RELAZIONE    Via  CASTIGLIONI  alla TORRE  VENEZIA

TORRE VENEZIA,  2337 m.  parete Ovest (Castiglioni)
Via classica molto bella che si svolge sul verticale versante Ovest della Torre.
Il liscio ed ostico camino terminale può risultare spesso bagnato e infido con notevole aumento delle difficoltà.
La via sbocca sulla grande cengia sommitale, dalla quale con facile salita raggiunge la vetta della Torre. 
La chiodatura è quasi inesistente e datata. 
Discesa comoda a CD su grossi anelli cementati. 
Primi salitori:  E. Castiglioni, G. Kahn, 12 luglio 1929 

Difficoltà:  D, max: 5°-, 2°, 3°, 3°+, 4°, 4°+   Coefficiente Difficoltà: 326  Coefficiente Globale: 358
(30*0,5) +(15*0,5)+(15*2) +(15*3) +(25*0,7) +(35*0,3) +(30*0,5) +(20*0,5)+(10*2) +(20*5)+(5*6) +(25*0,7) +(40*0,2) +(130*0) = 326
Dislivello:  250 m. 
Sviluppo:  300 m., 450 m. (compreso il tratto fino in vetta) 
Rischio: R2
Tempi:  4 – 5 ore 
Roccia:  quasi sempre ottima 
Materiale:  cordini, dadi, 3-4 chiodi (soste non tutte attrezzate o da rinforzare). 
Punti d’appoggio:  Rifugio Vazzoler, m 1714, CAI, posti 87 (8 nel locale invernale), aperto dal 20/6 al 20/9, tel. 0437 66 00 08. 
Capanna Trieste, m 1135, privato, posti 32, aperto dall’1/6 al 15/10, tel. 0437 66 01 22. 
ACCESSO 
Dal Rifugio Vazzoler seguire il sentiero per il Rifugio Tissi (segn. 560), oltrepassare il bivio 
per le Case Favretti, raggiungere il Pian di Pelsa ad Ovest della Torre.
Abbandonare il sentiero poco dopo un grande masso, salire a destra per tracce tra il bordo destro del ghiaione che scende dalla Punta Agordo, 
stando presso la selva di mughi che fascia i versanti Ovest della Torre Venezia e della Punta Agordo.
Salire il ghiaione per tracce fino alla base delle rocce della Punta Agordo. 
Piegare a destra verso la Torre Venezia in discesa, raggiungendo la base del canalone che separa la Torre Venezia dalla Punta Agordo.
Rimontare il canalone ripido fino a circa 50 m. sotto la forcella che lo chiude in alto; portarsi nei 
pressi di un gran diedro inclinato; attacco.
(ore 1,30 dal rifugio). 
SALITA 
1)  Scalare il gran diedro inclinato su roccia buona (15 m., 2°) e poi più ripido (15 m, 3°, 2CL a sinistra della fessura del diedro) fino a quando diventa strapiombante.
30 m; 2°, 3°; 2CL, 2CF. 
2)  Dalla sosta seguire a destra una fessura quasi orizzontale formata fra la parete verticale e le rampe dello zoccolo della torre. 
Traversare seguendo la fessura in aderenza (18 m, 3°) fino alla base di una ripida fessura con andamento sinistra-destra (1CL). 
Salire la fessura su roccia articolata, non sempre solida (10 m, 4°-, 1C).
Girare uno spigolo e raggiungere una nicchia con sosta scomoda (1C). 
30 m; 3°, 4°-; 1CL, 1C, 2CF. 
3)  Dalla sosta traversare in orizzontale a destra su una stretta cengia (10 m, 4°-).
Scendere due metri per continuare a traversare fino a dove la cengia si allarga, alla base di una fessura-camino (5 m, 4°, 1C).
15 m; 4°. 
4)  Salire la fessura verticale, sul fondo o sulla sua parete a sinistra,(1C).
Salire fin dove la fessura si allarga in un terrazzino. 25 m; 3°+; 1C, 1CF. 
5)  Continuare sulla fessura, fino a raggiungerne lo sbocco sulle rocce gradinate della parte alta della parete. 
25 m; 3°+; 2CF. 
6)  Salire in obliquo a destra verso la base del camino che solca la parte finale della parete Ovest.
Scalare delle rocce e gradoni senza via obbligata (35 m, 3°-) fino a un canale detritico (10 m, 1°). 
45 m;1°, 3°-. 
7)  Proseguire verso destra, raggiungere lo spigolo a sinistra del profondo camino finale (10 m, 3°-), salirlo fino ad un terrazzino (16 m, 3°). 
30 m; 3°; 2CF. 
8)  Andare in obliquo a destra (8 m, 3°), entrare nel camino sotto ad un sasso incastrato (5 m, 3°).
Scalare il camino (10 m, 4°-, 1C) fin dove le rocce a sinistra diventano facili, traversare sulla costola che limita a sinistra il camino fino ad un terrazzino 
(5 m, 3°, 1 clessidra). 30 m; 3°, 4°-; 1C, 1CL, 2CF. 
9)  Dal terrazzino salire in obliquo a destra per una rampa che riporta nel fondo del camino (6 m, 4°-, 1C).
Qui comincia la salita del liscio camino di 15 m. spesso bagnato che si stringe sempre di più ed è chiuso in alto da un grande blocco che lo ostruisce a 
strapiombo (1C),(15 m, 4°+, pass. 5°-, 2C).
Superare il sasso incastrato e strapiombante all’esterno verso sinistra (3 m, 4°+, 1C). Sosta sulla destra. 
25 m; 4°, 5°-; 2C, 2CF. 
10)  Proseguire ancora per il camino sulla parete di destra, che diventa più largo e meno verticale, 
(20 m, 3°+, 1CL) fin a degli strapiombi che lo chiudono. 
Uscire a destra per rocce rotte e gradini (5 m, 2°) fino ad un terrazzino. 25 m; 2°, 3°+; 1CL, 1CF. 
11)  Continuare su un gradino (3 m, 3°), traversare a destra su una cengia detritica fino ad aggirare uno spigolo (20 m, 1° e 2°, 1C)
Dalla cengia senza via obbligata per facili rocce alla grande cengia superiore della Torre (14 m, 0°, 2°). 
40 m; 2°. 
12)  Seguire la larga terrazza detritica a destra, incrociando le tracce di sentiero della via normale che portano che alla cima della torre. 
130 m; 1°. 
DISCESA in CD
La discesa si effettua con una serie di CD in verticale sulla parete NE. 
Dall’uscita seguire a sinistra il sentiero che corre lungo la cengia sommitale fin sopra il versante NE (ometti, tracce), scendere per roccette e ghiaie fin 
sopra la Fessura Cozzi della via normale, dove c'è il primo AF. 
Con 6 CD da 20 o 25 m. su grossi anelli cementati (dimezzabili con due corde da 55 m.) raggiungere i gradoni alla base della parete NE in corrispondenza di un 
grande quadrato di vernice rossa. 
Seguendo i segni rossi abbassarsi per roccette (passi di 2°) e canalini nel fondo del canalone di Pelsa e poi scendere qualche breve muretto 
(passi di 2°). Sopra un salto più alto formato da un grande masso, calarsi da un grosso anello sulla destra, CD 15 m.
Continuare a scendere lungo il canalone, uscendo a destra per una cengia (passo 2°, non continuare a scendere per il canalone) oltre la quale un ripido sentiero 
fra mughi e detriti porta al Rifugio Vazzoler 
(ore 2 dalla cima). 
ALTRA RELAZIONE più SINTETICA
1)  30m; (2°, 3°).  Salire per il diedro, su roccia compatta, fin dove diventa strapiombante pf buono.
2)  25m; (3°-, 3°+).  Traversare verso destra con salita obliqua (3°-) e salire una fessura obliqua (10m; 3°+) 
fino al suo termine. pf buono.
3)  15m; (3°+).  Traversare in orizzontale per parete fino a una stretta fessura verticale.
traversata molto esposta. pf  buono.
4)  25m; (3°, 3°+).  Salire seguendo una fessura verticale (o su parete a sinistra della fessura). pf scomodo 
all’interno della fessura, dove questa si allarga.
5)  25m; (3°, 3°+).  Salire seguendo la fessura (o su parete a sinistra) fino alla sua fine. pf ottimo.
6)  42m; (2°, 1°).  Salire in verticale, prima su parete inclinata (33m; 2°+) e poi in un canalino detritico 
(9m; 1°) fino alla sua fine. pf ottimo.
7)  28m; (3°-, 3°).  Salire prima in verticale (2m; 3°-) e poi in obliquo a destra (10m; 3°-).
Continuare in verticale su uno spigolo (16m; 3°). pf  buono.
8)  25m; (3°, 3°+).   Salire obliquamente a destra su parete (7m; 3°). 
Entrare nel grande camino, che solca la parte superiore della parete ovest, sotto un masso incastrato.
Scalare per il camino passando sotto il masso incastrato (4m; 3°).
Proseguire per il camino (10m; 3°+) e traversare in orizzontale a sinistra su parete (4m; 3°). pf discreto.
9)  20m; (3°+, 4°+).  Rientrare nel camino con salita obliqua a destra (5m; 3°+) , seguirlo (11m; 4°+). 
Il camino si restringe sempre di più ed alla fine superare all’esterno un masso incastrato. 
10)  25m; (3°, 2°).  Proseguire per il camino, qui molto aperto, salendo sulla sua parete di destra (20m; 3°).
Qui il camino è sbarrato da strapiombi. 
Continuare verso destra (5m; 2°-) su gradini coperti di detriti. pf buono su terrazzino.
11)  40m; (2°+, 2°, 1°).  Salire in obliquo a destra (3m; 2°+); traversare orizzontalmente a destra su 
una cengia detritica (18m; 1°, 2°-) e aggirare uno spigolo (2m; 1°). 
La cengia si allarga a terrazza, continuare la traversata, rasentando la soprastante parete (6m; 0°). 
Salire in verticale per parete inclinata (8m; 2°) e raggiungere la grande cengia detritica alla base 
della parte sommitale della torre.
12)  35m; (0°).  Su pendio detritico raggiungere la via normale.
13)  100m; (passaggi di 1°).  Seguire tracce e ometti fino alla vetta.
DISCESA per la Via Normale
Dislivello:  300 m.
Sviluppo:  600 m.
Difficoltà:  1°, 2°, 3°, una corda doppia di 16 metri
Tempi:  ore 2
Seguire la via normale in senso inverso. 
Dalla vetta scendere prima verso Sud, su rocce detritiche, e poi in obliquo a destra, in direzione Ovest, fino alla grande cengia detritica, 
circa 50 m. sotto la cima della torre (passaggi di 1°). 
Per traccia di sentiero, seguendo la cengia, aggirare verso destra (idr.), la parte terminale della torre fino a giungere, sul versante Nord, 
in corrispondenza di una fessura che solca l’intera parete.
10 metri più avanti deviare a sinistra (idr.) verso l’orlo della grande cengia fin qui seguita e con 
discesa obliqua a destra (idr.), su roccia gradinata, raggiungere 1 chiodo.
Con una corda doppia di 16 metri raggiungere un terrazzino. 
Traversare a sinistra di 3 metri e scendere per due successivi salti di roccia (1°, 2°).
Con una traversata in discesa verso sinistra (ometti), su una zona di parete caratterizzata da una serie di 
gradoni (1°, 2°), raggiungere la sommità di un camino. 
Scendere nel camino per circa 10 m (2°), traversare a destra, scendere su roccia a gradoni (ometti) e raggiungere una piccola terrazza. 
Dal suo bordo destro (idr.), scendere verticalmente su parete (20 m., 3° o corda doppia con chiodi  sul posto).
Raggiungere il termine superiore di un canale-diedro della parete nord della torre, che si segue in 
discesa (40 m.; 2°, 2°+, un passo di 3°) fino a un allargamento detritico, poco ripido.
Continuare la discesa tra la parete di destra (idr.) e un grosso masso incastrato. 
Arrivare, sotto un masso, in una nicchia. 
Traversare su parete verso destra 3 metri di 2° e poi scendere in verticale (6 m.; 2°, 3°) fino a una cengia. 
Seguire la cengia verso destra e raggiungere la forcella, compresa tra la parete Est della torre e un grande spuntone staccato.
Attraversare la forcella, proseguire verso destra, seguire un’altra cengia (tracce, ometti; passi di 1°),
fino a giungere in corrispondenza di uno sperone. 
Abbandonare la cengia, seguire verso Est la cima dello sperone e poi scendere a sinistra (idr.)
su facili salti di roccia (passi di 1°) e in un caminetto (3 m; 2°). 
Traversare verso destra, su traccia di sentiero, fino ad un allargamento detritico del canalone che
separa la torre Venezia dalla torre delle Mede.
Seguire il canalone che subito si restringe. 
Scendere un salto di rocce rosse (1°) e, dopo un tratto detritico, un altro salto (2°). 
Camminando sul fondo detritico arrivare sopra un grande masso incastrato, sull’orlo di un terzo salto del canalone. 
Scendere di 3 m. tra la parete di sinistra (idr.) e il masso incastrato e traversare verso destra, seguendo una cornice (3M; 2°, 3°). 
Scendere in verticale 5 m. (3°), su parete liscia e di solito bagnata nella parte inferiore, fino alla base del salto. 
Seguire il facile canalone fino ad un altro masso incastrato.
Scendere tra il masso e la parete destra (idr.) e poi su una paretina di roccia bianca, compatta e levigata (2°). 
Di qui, fino al rifugio Vazzoler, la discesa, anche se ripida, non presenta difficoltà. 
Continuare a scendere per il canalone fin dove sarebbe possibile abbandonarlo sulla sinistra (idr.),
aggirando alla base la torre delle Mede. 
Uscire dal canalone, verso destra (idr.), salendo 2 m., e proseguire quasi in quota, verso Sud, alla
base di uno sperone orientale della torre Venezia. 
Scendere in una conca (tracce e ometti), con  erba e mughi, passare a destra (idr.) di un grosso masso e proseguire in discesa obliqua a sinistra (idr.), 
su ripido pendio detritico, in direzione della cresta di un dosso con mughi e erba.
Per traccia di sentiero seguire in discesa la cresta del dosso fino a raggiungere la mulattiera. 
Andare a sinistra (idr.), percorrere il tratto finale fino a raggiungere il rifugio Vazzoler.
(dislivello totale di 620 m.; ore 2,20)