Catinaccio

Il Catinaccio è la più celebre ed ammirata montagna nel panorama di Bolzano e, senza dubbio il gruppo dolomitico orientale più visitato.

La sua imponente catena montuosa si erge sopra le alture boscose delle Valli di Tires e Val d'Ega.

Molte sono le cime famose di questo gruppo: particolarissime le Tre Cime del Vaiolet (2813).

La cima più alta è il Catinaccio d'Antermoia (3002) a sud del quale si trova il gruppo del Larsec con i grandiosi strapiombi dei Dirupi di Larsec, mentre a N il monte termina nelle rocce informi del Molignon.

Accessibile facilmente da ogni parte grazie ad una folta ramificazione di sentieri, il Catinaccio offre un ricco campo d'azione al gitante come all'alpinista che vi trova scalate d'ogni grado di difficoltà.

Nel cuore del mitico regno pietrificato di Re Laurin si trova la piccola e selvaggiamente romantica Valle del Vaiolet; a questa si accede per la Val Gardeccia fino al rif. omonimo (1948); altri PP favorevoli per escursioni sono a S il Rif. Paolina (2125) e Ciampediè (1997) ambedue raggiungibili a mezzo funivie; il primo da Passo Carezza alla stazione a monte della seggiovia Laurin, che parte dalla "Rosengartenstrafse", il secondo da Vigo di Fassa.

Catinaccio d'Antermoia, 3002 m

La sola cima che supera i 3000 m in questo famoso gruppo dolomitico, è il Catinaccio d'Antermoia ed è una meta alpina molto frequentata.

II suo aspetto massiccio non si può confrontare con le più belle guglie del mitico regno di Re Laurin, ma in altitudine le domina tutte.

I suoi vertiginosi fianchi sono segnati da sentieri che indicano al principiante la via per raggiungere l'imponente arcuata vetta.

Oggi le vie ferrate su questa montagna sono attrezzate con solidi ancoraggi, sia quella che si diparte dall'alta Val d'Antermoia e che fu utilizzata nel 1882 dagli alpinisti inglesi Turcker e Carson, guidati dalla guida alpina Bernard, che la via 0 scoperta dall'alpinista Johann Santner nel 1876.

È così possibile il superamento della cima.

II Rif. Gardeccia è il PP di questo giro dolomitico, tanto più splendido se lo si combina con il - Sentiero delle Scalette.

Dalla sommità del Catinaccio d'Antermoia si gode di un panorama conosciuto e famoso che abbraccia per un grande raggio le Dolomiti, dall'Adamello a SO fino alle ultime appendici delle Alpi a NE.

Affascinante il contrasto delle aspre e selvagge rocce del Catinaccio con il manto verde scuro dei colli boscosi che si prolungano verso Bolzano.

Accesso in automobile: Dalla Val di Fassa parte una strada asfaltata verso Val Gardeccia e il Valolet. Dir. fra Pera e Mazzin (1326) - (1372) al km 56.2 della SS 48.

Dopo 6.5 km si raggiunge la conca del Rif. Gardeccia (1948) circondata dai Dirupi di Larsec e dalle creste del Catinaccio.

Possibilità di parcheggio non ottima, si consiglia una partenza di buon'ora specialmente per i fine settimana.

Una variante la offre la funivia di Vigo di Fassa (1393) che sale a Ciampediè (1997) e da qui un sentiero quasi pianeggiate conduce al Rif. Gardeccia in 45 min.

Vie d'accesso: In due ore attraverso la Valle del Vaiolet partendo dal Rif. Gardeccia si sale il Passo Principe (2599) che immette nella Val Ciamin.

A mezza strada, poco sopra le Porte Negre, si ammirano le Torri del Vaiolet (2813) e la Cima Catinaccio, dove si trovano il Rif. Valolet (2243) e la piccola capanna del Rif. Preus alla stessa altitudine, sul valico il Rif. Passo Principe.

Catinaccio d'Antermoia, via ferrata Ovest

Durante la salita al Passo Principe si ha una veduta sul fianco O del Catinaccio d'Antermoia, lungo il quale corre la via normale.

Colpisce la grande cengia in salita diagonale verso sinistra.

La via attrezzata che si diparte dal Passo Principe, come indica la tabella, si serve nella sua prima ascesa del sentiero per abbandonarlo poco dopo.

Nella parte superiore la salita è caratterizzata da rocce a gradini e dirupi fino alla cima che dura 1 h 1/2.

La via ferrata ben fornita di ancoraggi, non presenta difficoltà tecniche, da segnalare un passaggio piuttosto insolito nella parete inferiore.

Catinaccio d'Antermoia - via ferrata Est

Anche questa via ferrata è altrettanto ben attrezzata da quando il primo alpinista la percorse nel 1973.

II suo PP è nella valle d'Antermoia a 20 min. a O dell'omonimo laghetto.

Contrassegnata in un grosso masso l'indicazione al sentiero per il Passo d'Antermoia è ben visibile (2770), altri segni indicano il percorso ai piedi della parete.

II fianco E del Catinaccio d'Antermoia come il fianco a 0 è attraversato da una vasta cengia di ghiaia. Ringhiere e scale facilitano la salita, ulteriori sicurezze conducono dalla larga cengia ghiaiosa alla cresta S attraverso la quale ben presto si raggiunge la cima.

Occorono 2 ore dal Rif. d'Antermoia (2497) 1 h 112 dal bivio nella Val d'Antermoia.

Discese:

Per il fianco O e attraverso la valle del Vaiolet, 2 h 1/4; per la parte E, il Passo d'Antermoia (2270) attraverso la Valle del Vaiolet, 3 h; sul fianco E per il Passo di Lausa (2700) e il Sentiero delle scalette, ore 3,30.

Dislivelli:

Rif. Gardeccia - Catinaccio d'Antermoia 1050 m, Val d'Antermoia - Catinaccio d'Antermoia 450 m, Rif. Gardeccia - Passo di Lausa - Catinaccio d'Antermoia 1200 m.

Tempi complessivi:

Rif. Gardeccia - Catinaccio d'Antermoia - Rif. Gardeccia 5 h 3/4; in discesa sul fianco E e dorsale attraverso il Passo d'Antermoia 6 h 1/2; Rif. Gardeccia - Sentiero Scalette - Passo di Lausa - Catinaccio d'Antermoia - Passo Principe - Rif. Gardeccia 7 h.

Grado di difficoltà:

Medio. Gita di un giorno.

Punti d'appoggio:

Rif. Vaiolet (2243), Rif. Preus (2243), Rif. Principe (2599), Rif. Antermoia (2497). Tutti gestiti in estate.

NOTA: II percorso sul Catinaccio d'Antermoia risulta più eccittante se lo si combina con il - Sentiero delle Scalette; discesa dalla Valle del Vaiolet.

Una bellissima escursione alpina!

Periodo: Metà giugno - inizio ottobre.