Via VINATZER-CASTIGLIONI e Diretta MESSNER  a  PUNTA ROCCA 3309 m.

Primi salitori:  G.B. Vinatzer, E. Castiglioni, 2-3/9/1936

Difficoltà:  6a+, TD+   Coefficiente Difficoltà:  6823    Coefficiente Globale: 8187

(20*10)+(20*16) +(10*8)+(20*16)+(10*3) +(25*16)+(20*10) +(15*8)+(10*18)+(10*8) +(20*16)+(15*10) +(10*8)+(20*16)+(20*10) +(15*8)+(15*10) +(30*3) +(20*8)+(20*18) +(20*3)+(10*8)+(10*10) +(55*3) +(20*8) +(50*10) +(80*3) +(10*16)+(35*0,3) +(20*0,5)+(20*0,7) +(20*3)+(10*5)+(20*0,7) +(20*3)+(10*5)+(20*8) +(15*8)+(20*16) +(15*3)+(10*5) +(20*3)+(20*8) +(25*8) +(20*0,7)+(20*3) +(20*10)+(15*18) +(45*8) +(20*8)+(30*0,7) +(50*0,2) =  6823  1130m.

Dislivello:  830 m

Sviluppo:  1130 m. (28L)

Rischio: R4  (medio)

Tempi:  8-9 ore

Itinerario classico, fra i più ripetuti in Marmolada, risulta, soprattutto nella parte bassa, ben attrezzato; è sufficiente, quindi, portare qualche friend e nuts e qualche chiodo per eventuali emergenze.

I punti di sosta sono generalmente attrezzati e questo permette un ritorno in corda doppia lungo la via di salita anche se tale soluzione è difficoltosa a causa dello sviluppo obliquo della via.

Sulla verticale della cima di Punta Rocca una vasta zona di gialli strapiombi fa da supporto a una successione di levigate, grigie placche che si alzano verso i pilastri terminali; un'unica netta spaccatura obliqua, da destra verso sinistra, incide questa zona indicando la più logica via da seguire fra volte strapiombanti, verso la vetta.

I primi 300 metri sono decisamente i più impegnativi, poi la roccia si appoggia leggermente anche se, fino alla grande cengia, le difficoltà sono continue e sostenute.

Nella parte alta la parete concava principale viene evitata sulla destra, prima attraverso facili canali inclinati, poi lungo un camino verticale spesso intasato di ghiaccio che apre la strada direttamente al punto più alto, a pochi passi dall'ometto che lo indica.

La lunga terrazza mediana divide l'itinerario in due parti, la seconda delle quali nettamente più facile.

L'ambiente estremamente severo, e la qualità della roccia, costantemente solida, tale da consentire un'arrampicata sicura, divertente e di soddisfazione, hanno reso famosa e sempre più frequentata questa salita.

La parete può essere divisa in tre parti; la prima, strapiombante, alta c. 200 m, che presenta gli ostacoli maggiori; la seconda, dì 250 m, incisa da un diedro aperto percorso da un marcato colatoio, con difficoltà meno elevate ma sempre sostenute, che termina sulla grande cengia che taglia tutta la parete; la rimanente, alta 350 m, che si evita per il gran canalone di destra.

L'attacco è l'unico possibile presso il profondo camino, rosso e strapiombante, obliquo da destra a sinistra al margine destro (E) della grande muraglia.

1)  Risalirlo per il lato sinistro 30 m (V e V+) fino ad una piccola nicchia.

2)  Alzarsi poi per un diedro (A1), evitare una interruzione a sinistra e, ritornare a destra dove il diedro si allarga a camino (dal V al V+).

3)  Dopo un breve strapiombo (IV+), salire più facilmente per il fondo del camino 15 m (III), quindi 25 m per la parete di sinistra (IV+) fino ad una buona piattaforma.

4)  Prendere una fessura verso destra (IV+,A1), quindi a sinistra superare un forte strapiombo nero (V a A1), seguito da una breve fessura che porta (IV) in una piccola nicchia.

5-6-7)  Per 3 lunghezze di corda, quasi 100 m, salire per un diedro inciso da fessure (dal V al V+ e A1).

Prima di raggiungere la zona dove la parete attenua la sua verticalità, occorre traversare a sinistra su una placca liscia e quindi, verso destra superare un muro friabile (V+).

Si è così al di sopra delle maggiori difficoltà.

8-9)  Per rocce rotte a sinistra dirigersi verso il colatoio centrale (III) e salire per una facile fessura fin sotto degli strapiombi, che si evitano a destra (IV, V, poi VI e V+) per un diedro di 35 m che porta ad una nicchia.

10)  Sopra, dopo un breve muro (V+), entrare in un camino ben marcato per il quale salire fin sotto gli enormi rigonfiamenti lisci che sembrano precludere il proseguimento.

11)  Traversare a sinistra per piccole cornici e, dopo una placca, scendere nel canale e attraversarlo, salire per 30 m sulla parete di sinistra per una stretta fessura (dal V al VI-) con masso incastrato.

12)  Sopra, dopo una placca bianca (V+) la fessura si perde e, verso destra, raggiungere il marcato diedro obliquo.

13)  Scalare il diedro per 25 m fino ad una piccola nicchia (V+).

Il diedro continua, diventando prima fessura svasata, poi camino.

14-15)  Quest'ultimo, con difficoltà decrescenti (dal V al III) porta alla cengia di metà parete (ottimi posti da bivacco, acqua a 50 m a sinistra).

16-17-18)  Traversare a destra per la cengia fino a raggiungere un lungo e facile canale obliquo a destra, che, dopo circa 100 m. (III e IV) porta sullo spigolo sud-est della Punta di Rocca.

19-20)  Passare a destra nel grande colatoio bagnato e, lungo esso, per facili placche, raggiungere una biforcazione.

21-22)  Lasciato a destra il canalone principale, prendere a sinistra un lungo e profondo camino che presenta una strozzatura (V).

23-24-25)  Sopra le difficoltà diminuiscono e presto si raggiunge la vetta.

VARIANTE di USCITA  STENICO-GROSS

Primi salitori:  M. Stenico, A. Gross, 27-9-1967

Difficoltà:  D +, difficoltà massima 5°+

Sviluppo:  oltre 200 m.

Dislivello:  circa 170 m.

Tempi:  1 ora

Itinerario molto ripetuto e per gran parte attrezzato che permette di evitare l'ultimo tratto della via Vinatzer-Castiglioni, spesso ghiacciato, per un tracciato sicuro anche in caso di cattivo tempo.

Dove il canale d'uscita della via Vinatzer-Castiglioni si raddrizza a camino verticale, una spaccatura sulla destra indica un'alternativa a questa soluzione.

Si tratta di un diedro-canale di roccia instabile che accompagna verso il "plateau" di neve che si abbassa lungo il breve versante orientale di Punta Rocca.

Non facile è il superamento di una paretina verticale, particolarmente friabile, ma in generale non si tratta di un itinerario impegnativo e può essere scelto come la più semplice e veloce via di uscita dalla parete in caso di maltempo.

In alto vi è l'alternativa di giungere in vetta a Punta Rocca o deviare a destra, alla cresta terminale del ghiacciaio, poco distante dalla stazione della funivia.

VARIANTE di USCITA LIVANOS

Primi salitori:  G. Livanos, G. Brés, R. Gabriel, 6-8-8-1952

Difficoltà:  D, difficoltà massima 5°

Sviluppo:  250 m.

Dislivello:  circa 200 m.

Tempi:  2 ore

Itinerario raramente ripetuto e poco attrezzato, più facile, ma meno diretto della via originale.

Si tratta di un'alternativa alla variante d'uscita Stenico-Gross che però non dà grossi vantaggi; i camini d'uscita di questo itinerario, in caso di pioggia, convogliando l'acqua raccolta dal sovrastante vasto catino di rocce diventano particolarmente pericolosi.

Può essere interessante con tempo stabile anche se la qualità della roccia lascia a desiderare.

Raggiunta lungo la via Vinatzer-Castiglioni la cresta Sud Est di Punta Rocca, proseguire per 50 m. lungo il canale parallelo alla cresta, sul versante Est.

Traversare a destra su roccia gialla (IV) su delle placche, poi entrando in un secondo canale (4°) percorrere qualche lunghezza facile (un pass. 4° gr.), poi un camino molto ripido e quasi sempre bagnato (4°+ e 5°) accompagna ad un secondo camino (1 pass, di 4°) che in alto si apre a canale.

Alla biforcazione del canale prendere il ramo di sinistra, per rocce instabili e pericolose ma facili, porta in cima a Punta Rocca mentre il ramo di destra conduce alla cresta nevosa del ghiacciaio, poco distante dalla stazione della funivia.

(Relazione dei primi salitori).

Via DIRETTA MESSNER (dopo la Cengia Mediana)

Primo salitore:  R. Messner in solitaria il 16/17 agosto 1969.
Difficoltà:  TD, difficoltà massima 6°+ (oppure 6°, A2, valutazione del primo salitore).
Sviluppo:  540 m.
Dislivello:  oltre 400 m.
Tempi:  4-5 ore
 
 
Via classica tra le più ripetute in Marmolada.
Viene spesso abbinata alla parte bassa con la via Vinatzer-Castiglioni, un’arrampicata piacevole, da non sottovalutare con molti chiodi in parete.
Vince il centro della parete concava della Parete Sud della cima principale, sempre su placche solide, appoggiate e sempre ben scolpite dalle corrosioni.
Raggiunge la vetta da sud-Est, salendo un ultimo tratto di cresta frastagliata.
 
 SALITA
 
1)  Dalla terrazza mediana, attaccare la parete, salire sotto lo strapiombo.
Superare lo strapiombo a sinistra e continuare a salire diritti lasciando sulla destra una nicchia (V°+). 
Per rocce a sinistra più facili (II°), raggiungere un buon punto di sosta (45m.).
 
2)  Salire in obliquo verso destra (II°+), arrivare alla base di un diedro da salire (III°), per arrivare all’inizio di un placca (40 m.).
 
3)  Scalare direttamente la placca (III°+), superare una strozzatura formata da uno strapiombo e da una nicchia (IV°+), 
uscire su un colatoio dove si sosta (III°,50m.).
 
4)  Continuare a salire per il colatoio evitando a zig-zag delle strozzature strapiombanti (IV°),  arrivare alla base di una nicchia sulla sua 
sinistra e piegare decisamente a destra fino a un buon posto di sosta (50m.,IV°-, IIII°, IV°+).
 
5)  Salire una placca difficile, verticale con rigole e buchetti (35m., IV°, VI°-).
 
6)  Andare verso destra per un leggero colatoio fino ad un’altra placca (25m., IV°-, IV°).
 
7-8)  Salire direttamente altre due placche grigie (65m., IV°, IV°+).
 
9)  Dalla sosta salire un pò verso destra per poi rientrare dentro un altro colatoio a sinistra (50m., III°, IV°).
 
10)  Salire direttamente una placca verticale con buchetti (35m. V°, IV°-).
 
11)  Salire un colatoio e una fessura (45m, V°-, IV°+).
 
12-13)  Seguire la fessura verso destra, superare uno strapiombo e alcune strozzature; poi per il canale terminale raggiungere 
direttamente la vetta da Sud-Est (100m, IV°+, IV°, IIII°, II°) 
Il tratto finale ha delle placche appoggiate e appigliate da corrosioni, con alla fine una cresta frastagliata.
                 
DISCESA
 
I tracciati che salgono in questo settore arrivano direttamente in vetta a Punta Rocca. 
Dalla vetta il plateau nevoso della calotta terminale del ghiacciaio è raggiungibile in poco tempo, scendendo un breve tratto di facili 
rocce sul versante est/nord/est.
Percorrendo poi verso Est la piatta cresta nevosa si raggiunge l’arrivo alla stazione di Punta Rocca della funivia, 
ben visibile da ogni punto.
Cercare di arrivare alla stazione entro le 16,30, orario dell’ultima corsa per Malga Ciapela, altrimenti pernottare scomodamente 
all’interno della stazione.