Via COZZOLINO-GHIO o dei FACHIRI alla CIMA SCOTONI 2989 mt.

  

 Via dei FACHIRI  -  PARETE SUD-OVEST

Primi salitori:  Enzo Cozzolino – Flavio Ghio 14 e 15 gennaio 1972

Difficoltà:  VI°      Coefficiente Difficoltà: 3710    Coefficiente Globale: 4637

(20*3)+(20*5) +(40*3) +(40*5) +(45*10) +(35*5) +(35*5) +(35*18) +(50*10) +(30*18) +(10*16)+(10*8) +(40*8) +(40*5) = 3710

Dislivello:  400 m.  

Sviluppo:   450 m.  

Rischio: R5

CENNO GENERALE

Aperta in invernale, questa via è una delle più belle realizzazioni della parete, soprattutto per la velocità della esecuzione e per l'uso di pochi chiodi.

Per molto tempo ha rappresentato un vero banco di prova per molti arrampicatori, in particolare per la difficile (e poco protetta/proteggibile) traversata a metà via.

La direttrice nella prima parte è un pilastro staccato da cui prende il nome la via, il caratteristico pulpito dei fachiri.

Sopra la prima cengia, dopo due tiri di corda verticali, si affronta la lunga attraversata verso sinistra, per poi proseguire diritti e leggermente a destra verso la seconda cengia.

Anche se i passaggi non raggiungono mai le difficoltà massime della “Via degli Scoiattoli” , questa via richiede lo stesso impegno e preparazione.

ATTACCO

L’ attacco è a destra della “Via degli Scoiattoli” sulle rocce grigie dello zoccolo, tenendo come riferimento il caratteristico pilastro staccato (pulpito del fachiro).

SALITA

1)   Salire lungo una parete a placche. (4°, 4°+ ; 40 m.)

2)   Proseguire spostandosi leggermente verso sinistra. (4°, 40 m.)

3)   Salire fino alla base del diedro che porta alla cima del pulpito. (4°+, 40 m.)

4)   Salire il diedro (5°+; 45 m.)

5)   Salire sempre leggermente verso sinistra fino ad arrivare alla 1a cengia. (4°+, 35 m.).

6)   Per parete compatta si arriva all'inizio della traversata da destra verso sinistra. (4°+, 35 m.)

7)   Passaggio chiave !

      Con esposta e poca protetta traversata si raggiunge la prima sosta. (5°+, 35 m.)

8)   Continuare la traversata su placche solide e lame appoggiate con poca  possibilità di protezione. (6°+, 35 m.)

     Questo è la lunghezza di corda più difficile, molto esposta e su roccia compatta.

9)   Dopo la traversata superare un diedro. (5°+, 50 m.)

10)   Alla fine del diedro, scalare un altro diedro fessurato. (6°+, 30 m.)

11)   Spostarsi 2 metri a destra, superare uno strapiombo (6°) e arrivare alla base di un altro diedro.

(6°, 5°, 20 m.)

12)   Risalire il diedro tendendo verso sinistra. (5°, 40 m.)

13)   Si trova un altro diedro verticale da salire e quindi si raggiunge la 2a cengia (4°+, 40 m.).

DISCESA

Traversare verso sinistra lungo la seconda cengia, scendere poi fino alla forcella della Torre del Lago e per sentiero si ritorna alla base della parete.