CIVETTA BASSA

Pilastro di sinistra -  Parete sinistra

Primi salitori:  S. Dorotei, A. Masucci

Difficoltà:  3°, 4°, 4°+

Sviluppo:  450 m.

Tempi:  ore 3

Relazione di A. Masucci.

Attacco per una evidente rampa obliqua da sinistra verso destra.

Superato un blocco incastrato (4°+) seguire la placconata della rampa (2°) poi per facili gradini a destra ad un terrazzo.

Verso sinistra per una parete (2°+) ed un canale (3°-).

Ancora a sinistra per rocce facili alla base delle fessure.

Con due lunghezze (3°) raggiungere un posto di sosta 3 metri sotto un masso incastrato (chiodo rimasto).

Superare il camino passando all'esterno del masso (4°).

Alla successiva biforcazione andare a destra (3°+) ad una terrazza sotto una levigata quinta rocciosa solcata da una netta fessura che si supera (4°-).

Segue un diedro fessurato (4°) che porta ad un'altra biforcazione.

Uscire a sinistra per una facile rampa e alzarsi lungo placche grigie ad una terrazza (3° con un passaggio di 4°+).

Superare a destra un corto strapiombo, traversare poi a sinistra in un largo camino con due strapiombi (4°+) che porta sotto la fessura terminale.

Seguire la fessura pochi metri, uscire a destra e per placche levigate (4°), si arriva alla sommità della parete, a poca distanza dalla cima del pilastro.

DISCESA

Per il primo canale che si incontra scendere in direzione Sud (150 m) fino a raggiungere il grande canale principale.

Calarsi per il canale per un breve tratto, attraversare poi verso destra a raggiungere il grande pendio ghiaioso.

Per questo alla incisione della "tappa del Todesco" che rappresenta l'inizio di un canalone per il quale si ritorna alla base della parete un pò più in basso del punto dell'attacco.

Pilastro Centrale  -  Parete sinistra

Primi salitori:  S. Dorotei, A. Masucci, 29-9-1983

Difficoltà:  4°, 4°+, 5°

Sviluppo:  600 m.

Tempi:  ore 4

Relazione di A. Masucci .

La prima di due lunghezze è in comune con l'itinerario precedente.

Superata la "paretina" (2°+) non andare a sinistra del canale, ma spostarsi a destra.

Salire per facili rocce ed un colatoio (3°) ad una cengia. Per questa 20 m a destra (chiodo rimasto).

Direttamente per un breve salto (2°) poi ancora decisamente a destra per due lunghezze (1°).

Raggiungere l'attacco del grande diedro di roccia nera sulla verticale del "portale" che caratterizza in alto la parete a sinistra dello spigolo (1 chiodo rimasto).

Seguire il fondo del diedro per pochi metri, poi uscire in traversata sulla sua faccia destra e salire dove la roccia è più chiara per placche compatte.

Appena è possibile ritornare nel fondo del diedro e proseguire fino ad un terrazzino (tiro chiave; 50 m; 5°).

Verso sinistra (3°) alla base di un verticale salto con strapiombi fessurati, superare il salto (5° -) evitando a destra una sporgenza sopra la quale salire a sinistra in un profondo e largo camino che porta alla base di un diedro.

Superare il diedro (4°) e il camino che segue (4°+) sostando sulla cengia a lato del "portale".

Proseguire per una fessura-diedro levigata (4°+) raggiungendo la parte alta, inclinata, della parete.

Andare a destra per superare una fascia verticale lungo un lastrone (3°) poi continuare direttamente con difficoltà decrescenti (2°, 1°) per canali e rocce alla cresta sommitale.

DISCESA

Dalla cresta calarsi in direzione Sud verso il canale principale, poi come per l'itinerario precedente (ore 1).

Pilastro Centrale

Primi salitori:  A. Masucci, F. Pianon, P. Sperandio, 30-7-1983

Difficoltà:  2°, 3°, 4°

(200*0,2) +(400*0,5) +(200*3) = 840

Sviluppo:  800 m.

Tempi:  ore 5

Relazione di A. Masucci

Attacco presso la sommità del triangolo nevoso che a sinistra si spinge più in alto, subito a destra della verticale parete segnata da tre colate nere.

Per il profondo camino (4°-) a rocce inclinate.

Seguire una rampa-cornice obliqua a sinistra attraversando le prime due strisce nere.

Dal terrazzino sotto lo strapiombo che si incontra a questo punto calarsi 1 m. e traversare in orizzontale a sinistra lungo la terza colata nera (roccia molto compatta, 4°).

Raggiungere così, salendo ad avvicinarsi allo spigolo del pilastro centrale (3°), il fondo della grande concavità.

Proseguire un buon tratto obliquando a destra lungo pareti e colatoi.

Entrare quindi nel più profondo canale principale.

Seguire il canale per 1 lunghezza di corda, poi uscire attraversando a destra su una esile cornice (2°) incisa sulla parete a placche.

Entrare in un' altra depressione, per la quale salire alla base del grande camino superiore, bagnato e strapiombante (2° e 3°, un passaggio di 4°; neve sul fondo).

Uscire a sinistra per rampe e canali all'inizio di una profonda gola limitata a sinistra da uno pilastro squadrato.

Salire a destra per fessure secondarie (4°) ad un vasto terrazzo presso l'uscita del grande camino che si è evitato compiendo un grande arco.

Ora la parete si rompe in una serie di terrazze intervallate da ripidi salti soggetti a franamenti.

Proseguire in linea retta passando a destra di una gialla parete verticale, lungo un diedro-fessurato (passaggio più difficile: 4°+).

Raggiungere il tratto più elevato della lunga cresta presso un gigantesco "ometto".

NOTA: conviene interrompere l'ascensione 100 m circa sotto la cresta, ed uscire a sinistra sul grande pendio lungo il cengione che attraversa a quel punto la parete.

Si evitano così le ultime rocce instabili e pericolose ed anche il passaggio più difficile.

DISCESA

A sinistra e un pò sul versante del Van delle Sasse (Sud).  Poi come per l'itinerario precedente.

Pilastro di destra

Primi salitori:  S. Dorotei, A. Masucci, F. Miari, G. Peretti, 6-10-1983

Difficoltà:  3°, 4°, 5°, 6°

Sviluppo:  800 m.

Tempi:  ore 5

Relazione di A. Masucci .

Attacco dalla crepaccia del nevaio, a destra della verticale della vetta del pilastro, per un canale obliquo che porta sotto un camino nascosto (3°, 1°).

Per il camino (4°) e alcuni gradini (3°) alle rocce inclinate che fanno da basamento al pilastro.

Lungo queste tre lunghezze (2°) obliquando a sinistra ad una conca sotto una scura parete.

Uscire per la rampa di sinistra (2°), proseguire in verticale, traversare per una cornice un pò a destra, poi ancora diritti, e infine per una cengia in salita a sinistra salire su un terrazzo sotto la metà superiore del pilastro, più individuata e verticale.

Superare un camino-fessura (4°+, 5°-).

Segue un tratto facile che porta a sinistra sotto il "testone" terminale del pilastro, tutto segnato da fessure-diedri strapiombanti.

Attaccare la fessura destra delle due che salgono ravvicinate e parallele a pochi metri di distanza dallo spigolo.

Dopo 15 m ad una biforcazione uscire a destra sotto uno strapiombo sopra ad un terrazzino (4°+, 5°+).

Ritornare a sinistra e attaccare il diedro fessurato subito a destra del filo dello spigolo rimontandolo tutto fin sotto uno strapiombo dal quale uscire a sinistra sullo spigolo.

Ancora 5 m in verticale portano ad un terrazzino (tratto chiave: 45 m di 5°+ e 6° continui).

Proseguire per due successivi corti diedri e gradini con roccia friabile.

Con due lunghezze sullo spigolo raggiungere la sommità del pilastro (4°, 3°, 2°).

Percorrere la cresta ghiaiosa che la collega alla parete terminale.

Seguire un canale franoso con passaggio tra blocchi incastrati (4°) e quindi per facili rocce che portano in cresta.

_ _ _ _  Vie Dorotei-Masucci (sinistra, centrali, destra)