PICCOLO LAGAZUOI   2778 m.

Parete Ovest Via M. Speciale

Primi salitori:  M. Doglioni, G. Signoretti, A. Zannini, M. Barbiero, 14-10-1986.

Difficoltà:  VI-, V+ e V, in prevalenza IV    Coefficiente Difficoltà: 1881   Coefficiente Globale: 2163

(50*3) +(50*8) +(40*0,7) +(50*0) +(45*5) +(35*0,5) +(55*0,2) +(45*14) +(30*14) = 1881  400m.

Dislivello-Sviluppo:  250 m. fino alla fine delle difficoltà; 8 lunghezze di corda + 2 brevi tratti intermedi facili.

Rischio: R3

Versante:  Ovest

Tempi:  3-4 ore

Materiale:  portare alcuni cordini per le numerose clessidre; portare un friend grosso per la fessura dell'ultimo tiro, e  friends 1,2 .

CENNO GENERALE

Tutte le vie del Piccolo Lagazuoi sono caratterizzate da salite e discese brevi e facili, da una buona esposizione della parete e una roccia di eccellente qualità.

Sulla grande parete convessa si vede un pilastro appoggiato e sulla sinistra del diedro che esso forma con la adiacente parete, c’ è una grande colata nera, lungo la quale si sviluppa la prima parte della via.

Il tratto centrale della "Via M. Speciale" è la grande colata d'acqua della parete ovest che porta ad un'ampia cengia detritica.

La via ha 3 lunghezze di corda su roccia verticale, nera ed erosa dall'acqua, lungo le quali la protezione risulta facile grazie alle numerose clessidre.

Poi la via si perde nella parete frammentata da molte cenge detritiche.

La salita su placca, nella penultima lunghezza di corda, richiede qualche abilità tecnica ed anche la fessura nell'ultimo tiro è molto atletica.

Sopra la seconda terrazza, la via si sposta sulle placche di sinistra e porta sulla grande cengia ghiaiosa sotto la cima.

ACCESSO

Dal Passo Falzarego seguire la strada verso la Val Badia e prima del rifugio Valparola parcheggiare sulla destra di fronte al  vecchio forte.

Dal parcheggio a destra della strada (venendo dal Passo Falzarego) inizia un sentiero stretto che costeggia la parete Ovest del Piccolo Lagazuoi, poi sale verso la base della parete che si raggiunge direttamente per il ghiaione.

L'attacco è sulla verticale della colata nera, in corrispondenza di una fessura e poco a destra dell'imbocco di una galleria di guerra, e subito a sinistra di una torre che con la parete forma un prominente diedro.

(20 minuti)

SALITA

Raggiungere da destra la colata nera d'acqua e seguirla fino ad una cengia.

Senza via obbligata per facili rocce fino alla seconda cengia e stando leggermente a sinistra dirigersi verso la cengia di discesa.

DISCESA

A)  Dalla cengia dell'ultimo tiro traversare in direzione Sud (destra) fino a trovare, dopo circa 200/300 metri, un sentiero di guerra (ometti) che si abbassa verso destra per gradoni.

Per tracce di sentiero e ometti scendere in diagonale lungo una gola (II) fino ad una zona detritica.

Per tornare alla base della parete tenere la destra.

45 minuti

B)  Raggiungere la cima per dei facili canali e scendere poi in funivia al Passo Falzarego.

COMMENTI

Arrampicata bella ma discontinua su roccia lavorata (prima e ultima parte).

La colata nera è consigliabile salirla al centro (sprotetta , ma proteggibile con cordini sulle clessidre (max IV +).

La 2° lunghezza su roccia nera non è chiodata, ma è ricca di clessidre.

Il tratto chiave della via è sulla placca del penultimo tiro (V , poco proteggibile ( 1 ch sulla sin.).

La fessura strapiombante dell'ultimo tiro è protetta o proteggibile (V/V+).

PICCOLO LAGAZUOI (2778 m) - PARETE OVEST Via "DEL TETTO" 

Primi salitori:  E. Cipriani, E. De Palma, C. Andrighetto; ottobre 1988

Difficoltà:  TD-; passaggi di 6+ (6a) oppure 5+ e A0    Coefficiente Difficoltà: 880   Coefficiente Globale: 968

(25*8)+(5*18) +(25*3)+(5*5) +(15*0,5)+(15*3)+(5*5) +(15*3)+(20*8)+(5*10) +(25*0,2)+(25*0,5) +(40*0,5) +(40*3) = 880 265m.

Dislivello:  170 metri fino alla fine delle difficoltà

Sviluppo: 265m. ; 7 lunghezze di corda più un breve tratto intermedio facile

Rischio: R2

Materiale:  per il primo tiro, attrezzato a spit, sono necessari 9 rinvii; per il resto della via, normale dotazione alpinistica 

Tempi:  2-3 ore

CENNO GENERALE

Sulla base convessa del Piccolo Lagazuoi è appoggiato un pilastro a due punte; la via sale sulla verticale della insellatura tra le due punte e dopo averla superata, prosegue verticalmente, evita sulla sinistra un caratteristico tetto, fino alla seconda grande cengia ghiaiosa.

ATTACCO

Dal parcheggio del forte diroccato di Intra i Sass seguire un sentiero di guerra che porta alla base della parete, sulla verticale della forcella che divide il pilastro bifido appoggiato alla parete, circa a 100 m. dalla base, 40-50 m. a destra dell’attacco della via “Speciale” (15 minuti).  

Arrivati ad una cengetta che taglia da sinistra a destra la parete, percorrerla per 10 m. circa fin sotto una placca giallo-grigia leggermente strapiombante in alto. (spit rossi e cordini all’attacco)

SALITA

1)  Salire la parete verticale sovrastante che porta ad una cengia.  Sostare nei pressi di una lama staccata.

30 m.;V ,p. 6a / A0, serie di spit, 1 chiodo e 1 spit di sosta.

Questo tiro, nettamente più difficile degli altri, è evitabile prendendo da destra a sinistra una cengia che inizia dal ghiaione una trentina di metri più in alto.

2)  Dalla sosta rimontare la lama a destra e poi traversare 5-6 m. a sinistra, superare la verticale parete di roccia nera (clessidre), fino alla sosta.

30 m., IV, p. IV+ 1 chiodo + 1 spit di sosta.

3)  Superare una fessura e proseguire in direzione di un tetto.

Sostare sotto il tetto su spit.

35 m. III, IV, p. IV+, clessidre, sosta su spit.

4)  Salire direttamente la placca verticale fino ad uno spit, salire fin sotto il tetto (chiodo), traversare alcuni metri a sinistra (spit), fino a superare il tetto.

Sostare qualche metro sopra il tetto su clessidra.

40 m., IV, V, p. V+, 2 chiodi + 2 spit, sosta su clessidra

5)  Proseguire senza via obbligata per rocce appoggiate e poi per ghiaie fin sotto la placconata successiva.

50 m. II, III, sosta su clessidra

6) 7)  Con altre 2 lunghezze di corda di III IV proseguire in verticale fino alla cengia sommitale. 

80 m. III, IV, sosta su clessidre.

DISCESA

Dalla cengia sommitale traversare a sinistra (viso a valle), seguire la cengia fin dove si interrompe.

Un primo anello permette di superare il salto roccioso (calata di 35-40 m.), oppure 7-8 m più in basso (I-II), un altro anello (permette una calata di 25-30 m.).

Prosegue verso Sud-Est lungo la cengia fino a raggiungere le ghiaie che riportano alla base della parete.

(45 minuti)

PICCOLO LAGAZUOI (2778 m) - PARETE OVEST   Via del BUCO

Primi salitori:  sconosciuti

Difficoltà:  D+; passaggi di 5° / 5°+, III prevalente

Coefficiente Difficoltà: 935   Coefficiente Globale: 1028

(15*0,5)+(15*3) +(15*0,7)+(15*3)+(15*0,5) +(15*0,5)+(20*5) +(15*0,5)+(20*5) +(35*5) +(30*0,5) +(20*8)+(10*3)+(10*5) +(25*0,2) +(10*6)+(20*3)+(10*5) = 935  315m.

Dislivello:  300 m. fino alla fine delle difficoltà

Sviluppo:  315 m. 8-9 lunghezze di corda.

Rischio: R2

Tempi:  2/3 ore

Materiale:  la via è ben attrezzata, anche con chiodi cementati alle soste e lungo i tiri (non tutti i tiri), nella parte alta, la variante più facile è attrezzata  con chiodi normali, portare una normale dotazione alpinistica.

Versante:  Sud-Ovest

CENNO GENERALE

La via è molto frequentata, molto chiodata e i chiodi sono quasi tutti cementati.

La roccia è ottima sulla via originale ed un po' meno sulle varianti di sinistra che vengono percorse quando i diedri superiori sono bagnati.

La via si sviluppa a sinistra di un profondo camino segnato da una colata nera, nel settore sinistro del basamento Sud del Piccolo Lagazuoi, appare come una rampa grigia ed inclinata che verso l'alto termina in strapiombi gialli; sul bordo destro di questa rampa, lungo una serie continua di diedri e fessure.

Termina in due diedri verticali sulla linea del profondo camino di base oppure a sinistra in una rampa ghiaiosa a forma di tunnel, invisibile dalla base.

Dopo 5 lunghezze di corda le placche terminano e la via si divide in una variante più difficile ed in una più facile.

Purtroppo in alto la scalata perde un po' della sua bellezza, poiché si sviluppa su facili rampe inclinate ed anche la qualità della roccia non è più tanto buona come nella parte bassa.

La discesa originaria e più difficile utilizza il sistema di diedri che prosegue la linea del camino.

ACCESSO

Raggiungere in macchina il Passo Falzarego e parcheggiare nel grande piazzale della funivia del Lagazuoi, o poco sopra in una piazzola sul lato destro della strada che sale al Passo Valparola.

Per sentiero e poi direttamente per ghiaie salire alla base della parete puntando al suo lato sinistro dove attacca la via.

(25/30 minuti)

ATTACCO

Dal passo Falzarego si va per traccia di sentiero verso sinistra e dopo aver superato una zona di grossi massi e di ghiaie ripide e dure, si giunge alla base della parete.

L'attacco si trova sul punto più basso della parete, al sommo di un pendio di ghiaie gialle, sulla sinistra della verticale di due caratteristici buchi scavati nella roccia durante la guerra, in corrispondenza di un diedro obliquo verso destra.

SALITA

A sinistra della funivia la parete è attraversata da un sistema di camini; a sinistra si trovano delle placche che terminano alla stessa altezza del camino.

La via si sviluppa a destra delle placche fino ad una cengia.

Lungo una esse sinistra-destra, la variante più semplice conduce ad una rampa friabile e da qui verso la spalla della cresta senza difficoltà.

Il tiro chiave, nel diedro sopra il terrazzo ghiaioso, va percorso solo se è perfettamente asciutto; in caso contrario è preferibile salire per le rocce di sinistra, meno solide, ma comunque ben chiodate.

La via è chiodata con anelli cementati, non serve altro materiale, salvo cordini per le numerose clessidre.

DISCESA

1) Traversare ad Ovest (sinistra) sui detriti della cengia e scendere attraverso un canalone su una cengia che a destra conduce ad un ampio canalone.

Circa a metà della cengia calarsi in doppia lungo una parete inclinata (anelli per la calata) e scendere nel canalone.

Mantenere la sinistra fino alla base della parete (1 ora).

2) oppure raggiunta l'ampia cengia Martini, si può proseguire per ghiaie e roccette fino in cima e quindi al rifugio Lagazuoi.

3) oppure traversare verso sinistra sui detriti della cengia senza scendere nel primo canale, ma risalendo leggermente ed imboccando più in là un sentiero di guerra segnato da ometti che si abbassa a sinistra sulle ghiaie basali.