CIMA DELLA MADONNA   (m. 2752)

VIA   47/A   Per il "camino Winkler"                                                               VIA 191

VIA   47/B   parete nord  (via normale)   Bettega-Dimai-Zirler-Wolf           VIA 189

VIA   47/C   Parete sud  -  Via  Bettega-Tavernaro-Raynor-Phillimore       VIA 190

VIA   47/D   Per lo Spigolo del Velo (Nord-Ovest)                                         VIA 194

VIA   47/E   Variante diretta del primo pilastro  (Zagonel)                         VIA 195

VIA   47/F   Cresta sud-ovest  (Zagonel-Kahn)                                             VIA 192

VIA   47/G   Parete nord  (Klose-Schmidt)                                                     VIA 196

VIA   47/H   Parete nord  (Kleisl-Berti)

VIA   47/I    Parete ovest (Longo-De Bertolis)

VIA   47/L   Parete nord "via diretta"  (Messner)

VIA   47/M  Parete nord-nord-ovest "via diagonale"                                   VIA 197

Per la parete Sud/Ovest, via "Black wall"                                   VIA 193

VIA   47/O  Discesa per il Camino Winkler

VIA   47/P  Discesa per la via normale

                   Discese                                                                         VIA 198

  

Grande pilone a forma di parallelepipido levigato, specie verso Nord, ove rivolge l' aereo spigolo del Velo, tra le pareti Ovest e Nord.

Cima famosa per la eleganza delle sue vie e la solidità della roccia.

Un tempo era considerata un tutt'uno col Sass Maòr, dal quale è divisa invece da una profonda spaccatura.

47/A          Per il "camino Winkler"

Questa via, prima della salita dello Spigolo del Velo, era una scalata classica e frequentata; ora la si percorre solo esclusivamente in discesa.

Primi salitori:  G. Winkler-Zott, 12 agosto 1886

Difficoltà:  II e III con un tratto di IV

Dislivello:  180 m.

Tempi:  ore 1  

La spaccatura del "camino Winkler" corrisponde sul versante Sud al "camino Bettega-Tavernaro".

Dal Bivacco del Velo (m. 2358) in circa 1 ora alla forcella col Sass Maòr (vedi itin. 46/B).

Da qui, salire subito a sinistra sullo spigolo di 3 m. (si può più facilmente girare a destra lo spigolo); attraversare qualche m. a destra per alzarsi circa 20 m. in un profondo camino.

Dove esso si chiude (tratto spesso bagnato) attraversare 5 m. a sinistra per salire direttamente e puntare alla soprastante spaccatura del camino.

Salirla con 2 tiri di corda di 30 m. (i primi m. della seconda lunghezza sono di IV) uscendo, in alto, ad un profondo intaglio della cresta sommitale.

Attraversarlo in spaccata e, a destra per ghiaie, sul versante Sud con tracce di passaggio, raggiungere una piccola conca; dopo alcune rocce in vetta.

47/B          Per la parete nord  (via normale)   Bettega-Dimai-Zirler-Wolf

La via di modesta difficoltà si svolge al centro della parete nord.

Primi salitori:  M. Bettega-P. Dimai-S. Zirler-R. Wolf, 7 settembre 1887

Difficoltà:  II con passaggi di III

Dislivello e Sviluppo:  300 m.

Tempi:  ore 1-1,30

Dalla forcella col Sass Maòr (vedi itin. 46/B, ore 1 dal Bivacco del Velo) continuare lungo la via Winkler fin dopo la traversata di 5 m. a sinistra del camino.

Andare in alto verso destra lungo un canale e rocce facili a un cengione.

Seguirlo verso destra finché si riprende a scalare deviando sulla destra in alto, e 40 m., fin oltre uno spigolo.

Su roccia abbastanza buona puntare direttamente alla vetta.

47/C       Per la parete sud  -  Via  Bettega-Tavernaro-Raynor-Phillimore

Bella arrampicata su roccia buona.

Primi salitori:  M. Bettega-A. Tavernaro-A.G.S. Raynor-G.S. Phillimore, 22 agosto 1897

Difficoltà:  III e III+ con un tratto di IV

Sviluppo:  350 m.

Tempi:  ore 2,15

Dal Bivacco del Velo (m. 2358) seguire la normale del Sass Maòr fino all'ultimo ripiano detritico sotto la forcella.

Volgere a sinistra abbandonando il canalone su rocce articolate (30 m.; III inf.) fino ad una terrazza ghiaiosa.

Mirando al camino che solca la parete gialla in alto salire direttamente, su rocce quasi verticali fino al suo inizio (III).

Scalare ora il camino (III+); nella parte superiore si può uscire sulla parete a destra  10 m., rientrando con una traversata di 8 m. (IV) che porta ad un altro camino in continuazione del primo.

Proseguire lungo il camino (III+) fino all'intaglio sulla cresta sommitale dove, poco avanti, dalla parete nord sbocca il camino Winkler.

A sinistra in vetta.

47/D        Per lo Spigolo del Velo (Nord-Ovest)

Classica elegante esposta scalata su roccia ottima, forse la più frequentata delle Dolomiti di uguale difficoltà.

Primi salitori:  G. Langes-E. Merlet, 19 luglio 1920

Difficoltà:  70 m. di IV, 15 m. di IV+; II e III il resto

Dislivello:  350 m. (600 m. di sviluppo)

Tempi:  Ore 2,15

Dal Bivacco del Velo (m. 2358) lungo la ferrata verso la Forcella del Portòn.

Attraversare fino alla fine della terrazza sullo zoccolo sotto la Cima della Madonna.

Dove la terrazza è interrotta da una profonda gola (attacco originale) salire la ferrata per 120 m.

Lasciare poi a sinistra  le attrezzature fisse e iniziare la scalata puntando a destra verso lo spigolo.

Per un tratto di cresta, un intaglio e rocce facili (II) fino ad una parete a sinistra della cresta.

Con altri 40 m. di scalata (II e III) raggiungere sopra uno spiazzo un caminetto obliquo a destra dove lo spigolo comincia a raddrizzarsi (fin qui 150 m.).

Seguire la spaccatura su ottima roccia, per c. 40 m., fino ad uno spuntone (III-).

Attraversare pochi m. a destra e salire in alto verso destra seguendo poi un canalino che porta sotto un gradone (36 m.; III con passaggio di III+).

Seguire una fessura un pò a sinistra in alto c. 40 m. (III).

Obliquare, sopra, sulla destra c. 50 m. arrivando ad un canalino in vista della conca rocciosa sotto la parete ovest (III-).

Puntando al caminetto che limita a destra il primo diritto pilastro dello spigolo procedere per gradoni e canalini un pò sulla destra c. 50 m. (II).

(Qui si può anche arrivare salendo il canalone della normale del Sass Maòr ed attraversando lungo la terrazza sotto la parete Sud).

Ancora 10 m. in obliquo a sinistra su ripida placca fin sotto al caminetto (III).

Entrare nella spaccatura e salirla 7-8 m. (IV) fino ad una nicchia.

Uscire a destra su parete gialla con alcune fessure, superare anche un breve strapiombo (18 m.; IV) per entrare in un canalino che porta al primo intaglio dello spigolo.

Salire direttamente sulla sinistra dello spigolo (40 m.; IV) fino ad una nicchia.

Attraversare a sinistra un pò in alto, 6 m., arrivando dopo altri 8 m., in una nicchia (IV e III+).

Proseguire sulla linea 18 m. (III+) ad un'altra nicchia sotto una fessura-camino.

Seguire la fessura 30 m. (III) fino ad un canalino che sale a destra altri 30 m. arrivando ad alcuni massi bianchi sul filo dello spigolo.

Salire ancora una decina di m. per il filo e sulla sua destra (III) fino alla sommità del secondo pilastro.

Scendere 2 m. sopra l'intaglio seguente, poi con una spaccata raggiungere la parete di fronte e attraversare a sinistra qualche m.

Salire poi una fessura che obliqua in alto a un pulpito (15 m.; IV+).

Dalla cengia del pulpito scalare la parete deviando in alto verso sinistra a raggiungere un caminetto da seguire circa 40 m. (III+).

La Via prosegue lungo un camino-diedro e un canalino sempre sulla sinistra dello spigolo fin sotto la cresta sommitale (III-).

Attraverso un ultimo diedro di 5-6 m. e altri 60 m. di cresta raggiungere la vetta.

47/E        Variante diretta del primo pilastro

Primi salitori:  Guide C. e M. Zagonel con due olandesi nel 1921

Logica variante che supera direttamente il primo pilastro dello spigolo, c. 100 m. di sviluppo, IV e IV+ con un passaggio di V. Roccia ottima; 30 minuti.

Arrivati lungo la via originale, quasi in vista della conca ghiaiosa, deviare sulla sinistra verso lo spigolo in alto, raggiungendolo dopo c. 50 m.

Seguire una breve traversata a sinistra e scalare direttamente tutto il pilastro (c. 30 m.; IV+ e passaggio di V).

Dalla sommità scendere all'intaglio dove si riunisce alla via originale.

47/F         Per la cresta sud-ovest  (Zagonel-Kahn)

Bella scalata, elegante ed esposta, specie nella parte superiore.   Roccia molto buona.

Primi salitori:  C. Zagonel-G. Kahn, 16 agosto 1926

Difficoltà:  IV-  con passaggi di V

Dislivello:  350 m.

Tempi:  ore 3,30

Dal Bivacco del Velo (m. 2358) in circa 10 minuti salire per il sent. 742 fino a circa 150 m. a sinistra in basso dell'attacco del canalone della via normale del Sass Maòr e Cima della Madonna, sulla destra della cresta sud-ovest che, dal torrione di vetta, scende fino alle ghiaie anche lungo il grande zoccolo.

Salire direttamente  circa 70 m. lungo una ripida parete corrosa da vari fori e con una riga nera in mezzo (III+).

Su rocce più facile salire in obliquo prima sulla destra, poi sulla sinistra, sempre seguendo il largo canale a destra della cresta (II; 120 m.).

Arrivati al cengione dello zoccolo seguirlo verso destra fino ad una grotta presso lo spigolo (qui si può giungere dal Bivacco in ore 1,45 anche per l'itin. dello Spigolo del Velo attraversando a destra per la terrazza sotto il primo pilastro dello spigolo o, anche, traversando in discesa dall'attacco della via Bettega-Tavernaro).

Riprendere ad arrampicare obliquando a sinistra fino ad un camino leggermente strapiombante.

Salire per un tratto con pochi appigli fin sotto un masso che l'ostruisce (IV-).

Uuscire sulla sinistra (V) e proseguire diritto su parete fino ad un terrazzino (qualche passaggio di V).

Scalare la parete soprastante verso una nicchia rossa leggermente sulla sinistra.

Deviare a destra, per parete gialla, fin sotto uno strapiombo.

Attraversare a destra pochi m. in esposizione, verso una parete nera spesso bagnata (V).

Salire in obliquo a sinistra in direzione dello spigolo Sud-Ovest (IV).

Continuare lungo lo spigolo prevalentemente sulla destra, arrivando alle rocce più facili della vetta.

47/G         Per la parete nord  (Klose-Schmidt)

Scalata con difficoltà discontinue che, pur salendo pressoché al centro non risolve la salita della scura, levigata parete.

Roccia buona.

Primi salitori:  R. Klose-F. Schmidt, 19 agosto 1934

Difficoltà:  II, III e IV con un tratto di IV+

Dislivello:  350 m.

Tempi:  ore 2,30

Dal Bivacco del Velo seguire la via dello spigolo del Velo fino al tratto dove inizia il caminetto obliquo a destra.

Andare a sinistra mirando a quella ripida serie di canali che solca in basso la parete Nord sulla destra della più alta delle due quinte rocciose che si attaccano alla parete.

Salire attraverso canalini, salti e cenge cercando di tenersi in alto sulla destra, fino ad un terrazzino fove terminano le rocce facili (II e III).

Proseguire 10 m. ad un grosso masso incastrato e seguire una rampa piuttosto liscia che sale parallela al canale e porta sul ramo destra del canale stesso (IV).

Percorrerlo (spesso neve) finché si può uscire sulla parete a sinistra e obliquare all'intaglio tra la quinta e la parete.

(Qui si può giungere, facilmente dalla forcella tra il Sass Maòr e la Madonna: tratto che unito alla discesa per il Camino Winkler e con una successiva calata in doppia dall'intaglio della quinta, permette, in basso, lungo la via Klose e i primi tratti della via dello Spigolo del Velo, di raggiungere la Ferrata del Velo).

Dall'intaglio scalare la parete soprastante in leggero obliquo a destra circa 40 m. fino ad un punto di sosta (IV+).

Raggiungere una cengia dopo altri 20 m.; attraversare 5 m. a destra e superare uno strapiombo fino ad un terrazzino (IV).

Attraverso rocce più facili salire per vari tiri di corda puntando in alto verso la vetta.

47/H       Per la parete nord  (Kleisl-Berti)

Via molto difficile che però non risolve la scalata dell'appicco nord, deviando sulla sinistra in alto parallela alla via Klose.

Roccia molto buona.

Primi salitori:  L. Kleisl-J. Berti, 28 agosto 1935

Difficoltà:  III e IV con tratti e passaggi di V+

Dislivello:  230 m.

Tempi:  ore 5

Dal Bivacco del Velo (m. 2358) seguire la via Klose (vedi itin. 47/G) fino alla serie di canalini e cenge che scendono dall'ardita quinta rocciosa alla base della parete.

L'attacco è su uno zoccolo del canale che scende fra la parete e la quinta (proprio di fronte, e alla stessa altezza, inizia lo spigolo della quinta).

Salire diritto per alcuni m., poi superare a destra 2 placche staccate fino a un buon punto di sosta.

Proseguire lungo pareti verticali prima tenendosi un pò a sinistra e poi sulla destra.

Salire fino all'altezza e 20 m. a sinistra di un diedro giallo, per poi continuare verticalmente fino ad una sosta.

Obliquare per 6 m. verso sinistra e poi, ancora a sinistra fino ad un punto di sosta.

Salire diritto vari m. e con una traversata a sinistra raggiungere una breve fessura.

Scalare la fessura in parte strapiombante fino ad uno spuntone.

Girare sulla sinistra e, di nuovo, direttamente (si è ora c. 25 m. più in alto del culmine della quinta).

Lungo delle ripide pareti deviare lungamente a sinistra fino a rocce più facili che portano in vetta.

47/I           Per la parete ovest (Longo-De Bertolis)

Bella scalata su ottima roccia.

Primi salitori:  C. Longo-R. De Bertolis, 14-15 settembre 1966

Difficoltà:  IV e V+ / A2

Sviluppo:  300 m.

Tempi:  ore 7-9

L'attacco è a metà della conca rocciosa sotto la parete Ovest a destra del caminetto che limita a destra il primo pilastro dello Spigolo del Velo (qui si può anche giungere seguendo l' avvicinamento alla via della parete Sud ed attraversando a sinistra fino alla conca - ore 1,50 c.).

Salire per la liscia parete c. 40 m. fino a una cengia non visibile dal basso (A2).

Attraversare per la cengia 8 m. a destra fino a una nicchia.

Continuare lungo un camino c. 5 m. e poi 50 m. per parete fino ad un'altra cengia.

Alzarsi al centro di un grande strapiombo e poi subito obliquare a destra fino ad un diedro che si supera (V+) arrivando ad una cengia.

Attraversare in grande esposizione a sinistra 10 m. fino ad una nicchia.

Proseguire in verticale ad un punto di sosta e, sopra, una parete incavata, verso una spaccatura da salire in prevalenza sul fianco destro (V).

Obliquare 3 m. a sinistra e salire una parete.

Alla sua fine, con minori difficoltà, lungo un canale di c. 80 m. si raggiunge in vetta.

47/L       Per la parete nord "via diretta"  (Messner)

Stupenda realizzazione di arrampicata libera su roccia ottima, ad esclusione di un breve tratto.

Primi salitori:  G. e R. Messner, 15 ottobre 1967

Difficoltà:  V+

Dislivello:  230 m.

Tempi:  ore 4-5

La via si stacca dalla Kleisl-Bertl (vedi itin. 47/H) a circa 1/3 d'altezza della quinta rocciosa, di fianco ad un vecchio chiodo infisso in una breve zona di roccia friabile.

Continuare leggermente a destra su placche appoggiate alla parete ed ancora, sempre sulla verticale per 4 tiri di corda (soste su gradini, assicurazione su cordini) pressoché al centro della convessa arrotondata parete.

Raggiunta una lista, attraversa 3-5 m. in leggera discesa, per aggirare uno strapiombo e scalare una fessura.

Proseguire sulla perpendicolare circa 40 m. (IV) e per rocce più facili puntare alla cresta sommitale sugli ultimi m. dello Spigolo del Velo.

47/M          Per la parete nord-nord-ovest "via diagonale"

Scalata molto elegante su roccia ottima che s'innesta al secondo intaglio alla via dello Spigolo del Velo.

Primi salitori:  C. Zonta-A. Gnoato, agosto 1969

Difficoltà:  V

Sviluppo:  240 m. autonomo

Tempi:  ore 2

Dal pulpito di fronte alla quinta antistante la parete nord della via Kleisl (vedi itin. 47/H) arrampicare in leggera scalata obliqua a destra su roccia quasi verticale per c. 160 m. (assicurazioni con anelli di cordino su dei gradini).

Attraversare a destra 10 m. fino all'inizio di un diedro (IV e V).

Salire il diedro (III e IV) che permette di entrare nel canalino che porta all'intaglio del secondo pilastro dello Spigolo del Velo.

Lungo lo spigolo in vetta.

47/0         Discesa per il Camino Winkler

Discesa più divertente e veloce di quella per la normale.

Ore 1,30.

Quattro calate in doppia e II grado.

Dalla vetta dirigersi verso il Sass Maòr lungo la cresta sommitale; scendere sulla destra ad una piccola conca e, per tracce di passaggio, sempre a Sud della cresta sommitale, attraversare avanti fino ad entrare nello stretto intaglio del Camino Winkler che scende in parete Nord.

Da un gradino qualche m. sotto sul versante Nord (ch. fisso), calarsi in doppia di 20 m.

Poco sotto (ch. fisso) con un'altra calata di 20 m. si arriva a rocce più facili.

Scendere leggermente a destra lungo un camino fino ad una cengia da dove ci si cala ancora arrivando presso la Forcella col Sass Maòr, che si raggiunge a destra.

Scendere lungo il canalone a Sud, innestandosi alla via di discesa del Sass Maòr (vedi itin. 46/0).

47/P         Discesa per la via normale

II con passaggi di III e 2 calate in doppia. Quasi 2 ore.

Dall'ometto di vetta scendere verso Nord raggiungendo in basso una larga rientranza della parete; seguirla tenendosi sulla destra

Scendere, sempre sulla destra in basso, senza via obbligata, fino ad una specie di spigolo.

Passare per esso e scendere in obliquo a destra (passaggi di III) per raggiungere una cengia.

Attraversare a destra (un tratto in salita) e, sempre sulla destra scendere obliquando per rocce facili ad un canalino che porta ad un terrazzo.

Entrare con una breve traversata in un profondo camino.

Dal chiodo fisso della 3° calata in doppia del Camino Winkler, calarsi fin presso la Forcella col Sass Maòr.

Scendere nel canalone a Sud come per la via di discesa del Sass Maòr (vedi itin. 46/0).

CIMA DELLA MADONNA,  m. 2752

Affiancata al Sass Maòr con la forma di un grosso parallelepipedo salita nel 1886 dal grande precursore Georg Winkler.

189         Per la via comune

Trovata nel 1887 dalle guide Antonio Dimài e Michele Bettèga, è una via che si svolge su roccia buona, sulla parete Nord.

Difficoltà:  II+ , un pass, di III

Dislivello:  280 m.

Tempi:  ore 1.45 dal rifugio alla vetta

Raggiunta la forcella tra la Cima della Madonna e il Sass Maòr, girare a sinistra attaccando le rocce direttamente per 10 m.

Poi obliquare a destra fino ad un camino spesso bagnato da risalire, uscire a sinistra dove si fa più difficile; fino a qui anche per la via Winkler.

Poi diritto fino ad un chiodo, poi a sinistra per un facile caminetto fino ad una cengia che in leggera discesa porta verso sinistra.

Subito prima di una nicchia lasciare la cengia, salire per una lunghezza su parete.

Ora lievemente a destra di una specie di spigolo, su ottima roccia, poi con 2 lunghezze in vetta.

190          Per la parete Sud (Bettega-Tavernaro-Phillimore)

Primi salitori:  M. Bettèga-A. Tavernaro-J.S. Phillimore Raynor, 1897

Difficoltà:  III, IV

Dislivello:  280 m. (9 L)

Tempi:  ore 2.15 fino in vetta

Per la via normale fino sotto la forcella tra la Cima e il Sass Màor.

Da un ripiano sopra un grosso masso tagliare in obliquo a sinistra per 30 m. (IlI), sostando su un altro ripiano.

Qui la parete è solcata da un profondo camino, intagliato fra rocce gialle.

Attaccare su parete verticale (II, IV) e salire al suo sbocco inferiore.

Superarlo internamente per 3 L.  (III+, due tratti di IV) e alla fine diventa meno verticale.

Poggiare a destra 10 m., poi rientrarvi con una difficile traversata di 8 m. (IV).

Proseguire per un camino, faticoso per 2 L.  (III+ e IV) e arrivare all'intaglio da cui scende a Nord il camino Winkler.

Poi facilmente in vetta.

191        Per il camino Nord, via Winkler

Benché offra una bella e tecnica scalata, è quasi esclusivamente percorso in discesa (via normale per il ritorno). Roccia buona.

Difficoltà:  in parte IV-, prevalentemente II / III

Dislivello:  280 m.

Tempi:  ore 1.45 dal rifugio

Raggiunta la forcella tra la Cima e la Sass Maòr, si vede bene il camino da salire 10 m. a sinistra e piegare a destra in un altro camino.

Dove diventa difficile e bagnato, uscire a sinistra e traversare 4 m., poi diritto a un chiodo (fin qui anche la via normale).

Traversare a sinistra e salire in direzione del Camino Winkler, da salire interamente con 2 L. (IV la seconda lunghezza).

A un intaglio traversare in spaccata sulla parete Sud e per cengia a destra alla vetta (tracce di passaggio).

192            Per la cresta Sud/Ovest o "Spigolo Kahn"

Simmetrico allo Spigolo del Velo, e meno frequentato di questo, offre una scalata altrettanto entusiasmante e, forse leggermente più impegnativa.

Primi salitori:  Carlo Zagonèl-Giorgio Kahn, 1926

Difficoltà:  IV- / IV, con passaggi di V

Dislivello:  350 m. (10 L. dalla cengia)

Tempi:  ore 3.45 per la via, ore 7 A/R dal Rifugio del Velo

Salire per lo "Spigolo del Velo" fino alla base del "camino difficile", lasciarlo a sinistra e proseguire a destra lungo il cengione, raggiungendo l'ometto di attacco della via Kahn (ore 1.30; vedi anche le varianti)

Iniziare presso una piccola grotta, alzarsi in obliquo verso sinistra fino alla base di un camino verticale e leggermente strapiombante.

Salire il camino con appigli scarsi (IV-, IV+) fin sotto ad un masso.

Uscire con spaccata a sinistra (chiodi, V) e tornare in parete (V), salendo diritto ad un terrazzino.

Continuare diritto per parete fino ad una grotta rossa, che si lascia a destra, salendo per rocce gialle in diagonale fin sotto uno strapiombo.

Traversare a destra (delicato e molto esposto, V all'inizio) fino a delle rocce nere.

Salirle (IV), rientrare sul filo dello spigolo.

Leggermente a destra o seguendo lo spigolo fino alla vetta.

Varianti:

Si arriva molto più facilmente dal canale della via comune, traversando a sinistra

(soluzione più veloce).

Itinerario originale:  attaccare 150 m. a sinistra e in basso della via comune, poco a destra della cresta Sud/Ovest.

Salire direttamente per 70 m. su una ripida parete corrosa e con una riga nera in mezzo (III+).

Poi obliquare sulla destra e a sinistra, seguendo un largo canale, fino alla cengia (120 m., II).

(Consigliabile)

193         Per la parete Sud/Ovest, via "Black wall"

Via interessante e impegnativo che sale a destra della via Zagonel-Kahn, e a sinistra della difficilissima via dei "Piazaròi" di Manolo.

Primo salitore:  A. Molinaro nel 1985

Difficoltà:  dal IV al V-, un breve passaggio di V+

Dislivello:  350 m., 250 di sviluppo dalla cengia (8-9 L)

Tempi:  ore 2.15, ore 5 A/R dal rifugio

La via si sviluppa raggiungendo delle grandi placche nere, le segue fino ad una grande grotta, che viene aggirata a sinistra, e prosegue poi verticalmente.

Raggiungere la cengia di attacco dello Spigolo Kahn; al limite sinistro della cengia, a sinistra di una parete gialla sormontata da tetti, salire per placche grigio-nere (IV) e proseguire per una fessura fin dove strapiomba (IV+); allora traversare a sinistra nel camino della via Zagonel (V-), risalirlo 5 m. e uscire a destra (IV+).

Risalire le soprastanti placche (IV-, IV); traversare verso destra in obliquo (IV-, V) e mirare ad un diedro al centro delle placche, sulla verticale della grotta gialla: risalirlo (IV+ e V-) e, dove diventa strapiombante, uscire a destra (4 m, V+  /  VI-), aiutati da una clessidra, e raggiungere su rocce articolate la grotta (IV-).

Traversare fino al suo bordo sinistro, salire diritti e poi a destra diretti ad un diedro formato da una costola appoggiata (IV- e IV), salire il diedro (V-) e uscire a sinistra (V).

Con 2 L. su rocce appoggiate raggiungere la cima (III, II).

194        Per lo "Spigolo del Velo"

Via super classica, molto frequentata, che i più ritengono "la più bella via delle Dolomiti".

Su roccia buona risale lungo l'erto e affilato spigolo Nord/Ovest della cima.

Primi salitori:  Langes-Merlet, 1921

Difficoltà:  IV / IV+ continuo, passi di V- e V

Dislivello:  420 m., sviluppo 500 m. (16 L)

Tempi:  ore 3.45 per la via, ore 6 A/R dal rifugio

Dalla presa d'acqua del rifugio puntare allo lo spigolo, andando a seguire la "Via Ferrata del Velo", seguire per 50 m. le prime corde fisse, 15 minuti dalla partenza.

Qui lo spigolo appare leggermente a destra, mentre si è sull'orlo di un canalone che scende dalla parete Nord.

Salire al terrazzo alla base dello spigolo (80 m., II) fino ad una cengia, dove inizia la via vera e propria.

Salire verso destra per due brevi L. (60 m., II) fessure e rocce vicino allo spigolo; vincere una fessura di 8 m. e aggirare lo spigolo di destra, proseguendo in obliquo a destra fino ad una clessidra per la sosta (40 m., III).

Traversare a destra e portarsi ad una forcella, a destra del primo pilastro (40 m., II).

Traversare e salire dietro il pilastro, salendo 2 L. per canalini e pareti fin sotto la parete della forcella originata dal primo pilastro (70 m., II / III).

Qui si può arrivare anche dalla via comune, traversando la grande cengia della parte Sud (possibile accesso allo spigolo Kahn).

10 m. a sinistra in obliquo per andare in un evidente camino da salire 8 m. ad una nicchia; uscire a destra e scalare una parete gialla fino a una forcella diedro il primo pilastro.

(35 m., IlI, IV e V, IV +, 7 chiodi, passaggio più difficile e molto faticoso).

Segue un tratto di 40 m. sul filo dello spigolo, con sosta in una nicchia al termine.

(chiodo, IV e IV+).

Sulla destra del filo fino ad uno strapiombo giallo, andare a sinistra, superarlo per una fessura-caminetto alla sosta (35 m., IV+ , IV, III+).

Seguire ancora la fessura e con minori difficoltà uscire alla sosta alla sommità del secondo pilastro (40 m., III).

Scendere 2 m. e effettuare una spaccata sulla parete opposta, spostandosi verso sinistra (clessidra) e salendo per una fessura a un pulpito (20 m., IV+, secondo punto impegnativo; si può evitare la spaccata raggiungendo il fondo e risalendo direttamente a sinistra, chiodi, A1).

Scalare la parete successiva di 20 m. (IV); deviare verso sinistra per raggiungere un camino-fessura da salire (40 m., IlI e III+).

Poi per canali e gradini con 2 L in vetta (II e III-).

195    Variante Zagonèl/Steger

100 m., IV / IV+ con passaggio di V, la via si allunga di mezz'ora. Roccia ottima.

Dalla conca ghiaiosa all'inizio dello spigolo, deviare a sinistra verso l'evidente spigolo che scende dalla sommità del primo pilastro.

Lo si raggiunge (50 m.) e lo si scala direttamente per 30 m. (IV+ / V).

Dalla sommità si scende all'intaglio della via principale.

196         Per la parete Nord   via Klose

Scalata su roccia buona che sale al centro della parete, poco conosciuta anche se abbastanza bella, con ambiente molto freddo.

Primo salitore:   Klose, 1934

Difficoltà:  dal II al IV, un passaggio di V

Dislivello:  450 m.

Tempi:  ore 2.30, ore 5.30 A/R dal rifugio

Seguire la via dello Spigolo del Velo fin sotto la conca ghiaiosa.

Traversare a sinistra, mirando a quella serie di canali che solca inferiormente la parete, a destra della più alta delle due quinte rocciose che si attaccano.

Salire per canalini, salti e cenge, in alto tenere la destra, fino ad un terrazzino, dove terminano le rocce più facili (fino a qui 150 m., II, III, ore 1.15).

Qui inizia un profondo canale; percorrerlo per 10 m. fino ad un masso incastrato, poi, sulla parete di fronte, seguire una rampa liscia che sale parallela al ramo destro del canale (IV).

Percorrerla finché si può uscire a sinistra e obliquare all'intaglio tra la quinta e la parete.

(Fino a qui si arriva, da sinistra, più facilmente, dalla forcella tra la Cima e il Sass Maòr).

Scalare la parete soprastante stando a destra (chiodi, IV+ e V, 40 m.), poi con altri 20 m. raggiungere una cengia.

Traversare a destra 5 m. e (chiodo), superare uno strapiombo (IV), portarsi su un bel terrazzino.

Per rocce più facili salire con varie lunghezze in vetta.

197        Per la parete Nord/Nord/Ovest, via Diagonale

Offre una arrampicata elegante e su roccia ottima; si innesta sullo Spigolo del Velo al secondo intaglio.

Primi salitori:  C. Zonta-A. Gnoato, 1969

Difficoltà:  IV e V continuo

Dislivello:  450 m. (la via è autonoma per 240 m.)

Tempi:  ore 3.15 per la via, ore 6.30 A/R dal rifugio

Seguire la via Klose fino alla serie di canalini che scendono dalla quinta rocciosa sulla sinistra: dal pulpito di fronte allo spigolo della quinta, dove sale diritta la via Kleisl, tendere a destra.

Salire in obliquo per 4 lunghezze su roccia verticale, con numerose clessidre per assicurazione (IV e V).

Poi 10 m. a destra per prendere un diedro; percorrerlo (III e IV) ed entrare nel canalino che porta al secondo intaglio dello Spigolo del Velo; per esso con 6-7 lunghezze in vetta.

198         Discese (ore 1.30-2 fino al rifugio)

A) per il Camino Winkler: è la più veloce e attrezzata con chiodi cementati, 1L

Dalla cima scendere verso il Sass Maòr su tracce di passaggio poco a Sud della cresta (facile ma esposto).

Arrivare allo stretto intaglio che si traversa in spaccata, portandosi a Nord.

Poco sotto c'è il terrazzino da cui parte la prima corda doppia.

Nota:

Se si hanno 2 corde, con 3 calate si arriva direttamente alla forcella, o effettuarne 2 da 20 poi in arrampicata.

Dalla forcella si segue la via comune.

B)  Arrampicare per la via comune, un pò più lunga e con passi di III.
Dalla cima scendere per 40 m. in versante Nord e, per via non obbligata con alcune lunghezze scendere, tenendo poi la destra verso uno spigolo, abbassarsi lungo esso (III) fino ad una cengia.

Seguirla in leggera salita verso destra per 50 m., e prendere un camino che porta ad un terrazzo, poi
(chiodo, incontro con la via di calata precedente) con 20 m. in doppia si giunge alla forcella.