PUNTA EMMA - Via  PIAZ   -  Parete N.E.

Pur essendo poco importante come cima, poiché si tratta solo di un macigno roccioso separato dalla cresta NE della Cima Catinaccio, la Punta Emma offre alcune belle possibilità di arrampicata.

L' avvicinamento è piuttosto breve, le vie sono molto frequentate, guardate dagli escursionisti di passaggio, possono essere compiute in mezza giornata.

Questo itinerario di media difficoltà molto caratteristico risulta abbastanza faticoso e non si deve affrontare in caso di pioggia in quanto il camino-fessura può risultare umido e scivoloso.

La via è facile da trovare, non è possibile sbagliarsi.

ACCESSO

Da Pera di Fassa, 1313 m., sulla strada delle Dolomiti, in Val di Fassa raggiungere il Rif. Vajolet, CAI, o

Rif. Preuss, privato, 2243 m, uno di fronte all'altro sul fondo pianeggiante della Valle del Vajolet.

Da Pera raggiungere, su una carrareccia percorribile in auto (escluso il periodo estivo, durante il quale c'è un servizio di navetta), il Rif. Gardeccia (1949 m), e da qui proseguire per 1 ora sul sentiero segnalato n. 546 fino ai due rifugi.

ATTACCO

Dal Rif. Vajolet salire per pochi minuti sul sentiero nel Gartl e portarsi da una cengia verso sinistra allo zoccolo sotto alla fessura Piaz.

Punto di sosta vicino ad una clessidra; 15 min. dal Rifugio.

SALITA

Dal Rif. Vajolet si vede l'evidente diedro-fessura che taglia la parete NE che è la linea della via.

Primi salitori:  Tita Piaz, in solitaria, 1900

Difficoltà:  IV, A0, prevalentemente III (in libera i passaggi di A0 sono di V+ e V)     Coefficiente di Difficoltà:  310   Coefficiente Globale: 341

(35*0,5) +(20*0,5)+(10*3)+(5*8) +(25*3)+(10*8) +(25*0,5)+(30*0,7) +(30*0,3) +(30*0,5) = 310

Dislivello:  circa 200 m. 

Sviluppo:  circa 250 m., di cui 150 m. nel diedro-fessura.

Rischio: R2

Materiale:  tutti i chiodi intermedi necessari (8) sono il loco, i chiodi di ancoraggio sono in parte mal posizionati e pertanto portare dei friends o dadi per effettuare gli ancoraggi

Tempi:  ore 2.30 dall'attacco

1)  Tenendosi sulla sinistra, salire nel fondo del diedro (35 m, III poi I).

2)  Salire nel diedro (III), aggirare a destra alcuni punti strapiombanti (IV, A0), quindi andare a sostare (35 m).

3)  Proseguire salendo diritto, scalare in uno stretto camino fino ad una piazzola detritica, da cui il diedro prosegue a rampe verso sinistra (35 m, IV, A0).

4-5)  Salire la parete sinistra, a rampe, del diedro, evitando per due volte il fondo del diedro, e proseguire per 2 lunghezze di corda fino alla fine dello stesso (55 m, III e III+).

6-7)  Proseguire per altre 2 lunghezze di corda su terreno più facile fino alla cima

(I, Il e passaggi di III-).

DISCESA

Sulla cresta della cima andare in direzione NO fino ad un dirupo, quindi scendere per 25 m. tenendosi a destra (tracce) fino alla spalla della cresta (ometto); scendere per circa 10 m. a sinistra e proseguire per pochi metri verso sinistra fino ad un chiodo (cementato) da cui ci si cala.

Calarsi per 20 m. e scendere nel successivo canale verso Nord fino al Gartl.

20-30 minuti