolomiti
2. Marmolada, Don Chisciotte : IV, R2, 6a o 5c/A0
3. Marmolada, Soldà : IV, R2, 6b o 5c/A0
4. Marmolada, Gogna : IV, R3, 6b (6a obbl.)
5. Marmolada, Tempi Moderni : IV, R2, 6c, o 5c/A0
6. Marmolada, Pesce : V, R4, 7b+ o 6c/A3
7. Civetta, Torre Trieste, Cassin : IV R2, 6c+ o 5c/A1
8. Sass d’la Crusc, Diedro Mayerl : III, R2, 6b o 5c/A0
9. Cima Scotoni, Lacedelli : III, R2, 6c+ o 5c/A0
10. Tofana di Rozes, Costantini-Apollonio : III, R2, 6c o 5c/A0
11. Cima Grande di Lavaredo, Comici-Dimai : IV, R2, 6b o 5c/A1
12. Cima Grande di Lavaredo, Brandler-Hasse : IV, R2, 7a+ o 5c/A1
13. Cima Grande di Lavaredo, Claude Barbier : V, R4, 7b+ (6c+ obbl.)
14. Cima Grande di Lavaredo, ISO 2000 : IV, RS3, 7a (6b obbl.)
15. Cima Ovest di Lavaredo, Couzy : V, R4, 8b o 6a/A3
16. Piz Ciavazes, Bhul : I, R2, 6a o 5c/A0
17. Meisules, Der Tod und Das Madchen : I, RS2, 6c (6a+ obbl.)
Wendnstock
3. Pilastro Excalibur, Lancelot : III , S3, 7b ( 6b+ obbl.)
4. Dom, Andorra : III, RS3, 7c (6b+ obbl.)
5. Reissend Nollen, Batman : III, S4, 7b+ (7a+ obbl.)
Arco e Val d’Adige
Colodri, Guru Bassi : II, S2, 8a ( 7a+ obbl.)
Piccolo Dain, La rosa dei Venti : III, S3, 7c ( 7b obbl.)
Monte Casale, Viaggio nel Passato : IV, R4, 6b ( 6a obbl.)
Monte Brento, Stati d’Ansia : IV, R3, 6a, A2
Monte Brento, Il grande Incubo : V, R3, 6a, A3, A4