RELAZIONI   CATINACCIO  Parete EST

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Via  KIENE:                          II e III, passi di IV-

Via  Leviti-Nemela:            VI e A2

Via  LIVANOS:                     V+

Via  Reali-Belli:                    VI+ / A0

Via  Hepperger:                   II+ / IV+

Camini Sud Est:                  III / IV / V-

Via De Francesch:              IV / V

Via "Antica" Dimai-Rizzi:  III e IV

Via  Haider:                           III e IV, passi di V e V +

Via  Vogler-Lòrner:             V

Via  Stadler:                          IV +

TRAVERSATA  Via Piaz:  IV, IV-, un passo di V

Via dei Camini  "A"  :         IV e V inf.

Per il fianco sud est

Nella estrema zona sinistra della parete una linea di camini sale obliquamente da sinistra a destra, disegnando la gamba sinistra di una evidente A e impennandosi prima di raggiungere la Cresta Sud, appena sotto l'esposta parete gialla che ne costituisce un caratteristico passaggio.

L'ultimo tratto dei camini, dilavato dall'acqua, è molto liscio.

Primi salitori:  K. v. Hepperger e F. Majrgiindter, 5-9-1926

Difficoltà:  III+ e IV +

Dislivello:  500 m.

Tempi:  ore 4

Dal Rif. del Vajolet 2243 m. seguire il sentiero e, in prossimità del Colle di Barbolada, salire per detriti verso la serie di camini che segnano l'arrampicata, 100 m. dall'attacco della Via Kiene (1 ora).

Alzarsi per 30 m. lungo la costola a sinistra dei camini (o l'inizio dello stesso camino), verso un piccolo ripiano, dal quale obliquare un pò a destra per fessure e camini e, passando (in corrispondenza di una cengia), 20 m. a sinistra della conca della via Kiene uscire ad una piccola sella.

Da qui traversare per circa 5 m. e, per un diedro (in parte nella sua fessura e in parte sulla parete molto esposta), per un camino e poi per una finestra che si oltrepassa strisciando, raggiungere la Cresta Sud lungo la quale salire alla cima. (Se si segue la linea di cresta diretta, si deve subito superare la gialla ed esposta parete).

Per i Camini Sud Est

Classica arrampicata per camini e fessure che utilizza e che si combina con tratti di altri itinerari, ma ha una sua logica e merita di essere trattata a sé.

La via parte 100 m. a sinistra della Via Kiene — in cima ad un cumulo di detriti — e dopo aver seguito un canale si porta a destra per proseguire per una serie di camini, che formano il lato destro di una grande A formata dagli stessi, collocata sulla perpendicolare dell'Anticima Sud.

Difficoltà:  III, IV e V-       Coefficiente Difficoltà: 650   Coefficiente Globale: 747

(40*0,2) +(40*0,5) +(50*0,5) +(25*0,5)+(25*0,7) +(30*0,5)+(15*3)+(5*6) +(15*3)+(25*0,7) +(25*0,5)+(25*0,7) +(45*0,5)+(5*6) +(20*3)+(20*5) +(20*5) +(45*0,5)+(5*6) +(100*0,2) =  650   580m.

Dislivello:  480 m. fino alla Cresta Sud

Sviluppo: 580 m.

Rischio: R3

Tempi:  ore 5

1-2)  Salire per 2 lunghezze in un canale e su rocce facili a sinistra di una serie di camini fino a raggiungere un terrazzo-conca

(80 m; II e III).

3)  Salire per una fessura-camino che obliqua a destra (sosta su clessidra; 50 m; III).

4)  Attraversare ancora a destra salendo leggermente per una paretina e una facile cengia (50 m; III + e III).

5)  Salire poi in verticale seguendo delle fessure fin sotto un friabile strapiombo all'inizio di un camino (30 m; III; 1 ch. lungo le fessure e 2 ch. sotto lo strapiombo) da superare in spaccata sulla destra (V-).

Proseguire per il camino (20 m; IV) con 2 ch., uno sopra lo strapiombo, l'altro alla fine del tiro per sosta su spuntone (50 m; IV e V-).

6)  Seguire la fessura a sinistra del camino impegnativa, con pochi appigli e senza chiodi (15 m; IV).

Poi 25 m. per il camino che diventa più facile (III) fino alla sosta su uno spuntone (40 m; IV+ e III+).

7)  Proseguire ancora 20 m. per camino (III) poi altri 30 m. per delle rocce obliquando un pò a destra (III + ).

Sosta su spuntone (50 m; III e III+).

8)  Salire alla biforcazione di due camini prendendo quello di destra (30 m; 1 ch.; III+), poi per 20 m. per fessura abbastanza liscia con un passaggio di V-.

Sostare su spuntone (50 m; III+ ; V-).

9)  Continuare per il camino molto liscio senza chiodi arrampicando all'esterno in spaccata.

Sostare entrando in profondità nel camino (umido e con muschio) (1 ch.; 40 m; IV+ , IV).

10)  Uscire all'esterno del camino per passare sulla parete di sinistra (2 ch.), fino a 6-7 m. sotto un masso che lo ostruisce.

Sostare su 1 ch. (20 m; IV+).

11)  Superare il masso sulla sinistra (1 ch.; passo di V-) poi continuare (1 ch.) per il camino che diventa più facile (III) fino alla sella per uscire sulla Cresta Sud (50 m; V-, III).

Seguire la cresta sulla sinistra per 100 m.  II; fino anticima Sud.

Nuova via per la Parete Est dell'Anticima Sud

Itinerario molto bello e diretto con roccia buona.

La via sale direttamente all'Anticima Sud sempre al centro della parete.

Primi salitori:  Giuseppe De Francesch e Giulio Franzoi, 11-9-1969

Difficoltà:  IV con passi di V

Dislivello:  500 m.

Tempi:  ore 5

Materiale:  usati 6 ch., lasciati 5

ATTACCO

Attaccare 50 m. a sinistra della Via Kiene; nella parte alta tenere come direttiva la caratteristica riga nera che parte dalla cima, scende fino al centro della parete e presenta le maggiori difficoltà.

Ai punti di sosta lasciati 2 chiodi, per sicurezza 3 ch.

L'attacco si trova al centro della parete e in direzione della riga nera che parte dalla cima.

SALITA

Circa 50 m. a sinistra della via Kiene si notano delle piccole fessure o piccoli diedri che ogni tanto si perdono su dei lastroni.

Salire lungo queste piccole fessure, diedri e lastroni per oltre 100 m.

Poi salire un pò verso sinistra superando ancora delle fessure o dei camini e spostandosi poi verso destra in direzione dell'inizio della riga nera.

La parete diventa più verticale, più scarsa di appigli.

Salire sempre lungo la riga nera seguendo le parti più articolate, le quali, a volte salgono verso destra (ch. a metà tiro) o verso sinistra.

Dopo 4 lunghezze di corda abbandonare per pochi metri la riga nera salendo lungo una cengia (che sale da destra a sinistra) verso sinistra fino ad una parete gialla strapiombante da evitare con una traversata verso destra (ch.).

Al termine della traversata riprendere a salire lungo la riga nera fino al suo termine.

Salire poi leggermente verso sinistra su rocce grigie e ben articolate, fino ad arrivare sulla cresta che in breve porta sulla cima.

Diretta Parete Est alla Punta Sud

Arrampicata libera con roccia buona sulla linea verticale della cima.

Primi salitori:  Georg Haider e Karl Machl, 20.8.1965

Difficoltà:  III e IV, passi di V e V+

Dislivello:  600 m.

Tempi:  ore 8

ATTACCO

L'attacco è nel punto, sotto la cima, dove il verde dei prati arriva più in alto.

SALITA

Per una serie di colatoi (III e IV), salire per 5 lunghezze di corda fino a una parete gialla a forma di cuscino.

Risalirla trasversalmente (V) in una fessura-diedro da seguire per 25 m.

Proseguire stando a destra per un successivo breve camino.

Poi tenendosi a sinistra e per una costola (ch.) fino a uno strapiombo da superare da sinistra a destra.

Continuare per un camino con blocchi incastrati e poi in alto per una stretta rampa.

Sulla rampa per circa 30 m. a destra, poi 8 m. verticali che portano ad una grotta gialla con a sinistra un pilastro,

quindi sotto un diedro nero.

Ora a destra per una parete e per una rampa che porta a sinistra.

Dopo 15 m. tendendo a destra sopra uno strapiombo (3 ch.), poi diritto in alto per placche e lastroni ad una stretta terrazza.

Salire diritto fino a raggiungere una conca nera, lasciarla a sinistra e dirigersi verso una cengia, 50 m ca.  sotto la cima.

Salire 10 m. per un camino-fessura (2 ch.), poi per lastroni facili puntare a destra fino alla cresta e da lì  dopo 30 m. raggiungere la cima.

Per la Parete Est delI'Anticima Sud

Arrampicata difficile e molto esposta. Roccia buona.

La via sale all'Anticima Sud, quasi direttamente dal basso.

Primi salitori:  Karl Vogler e Hermann Lòrner, 2.7.1924

Difficoltà:  V

Dislivello:  500 m.

Tempi:  ore 7 

ATTACCO

Dal Rif. Vajolet 2243 m. portarsi sotto l'Anticima Sud nel punto dove il ghiaione si spinge più in alto verso la parete (1 ora).

SALITA

Salire prima 10 m. su facili lastroni, poi per altri 10 m. lungo il camino che si abbandona piegando a destra per superare alcuni lastroni (40 m.) e strapiombi.

Arrampicare in libera parete con traversata difficile, da destra a sinistra per circa 100 m, per arrivare ad una forcella.

Dalla forcella traversare in alto e a sinistra verso una rampa rocciosa, poi per delle placche molto difficili, obliquare a destra fino ad una sosta (40 m.).

Con una traversata di 5 m. a sinistra prendere l'inizio di una fessura (20 m.) che in alto si allarga a camino e che porta sotto un grande salto di roccia gialla.

Raggiungere una piccola nicchia sotto il salto di roccia, con un' altra traversata a destra (30 m.) si arriva al caratteristico camino, alto circa 120 m., che nella sua parte superiore si divide in due rami.

Seguire per un tratto il ramo di destra, poi uscire dal camino e, per una stretta cengia esposta, e una parete di 10 m. (due fessure parallele), si arriva ad una sosta.

Da qui, con un'altra traversata di 20 m. a destra, raggiungere un camino di 50 m, che si dirama dopo 30 m.

Seguire il ramo di sinistra, poi abbandonare il camino a uno strapiombo e raggiungere un piccolo campo di ghiaia.

Sopra di esso salire 10 m, svoltare a destra, oltrepassare lo spigolo e, dopo aver superato altri 15 m., si arriva ad un pinnacolo di roccia.

Girare il pinnacolo a destra e raggiungere una gola.

Lungo la gola per rocce facili e ghiaiose si arriva all'Anticima Sud e alla cima.

Via diretta per la Parete Est

Itinerario più diretto del precedente, che percorre gran parte della Via Vogler-Lòrner, devia 100 m ca. a sinistra della «cotoletta» e sbocca a metà del costolone che limita a sinistra il catino meridionale.

Primi salitori:  F. Stadler e Gerti Petsck-Zapp, 3.8.1936

Difficoltà:  IV+

Dislivello:  500 m.

Tempi:  ore 7

SALITA

Seguire la via Vogler fino al salto di roccia gialla.

Superato il tratto difficile e giallo della parete, entrare in un altro camino e pervenire ad un punto di sosta (30 m.), sopra un piccolo blocco incastrato.

Da qui, prima sopra un tratto difficile, poi più facile, si arriva ad una larga cengia che porta a destra verso il centro del catino meridionale e, per le facili rocce rotte del versante opposto del catino, raggiungere la cima.

Via KIENE per la Parete Est

La Parete Est del Catinaccio è marcata dal grande catino compreso tra l'Anticima Sud e la vetta principale.

Subito sotto si alza una scaglia rocciosa gialla alta 120 m. detta la «cotoletta viennese», delimitata a destra da un camino nero rivolto al Rifugio del Vajolet e a sinistra da una fessura giallo-rossa rivolta a Sud.

La Via Kiene attacca oltre la verticale calata dalla Cima Sud.

Per raggiungere la fessura della «cotoletta», la via attraversa a lungo la parete salendo lungamente per camini, fessure, cenge e gradini, prosegue oltre la fessura, tratto più difficile della via, e per i gradoni a pietrisco del catino meridionale raggiunge la cima.

L'esposizione è notevole, le difficoltà discontinue, più facile della la «via antica», molto ripetuta.

Primi salitori:  Hans e Kurt Kiene, estate 1909

Difficoltà:  II e III, passi di IV-    Coefficiente Difficoltà: 405      Coefficiente Globale: 445

(10*0,2)+(10*0,5) +(35*0,5) +(35*0,5) +(20*0,2)+(20*0,5) +(25*0,5)+(5*3) +(10*2) +(40*0,2) +(15*0,5)+(20*0,2) +(20*0,7)+(20*0,5) +(40*0,7) +(20*0,5)+(20*3) +(25*0,7)+(20*0,5) +(30*0,5) +(15*3)+(20*0,5) +(30*0,7) +(30*0,7) +(100*0,2) = 635m.

Sviluppo:  635 m.

Rischio: R2

Tempi:  ore 4

ATTACCO

Dal Rif. Vajolet, 2243 m., portarsi 500 m. a sinistra della linea verticale della «cotoletta» dove i campi di ghiaia, arrivano più alti contro la base della parete, a destra della verticale calata dall'Anticima Sud, dopo una lastra gialla, in prossimità di alcuni pilastri.

SALITA

1)  Salire per 20 m a destra per dei canalini. Sosta su spuntone. (II e III).

2)  Salire per larghi e facili canali-camini fino a una nicchia con ch. ad anello (35 m; III).

3)  Per placche oblique e erba fino ad una macchia bagnata con ch. (35 m; III).

4)  Traversare a sinistra per 15 m un pò in discesa (ch.) e poi risalire per una placca chiara fino a uno spuntone per la sosta

(30 m; III e IV).

5)  Andare a destra per canalini e fessure con roccia rotta. Sosta su spuntone (40 m; II e III).

6) Ancora a destra per una fessura-canale obliqua fino a una scaglia, superata la quale si arriva a un comodo terrazzino. Sosta su spuntone (30 m; III e un passo di IV).

7)  Superare una parete gialla verticale appigliata, poi a destra fino a raggiungere un terrazzino con grosso ch. ad anello (10 m; IV-).

8)  Salire per canali da sinistra a destra. Sosta su spuntoni (40 m; II).

9)  Sempre a destra per canalini senza via obbligata fino ad uno spiazzo con spuntoni (35 m; II e III).

10)  Ancora a destra per canalini fino ad una fessura tra un campanile e la parete.

Sosta su un masso incastrato (40 m; II e III).

11)  Salire in leggero obliquo a destra e poi in verticale, quindi aggirare un angolo fino a una buona sosta con ch. (40 m; III+).

12)  Salire diritto per pareti (10 m.) poi a sinistra fino ad aggirare uno spigolo.

Traversare ancora 10 m, fino a un diedro-canale. Sosta su spuntone (40 m; III e IV).

13)  Traversare a sinistra per 5 m e risalire a destra un diedro obliquo; svoltare a sinistra in un canale dal quale uscire attraversando per rocce e erba alla sosta con ch. (45 m; III e III+).

14)  Girare l'angolo sotto un naso roccioso e alzarsi nella stretta fessura, incisa a destra di esso, fino a arrivare sulla testa del naso.

Salire ancora per 20 m. nella continuazione della fessura, poi traversare in  obliquo a destra, fino ad un poco profondo canalone

(30 m III+).

15)   Risalire il canalone in obliquo verso destra, fino ad una nicchia giallo-rossa, alta 2 m.

Per mezzo di una spaccata all'esterno vincere lo strapiombo e passare nella fessura sinistra della «cotoletta».

Seguirla per 3 m., poi piegare a sinistra e riuscire nella più facile e articolata parete (35 m; III e IV).

16)  Continuare in obliquo a sinistra nell'ultima spaccatura tra «cotoletta» e parete fino alla forcella, dove la spaccatura si unisce al grande camino che sale dalla parte opposta.

Seguire il camino, aperto tra la parete e la parte superiore della «cotoletta» e uscire con una spaccata al bordo del catino (30 m; III+).

Per rocce facili (II) della Cima Principale (Sud-Est) raggiungere la vetta.

Variante iniziale: II+; 100 m.

Non si tratta di una vera variante, ma di un collegamento fra la Via Hepperger e la Via Kiene.

Seguire la via Hepperger per 80 m ca. fino all'altezza della «conca», traversare il camino per una cengia lunga 20 m, entrare nella conca e continuare poi per l'itinerario precedente.

Variante alta: IV e V + ; 90 m; ore 1

La variante vince la fessura gialla che sale da destra a sinistra alla base della «cotoletta».

Inizia alla fine del 13) tiro della via Kiene.

1°: dal ch. di sosta salire per una fessura sulla base gialla della «cotoletta» e proseguire per un'altra fessura strapiombante (IV+), poi per rocce rotte più facili fino alla sosta con ch. (20 m; IV e IV+).

2°: salire a destra per rocce friabili e gialle con pochi appigli e appoggi puntando a una fessura obliqua molto difficile che si supera (2 ch. e 1 cuneo) fino a uno spiazzo con rocce erbose dove si sosta (40 m; V e V+).

3°: per un camino facile andare a destra inserendosi nella via originale tra parete e la «cotoletta» (25 m; III + ).

Via antica per la Parete Est

Salita di tipo classico che attacca poco a sinistra della verticale calata dalla «cotoletta» e vince il nero camino compreso tra il caratteristico, gigantesco costolone giallo e la parete.

L'arrampicata per il camino è comunque notevole, tecnicamente molto bella e il punto difficile della salita.

Primi salitori:  A. Dimai, L. Rizzi, A.J.S. Rajnor e J.S. Phillimore, 24.8.1896

Difficoltà:  III e IV

Dislivello:  600 m.

Tempi:  ore 4

ATTACCO

Dal Rif. Vajolet, 2243 m andare in prossimità del Colle di Barbolada e salire per erba all'attacco, leggermente a sinistra della verticale calata dalla «cotoletta», vicino a una placca bianca inclinata, a sinistra di uno sperone sporgente (1 ora).

SALITA

1)  Traversare a destra e salire per un ripido colatoio verso la cima dello sperone.

2)  Salire in cima allo sperone.

3)  Raggiungere una nicchia (ch.) per un camino aperto.

4)  Proseguire per il camino, uscire a destra e per un pilastro andare sotto un grande tetto.

5)  Traversare a sinistra (8 m.) calarsi un pò (ch.) fin sotto a una liscia placca nera (ch.) da superare con uscita su un largo terrazzo.

6)  Traversare a destra (6 m.) e per un camino inclinato andare alla base di una rampa obliqua a destra.

7)  Risalire la rampa fin dove si riduce a una costola rocciosa, superare una paretina ed uscire a una cengia.

8)  Scalare la parete (5 m.); traversare sopra uno spuntone a destra (ch.) fino alla sosta.

9)  Proseguire per una rampa con continua arrampicata da sinistra a destra fino a un ch.

10)  Continuare nella stessa direzione per un camino e una serie di costole.

11)  Per un camino e per delle rocce più facili raggiungere un grosso spuntone.

12)  Salire una parete verticale e per rocce bianche si arriva a un una grande pila.

13)  Scalare una parete lungo la direttrice di una ruga puntando ai Camini Nord Est che staccano la «cotoletta» dalla parete.

14)  Salire per il camino con larghe spaccate, quando si restringe passare sulla parete destra (ch.), poi di nuovo nel camino fino alla sosta con 2 ch. (35 m; IV).

15)  Continuare per una costola e per il camino che tende a restringersi fino a 2 ch. di sosta (30 m; IV).

16)  Proseguire nel camino con spaccate (ch.) e quando diventa verdastro passare sulla costola di destra

Risalire la costola (ch.), rientrare nel camino (ch.) e sostare su clessidra. (30 m; IV).

17)  Salire per i bordi esterni del camino fino alle più facili rocce di destra che si risalgono fino all'altezza della «cotoletta» (25 m; IV).

18)  Risalire le rocce del catino pensile fino alla sua sommità.

Traversata della Parete Est

La grande traversata diagonale, lunga oltre 650 m. e con un dislivello di 600 m., lascia dopo l'attacco la Via Kiene, e comincia a traversare in salita fin sotto al camino della «cotoletta», riprende a traversare in grande esposizione verso destra seguendo delle cenge interrotte da quinte molto difficili.

Incrocia la Via Steger, e per una placca gialla si porta sul costone che forma il margine sinistro del Catino Nord Est e da qui alla cima.

Primo salitore:  G.B. Piaz, 1899

Difficoltà:  IV, IV-, un passo di V

Dislivello:  600 m.

Tempi:  ore 7

RELAZIONE

Dal Rif. Vajolet, 2243 m, seguire l'itinerario della Via Kiene per circa 50 m dopo l'attacco (ore 1,30).

Prima della lunga traversata verso sinistra, diretta alla conca, piegare a destra e, per sistemi di pareti e di rocce rotte, obliquando notevolmente sempre verso destra, si arriva in corrispondenza della striscia nera che scende dal catino meridionale (circa 40 m sotto l'attacco del camino della «cotoletta»).

Da qui salire un pò per la striscia nera, poi in obliquo verso destra, fino ad incrociare la via Steger.

All' incrocio scendere un pò, poi risalire fino ad una placca che si stacca dalla parete e, per il camino da essa formato, si arriva sull'orlo del catino nord-orientale, lungo il quale verso sinistra si arriva alla cima principale.

Via Livanos

L'itinerario sale parallelo alla Via Steger.

Primi salitori:  George Livanos e Pierre Alex, 28.8.1966

Difficoltà:  V+

Dislivello:  600 m.

Tempi:  ore 10

Materiale:  i primi salitori hanno usato 50 ch. compreso le soste

ATTACCO

Dal Rif. Vajolet, 2243 m, alla base della parete (ore 0,45).

L'attacco è 50 m. a sinistra della Via Steger presso una vistosa fessura gialla e strapiombante che si segue per quattro tiri, per poi puntare al punto culminante della parete.

SALITA

Iniziare per qualche gradino e un diedro verticale (IV), poi attaccare le rocce gialle nell'asse della fessura fino ad arrivare alla sua base (V).

Dopo un breve tratto strapiombante, la fessura si allarga, sostare su una buona piazzola (A2 e VI-, poi IV+; 10 ch.).

Scalare una fessura corta (V; 2 ch.), poi un camino che porta sotto un grande strapiombo da evitare sulla sinistra (IV; 1 ch.).

Dopo alcuni metri in un facile camino obliquo a destra, abbandonarlo per traversare a sinistra (V+; 1 ch.) dove si apre un breve camino (IV).

Sopra il camino ritornare a destra, vincere un piccolo muro (V+; 2 ch.), continuare diritto (IV), si tocca il settore centrale della parete, tratto meno difficile, dove, come per la Via Steger, non esiste una via obbligata.

Procedere al meglio per 7 o 8 lunghezze di corda (III e passi di IV), arrivando infine a sinistra verso il colatoio da cui scende la grande colata nera che proviene dall'anfiteatro superiore.

Alzarsi parallelamente al colatoio poi obliquare a destra per delle placche grigie (V; 3 ch.) che portano alla base della parete finale triangolare.

Superare il primo tratto salendo verso sinistra per 50 m (un passo di IV; 1 ch.).

Salire 15 m. poi, traversare a destra per 50 m. (III e IV), raggiungere la base della serie di camini terminali.

Risalirli con 4 lunghezze (un passo di V+; 3 ch.) e arrivare verso i pendii finali ed alla cima .

Via Leviti-Nemela

La via sale per la Parete Est a destra della famosa Via Steger e a sinistra della Via C.A.I.-Alto Adige, supera i grandi strapiombi e percorre una enorme placca gialla.

La via, che si svolge quasi tutta su roccia buona, è rimasta perfettamente attrezzata nella parte bassa ed assai meno in quella alta.

È quindi necessario portare l'occorrente per rinforzare le soste e proteggersi in via.

La grande placca gialla è rimasta interamente chiodata.

Primi salitori:  A. Leviti e I. Nemela, agosto 1973

Difficoltà:  VI e A2        Coefficiente Difficoltà:  5010    Coefficiente Globale: 5761

(40*3) +(20*8)+(20*18) +(40*18) +(20*10)+(20*16) +(20*8)+(20*18) +(10*3)+(10*8)+(20*18) +(20*16)+(20*16) +(20*3)+(20*8) +(30*8) +(40*3) +(60*0,5) +(50*3) +(20*3)+(20*10) +(60*3) +(100*3) =  5010

Dislivello:  600 m.

Sviluppo: 700 m.

Rischio: R3

Tempi:  7 ore

Materiale:  usati dai primi salitori 73 ch., 55 lasciati

ATTACCO

Dai rifugi Vajolet e Preuss prendere prima la stradina per il Gardeccia e poi, oltrepassata la parete est della Punta Emma, imboccare un sentiero che corre verso sud, ai piedi della parete est del Catinaccio.

L'attacco è all'estremità sinistra della grande placca gialla situata appena a sinistra della parete nera sottostante il catino di destra.

(25 minuti dai rifugi Vajolet e Preuss)

SALITA

1) Salire sulla costola appoggiata a sinistra della parete nera; arrivati nel camino attraversare a sinistra (scendendo) una cengia che termina alla base di uno strapiombo che forma una caratteristica isola grigia nel giallo.

Un passo di IV.

2)  Superare lo strapiombo in artificiale, poi seguire una rampa (a sinistra) che porta in un diedro giallo-grigio; superarlo, arrivando così sulla cima dell'«isola» (A2, V).

3-4)  Spostarsi a sinistra per 3 m. e seguire una esile fessura in artificiale per 40 m. (consigliabile sostare a metà).

Dalla sosta sopra il piccolo strapiombo spostarsi per 2 m. a sinistra, poi in verticale per 6 m; proseguire a sinistra con una grande traversata strapiombante che porta alla base di un diedro (A2).

5)  Salire lungo il diedro (7 ch., rimasti 4; V+); a uno strapiombo traversare a sinistra in un breve diedro.

Da qui lungo la placca raggiungere un terrazzo erboso sopra il quale sostare (9 ch., lasciati 7; V+ , A1).

6)  Salire verso destra per 3 m., poi decisamente a destra per oltrepassare lo spigolo.

Proseguire superando una placca per entrare in una nicchia alla base del naso giallo (V, A2).

7)  Dalla nicchia traversare a destra per 2 m. poi superare la placca gialla portandosi nella fessura formata dal naso giallo.

Salire lungo la fessura con l'aiuto di chiodi; poi traversare a destra fino ad arrivare alla base del camino formato da una costola appoggiata. (A2, V, IV; bivacco dei primi salitori).

8)  Seguire il camino formato dalla costola, ad una strozzatura, dopo un passo di A2 incastrarsi nel camino; appena possibile uscirne.

In opposizione proseguire per alcuni m. e in spaccata fino alla cima della costola (A1, VI).

9)  Dalla sommità traversare verso sinistra superando alcuni pilastri, sostare dopo l'ultimo (IV, V).

10)  Salire lungo il pilastro e proseguire in verticale fino ad un punto di sosta su spuntone (30 m; V; 1 ch.).

11)  Spostarsi a sinistra in un diedro superficiale, seguirlo per 30 m. e dove esso forma una nicchia  traversare a destra arrivando ad un sistema di cenge (40 m; IV).

12)  Proseguire per 60 m. e raggiungere un' ampia terrazza (III).

13)  Salire a destra, 7 m. del diedro-fessura formato dalla gran costola gialla.

Proseguire in verticale entrando nel camino di sinistra.

Scalare il camino e arrivare ad un'ampia terrazza (50 m; IV) con uno spuntone per sosta.

14)  Salire a sinistra di esso per 6 m., poi in orizzontale a sinistra verso lo spigolo.

Raggiunto lo spigolo ritornare a destra per 5 m. poi verticalmente per 4 m; di nuovo a destra nel diedro superficiale.

Sosta su colonnine naturali (40 m; IV, V+).

15-16)  Salire in verticale per 60 m. arrivando alla base di strapiombi gialli (IV), uscire a sinistra per 10 m., poi in verticale per 40 m. raggiungere una nicchia (IV).

Uscire dalla nicchia a destra, poi in verticale verso la cresta (IV, IV+).

Seguire la cresta fino alla cima (2° bivacco dei primi salitori).

DISCESA

Dalla cima seguire la cresta verso nord fino ad una marcata depressione della stessa, corrispondente al catino di destra.

Da qui, per evidenti tracce di passaggio (ometti), raggiungere la prima delle 4 calate in corda doppia su chiodi cementati che portano alla Conca del Gartl (rifugio Re Alberto, 2600 m circa) e quindi, lungo la Gola delle Torri, nuovamente ai rifugi Vajolet e Preuss

(ore 1.30 circa dalla cima ai rifugi Vajolet e Preuss).

Via Reali-Belli  - Parete Est

Salita di alto contenuto tecnico che supera quello di destra dei due evidenti spigoli che caratterizzano il versante orientale del Catinaccio ed offre un'interessante e sostenuta arrampicata mista, libera-artificiale.

Primi salitori:  R. Reali e D. Belli, 18 giugno 1967

Difficoltà:  VI+ / A0

Dislivello:  300 m. 

Tempi:  6 ore

ATTACCO

Dai rifugi Vajolet e Preuss prendere prima la stradina per il Gardeccia e poi, oltrepassata la parete est della Punta Emma, imboccare un sentiero che corre verso sud ai piedi della parete est del Catinaccio.

L'attacco vero e proprio della via è sotto la verticale dello spigolo, situato all'estremità destra della placca nera che caratterizza il settore destro della parete orientale del Catinaccio, presso una rampa di rocce facili che, verso destra, portano allo spigolo vero e proprio.

DISCESA

Usciti dalla via proseguire per cresta fino in vetta e quindi scendere lungo la via normale (vedi itinerario precedente) oppure, più brevemente, traversare verso destra (nord) in direzione della Punta Emma e, con una doppia da 40 m, scendere alla forcella fra la Punta Emma ed il Catinaccio da cui, facilmente, proseguire camminando verso la Gola delle Torri e quindi ai rifugi Vajolet e Preuss

( 1 ora circa).

Catinaccio, Anticima Sud, m 2913

Parete Est, Via dei Camini

Itinerario molto logico con una arrampicata di tipo classico per camini: seguire quelli di destra di un sistema formante una A (o V rovesciata), bene in vista nel settore appena a sinistra della perpendicolare calata della vetta dell'Anticima Sud.

Primi salitori:  gamba destra della "A" R. Sbetta e F. Mondini, 1983

                               gamba sinistra K. von Hepperger e F. Mayrgùndter, 1926

Difficoltà:  IV e V-   Coefficiente Difficoltà: 685  Coefficiente Globale: 787

(40*0,2)+(40*0,5) +(50*0,5) +(30*0,5)+(10*6)+(10*3) +(15*3)+(25*0,7) +(25*0,5)+(25*0,7) +(40*0,7)+(10*6) +(20*3)+(20*5) +(20*5) +(10*6)+(20*0,5) +(80*0,2) = 685

Sviluppo:  480 m., 14 lunghezze

Rischio: R3

Tempi:  ore 4-5

Materiale:  portare dei chiodi, nuts e cordini, due corde da 50 m.

ACCESSO

Dal Rifugio Vajolet scendere verso Gardeccia fin sotto lo spalto su cui sorge il rifugio e prendere il sentiero n. 541 che porta al Vajolòn.

Seguirlo per circa un'ora, incontrando una diramazione che sale da Gardeccia, e si arriva in prossimità del Col de Barbolada, a q. 2300.

Attaccare in cima ad un cumulo di ghiaia, dove si alza una serie di camini, 100 m, a sinistra dell'inizio della Via Kiene.

SALITA

Stare a sinistra dei camini e innalzarsi per una costola, facili fessure e gradini.

Raggiungere una conca terrazzo (80 m, ll / lll), la Via Hepperger sale a sinistra.

Andare invece sulla destra in una fessura-camino (50 m, III), clessidra per sosta.

Traversare a destra e salire per parete (50 m, III e III+).

Salire diritto per fessure fin sotto uno strapiombo all'inizio del camino, superare lo strapiombo in spaccata a destra e proseguire per il camino fino alla sosta, chiodo e spuntone (50 m, III, V- e IV).

Seguire la fessura sulla sinistra del camino (15 m, IV+), poi il camino stesso (25 m, lll / lll+).

Ancora nel camino, 20 m., e delle rocce sulla destra (50 m, lll / lll+).

Raggiungere la biforcazione di due camini, prendere quella di destra, che si presenta come fessura liscia (50 m, III+ e V-), sosta su spuntone.

Continuare per il camino in spaccata all'esterno, sostare dopo 40 m., all'interno (IV+ / IV).

Uscire dal camino, passare a sinistra, e sostare 7 m. sotto un masso che lo ostruisce, ch. (20 m, IV+).

Superare il masso sulla sinistra (V-, passaggio chiave, ch.) e continuare per il camino, più facile (III) fino alla cresta Sud.

Seguire la cresta fino in vetta all'Anticima (II).

DISCESA

Raggiungere in 30 minuti la vetta principale con un percorso facile (I / Il).

Scendere per la cresta Nord ad una forcella e per cresta a una successiva forcella, dove si trova il primo chiodo cementato.

Con 4 doppie (3 da 40 m., l'ultima da 20 m.) scendere rapidamente alla base, eseguendo le prime 3 doppie lungo il camino principale.

E' possibile scendere in arrampicata anche lungo la via normale.

Si arriva al Gartl e per la Gola delle Torri si ritorna ai rifugi.

(ore 1.30)