Via ALÌ BABÀ - PILASTRO AGNESE

Primi salitori:  M. Giordani, F. Zenatti, P. Cipriani, luglio1983

Difficoltà:  6b, A3, , EX   Coefficiente Difficoltà:  10038    Coefficiente Globale: 12547

(60*0,2) +(20*10)+(20*0,5)+(20*0,2) +(15*8)+(15*10) +(20*20) +(15*19) +(35*19) +(10*19)+(20*19)+(20*10)+(20*8) +(20*10)+(10*19)+(10*18) +(10*16) +(20*18)+(10*16)+(10*10) +(20*19)+(10*10)+(10*16) +(30*18)+(20*19) +(10*8) +(20*16)+(10*19)+(10*10)+(10*8) +(30*19)+(20*0,7) +(20*5)+(10*0,5)+(10*0,2) +(20*0,7)+(20*3) +(20*3)+(20*5) +(15*8)+(15*10) +(15*16)+(15*18)+(5*0,2) +(30*0,7)+(30*5) +(20*10)+(10*19)+(30*18)+(20*8) +(25*0,7)+(25*10) +(25*0,5)+(20*8) +(20*3)+(15*0,7) +(20*5)+(20*0,2) = 10038 1035m.

Dislivello:  800 m.

Sviluppo:  1010 m. (23L)

Rischio: R5 (altissimo)

Tempi:  12-15 ore

Tutti i chiodi usati durante la prima salita, per la quale sono state necessarie 19 ore complessive di arrampicata, sono stati lasciati in parete; utile comunque una scelta di nuts e friend, dei quali uno molto grosso, da inserire in un buco sullo strapiombo di base.

Il passaggio più impegnativo, superato in apertura in arrampicata libera e senza protezioni vicine, si trova sullo spigolo del Pilastro Agnese, a circa 200 metri dalla cima.

Si tratta « di una grigia placca verticale sulla quale è stato aggiunto uno spit (lasciato poi senza piastrina) nell'agosto del 1985 da R. Vettori, nell'occasione della 1° ripetizione di questo tratto di parete.

Superato lo strapiombo di base un ritorno in corda doppia è praticamente impossibile.

Salita eccezionalmente ardita, unica nel suo genere, supera direttamente l'enorme strapiombo che caratterizza la base del pilastro denominato Dorso dell'elefante, probabilmente secondo per estensione solo agli strapiombi della Cima Ovest di Lavaredo, per vincere poi, esclusivamente in arrampicata libera, la zona di placche sovrastanti, di impressionante levigatezza, che si esaurisce sulla cengia mediana.

Nella parte alta la via segue lo spigolo del pilastro che si alza sulla verticale del Dorso dell'elefante, denominato Pilastro Agnese e dedicato ad Agnese Dal Bon, moglie di Nino, gestori del rifugio Falier per oltre 40 anni, e delimitato a sinistra da un profondo canale. La roccia, ottima per la maggior parte della salita, è friabile solo per un breve tratto, sotto lo strapiombo d'attacco e in alcuni punti nella parte alta; sul Dorso dell'elefante e gran parte dello spigolo in alto invece, la solidità della roccia è eccezionale e permette un'arrampicata entusiasmante su placche verticali che sembrerebbero inaccessibili.

Nella parte bassa le difficoltà sono continue e sostenute e arrivano al 7° con due tiri di corda fino all'A3, mentre sul Pilastro Agnese vi è un solo tratto impegnativo.

Si tratta di una fra le più belle salite sulla Sud della Marmolada.

Relazione dei primi salitori