RELAZIONE Via DIMAI alla PUNTA GROHMANN  m. 3126  Spigolo e Parete Sud

Via  DIMAI  PUNTA  GROHMANN Spigolo e Parete Sud

Questa via viene definita come spigolo Sud, anche se in realtà non si percorre nessun profilo netto dello spigolo, ma si inoltra nel cuore della parete Sud tra camini, placche e fessure.

L’itinerario è abbastanza complesso, con traversate, camini e fessure.
La giornata (salita + discesa) nel complesso è impegnativa fisicamente.
 
Classica e frequentata ascensione molto logica, elegante, in parte esposta, su ottima roccia.
 
Il tratto più difficile è su una rampa obliqua, che nel tempo è diventata celebre chiamata "Menschenfalle".
I dati (difficoltà, tiri, tempo), sono riferiti al percorso con variante (tiri 11, 12 e 13); 
il percorso originale, che è più a destra, presenta delle difficoltà inferiori, max. 4°. 
 
Primi salitori:  A. Dimai, J. Summermatter, I. e R. von Eötvos, 11 agosto 1908 
Difficoltà:  TD- / D, max: 6° (variante); 4°+ (originale), 3°, 3°+, 4°, un passo di 4°+ 
 
Coefficiente Difficoltà:  588  Coefficiente Globale: 646
 
(25*0,2) +(45*0,2) +(15*0,2)+(15*0,5) +(25*0,2) +(20*0,2) +(25*0,5) +(20*0,5)+(15*0,7) +(15*0,7)+(15*3)+(10*2) 
+(20*3)+(10*5) +(10*5)+(20*0,7) +(20*0,2)+(25*0,5)+(45*5) +(25*0,2) +(15*0) +(25*0,2)+(25*0,5)+(5*0,7) +(25*0,2) +(60*0) = 588
 
Dislivello:  600 m. 
Sviluppo:  700 m. , 15-17 lunghezze
Rischio: R2
Tempi:  6-7 ore, totale circa 9/10 ore 
Roccia:  buona, ma in parte friabile 
Materiale:  portare cordini, dadi, 4 chiodi (soste attrezzate ad anelli solo in basso)
 
Punti d’appoggio:  Rifugio-Albergo C. Valentini, m 2218, privato, posti 55, aperto d’estate e d’inverno, tel. 0462 60 11 83. 
Rifugio F. August, m 2298, privato, posti 50, aperto dal 20/6 al 20/9 e d’inverno, tel. 0462 75 01 33. 
Rifugio S. Pertini, m 2300, privato, posti 18, aperto dal 20/6 al 20/9, tel. 0462 75 00 45. 
 
ACCESSO 
 
Dal Passo Sella (versante gardenese) seguire la stradina che porta ai rifugi Valentini e Salei (indicazioni) e continua poi verso il Col Rodella e i vari rifugi F. August, Pertini. 
Dopo circa 300 m. lasciarla e salire a destra sotto le nuove seggiovie, fino a raggiungere il marcato crinale erboso che fa da spartiacque fra le valli di Fassa e Gardena e 
che finisce sotto le rocce dello spigolo SE della Punta Grohmann (sentiero segnato).
Dopo aver raggiunto la Forcella di Rodella, la strada va a destra seguendo il filo della cresta erbosa, porta fin sotto lo zoccolo Sud-Est della Punta Grohmann.
Salire ora per rocce e detriti (max. 2°) lungo lo zoccolo, tendendo verso sinistra (ometti), salendo costantemente, portandosi verso il centro della parete Sud, 
fin poco prima la grande striscia nera che scende dal colatoio centrale della parete (che in alto forma un camino nero fra due pilastri).
La via si svolge sempre sulla sinistra del colatoio con percorso complicato e vario.
 
Ore 1.30 dal Passo Sella; quota 2500 circa. 
 
ATTACCO
 
Dallo zoccolo dello spigolo inclinato (grande ometto, con bollo blu) salire circa 180 m. su rocce facili di 1°, tenendosi sulla sinistra dello spigolo e 
poi seguire sempre le tracce sulla sinistra per altri 50 m. 
Salire un pò a destra fino ad un raggiungere una terrazza detritica per puntare a sinistra 
(passare tra un ometto e un paletto di ferro), fino ad un canale sotto ad una parete a placche. 
Oltrepassare la grande colata a sinistra che scende dall'imbuto-colatoio in alto e alzarsi di 50 m.  Sosta con anello cementato.
 
SALITA 
 
1)  Salire per rocce facili in diagonale a sinistra verso la striscia nera di scolo, sostare a un CF circa 5 m. prima di raggiungerla. 
25 m; 2°; 1CF. 
2)  Attraversare a sinistra lo scolo della parete, continuando in diagonale nella stessa 
direzione, fino circa a 15 m. sotto una placca nera, dove si sosta. 
45 m; 2°; 1CF. 
3)  Scalare le rocce fin sotto una pancia più ripida (15 m., 2°, 1C).
Rimontare una placca con andamento a sinistra (10 m., 3°, 1C) fino a portarsi sul terrazzino in cima. (Sosta con 1CF, varie clessidre). 
30 m; 2°, 3°; 2C, 1CF. 
4)  Traversare a sinistra per una comoda cengia, risalire poi, sempre verso sinistra, ad una nicchia di sosta. 
25 m; 2°; 1CF. 
5)  Lo strapiombo soprastante, evitarlo con una diagonale a sinistra, per poi portarsi sotto a un ripido canalino roccioso. 
20 m; 2°, pass. 3°; 1CF.
6)  Rimontare delle rocce che portano sotto a un canalino roccioso (10 m, 2°), rimontarlo (10 m, 3°, 2C) fino alla sommità, 
poi traversare a destra fino ad un CF (5 m., 1°). 
25 m; 2°, 3°; 2C, 1CF. 
7)  Dalla sosta, continuare a traversare a destra quasi in orizzontale, su rocce articolate (20 m, 2°, 1C cementato), 
aggirare uno spigolo arrotondato in diagonale a destra in esposizione (15 m, 3°, pass. 3°+, 2C), sosta da attrezzare su clessidra. 
35 m; 3°, 3°+; 3C. 
8)  Scalare ora in verticale delle placche che portano sotto ad una fessura-diedro per la sua faccia destra grigia (15 m, 3°+, 1C).
Raggiunta la fessura-diedro salirla, entrando in una prima nicchia gialla (10 m, 4°-, 1CL nella nicchia), e continuando sopra 
lungo la ripida fessura che portano ad una seconda nicchia (15 m, 4°, 2C); in nicchia 1CL.  
40 m; 3°+, 4°; 3C, 1CL, 1CF. 
9)  Dalla nicchia, sulla destra seguire una fessura orizzontale, avvicinandosi allo scolo della parete (10 m, 3°, pass. 3°+, 1C).
Alla fine della fessura si vede il passaggio caratteristico della via: la Menschenfalle (“trappola per uomini”), 
che è una caratteristica rampa diagonale di roccia marmorea, da destra a sinistra da salire in aderenza.
Scalare il caratteristico passaggio (10 m, 4°+, 3 fittoni resinati), riportarsi a sinistra fino ad un camino sulla verticale della sosta.
Rimontare il camino verticale a volte umido fino a rocce più facili e fino alla sosta su 2CF (10 m, 4°, poi 3°). 
30 m; 4°, 4°+; 4C, 2CF. 
10)  Continuare nel camino (10 m, 3°), poi in verticale (8 m, 4°+, 2C).
Sopra il camino si appoggia, proseguire per lo stesso fino ad uno spiazzo dove a sinistra è possibile traversare su una terrazza (10 m, 3°, 1CF). 
Oppure 8 m più in alto presso altri due chiodi di sosta, sotto un nuovo salto verticale e giallo del camino. 
30 m; 3°, 4°+; 2C, 2CF. 
11-12)  Risalire interamente il camino. 20 m; 2°, 3°; 2CF. (25 m, 3°). 
45 m; 4°+, 1C. 
13)  Continuare sullo “spigolo” del pilastro, facile e appoggiato, fino ad una zona detritica inclinata, dove sulla destra, su un pilastro si vedono 
degli ometti del percorso normale. 
25 m; 2°, pass. 3°.
14)  Salire diritto in conserva verso la fascia di rocce verticali e gialle, puntando a una profonda fessura verticale che la incide. 
15 m; 1°. 
15)  Salire le rocce appoggiate che portano alla base di un corto caminetto alla sinistra della profonda ed alta fessura (10 m, 2°, pass. 3°).
Scalare il caminetto (5 m, 3°+), poi continuare per salti di roccia, lungo dei gradoni e fessure, senza percorso obbligato fin dove si può attrezzare una sosta (35 – 40 m, 2°, pass. 3°). 
50 - 55 m; 2°, 3°, pass. 3°+.
16)  Proseguire per fessure appoggiate e gradini lungo la cresta rocciosa fino a sbucare sul pianoro detritico della vetta. 
25 m; 2°, pass. 3°.
17)  Andare fino al grande ometto della vetta con libro delle scalate. 
60 m, 0°. 
 
DISCESA 
 
La discesa, non difficile, è laboriosa e lunga e si effettua sul versante Nord-Est (via normale di salita), verso le Cinque Dita.
I segni rossi sbiaditi si trovano solo sullo zoccolo di base, comunque ci sono diversi ometti di pietra.
Sono necessarie 2 corde da 50 m., ed è attrezzata con anelli cementati.
Dalla cima seguire gli ometti che portano in direzione Est (verso Passo Sella), fino all’inizio della cresta della via normale 
che si scende verso Nord-Est (ometti e tracce di sentiero).
Scendere sul versante NE rivolto alle Cinque Dita) per facili gradoni rocciosi (100 m., max. 2°) fino sopra la forcella 
oltre la quale c'è la Quarta Torre della cresta. 
 
1 CD)  da 15 m. 1CLF permette di calarsi dal ripido salto roccioso fino sulla forcella, raggiungibile anche arrampicando sulla sinistra, viso a valle, 3°. 
Salire in vetta alla Quarta Torre (ometto), dove verso destra scendere qualche metro fino all’AF che consente una calata sulla forcella 
che la divide dalla Terza Torre. 
 
2 CD)  Salire in cima alla Terza Torre e scendere oltre per una cresta esposta,(30 m, 2°) in direzione delle Cinque Dita, 
rintracciando 1CF per la successiva CD. 
 
3 CD)  da 45 m. Calarsi fino alla spaccatura che divide la Terza dalla Seconda Torre.
Attraversare la spaccatura e ancorarsi al CF in cima alla Seconda Torre. 
 
4 CD)  da 20 m. Calata di 20 m. fino alla profonda forcella che divide dalla Prima Torre. 
 
5 CD)  da 22 m. Calarsi lungo uno stretto camino della via normale (Est, quello a destra, viso a valle, 
guardando verso la cima della Seconda Torre) e raggiungere un’ altra forcella con un’altra torre. 
 
6 CD)  da 25 m. Dal chiodo sulla torre calarsi nel canalino fino a raggiungere la sommità dello zoccolo. 
Ora seguire gli ometti e i segni rossi che portano in discesa sempre verso sinistra (viso a valle) attraverso
 l’alto zoccolo di base (passaggi di 2°) fino alla Forcella delle Cinque Dita, m. 2785.
(ore 2,15 dalla cima).
Da qui scendere il canalone pieno di massi verso Passo Sella, alla base del quale le tracce diventano sentiero 
da seguire verso sinistra, costeggiando la base delle Cinque Dita, fino alla mulattiera che scende dalla Forcella Sassolungo 
sotto la cabinovia fino al passo Sella.
(ore 1 - 1,30 dalla Forcella delle Cinque Dita). 
Totale dalla vetta al Passo Sella ore 3,30 circa. 
 
 
ALTRA  RELAZIONE SALITA
 
1)  Superare una ripida placca nera con ottimi appigli e appoggi raggiungendo un terrazzo con anello (40 m.; 3°).
2)  Tenendosi a sinistra salire per circa 30 m., alzarsi poi diritti poco a sinistra per arrivare ad una cengia fino ad una nicchia sotto ad 
un’altra parete scoscesa.                           
Sosta su anello cementato (40m, 2°+, 3°).
3)  Superare uno strapiombo a sinistra e salire dritti per una fessura ad un terrazzino sovrastato da una grande placca. 
Sosta su nello cementato (35 m.; 3°, 3°+).
4)  Attraversare 10 m. in orizzontale verso destra, aggirare lo spigolo, e salire per altri 20 m. fino ad un terrazzino. 
Sosta su anello (40 m.; 3°+, 3°-, 3°)
5)  Proseguire direttamente lungo il camino che sale parallelamente a sinistra del grande imbuto  (stare sempre a sinistra della colata d’acqua 
di circa 20 m.) fino alla sosta con clessidra sotto uno strapiombo fessura camino(45 m.; 3°, 3°+).
6)  Attraversare decisamente per 15 m. verso destra su una cornice fino ad uno scomodo punto di sosta. Chiodo malsicuro. 
7)  Proseguire ritornando a sinistra lungo la rampa obliqua e spiovente “Menshenfalle” (3 chiodi cementati), 
raggiungendo un buon punto di sosta sopra la prima parte del camino (45 m.; 3°, 3°+, 4°, 4°-, un passo 4°+). 
8)  Salire il camino nero fino ad una strozzatura per piegare leggermente a sinistra.
9)  Salire a destra del pilastro su colatoi neri (ottima roccia) e aggirando uno spigolo a sinistra salire diritti fino alla sommità 
del pilastro (45 m.; 3°) 
10)  Superare una breve parete a destra, quindi percorrere un largo colatoio e proseguire per facili rocce fino a un grande terrazzo detritico. 
11)  Seguire per tracce e ometti a sinistra sulla terrazza detritica fino a portarsi a delle rocce verso un diedro (130 m.; 2°, 3°-).
12)  Superare le ripide rocce gialle mediante il piccolo diedro (25 m.; 3°-)
13)  Proseguire ed uscire sulla terrazza sommitale (60 m.; 1°, facile).
 
DISCESA
 
Dalla cima seguire gli ometti che scendono verso Est fino ad una parete verticale , alta 12 m., situata sopra la forcella. 
Corda doppia dalla forcella, salire alla torre più alta della cresta (ometti, I° e II°).
Seguire le tracce di passaggio sulla cresta.
Dopo 50 m., questa diventa più ripida ma facile da scendere in arrampicata (II°, 1 chiodo). 
Dopo essere scesi due lunghezze di corda verticali, raggiungere con una spaccata una piccola torre.
Calarsi verticalmente (II°) dalla sua parete nord-est, arrivando a dei denti di roccia. 
Dietro a questi, un camino di 30 m., porta a destra (nel senso della discesa).
Il camino è interrotto a metà da un pianerottolo, (camino Enzensperger). 
Corda doppia di 22 m.(chiodi di calata cementati). 
Si arriva così al penultimo anello cementato, posto sotto alcuni metri sotto l'intaglio che separa la guglia dalla cresta. 
Calata di 25 metri lungo un camino fino ad una piccola forcella sovrastata dalla parete gialla della prima torre.
Abbandonare la cresta e proseguire in direzione Ovest (tracce, ometti e qualche bollo rosso sbiadito). (possibile calata di circa 23 m.).
Stando sempre a sinistra (numerosi ometti) vicino alla parete, salire decisamente verso sinistra, fino a raggiungere in 20 minuti la 
forcella delle Cinque Dita.
Dalla forcella, per la gola, scendere fino al canalone detritico e proseguire verso il Passo Sella. 
 
Circa ore 2.30                  
 
Relazione del 2007