Gruppo del Sella

L'imponente bastione a due blocchi del Gruppo di Sella si erge gigantesco sopra le valli ladine di Gardena, Fassa, Badia, Livinallongo.

La sua caratteristica struttura si può meglio cogliere dalle alture circostanti come dalla cima del Grande Cir o del Colac.

Sopra uno zoccolo di dolomia dello Sciliar giace la dolomia stratificata orizzontalmente, una piattaforma a tetto la cui storia geologica è leggibile nella sua pietra dolomitica che ha il suo massimo vertice nel Piz Boè (3152).

Nonostante l'altitudine, il Piz Boè è il più facile ''tremila'' delle Dolomiti, mentre le vertiginose pareti laterali del Sella sono destinate a rocciatori di estrema capacità come le famose Torri del Sella.

Per l'escursionista invece, l'interno del gruppo offre molteplici e stimolanti panorami e gite, come i percorsi per le gole e le forre della Val di Mezdì e la facile salita per la Val Lasties che porta nel cuore del grande massiccio del Sella.

Il tragitto in funivia con partenza dal Passo Pordoi offre delle grandiose vedute panoramiche, e consente di raggiungere in pochi minuti il Sass Pordoi (2950), un punto che dà modo di spaziare su ampi e affascinanti panorami.

Anche il giro in automobile sulla Grande Strada delle Dolomiti attorno al Gruppo di Sella, risulta molto piacevole e stimolante per il continuo susseguirsi di eccezionali montagne.

È questo un percorso in automobile di 54 km che sale attraverso oltre 100 tornanti, valica 4 Passi; Gardena (2121), Sella (2237), Pordoi (2239) e Campolongo (1875).

Il Gruppo di Sella, castello del Gral dei Ladini, è percorso solo da 2 vie ferrate, ma di notevole difficoltà.

Si tratta della via ferrata delle Mèsules che è la più antica via nelle Dolomiti di questo genere e della ferrata del Pisciadù detta Via ferrata Tridentina, perchè nel 1968 un gruppo di Alpini della brigata di Trento la tracciarono e ne fissarono gli ancoraggi.

È una delle vie ferrate più frequentate.

Essa deve la sua popolarità a diversi fattori: il comodo accesso, un ideale, agevole giro senza eccessive difficoltà, la bellezza dei luoghi e come ulteriore emozione, il passaggio su un ponte pensile arditamente steso sopra il burrone, che dà modo di raggiungere il Rif. Pisciadù.

Nelle belle giornate d'estate però, l'afflusso di alpinisti di ogni livello è notevole e può causare ingorghi e dei rallentamenti non desiderati.

Accessi in automobile:  Sulla SS 243 fino al posteggio situato all'altezza di 1956 m, alla cava di ghiaia a Ovest e appena sotto il Passo Gardena (2121), 2,5 km dal Passo, 7 km da Corvara (1555).

Via ferrata Brigata Tridentina

Dal parcheggio un sentiero che volge a sinistra indica l' inizio della salita.

Solidi ganci di ferro aiutano a superare un primo gradino roccioso.

Dopo il sentiero volge nuovamente a sinistra ai piedi della Torre Bruneck (2495).

Scendendo leggermente si raggiunge l'inizio della vera escursione del Pisciadù percorsa dalla Ferrata Brigata Tridentina, che traccia una linea diretta sul fianco Est della Torre Exner (2494).

Per gli esperti è questa una via su roccia accidentata di grande soddisfazione.

Alla sinistra scorre il rigagnolo del Pisciadù che scende dal laghetto omonimo, in lontananza è una suggestiva cascata d'acqua.

Molteplici sono gli scorci panoramici sul fondo valle e sulle serpentine della strada del Passo Gardena.

A metà circa della ferrata, la via passa vicino a un terreno roccioso meno aspro, verdeggiante.

L'alpinista che qui si sente affaticato, può scegliere il sentiero segnato di rosso che porta direttamente al Rif. Pisciadù.

L'esperto invece può affrontare il tratto più impegnativo della ferrata.

Quasi sempre su pareti verticali, servendosi di scale e funi fisse, risale la parete Sud della Torre Exner.

Un ponte ferrato permette di superare un profondo crepaccio ed approdare così sulla grande terrazza del Sella.

Pochi minuti dopo si arriva al Rif. Pisciadù (2585).

Per la salita occorrono 2,30 ore.

Nei pressi la macchia verde del laghetto del Pisciadù e la circostante natura invita ad una sosta alle falde del Piz Pisciadù che si erge poderoso con i suoi 2985 m.

Discese:

Il sentiero più utilizzato per la discesa è quello che scende per la selvaggia Val Setùs, segn. 666.

Nella ripida gola Nord (munita di funi d'acciaio) che sbocca a valle poco sopra il parcheggio, con neve anche in piena estate perciò è prudente portarsi la piccozza. 1 ora di discesa.

Più entusiasmante è la discesa dal Rif. Pisciadù a Est nella Val Mezdi, segn. 668.

Non è necessario scendere fino a Colfosco, perchè fra la Val Mesdì e la ferrata del Pisciadù, corre orizzontalmente un sentiero scarsamente segnato che permette un ricongiungimento in 2 ore al parcheggio della ferrata.

Dislivello:  Strada del Passo Gardena - Rif. Pisciadù, 630 m.

Tempi complessivi:  3,30 ore Val Setùs, oppure 4,30 ore per la Val. Mesdì.

Grado di difficoltà:  Difficile

Punti d'appoggio:  Rif. Pisciadù (2585) gestito durante l'estate, (CAI).

Indicazioni:  dal Rif. Pisciadù si sale in circa 1,30 ore il Piz Pisciadù (2985).

Periodo:  Fine giugno - inizio ottobre.

Piz Selva , 2941 m

Da Est appare il Sella come un immenso castello; la sua naturale porta d'ingresso è incisa dalla Val Lasties.

La montagna ha una seconda via d'accesso che però rimane nascosta all'osservatore: è la Ferrata delle Mèsules.

Si tratta del sentiero costruito durante la prima guerra mondiale, nell'anno 1901 dalla Sektion Pòisneck del DOAV.

È questa la più antica di tutte le vie ferrate delle Dolomiti ed ancor oggi una delle più ardite costruzioni di questo genere.

Agganciata a pareti rocciose perpendicolari, questa via ferrata costituisce per l'appassionato alpinista una vera provocazione.

La Ferrata delle Mèsules conduce dal Passo Sella all'Altopiano delle Mèsules.

Dall'Altopiano delle Mèsules c'è la possibilità di discesa nella Val Lasties e al Passo Gardena.

Accessi in automobile:  Sulla SS 242 al Passo Sella, oppure al punto culminante della strada al Col de Toi (2237), 18 km da Ortisei (1234), 11 km da Canazei (1450).

Via d'accesso:  Su buon sentiero segn. 649, in direzione Nord sotto gli strapiombi delle Torri del Sella fino all'inizio della ferrata, ai piedi di una nera parete rocciosa e bagnata dall'acqua a 2290 m, in 20 minuti.

 Via ferrata delle Mèsules

Il percorso della via ferrata è stabilito da aiuti e ancoraggi artificiali.

Si tratta di superare verticalmente poco meno di 250 m di dislivello.

Passaggio chiave è quello dallo stretto camino alla parete aperta.

Ripido e molto esposto il sentiero prosegue verso il culmine della salita, circa a 2530 m, sul bordo di un cratere ghiaioso.

Contrassegni indicano il cammino sulle grandi fasce a terrazza che avvolgano il massiccio del Sella per proseguire sul secondo promontorio, ed anche qui le pareti rocciose sono munite di ancoraggi.

La via sale attraverso i gradini di una gola verso SO e con l'aiuto di corde metalliche, permette all'alpinista di arrivare sulla cima del Piz Selva (2941) nel terminale Sud dell'Altopiano delle Mèsules, ore 3 dall'attacco.

Sentieri per il ritorno-discesa:  Il segno 649 segue il bordo 0vest dell'Altopiano delle Mèsules fino alla Forcella dei Camosci (2923) 1 ora.

Tocca molte più o meno conosciute cime:  Piz Revis (2970), Piz Gralba (2972), Piz Saliera (2958), Piz Miara (2964), Piz Beguz (2974), Piz Rotic (2966)!

Uniche le vedute di questa escursione panoramica all'altitudine di quasi 3000 m.

A sinistra la Val Gardena circondata dal Sassolungo e dalla catena delle Punte delle Odle; a sinistra il plateau del Sella con il Piz Boè (3152).

Presso la Forcella dei Camosci si trova un importante biforcazione: a sinistra si sale al Rif. Pisciadù (2585), oppure attraverso la Val Setùs al Passo Gardena (2121), segn. 677 e 666, 2 ore; a destra al Rif. Boè (2871), segn. 649 e 666.

Da questo sentiero si snoda presso la Forcella d'Antersass (2839) a destra il sentiero n. 647, che scendendo per la selvaggia e romantica Val Lasties, per un cammino di 3 ore, porta al Passo Sella.

Per esperti esiste un'altra possibilità che permette di ridurre l'ampio arco del sentiero dei Camosci alla Forcella d'Antersass.

Questa variante però non porta alcun contrassegno e manca della traccia della discesa.

La via segue il vallone che scende dalla piccola Forcella sotto il Piz Miara verso SE, costeggiando l'Altopiano delle Mèsules conduce in una ripida gola attraverso la quale si raggiunge Pian de Siella a circa 2300 m in Val Lasties.

Dislivello:  Passo Sella - Piz Sella 700 m.

Tempi complessivi:  Passo Sella - Piz Selva - Forcella dei Camosci - Passo Gardena, ore 6,30; Passo Sella - Piz Selva - Forcella dei Camosci - Val Lasties - Passo Sella, ore 7,30.

Grado di difficoltà:  Molto difficile. Escursione di un giorno.

Le pareti a Ovest del Sella rimangono al mattino relativamente a lungo nell'ombra, cosa che causa spesso il formarsi di ghiaccio; perciò con tempo freddo è meglio rimandare la scalata a ore tarde, evitando di salire nelle prime ore della mattina.

Punti d'appoggio:  Rif. Sella (2174) gestito tutto l'anno, Rif. Boè (2871), Rit. Pisciadù (2585) ambedue aperti durante l'estate.

Periodo: Inizio luglio - fine di settembre.