RELAZIONI   Via   PIAZ   TORRE DELAGO  e  Via  NORMALE  alla TORRE WINKLER

VAJOLET    TORRE  DELAGO   SPIGOLO S.O.

La salita è piacevole.  Roccia ottima, appigli piuttosto lisciati dal passaggio.

Primi Salitori:  G. Piaz, F. lori, I. Glaser il 9-8-1911

Difficoltà:  D               Coefficiente di Difficoltà: 495  Coefficiente Globale: 519

(20*3) +(25*5) +(20*3) +(50*5) =  495  115m.

Dislivello:  110 m. + 30 m di zoccolo facile.

Sviluppo:  115m.

Rischio: R1

Tempi:  all'attacco dal rif. Re Alberto in 10 minuti; salita in ore 1,20 / 2

Materiale:  via abbondantemente chiodata; soste con chiodi cementati; può essere utile un friend grosso per la fessura iniziale dell'ultimo tiro.

MIE IMPRESSIONI

Percorsa una 1° volta in Agosto del 1967 con Eriberto Pedrotti , Gigi Grana, Da Dalt e una 2° volta con Giovanni Turconi nell’ Agosto 1986, e una terza volta in solitaria nel Luglio 1989.

Via bellissima per l’esposizione e per il panorama, corta e non difficile.

ATTACCO

Dal Rif. Re Alberto, 2600 m, salire per rocce rotte, piegando a sinistra, alla base della Parete Sud, per le evidenti tracce portarsi sotto la piccola Torre Piaz. 

Raggiungere il marcato spigolo per una comoda cengia che conduce verso sinistra in leggera salita fino a un ripiano sullo spigolo.

SALITA

1)  Salire appena a destra dello spigolo per parete verticale (15m; ch.), superare una placca liscia, «la macchia bianca», superata la quale andare a sinistra sullo spigolo da seguire per alcuni m fino alla sosta (30m; III e IV-; sosta su ch. con anello).

2)  Proseguire per rocce appuntite e in grande esposizione superando « la lama » fino a un piccolo posto di sosta sotto un salto a placca (30m; 2 ch.; III+).

3)  Seguire il salto verticale (molto delicato), nel quale lo spigolo si trasforma in una lama sottile da superare un pò a sinistra, ma tornando quasi subito sui minuscoli appigli e appoggi della lama, poi, dopo aver raggiunto con la mano destra un buon appiglio, ritornare a destra dello spigolo su rocce più facili, che finiscono su una comoda terrazza dello spigolo (30 m; III e IV).

4)  Da qui proseguire superando uno strapiombo giallo, che può essere aggirato a destra. 

Verso la cima lo spigolo destro si allarga e forma due verticali diedri paralleli, poco profondi, entrambi scalabili, 
proteggersi con dei friend medio-grandi, oltre ai quali si arriva su una comoda cengia che fascia la Parete Sud sotto la cima 
(25 m; 3°, 4°-; 2CL, 2C). 

(Percorrerla verso destra verso i camini superiori).

Dalla cengia, un pò sulla sinistra, superare una fessura che, verso destra, porta sotto la bassa e verticale parete del fianco
della torre, e da lì alla cima verso la Torre Stabeler, 

(3 m; III +)

DISCESA dalla TORRE DELAGO

Tempi:  con 2 corde e senza affollamento: 30 min; 1 ora con una sola corda.

Alla forcella Delago: 2 C.D. (20+18 m);

Dalla forcella alla base nel canale che scende verso il Rifugio Re Alberto: 4 C.D. (20+20+18+18 m).

TORRE WINKLER, m 2800 via normale (Winkler) (parete Sud) 
 
Tra le salite alle Torri è la meno frequentata, forse molti la evitano a causa della famosa fessura Winkler che obbliga ad un passaggio di forza e non semplice. 
La via è molto interessante, con passaggi abbastanza continui ed esposti. 
Anche evitando la fessura Winkler per la variante a destra la via risulta più difficile dello spigolo Piaz, e meno protetta. 
 
La linea di salita è facilmente individuabile dal Rifugio Re Alberto e si svolge lungo l’ampio camino-canale sulla destra della torre, 
formato dalla stessa ed il pulpito staccato dello spigolo Piaz. 
 
Primo Salitore:  G. Winkler, 17 settembre 1887 
Dislivello:  160 m 
Sviluppo:  240 m 
 
Difficoltà:  D-, max: 5°-                      Coefficiente di Difficoltà:   258  Coefficiente Globale: 284
 
(50*0,2) +(35*0,3) +(32*0,3) +(20*3)+(10*6) +(28*2) +(15*2) +(25*0,5)+(10*1) =  258   240m.
 
Rischio: R2
 
Tempi:  2 – 3 ore 
Roccia:  quasi sempre buona 
Materiale:  cordini, dadi, un friend grosso; eventualmente 2-3 chiodi (soste attrezzate). 
 
AVVICINAMENTO 
 
Da Gardeccia per comoda stradina sterrata salire in circa 1 ora al Rifugio Vajolet, m 2243. 
Da qui risalire le rocce detritiche della gola del Gartl, che scende fra le Torri del Vajolet e la Punta Emma. 
In circa 45 minuti con tratti ferrati raggiungere la conca ghiaiosa del Gartl dove sorge il Rifugio Re Alberto, m 2621. 
Dal Rifugio Re Alberto salire, per delle tracce evidenti portandosi sotto le torri, passando sotto la piccola Torre Piaz, 
tagliare verso destra per rocce (ometti) fin sotto lo zoccolo sulla verticale della Torre Stabeler.
 
 
SALITA 
 
1)  Senza percorso obbligato seguire in diagonale verso destra le facili rocce che portano sulla grande terrazza rocciosa alla base della Torre Stabeler, 
percorrerla poi in orizzontale verso destra, sostare su spuntoni. 
50 m; 1°, 2°; 1CF. 
2)  Proseguire lungo la cengia, aggirare uno spuntone e portarsi alla base del canale che scende fra la Stabeler e la Winkler (20 m, 1°, pass. 2°).
Rimontare il caminetto allo sbocco del canalone stesso (5 m, 3°-), poi a destra su un comodo terrazzino sul versante della Torre Winkler, 
sotto il salto di rocce che sostiene la cengia che fascia il versante Sud della torre (10 m, 1°, 2°). 
Sostare su un terrazzino.
35 m; 2°, 3°-. 
3)  Dal terrazzino risalire una fessura sulla destra (6 m, 3°), e dirigersi verso la grande cengia di base della torre Winkler, 
stando 10 m a destra del canalone fra la Winkler e la Stabeler (15 m, 2°, passi 3°), raggiungere un'altra ampia cengia (5 m, 3°-). 
35 m; 2°, 3°; 1CF. 
4)  Percorrere la cengia verso destra all’inizio larga (20 m, 1°), che poi si stringe, scendere un pò (10 m, 2°+, 1C, attacco della fessura Steger).
Poi la cengia si allarga nuovamente, dirigersi verso la profonda fessura Winkler, gialla e strapiombante, sostare alla sua base (5 m, 2°). 
35 m; 1°, 2°; 1C. 
5)  Dalla sosta salire direttamente la profonda fessura Winkler  (5°-, 1C, passaggio ostico) oppure seguire le rocce in diagonale sulla destra in parete aperta (10 m, 4°, 2C). 
Dal secondo chiodo la parete diventa leggermente strapiombante, ma con grossi appigli, poi iniziano delle rocce più appoggiate a destra della fessura Winkler (3 m, 5°-, 1C). 
Scalare le rocce soprastanti in diagonale verso sinistra sopra lo strapiombo della fessura Winkler fino a un terrazzino (6 m, 3°, 2C). 
Rimontare la seconda parte della fessura Winkler, in spaccata o sul bordo sinistro (10 m, 4°-) raggiungendo una cengia con chiodi di sosta.
30 m; 4°, 5°-; 5C, 2CF. 
6)  Sopra il terrazzo la fessura Winkler diventa un diedro-rampa, solcato nel fondo a sinistra da un camino-canale, e sulla destra da una fessura di roccia grigia.
Dalla sosta salire in mezzo alle due superando un primo salto (4 m, 3°+, 1C), e poi nel camino-canale a sinistra (15 m, 3°). 
Quando le rocce diventano più ripide, spostarsi a destra, verso la fessura grigia (4 m, 2°, 1CL).
Rimontare la fessura (friend grande) che sopra sbuca su una cengia sotto uno strapiombo (5 m, 4°-, 3°).  
Percorrere la cengia verso destra per 5 m (2C) fino al filo dello spigolo Piaz. 
28 m; 3°, 4°-; 1C, 1CL, 2CF.
7)  Sopra la sosta si alzano 2 fessure strapiombanti, traversare qualche metro a sinistra e seguire la fessura sinistra, incastrarsi nel suo fondo, per evitarne lo strapiombo iniziale, e risalirla (5 m, 4°-, 2C).
Uscire poi sul bordo destro per rocce più facili fino alla forcella formata fra la torre principale e lo sperone dello spigolo Piaz (8 m, 3°).
15 m; 3°, 4°-; 2C. 
8)  Dalla forcella passare sul versante NE della torre risalendo le facili rocce vicine allo spigolo, puntando direttamente alla vetta (20 m, 2°, 3°), raggiungere una forcellina.
Sopra le rocce diventano più verticali e portano ad un diedro aperto (5 m, 3°) da scalare (10 m, 4°-, 1C), fini a raggiungere la vetta. 
35 m; 3°, 4°-; 1C. 
 
DISCESA 
 
Calarsi 20 m alla cengia sotto il diedro, percorrerla poi in discesa verso sinistra (viso a valle, ometto, 2°) 
per circa 50 m, fin quasi allo spigolo che guarda la Torre Stabeler , da qui percorrere in orizzontale una 
cengia rocciosa esposta, portandosi sopra la forcella fra la Winkler e la Stabeler, dove si trova il chiodo di calata. 
Lo stesso può essere raggiunto con una calata di 35 m dalla vetta fino alla sosta della 7). 
Da qui percorrere a sinistra (viso a valle), la cengia prima in orizzontale, poi in leggera discesa verso lo spigolo che
guarda sulla Torre Stabeler .
Seguire la cengia rocciosa fin sopra la forcella tra le due torri. 
 
1)  CD 25 m in verticale sulla forcella tra Winkler e Stabeler (grosso masso incastrato)
L’ancoraggio seguente è sulla Torre Winkler, sul versante del Rifugio Re Alberto raggiungibile con un leggero pendolo 
verso destra del masso, viso a monte, sosta scomoda. 
2)  CD 25 m nel canale fra le due torri.
Arrivati quasi al termine della corda pendolare verso destra per raggiungere l’anello. 
3)  CD 25 m nel canale, fino nei pressi del terrazzino della sosta della 2).
Da qui scendere il caminetto allo sbocco del canale a destra con un passo di 2°+. 
Oppure per evitarlo effettuare una calata di 35 m. fino sotto allo stesso. 
Da qui percorrere in arrampicata e in discesa le lunghezze 2 e 1, seguendo gli ometti verso destra (viso a valle) 
che portano in orizzontale sulla terrazza di base della Stabeler. 
Scendere poi una decina di metri di facili rocce (1° e 2°) sotto la verticale del diedro Fehrmann.
 
(ore 1,30 dalla vetta).