RELAZIONE  Via Da Pozzo- Ghedina   Pomagagnon Campanile Dimai (2310 m.)

CENNO GENERALE

Il Pomagagnon da Nord presenta dei facili accessi, da Sud invece offre arrampicate magnifiche.

Sono passati più di cento anni da quando nel luglio del 1905  A. Dimai e  A. Verzi vinsero la parete Sud del Campanile Dimai, oggi su tutto il Gruppo ci sono più di 40 vie.

Roccia buona, a tratti ottima, suggestiva la lama che caratterizza l'undicesimo tiro; atletico il passaggio sul piccolo tetto della parte finale e meritevole di una breve pausa è la sosta del settimo tiro: una piccola cengia erbosa, un esclusivo salotto sopra Cortina.

Per la lunghezza e la difficoltà dell'itinerario si raccomanda di affrontare la Via con un'adeguata preparazione.

Primi salitori:  Paolo Da Pozzo, Giuseppe Ghedina 07/2005

Difficoltà in libera:  6b (7°) - 6c (8°) o A0

Difficoltà:  5°, 6°, 6°+, 6c o A0     Coefficiente Difficoltà: 7360    Coefficiente Globale: 9200

(50*10) +(50*6) +(40*8) +(35*8) +(60*8) +(40*8) +(35*6) +(20*5)+(20*16) +(40*16) +(50*16) +(50*8) +(55*16) +(20*18) +(45*20) +(110*5) =  7360  720m.

Sviluppo:  720m - 16 tiri di corda

Dislivello:  700 m

Rischio:  R5

Partenza:  da Fiames (mobilificio Lacedelli)

Versante:  Sud

Discesa:  Nord

Tempi:  7/8 ore

Materiale:  normale dotazione alpinistica. Soste e protezioni intermedie attrezzate a spit distanti, portare una serie di friends e nuts medio piccoli al seguito.

ACCESSO GENERALE

Da Cortina seguire la strada statale in direzione di Dobbiaco.

Poco prima delle case di Fiames, tra il km 106 e il km 107, imboccare una strada sterrata sulla destra (sul lato opposto si trova il mobilificio Lacedelli).

Lasciare l'auto nella zona di Fiames qualche centinaio di metri prima del mobilificio Lacedelli.

ACCESSO

Dall'istituto Putti oppure da località Fiames, per stradina e sentiero salire fino a quando si intravede il canalone che termina proprio sotto il Campanile Dimai.

Risalirlo interamente fino alla sommità, ove possibile sul lato sinistro per sentiero.

Dopo aver risalito sulla sinistra un breve canale di 1° o 2°, si trova l' attacco sulla destra sotto un tetto evidente.

Circa 1-1.30

DISCESA

Raggiungere dal versante nord per tracce di sentiero in pochi minuti la forcella Pomagagnon e poi sulla destra, quindi ancora a destra lungo un ripido canale ghiaioso fino alla base della parete.

(Dopo la quinta lunghezza è possibile scendere a piedi lungo tracce di sentiero verso sinistra).

COMMENTI

Bella via e continua a parte una cengia con baranci, protezioni sul facile distanti ma integrabili abbastanza bene.

Via impegnativa, mai banale, molto tecnica, mai faticosa.

Gli spit sono pochi e a volte molto distanti, non adatta a arrampicatori poco esperti.

La via si sviluppa prevalentemente su placca, il percorso non è sempre evidente.

La roccia, ad esclusione dell' ultimo tiro, è sempre solida.

Su due lunghezze i mughi danno fastidio: impediscono di intuire la posizione della sosta successiva e aumentano notevolmente l' attrito della corda.

Alla fine del canalino, sotto il tetto risalire qualche metro a destra fino a intravedere i primi spit.

Il dodicesimo tiro è leggermente più lungo di 60 m. (bisogna fare un paio di metri in conserva).

Da non sottovalutare gli ultimi due tiri di 4°+: il penultimo tiro è di difficile protezione (se non con chiodi) e lo spit sotto il tetto è uscito dalla sede; l'ultimo tiro è sporco, attenzione ai movimenti della corda che possono muovere sassi direttamente sul compagno di cordata.

FONTE:  www.planetmountain.com