TORRE VENEZIA 2337 m.   Via  RATTI - PANZERI    Parete Sud-Sud-Ovest

Si tratta di una arrampicata divertente ed esposta nel tratto iniziale, la roccia è ottima e numerose sono le ripetizioni.

La via è molto meno diretta della via Tissi, che rimane la classica della parete Sud, è assai percorsa per la forte e continua esposizione e la varietà dei passaggi che la rendono una salita di soddisfazione ed emozionante.

I primi salitori iniziarono la via alla base della parete sud-sud ovest e, obliquando verso sinistra, raggiunsero la cengia che è comune alla via Andrich.

Questo tratto iniziale della via originale (dislivello 160 m.) non è descritto anche perché è poco interessante.

Primi salitori:  Vittorio Ratti e Vittorio Panzeri, 13-8-1936

Difficoltà:  TD, 4°, 5°, 5°+, un tratto di 6°         Coefficiente di Difficoltà: 1974   Coefficiente Globale: 2171/2270

(40*0,2) +(40*0,5) +(20*8)+(20*0,5) +(25*8)+(15*14) +(30*10) +(10*6)+(10*8)+(10*3) +(30*0,2) +(30*0,5) +(15*3)+(15*6) +(20*5)+(20*8) +(35*8) +(25*3)+(25*5) = 1974  425m.

Dislivello:  350 m circa

Sviluppo:  425 m.

Rischio: R2/R3

Tempi:  salita ore 4-5, discesa ore 2,30

Materiale:  i primi salitori hanno impiegato 15 ore e usato 20 chiodi;  2 corde da 40 m, 15 moschettoni, friends e nuts, qualche chiodo

MIE IMPRESSIONI

Percorsa nell’ Agosto 1986 con Giovanni Turconi e Massimo Garghetti.

Via molto bella e aerea , spettacolare per un lungo traverso che avviene sopra il grande tetto che caratterizza la Torre Venezia.

Impegnativo lo strapiombo del 1° tiro, l’ultima parte del lungo traverso e il successivo innalzamento.

Roccia buona, chiodi pochi, ma proteggibile.

Da cercare l’uscita che porta alla cengia.

ACCESSO

Dal rif. Vazzoler  dirigersi per sentiero verso il rifugio Tissi (m 2262).

Arrivati sotto la parete Sud della Torre Venezia, abbandonare il sentiero e portarsi sul ghiaione, e salire obliquamente, portandosi al di là dello spigolo Sud-Ovest dove attacca la via Castiglionì (verso la Forcella di Pelsa).

SALITA

L'attacco e la 1° lunghezza di corda sono in comune con la via Andrich.

1)  38 m (5°+, 4°; 3 C).  (comune con la via Andrich).

Dall' attacco salire per una fessura fin sotto un tetto nero, passare a destra e, per la continuazione della fessura, raggiungere una piccola nicchia (15 m; 5°+; 3 C).

Traversare verso destra (3 m; 4°), salire in obliquo a destra (4°), sostare su una cengia.

2)  35 m (1°, 2°).  Seguire la cengia erbosa, che sale in obliquo verso destra, fino a uno spuntone dove si sosta.

3)  25 m (5°, 5°+, 6°; 6 C, 1 CF).  Salire verticalmente fino a un chiodo (7 m; 5°; 1 C), scendere 1 m e traversare in leggera salita verso destra (12 m; 5°+, 6°; 4 C) fino a raggiungere una fessura che porta (4 m; 5°+; 1 C) a un terrazzino (2 CF).

4)  30 m (5°, 5°+; 1 C, 2 CF).  Salire, prima in verticale (10 m; 5°, 5°+) e poi in obliquo verso destra (17 m; 5°; 1 C), su parete verticale o strapiombante.  Sosta scomoda (2 CF).

5)  35 m (4°, un passo di 5°; 1 C).  Con una traversata molto esposta su piccoli appigli verso sinistra (10 m; 4°), raggiungere l'inizio di un diedro formato da un pilastro e dalla parete.

Scalare il diedro fino alla sua fine, raggiungere una cengia (25 m; 4°, un passo di 5°; 1 C). Sosta comoda.

6)  25 m (0°).  Traversare a destra in orizzontale sulla cengia.

7)  25 m (2°, 3°; 2 CF).  Salire su una rampa obliqua a destra fino a un terrazzino all'inizio di una stretta cengia.  Sosta buona (2 CF).

8)  35 m (2°, 5°, 4°, 2°; 1 C, 1 cuneo).

Traversare orizzontalmente sulla cengia fino alla sua estremità destra (10 m; 2°; 1 C).

Scendere per una fessura con inizio strapiombante (6 m; 5°, 4°; 1 cuneo) fino a un' esile cengia da seguire verso destra, fino a raggiungere un grande spuntone staccato (20 m; 1°, 2°).  Sosta buona e panorama spettacolare.

9)  30 m (5°, passo di 5°+, 4°+, 4°, passi di 5°-; 1 C, 1 CF).

Salire verticalmente su una placca (7 m; 5°) fino a un chiodo, traversare a sinistra (1 m; 5°) e proseguire in verticale (passo di 5°+) fino all'inizio di un diedro (4 m; 4°+).

Scalare il diedro (25 m; 4°, passi di 5°-).  Sosta scomoda (1 CF).

10)  40 m (4°, 5°, 4°+; 2 C, 1 CF).  Salire per il diedro fino al suo termine (20 m; 4°), superare uno strapiombo (3 m; 5°; 1 C).

Continuare prima in obliquo verso destra fino a un chiodo (7 m; 5°) e poi leggermente verso sinistra (10 m; 4°+) fino a una breve cengia. Sosta buona alla fine della cengia (1 CF).

11)  40 m (4°, 5°+, 4°, 4°+; 3 C, 1 CF).  Traversare in orizzontale a destra (4 m sulla cengia e poi su parete) fin sotto una placca (4 m, 0°; 3 m, 4°) da scalare in verticale (12 m; 5°+; 3 C).

Traversare poi in orizzontale a sinistra (9 m; 4°) fino all'inizio di alcune fessure.

Salire per una larga fessura (15 m; 4°, 4°+).

12)  35 m (4°, 4°+; 1 CF).  Seguire lo spigolo della fessura fino ad entrare in un colatoio sulla destra (25 m; 4°).

Rimontare il colatoio (4°), superare una strozzatura (4°+) fino a raggiungere una sosta comoda (10 m; 4°, 4°+; 1 CF).

13)  30 m (3°, 4°; 1 CF).  Seguire il colatoio (30 m; 3°, 4°) e raggiungere la grande cengia detritica sotto la cima (di non facile individuazione).  Sosta comoda (1 CF).

Traversando sulla cengia verso sinistra si incontra la via normale che si segue fino alla cima.

DISCESA

Vedere DISCESA dalla via Andrich.

DISCESA ALTERNATIVA

Si effettua lungo la via normale (eseguendo una variante a metà).

Dalla vetta, raggiungere la cengia circolare sottostante per salti detritici, dirigendosi prima a sud e poi a ovest (destra).

Seguire il cengione (tracce di sentiero) verso nord-est, abbassarsi allora su rocce facili, arrivando ad un ancoraggio per doppia (da 15 m.)

Quindi scendere per salti di roccia (Il), scendere in un camino, arrivare ad un ripiano.

Andare allora a destra (viso a monte, abbandonando la via normale) e scendere in libera (III) obliquando sempre verso destra.

Con una doppia da 20 m raggiungere una cengia da seguire; immettersi nel canalone tra la Torre Venezia e la Torre delle Mede.

Scendere costantemente il canalone (se non si fanno deviazioni, si può superare un salto verticale con una doppia da 20 m su spuntone).

Proseguire quindi facilmente per tracce di sentiero attraversando mughi, per portarsi sul sentiero che ci aveva portato all'attacco, e per questo al Rifugio Vazzoler.

(Difficoltà di II con passi di III; ore 2.30)