Via 'Sognando l'Aurora' Tofana di Rozes
Primi Salitori Massimo Da Pozzo, Marcello Menardi
La via di 600 metri si infila dritta tra le classiche "Costantini-Appollonio" e la "Paolo VI" fino in cima.
Aperta dal basso da Massimo Da Pozzo e Marcello Menardi (con uso parsimonioso di spit e qualche chiodo e in tre giorni di scalata)
nel settembre del 2005.

Massimo Da Pozzo poi l'ha liberata superando difficoltà massime di 7b+ e una difficoltà obbligatoria di 7a.
Come sempre occorre avere il livello giusto per divertirsi.
                             
Via "Aspettando la vetta" 
Massimo Da Pozzo, Giammario Meneghin, 07-2004 
Difficoltà: (6c max; 6b obbl.)
Coefficiente Difficoltà: 6572   Coefficiente Globale: 7886
(55*0,5) +(25*18)+(25*20) +(25*18)+(25*21) +(30*18)+(15*10) +(45*20) +(30*18)+(25*21) +(55*18) +(25*18)+(25*8)
+(25*5)+(25*8) =  6572  455m.
Rischio: R4
Via "Il vecchio leone e la giovane fifona"
Massimo Da Pozzo, Natashia Alexander, Luglio  2006
2 vie divertenti e belle, firmate da Massimo da Pozzo.
"Aspettando la vetta" percorre la parete Est del primo pilastro della Tofana di Rozes, in alto poi si innesta sulla classica via di 
A. Alverà e U. Pompanin (Itinerario D ). 















La via “Il vecchio Leone e la Giovane Fifona” percorre lo stessa parete Est del primo pilastro come la precedente, alla grande cengia a 
circa 100-150m dall'uscita s'innesta su "Aspettando la vetta" (2 tiri) e poi sulla via Alverà-Pompanin. 











Dalla grande cengia, volendo è possibile scendere in doppia (2 corde da 60m) ad una sosta di calata circa 2m sotto e a destra del
terrazzino in cui la via incrocia la Alverà-Pompanin.

La difficoltà massima è di 7a, con una difficoltà obbligatoria di 6c.

Arrampicata su ottima roccia. 
ACCESSO GENERALE
Da Cortina si sale in auto verso il Passo Falzarego, superata la frazione di Pocol; dopo alcuni tornanti, si incontra sulla destra il bivio (indicazioni) da dove parte la stretta strada che sale al rifugio Dibona, ai piedi della Tofana di Rozes. 
ACCESSO
Dal rifugio Dibona si raggiunge per sentiero la base della parete (circa quaranta minuti di avvicinamento).
L'attacco è a destra dell'attacco dello spigolo Alverà, e a sinistra della rampa di attacco di "Aspettando la vetta". 
DISCESA
Si traversa lungo una cengia in direzione del grande sperone di Punta Marietta.
Ci si abbassa per ghiaie e gradoni fino alla base di quest'ultimo, per aggirarlo poi su terreno esposto.
Si scende quindi tra grandi massi fino al rifugio Giussani. 
MATERIALE
Normale dotazione, 2 corde da 60m. 
NOTA
La chiodatura è a spit con distanza abbastanza lunga. 
COMMENTI
Bella via su roccia ottima,Chiodatura abbastanza lunga, Tiro di 7a non difficile.
La penultima sosta è su due chiodi normali dello spigolo Alverà ed il primo spit è a 8-9 metri d'altezza.
La difficoltà obbligatoria è 6c (quarto tiro).
DIFFICOLTA':    7a    (OBBLIGATORIO  6c)
Coefficiente Difficoltà: 4985   Coefficiente Globale: 5732
(20*18)+(10*22)+(20*8) +(30*8) +(45*21) +(35*23) +(35*18) +(35*21) +(40*20) =  4985  270m.
Versante:      Sud-Est
Dislivello:    250 m.
Sviluppo:     270 m.
Rischio: R3
 
FONTE: www.planetmountain.com
Via Compagni di Merenda 
Primi salitori: M. Da Pozzo, T. Cipriano 1998
La via sale a sinistra del 2° Pilastro di Rozes.
La roccia è molto compatta e lavorata dall'acqua.
Le difficoltà maggiori sono concentrate nella quarta e quinta lunghezza, tuttavia la parte rimanente della via non va sottovalutata dato il notevole 
impegno alpinistico (minore numero e distanza delle protezioni). 
ACCESSO GENERALE
Da Cortina si sale in auto verso il Passo Falzarego, superata la frazione di Pocol; dopo alcuni tornanti, si incontra sulla destra il bivio (indicazioni) 
da dove parte la stretta strada che sale al rifugio Dibona, ai piedi della Tofana. 
ACCESSO
Si segue il sentiero che porta sotto al Pilastro della Tofana e contornando la base si va a superare lo Spigolo del Pilastro.
La via sale sulla parete a sinistra di quest'ultimo e parte da un'evidente cengia che si rimonta traversando verso sinistra .
(circa mezz'ora di avvicinamento). 
DISCESA
In doppia lungo la via di salita. 
MATERIALE
2 corde da 55m, dieci rinvii, una serie di friends e nuts anche piccoli e cordini.
COMMENTI
Molto bella su tutti i tiri a livello psicologico, sono più impegnativi i tiri "facili", dove occorre ricercare l'itinerario e il grado è obbligatorio
lontano dagli spit.

DIFFICOLTA':    7b  OBBLIGATORIO
Coefficiente Difficoltà: 6005   Coefficiente Globale: 7206
(55*21) +(50*18) +(30*22) +(40*25) +(30*23) +(15*22)+(15*18) +(50*16) +(20*10) = 6005  315m.
Versante:      Sud
Dislivello-Sviluppo:    350 m
Rischio: R4
FONTE:  WWW.scoiattoli.org
Castelletto della Tofana, via La Grande Guerra
Primi salitori: Marco Sterni, Massimo Sacchi, Mauro Florit, estate 2003
La via è completamente attrezzata a spit fix da 10 mm., usati 45 spits sui tiri, 16 di sosta.
ACCESSO GENERALE
Salendo da Cortina, lasciare la macchina circa un chilometro prima del Passo Falzarego presso la casa cantoniera gestita come bar/ristorante.
ACCESSO
Prendere, dietro la casa cantoniera (bar/ristorante), il sentiero n° 412 per la Forcella 





















Col dei Bos, dopo 10 minuti si prosegue lungo la carrareccia che sale alla forcella (2330m). 






















Attenzione, una volta arrivati in forcella, a non prendere a destra l'indicazione per la "Ferrata del Castelletto", ma proseguire seguendo il sentiero
che porta in Val Travenanzes fino il cartello con l'indicazione: "Ferrata Lipella" sulla destra, in pochi minuti si passa il sasso misterioso 
(inconfondibile masso scavato all'interno e diviso in due da una grande spaccatura).
Ci si trova così di fronte alla parete nord-ovest del Castelletto, in cinque minuti, sempre seguendo il sentiero, si è sotto la parete. 
(1 ora e 30 minuti dalla macchina).
Gli spits si vedono a pochi metri dal sentiero, i primi sono della via "Pacchia" (che corre in 





















corrispondenza della colata grigia appena a sinistra di un grande tetto giallo), attraversando ancora verso destra per altri 50 m si trova l'attacco 
della "Grande Guerra". 
DISCESA
Dalla cima è possibile scendere lungo la via con una corda da 70 metri oppure, più comodamente, si può scendere con una doppia fino al buco 
della galleria dei riflettori che porta sull'altro lato del Castelletto da dove si scende a piedi per il sentiero (20 minuti alla base). 
MATERIALE
Per una ripetizione sono sufficienti 9 rinvii ed una corda da 70 m. 
COMMENTI
Splendido l'abbinamento con la vicina via Pacchia, per la quale la grande guerra può servire da "riscaldamento", anche considerando che
l'orientamento della parete è NO.
Comoda la discesa con una doppia sul versante opposto (1 spit del 10 di calata) e poi facilmente a piedi alla base della parete.
Bella via su roccia ottima (fantastico il tiro in obliquo di 6a+ dopo la cengia).
Gli spit non sono proprio vicini anche sul tiro di 6c.
Unica eccezione per l'ultimo tiro dove in effetti la spittatura, dove c'è il 7a, è ravvicinata, ma la roccia è "da scegliere" anche se poi in effetti tiene.
DIFFICOLTA':    7a      (OBBLIGATORIO  6b)
Coefficiente Difficoltà: 5470   Coefficiente Globale: 6290
(55*18) +(35*20) +(50*20) +(55*22) +(25*18) +(15*21) +(35*23) = 5470  270m.
Versante:     Nord-Ovest
Dislivello:     210 m.
Sviluppo:     270 m.
Rischio: R3
Castelletto della Tofana , Via Pacchia 
Primi salitori: Marco Sterni e Mauro Florit, estate 2003
Bella via sulla parete NO del Castelletto 2656m, aperta dal basso e attrezzata a spit fix da 10 mm. 

















Usati 57 spits sui tiri, 18 di sosta, più uno sulla cima per raggiungere la cresta. 
ACCESSO GENERALE
Come per l'Itinerario precedente. 



























ACCESSO
Come per l'Itinerario precedente.
DISCESA
Dalla cima è possibile scendere lungo la via con una corda da 70 metri oppure, più comodamente, dalla sosta dell'ultimo tiro attraversare 
a sinistra l'ampia cengia che porta sull'altro lato del Castelletto da dove si scende a piedi per il sentiero (20 minuti alla base). 
MATERIALE
Per una ripetizione sono sufficienti 8 rinvii ed una corda da 70 m. 
COMMENTI
Una gran bella Via su roccia stupenda ormai ripulita dalle molte ripetizioni.
I 220 m. della via con 6c e 7a "umani"  sono continui e impegnativi, è però necessario muoversi bene su difficolta' di 6c.
Protezioni in qualche punto un po' distanziate.
Il tiro di 7a+ in realtà è un 6c+, il tiro più delicato è quello di 6c+, con spit non proprio vicini e 6c obbligato.
Il tiro del tetto (7a+) non è difficile, il tiro chiave è quello di 6c+, tecnico e delicato.
Bella via, stupendo il tiro del tetto di 7a+, porre solo un pò di attenzione al ristabilimento prima di affrontare il tetto caratterizzato da una
bella fessura orizzontale, altrettanto belli i tiri soprastanti.

DIFFICOLTA':   6c+  (OBBLIGATORIO   6c)
Coefficiente Difficoltà: 4565   Coefficiente Globale: 5249
(25*18) +(20*19) +(25*19) +(15*24) +(25*20) +(30*22) +(25*23) +(25*20) +(35*19) = 4565  225m.
Versante:    Nord-Ovest
Dislivello-Sviluppo:    220 m.
Rischio: R3
Tofana di Rozes, Never give up 
Primi salitori: Marko Lukic & Andrej Grmovsek 07/2007
Aperta dal basso in due weekend di luglio poi liberata in agosto 2007 dagli sloveni Andrej
Grmovsek e Luka Krajnc, "Mai arrendersi" sale il grande tetto diretto a destra di "A quarant'anni
dalla Cima" (Dal Pra, 1996) utilizzando un misto tra protezioni veloci e spit.
Questa la descrizione degli apritori: L'arrampicata non è mai estremamente difficile dal punto di vista
fisico, ma le difficoltà rimangono sempre costanti e sempre serie.
Forse si potrebbe paragonare alle vie serie in Marmolada (come Specchio di Sara) dove si usano molte protezioni veloci
e si trovano lunghi runout. Ma la roccia friabile e poco sicura dei tetti della Rozes è molto diversa dal calcare
perfetto della Marmolada. 
ACCESSO GENERALE
Da Cortina si sale in auto verso il Passo Falzarego, superata la frazione di Pocol; dopo alcuni tornanti,
si incontra sulla destra il bivio (indicazioni) da dove parte la stretta strada che sale al rifugio Dibona,
ai piedi della Tofana di Rozes. 
ACCESSO
Dal rifugio Dibona si raggiunge per sentiero la base del Pilastro (circa mezz'ora di avvicinamento).
La via attacca a destra di "quarant'anni dalla Cima" (Dal Pra, 1996). 
DISCESA
Si traversa lungo una cengia in direzione del grande sperone di Punta Marietta.
Ci si abbassa per ghiaie e gradoni fino alla base di quest'ultimo, per aggirarlo poi su terreno esposto.
Si scende quindi tra grandi massi fino al rifugio Giussani. 
MATERIALE
Soste a spit. Portare un set di Friends fino a 3# e tricams piccoli, kevlar 
NOTE
Roccia friabile in alcuni punti, runouts lunghi.
Prima libera Andrej Grmovsek e Luka Krajnc 08/2007 















COMMENTI
23-09-2007, marcello cominetti
non vorrei cadere in errore perchè la relazione è in alcuni punti poco chiara, ma credo che questa
via percorra almeno per 2/3 un mio tentativo (forse qualcosa di più) arrivato a ca. 60 m dal
grande tetto che io volevo superare sulla destra e che invece i due hanno superato a sinistra.
Bravi comunque, ma non credo che non abbiano incontrato tutti i miei chiodi (e qualche spit) sui tiri ed
alle soste.
Nonostante il "cantiere" fosse aperto da anni non avevo lasciato totalmente l' intenzione di tornare
a finirla e magari questa può essere la volta buona che quando la voglia mi verrà.
Ho la relazione del tratto già percorso e forse il fatto che nel primo tiro mi sia protetto esclusivamente
con protezioni veloci può aver fatto credere ai due di essere su terreno vergine, ma credo si siano sbagliati ed
un po' gli abbia fatto comodo perchè su quanto da me aperto c' è parecchia roba e si può arrampicare
in libera tranquillamente... forse anche con difficoltà inferiori a quelle dichiarate.
DIFFICOLTA'     VIII+/IX-   (OBBLIGATORIO    VIII+)
Coefficiente Difficoltà: 12620   Coefficiente Globale: 15775
(60*22) +(60*18) +(50*22) +(50*23) +(30*22) +(50*21) +(35*22) +(45*25) +(45*23) +(50*25) 
+(60*23) +(50*14) = 12620  565m.
Versante:     Sud-Ovest
Dislivello:    500 m.
Sviluppo:  565 m.
Rischio: R5 (scala 1-6)
FONTE:  WWW.PLANETMOUNTAIN.COM