CROZZON di BRENTA 3135 m. – Parete Est-Nord-Est

Via MARIA-SUPERMARIA

Primi salitori:  Ginella Paganini, Lorenzo Iachelini, Ermanno Salvaterra, 10 Luglio e 6 agosto 1987

Difficoltà:  VI+, passi di VII-               Coefficiente Difficoltà: 6255     Coefficiente Globale:  7818

(100*0,5) +(35*16)+(35*10) +(45*5) +(40*3) +(40*0,5) +(50*8)+(50*14) +(25*8)+(25*10) +(50*0,5) +(20*10) +(20*8)+(15*22) +(25*16)+(10*22) +(85*18) +(20*14)+(20*3) +(45*3) +(80*0,5) = 6255  735 m.

Dislivello:  circa 750 m.

Sviluppo:  circa 800 m., 1150 m. fino alla vetta

Rischio: R5

Tempi:  8-10 ore

Materiale:  soste tutte chiodate, chiodi in parete 22, 2 corde da 60 m, 7-8 rinvii, alcuni anelli di cordino, dadi assortiti, friend e stopper.

Dedicata a Maria Salvaterra, nonna di Ermanno, chiamata la nonna del Brenta.

CROZZON di BRENTA Parete Est - nord - est

La via supera con buona dirittura la compatta muraglia del Crozzon, stando nel tratto mediano a destra del Pilastro dei Francesi.

Itinerario in arrampicata libera, sostenuta nel tratto medio-alto, su roccia ottima e compatta.

ACCESSO

Dal Rifugio BRENTEI arrivare sul nevaio alla base della parete.

L’attacco è fra l’inizio del pilastro dei Francesi ed il diedro Aste.

(ore 1.00).

1)  100m. Salire una facile rampa verso destra fino al suo termine (I-II), poi individuare una esile fessura, 1 ch ed uno su cengetta appena sopra.

2)  45m. Salire una sottile fessura incredibile (VI-,V+), 2 ch., 3 st, 1 friend, 1 clessidra.

3)  Proseguire in verticale su roccia nera 40m. 2 ch. IV+ (2 cl.).

4)  40m. Salire la parete che termina con una placca (IV, 1 ch.).

5)  140m. Salire nel canale e poi un camino (III) fino alla base della parete a forma di cuneo.

6)  50m. Bellissima placca, poi un diedrino difficile e placca fino ad una sosta scomoda.

(V; VI-, 2 ch., 1 cl).

7)  50m. Proseguire diritti su placca verticale e non banale fino ad una nicchia.(V; V+), 2 cl..

8)  25m. Facile (III), 1 ch. e 2 cl. fino a raggiungere la grande cengia.

9)  50m. Dalla cengia proseguire prima diritti poi obliquare verso sinistra. 1 ch, 2 cl . (V+)

10)  35m. (VII; V) Superare un difficile passo in placca (chiodo) poi per una lama a destra e proseguire per il piccolo diedro.

Sostare alla fine dello stesso a sinistra. Cengetta. (3 ch, e 2 st.), (2 ch. clessidra nuova).

11)  35m. (VI; VII-) Appena a destra e proseguire su placca gialla. Dove perde la sua verticalità proseguire appena a destra per fessura appena accennata. Dopo un altro passaggio difficile continuare leggermente a sinistra alla sosta. 5 ch, 2 cl.

12)  45m. (VI+, 2 ch, 1 st., 1cl.) Appena verso sinistra sotto la fascia di tetti. Superare lo strapiombo e poi avanti verso destra alla sosta.

13)  40m. (VI+, 2 ch., 1 cl., 1 st.) Continuare diritti su placca difficile.

14)  45m. (VI-;  IV) Strapiombino difficile all'inizio e poi una fessura (4 ch., 4 st.).

15)  40m. (IV) Serie di placche 2 cl.

16)  40m. (III) Continuare su placche 1 cl..

Per la discesa senza cima, da questo punto a destra e con una doppia scendere alla grande cengia sopra il camino dello spigolo (vedi Discesa RAPIDA e Raccomandata), oppure:

17)  40m. (III) salire su placche.

18)  120m. (III) su placche appoggiate fino allo spigolo.

19)  Seguire poi la cresta che porta in vetta e al Bivacco Castiglioni e da lì intraprendere la DISCESA Tradizionale, o percorrere a ritroso fino al tiro 16 per raggiungere la Discesa RAPIDA.

(ore 7-9 dall'attacco)

DISCESA RAPIDA e Raccomandata

Dopo il 16)  tiro, anziché scendere per lo spigolo, con una doppia da 60m. su terreno non difficile scendere alla grande cengia sopra il camino dello spigolo (1° CD da 60m. o meglio 2 CD più brevi per lo scorrimento della corda), seguire poi la cengia verso la Tosa per circa 100m. e fino a una quindicina di metri prima dalla fessura nera sovrastante, guardare sotto la cengia  per vedere un grande sasso incastrato (ometto sul sasso).

La 1° CD inizia circa 10m. sotto il sasso incastrato ed è completamente nel vuoto (35m)  a una grande cengia inclinata (Clessidra con cordino).

Essendo stato effettuato un soccorso non si usa più la clessidra, ma ora ci sono 2 fix da 12mm. con spezzone di corda nera e maglia rapida,  la 2° CD è di circa 40m.

La 3° CD si trova poco prima di arrivare ad una grande cengia su una clessidra con cordino.

Continuare a scendere diritti oltrepassando la cengia e cercare sulla verticale una clessidra con Kevlar e moschettone (4° CD 55m.)

Con una 5° CD di 60m. si raggiungono le roccette facili che in pochi metri portano alla cengia con la traccia di sentiero

sui ghiaioni, andare verso sinistra direzione vedretta dei camosci.

Al suo termine, ometti, poco sotto, parte l’ultima eventuale doppia che porta alla vedretta dei camosci.

Da lì in un’ora circa al rifugio Brentei.

SCHIZZO DISCESA RAPIDA

DISCESA Tradizionale

Dalla vetta Nord (Bivacco Castiglioni) scendere per ripida parete nel primo profondo intaglio (più impressionante che difficile), eventualmente in corda doppia.

Per cenge uscire verso destra (Ovest) sullo spigolo della Cima di mezzo e salire per cresta in vetta.

Scendere al secondo intaglio, più stretto del primo e, spostandosi poi per qualche metro a sinistra, sulla ripida parete, salire diritti alla sommità della prima cima o Cima Sud.

Scendere per rocce gradinate all'intaglio successivo e per un canalino nevoso, abbassarsi circa 50 m a destra verso una stretta cornice che permette di uscire sullo spigolo e di continuare aldilà per una cengia coperta.

Traversando orizzontalmente sul lato Ovest, portarsi sopra la forcella che divide i massicci del Crozzon e della Tosa.

Si scende alla forcella, caratteristica per un gendarme sul versante Ovest, salire per circa 20 m un canale ghiacciato e traversare a sinistra su cengia per una lunghezza fino a una piccola spalla dello spigolo che scende da una torre.

Variante:  Dal momento che il canale di neve è spesso ghiacciato, traversare da sinistra a destra può essere molto pericoloso, arrivati all’intaglio, in vista del canale suddetto, passare a sinistra.

Sembra impossibile ma si tratta di pochissimi metri, leggermente friabili ma facili (II-III), si arriva ad un altro intaglio dove per rocce facili si prosegue diritti facilmente.

Salire lo spigolo (circa 80 m) fino a 2 m sotto la sua cima, da dove si raggiunge in cresta verso destra l'ultimo intaglio.

Superare una parete di 15 m, uscire sulla neve della calotta sommitale della Cima Tosa.

(ore 3-4)

Dato che questa discesa è panoramica ma lunga e complicata e pericolosa se con presenza di neve o ghiaccio è consigliabile per chi non ha già provato a scendere dal Crozzon che prima la provi in salita (Relazione Sotto)

SALITA Crozzon di Brenta per la cresta Sud (via normale)

La cima del Crozzon si può raggiungere tramite una sottile cresta rocciosa e frastagliata quasi orizzontale che collega la Cima Tosa al Crozzon, lunga circa 400 m.

Il percorso è però complicato e si svolge su roccette friabili, spesso con neve.

Difficoltà: passaggi di II.

Dalla vetta nevosa della Cima Tosa 3173 m (raggiunta dal Rif. Tosa in ore 2.30) scendere verso Nord ad una marcata spalla della cresta, che si slancia verso il Crozzon.

Da questa spalla, sia per le friabili rocce della cresta, sia girando poco sotto sul lato Ovest, si scende al primo intaglio e, per un canale nevoso o ghiacciato, sempre sul lato Ovest, ci si abbassa ancora fino a poter girare ai piedi di un gendarme di cresta e raggiungere la più bassa forcella, che divide i massicci della Tosa e del Crozzon.

Per ripide rocce facili salire ad una marcata cengia orizzontale (coperta nell'ultimo tratto), che consente di aggirare tutto il fianco Sud-Ovest della prima anticima, e di sorpassare il marcato spigolo Ovest e di raggiungere il canale nevoso, che sale alla forcella antistante alla prima cima del Crozzon.

Per rocce gradinate si guadagna la vetta della prima cima (o Cima Sud) e si scende quindi sul lato Nord, per una ripida parete, direttamente ad una seconda forcella.

Per rocce friabili e ripide, poi più gradinate, salire in vetta alla seconda cima (o Cima di mezzo), 3128 m.

Scendere, lungo lo spigolo Ovest, verso un sistema di strette cenge e attraversare la parete Nord, in direzione di un terzo intaglio.

Da qui su parete ripida salire alla cima più alta .

(ore 1.30-2)

Relazione di Ermanno Salvaterra.