Via EGGER - PARETE  SUD, ALL'ANTICIMA   

Primi salitori:  T. Egger e H. Sauscheek, VIII 1955

Difficoltà:  6° gr. con passaggi di 6° sup.          Coefficiente di Difficoltà: 2241  Coefficiente Globale: 2577

(30*0,5) +(30*0,5) +(15*16)+(20*10)+(5*18) +(20*3)+(20*0,5) +(20*3)+(15*0,5) +(10*16)+(15*10) +(10*18)+(20*16)+(10*8) +(30*8) +(25*10) +(40*3) +(40*0,7) +(30*0,5) = 2241

Rischio: R3

Dislivello:  330 m.

Sviluppo:  405 m.

Tempi:  ore 11

MIE IMPRESSIONI

Percorsa nel Luglio 1997 (54 anni) con Marco Bozzetta (passato poi accademico del C.A.A.I) e R. Bernard da spettatore.

Via che risolve la parete sud della Piccola di Lavaredo avendo come direttiva una lunga fessura camino che incide per gran parte la parete.

La via ha dei passaggi difficili , ma non è estrema come continuità.

Molto bello il passaggio tra 2 tetti ben visibili dal basso.

Bello , ma faticoso il camino - fessura successivo.

La roccia è buona , ma non ottima.

Di chiodi ce ne sono pochi , ma si possono usare friends e nuts.

A fianco si vede la via aperta da Kurt Albert e Stefan Glowaz a spit con difficoltà di 7a - 7b.

Mi è piaciuto ridiscendere dalla cima dopo 30 anni dalla mia salita allo spigolo giallo di Comici.

Via raccomandabile anche se non trascendentale.

Attacco sulla parete di fronte all'attacco dello Spigolo Giallo, e 20 m. prima che finiscono le ghiaie.

Salire per facili rocce caratterizzate da camini (4° gr.) per 40 m., poi traversare a destra fino a raggiungere la parete vera e propria.

Attaccare poco sotto una nicchia del camino, formata dall'incrocio delle due pareti.

Salire prima direttamente qualche metro, poi traversare (chiodi) a destra per 10 m., infine salire ancora diritti sino ad arrivare su una cengia con posto di sosta.

Di qui puntare verso destra, alla base dei tetti che si raggiungono con 2 tiri di 40 m. su rocce non difficili.

A circa 15 m. dai tetti salire per una stretta fessura (chiodi), superare i tetti utilizzando un caratteristico passaggio tra l'uno e l'altro a destra.

Procede direttamente prima per un diedro poi per parete fino a un posta di sosta.

Da questo salire 10 m., poi traversare a destra per 5 m., infine salire ancora direttamente per una fessura che si allarga fino a diventare un camino.

Salire il camino fino alla fine e si arriva su un comodo spallone.

Pochi metri a sinistra dell'uscita del camino salire prima per strapiombi e poi per parete a un posto di sosta.

Da qui procedere sempre diritto, ma con minori difficoltà fino alla cima.

 VARIANTE

Primi salitori:  Dibona e M. Bonafede, 29 VI, 5 e 6 VII 1963

Difficoltà:  6" gr. sup. e  A; 120 ch.

Tempi:  24 ore effettive di arrampicata dei primi salitori

Attacco al centro della parete che è solcata da una piccola fessura.

Salire per la fessura per 55 m. fino ad un terrazzino (ch.; 6" sup. e  A), sopra il quale si incontra uno strapiombo da superare e continuare per una placca bianca che porta sotto un diedro con un grande strapiombo marcio.

Superare lo strapiombo, proseguire in verticale per una parete liscia fino ad una piccola cornice.

Traversare a sinistra qualche metro e continuare su una piccola fessura strapiombante che porta vicino ad una lama staccata.

Da questa obliquare a sinistra fino a un terrazzino sotto un grande tetto.

Superare il tetto sulla destra, (ricongiungimento con la Via Egger) e continuare per la Via Egger.