CIMA della BUSAZZA      m. 2894

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Parete sud ovest Via:  Videsott-Rudatis

Parete sud ovest Via:  Anghileri  (Direttissima)

Spigolo ovest Via:  Videsott-Rittler-Rudatis

Parete ovest Via:  Mejak-Brattina e Via:  Leprince-Ringuet-Vernotte

Parete ovest Via:  Gilberti-Castiglioni

Parete ovest Via:  Cozzolino-Casale

Parete ovest Via:  Casarotto-Cogato-Albiero

Discesa

Parete Sud-Ovest e Sud

___  VIDESOTT-Rudatis   ___ Anghileri  e Varianti    ___  Da Roit-Bonato   ___  BARBIER-Pellegrinon

  

Via Gilberti-Castiglioni      Via Videsott-Rudatis

Vie  Videsott-Rudatis (Spigolo e Parete Sud-Ovest)

___  Via Barbier-Pellegrinon   Cima della Busazza    ___ Via Livanos-Lepage  Castello della Busazza

 

Cima della  Busazza   2894 m. parete sud ovest  Via  Videsott-Rudatis

Ascensione grandiosa in parete aperta con fessure, canali-camini e canaloni di roccia.
 
Primi salitori:  Domenico Rudatis e Renzo Videsott, 19 agosto 1930
 
Difficoltà:  3°, 4°, 5°, 10 m. di A1  Coefficiente Difficoltà:  658   Coefficiente Globale: 723
 
(25*0,5) +(30*0,5)+(5*0,7) +(50*0,5)+(50*0,7) +(30*0,7) +(30*0) +(15*0,2)+(15*0,5) +(200*0,5)+(10*5) +(15*0)+(15*0,5) 
+(40*0,2) +(100*0) +(40*0,2) +(15*0,2)+(15*0,5) +(15*0,2)+(15*0,5) +(15*0,2)+(15*0,5) +(2*3)+(10*8)+(3*6)+(5*0,5) 
+(10*0,3) +(10*0,5)+(10*3) +(20*0,2) +(160*0,2)+(160*0,5) +(10*2)+(20*0,5)+(20*0,7) +(50*0) +(10*2)+(12*0,5) = 658  1270m.
 
Dislivello:  880 m.
Sviluppo:  1445 m. , 43 Lunghezze di corda
Rischio: R2 (scala1-6)
 
ACCESSO
 
Dal rifugio Vazzoler, seguendo il sentiero iniziale e poi traversando la Val dei Cantoni, raggiungere 
agevolmente la base della parete (45 minuti).
L’attacco è nel punto più basso della parete, a sinistra di quel piccolo cono di detriti, con mughi 
nella sua parte inferiore, a circa 150 m. a sinistra della base del grande camino che solca la parete Sud Ovest nel mezzo.
Tutti i posti di fermata sono molto buoni. La roccia è ovunque salda tranne che nella parte superiore del canalone. 
 
SALITA
 
1)  25m; (3°).  Dalla sommità del cono detritico salire prima in obliquo verso sinistra e poi in verticale.
2)  35m; (3° passaggi di 3°+).  Salire su parete fino a raggiungere una cengia erbosa.
3-4-5)  100 m. (3°, passaggi di 3°+).  Salire su parete, obliquando leggermente verso destra, fino  alla cima di uno sperone.
6)  30m; (3°+).  Salire in verticale sulla parete a sinistra del grande camino e raggiungere una cengia detritica.
7)  30m (1°).  Traversare in orizzontale a sinistra fino a un canale, in cui si entra.
8)  30m (2°, 3°).  Uscire dal canale verso sinistra, aggirare uno spigolo e, con salita obliqua a 
     sinistra, raggiungere il lungo camino, visibile dal basso, che sale in obliquo da destra verso sinistra.
9-10-11-12-13-14-15)   Scalare tutto il camino con 7 lunghezze di corda di 30 m ciascuna. (3°, con 3 m di 4°+ nella 12) LC).
16)  30m (3°, 0°, 2°).  Saliti 2 m, aggirare con una esposta traversata a sinistra una costola (3°) 
       Continuare a traversare su una cengia all’interno di una grande svasatura (15 m; 0°). 
       Salire un camino (10 m; 2°) e raggiungere la zona gradinata e detritica che limita superiormente il primo terzo della parete.
17)  40m (2°).  In alto, a destra, sono visibili due camini situati a destra del grande strapiombo giallo della parete.
       Salire su gradoni detritici in direzione del camino di destra.
18)  100 m. (0°).  Proseguire su zona detritica, obliquando a sinistra, fino alla base del suddetto camino. 
19)  40m. (2°).  Scalare il camino e raggiungere una grande cengia senza detriti.
20)  40m. (0°).  Percorrere la cengia verso destra, in leggera discesa, fino alla base del grande canalone che 
        caratterizza la parte media della parete.
21)  30m. (2°, passaggi di 3°).  Rimontare il canalone.
22)  30m (2°, passaggi di 3°).  Continuare per il canalone. 
        Alla fine di questa LC ha inizio la variante della “ finestra “.
23)  30m (2°, passaggi di 3°).  Continuare a salire per il canalone fino a un posto di fermata, 15 m sotto un masso incastrato. 
        Sopra il masso il canalone è chiuso da uno strapiombo.
24)  17m (4°, 5°, 5°-, 3°).  Traversare in orizzontale a sinistra sulla parete sinistra del canalone (2 m; 4°) e proseguire in verticale
        seguendo un piccolo diedro; prima verticale (10 m; 5°)  e poi un pò inclinato (3 m; 5°-). 
        Dalla fine del piccolo diedro traversare a destra (2m; 3°) e arrivare sopra il masso incastrato. 
25)  30m (2°+, 3°, 4°).  Ritornare a sinistra, alla fine del diedro e traversare a sinistra su una cornice (10 m; 2°+) fino al suo termine.
        Con traversata esposta, verso sinistra, aggirare un pilastro di 1,5 m (2 m; 3°), salire su parete in obliquo leggermente 
        verso sinistra fino ad un chiodo (6 m; 3°, un passaggio di 4°) e proseguire nella stessa direzione fino ad un ampio terrazzino 
        (10 m; 3°+, 2 passaggi di 4°): Sosta ottima, chiodi.
26)  20m (2°).  Salire in obliquo verso destra (2 m; 2°) e poi traversare a destra su una cornice (18 m; 2°) fino a rientrare nel fondo del canalone, 
         normalmente innevato.
27-28-29-30-31-32-33-34)  (1°, 2°, passaggi di 3°). 
          Salire per il canalone con 8 lunghezze di corda di circa 40 m ciascuna. 
          Nei primi 100 m si trova normalmente neve. 
          La roccia è friabile.  Raggiungere una forcella che separa un contrafforte dalla parete della Cima della Busazza.
35)  50m (1°, 4°-, 3°, 3°+).  Dalla forcella salire 1 m e traversare a sinistra (5 m; 1°) fino alla base di un camino formato da una grossa lama di roccia gialla e dalla parete. 
         Scalare il camino fino al suo termine (inizialmente 5 m di 4°-; poi 3°, 3°+; roccia salda).
36)  50m (0°, due passaggi 1°).  Traversare sulla cengia verso sinistra. Sosta alla base di un caminetto.
37)  22m (4°-, 3°).  Scalare il caminetto (5 m; 4°-) e, con salita obliqua verso destra (3°), raggiungere una terrazza detritica alla base del camino terminale.
38)  30m (0°).  Salire sulla terrazza detritica fino alla base del camino terminale
39)  15m (3°, 4°+, 3°).  Salire prima su parete (5 m; 3°) e poi in una strozzatura (2 m; 4°+). 
         Entrare nel camino e rimontarlo fino ad un punto di sosta (8 m; 3°).
40)  20m (3°, 3°+).  Proseguire nel camino.
41)  17m (A1, 4°+, 3°+).  Salire prima sulla parete strapiombante sinistra del camino (10 m; A1). 
        Alla fine dello strapiombo, dove la parete si inclina, traversare verso destra (4 m; 4°+) fino al fondo del camino. 
        Continua a salire fino ad un terrazzino (3 m; 3°+).
42)  30m (2°, 3°, un passaggio di 3°+).  Salire il camino che diventa un colatoio.
43)  30m (3°, 4°).  Continuare a salire per il colatoio e raggiungere una forcella della cresta Sud-Est, a sinistra di una torretta.
 
DISCESA
 
Dalla forcella della cresta Sud-Est scendere su gradoni detritici. 
Dopo 50 m. scendere per un caminetto di 2 m (2°) e proseguire su un ghiaione fino a raggiungere una traccia di sentiero. 
Seguire il sentiero verso Nord.
Deviare poi verso destra e scendere nel Van delle Sasse e, seguendo il sentiero, raggiungere il rifugio Vazzoler.
 

Direttissima - Parete sud ovest

Primi salitori:  Aldo Anghileri, Giuseppe Fumagalli e Vittorio Meles, 29 - 31-7-1973

Difficoltà:  2°, 3°, 4°, 5°, 6°, A1, A2, A3, AE 

Coefficiente Difficoltà:  6513   Coefficiente Globale: 7815

(25*0,5) +(30*0,5)+(5*0,7) +(50*0,5)+(50*0,7) +(30*0,7) +(30*0) +(15*0,2)+(15*0,5) +(200*0,5)+(10*5) +(15*0)+(15*0,5) 
+(40*0,2) +(100*0) +(40*0,2)  = 296  670m.  (videsott)

(30*0) +(10*0,5)+(10*3) +(40*0,2) +(20*8) +(20*8) +(70*8) +(20*0,5) +(20*16) +(20*10) +(30*8) +(25*3) +(40*0,5) +(20*16) +(20*0,2) +(35*16) +(70*0,5) +(15*0) +(25*3) +(70*16) +(5*8) +(30*16) +(20*0,5)+(20*8) +(50*18) +(15*39+(15*8) +(40*0,5) =  6217  800m.

Dislivello:  1130 m.

Sviluppo:  1640 m.

Rischio: R4

Tempi:  tempo dei primi salitori 32 ore

Materiale:  i primi salitori hanno usato: 140 chiodi normali, 4 chiodi a pressione, 20 cunei.

Lasciati: 80 chiodi normali, 4 chiodi a pressione, 5 cunei

I primi salitori consigliano ai ripetitori di usare il seguente materiale: 10 chiodi a U, 10 cunei, 15 chiodi a punta,

alcuni chiodi a punta piccolissimi, 5 chiodi extra piatti.

Roccia:  ottima

Relazione dei primi salitori.

ATTACCO

L'attacco e le prime 19 LC sono in comune con la via Videsott-Rudatis.

20) 30 m (1°).  Dal punto di sosta alla fine della 19° LC della via Videsott-Rudatis traversare a sinistra su una cengia (30 m., 1°), 1 CF.

21) 20 m (3°, 4°).  Salire leggermente verso destra. PF verso sinistra. 1 CF.

22) 40 m (2°).  Traversare a sinistra fino ad un comodo PF sotto una fessura strapiombante. 1 CF.

23) 20 m (5°, A1; 5 C).  Salire verso destra (6 m), seguire la fessura fino ad arrivare su una buona cengia.

24) 20 m (5°; 4 C).  Scalare un diedro sovrastato da un tetto che si evita a sinistra entrando in un camino.

Per il camino raggiungere un comodo PF.

25) 20 m (5°, 3°; 2 C). Salire una placca liscia (5 m.) fino ad una cengia da seguire verso destra (15 m) fino ad un PF.

26) 50 m (5°, 2 C).  Salire in obliquo a destra fino ad una terrazza.

27) 20 m (3°; 1 C).  Salire fino ad una costola e traversare su di essa verso sinistra fino ad un terrazzino.

28) 20 m (6°; 8 C).  Si salgono un diedro ed una placca liscia. PF su una stretta cengia. 1 CF.

29) 20 m (5°+, A1; 8 C).  Traversare a destra (5 m), scalare una fessura strapiombante e proseguire verso sinistra fino ad un PF.

30) 30 m (5°; 3 C).  Salire in obliquo a sinistra fino ad una piccola cengia.

31) 25 m (4°).  Salire fino a delle rocce inclinate.

32) 40 m (3°).  Traversare a destra fin sotto uno strapiombo. Chiodi e cordino ben visibili.

33) 20 m (5°, 6°, A1; 9 C).  Superare lo strapiombo e raggiungere una cengia.

34) 20 m (2°).  Traversare sulla cengia verso sinistra salendo fino ad una costola strapiombante.

35) 35 m (6°, A2; 12 C).  Salire una fessura e una liscia placca (1 CE). PF su una stretta cengia.

36) 40 m (3°).  Traversare a destra fino ad un canale.

37) 30 m (3°).  Rimontare il canale fino ad una cengia detritica. (1° bivacco).

38) 15 m (1°).  Salire fino ad un terrazzino, all'inizio di una placca, sulla verticale del camino terminale. 1 CF.

39) 25 m (4°; 3 C).  Salire verso destra fino ad una stretta lista.

40) 30 m (6°, A3, AE; 11 C, 3 CE).  Traversare a destra (5 m) e salire una placca molto liscia fino ad una fessura orizzontale che permette un posto di fermata su staffe.

41) 25 m (6°, 5°, A1; 8 C, 2 cunei).  Verso destra raggiungere una fessura diedro da salire fino ad una rientranza.

42) 25 m (5°, 6°, A1; 6 C, 3 cunei).  Continuare la salita del diedro fino alla sua fine. PF buono.

43) 25 m (5°, A1; 8 C).  Traversare a destra (4 m) e seguire una fessura fino ad una rientranza.

44) 30 m (6°, A2; 10 C).  Salire prima in verticale e poi a destra su una placca.

Seguendo una fessura friabile raggiungere un PF nel camino terminale. (2° bivacco, scomodo).

45) 40 m (3°, 5°, A1; 5 C, 3 cunei).  Salire il camino fino ad una nicchia.

46) 25 m (6°, A2; 6 C, 4 cunei).  Seguire una fessura strapiombante.

47) 25 m (6°, A2; 10 C, 2 cunei).  Proseguire la salita della fessura fino ad un terrazzino.

48) 30 m (5°, 4°; 3 C, 1 cuneo).  Scalare il camino fino ad una cengia.

49) 40 m (3°).  Salire su rocce meno difficili fino alla cima.

Spigolo ovest  Via Videsott-Rudatis

Primi salitori:  Renzo Videsott, Leo Rittler e Domenico Rudatis, 30 e 31-8-1929

Dislivello:  1050 m.

Tempi:  ore 10

Difficoltà:  Parte inferiore; 5°, un tratto di 6°.

                       Parte centrale: 3°, 4°.

                       Parte superiore: 4°, 5°, passaggi di 5°+.

Materiale:  i primi salitori hanno usato 6 chiodi

Relazione dei primi salitori.

ATTACCO

Dal rifugio Vazzolèr, seguire il sentiero che porta al torrente, traversare poi verso destra la Val dei Cantoni, raggiungere il caratteristico zoccolo, con mughi, che si trova alla base dello spigolo ovest della Cima della Busazza (ore 0,45).

SALITA

Salire per un breve canale, che fiancheggia a sinistra lo zoccolo, e entrare in una nera caverna gocciolante, da cui uscire per la strozzatura superiore.

Si arriva su una terrazza detritica, alla base di un gigantesco camino, con le pareti distanti da 3 a 6 metri, da salire sul fondo.

Scalare poi una strapiombante parete gialla (30 m; 5°; 1 C) a cui segue un tratto facile, che porta sotto un tetto.

Superare il tetto (6°; 1 C) e continuare, sulla destra, nel fondo del camino, seguendo una fessura liscia, spesso bagnata e faticosa (5°).

Salire una parete verticale e bagnata, superare un tratto con minori difficoltà e uscire dal camino.

Proseguire per le rocce rotte dello spigolo, poggiando prima a sinistra e poi a destra.

Un intaglio dello spigolo viene superato con un salto.

Salire diritto, su rocce a gradoni, fino ad arrivare sotto una parete a placche, sul lato sinistro dello spigolo.

Salire su questa in verticale e pervenire ad una strana concavità, di un paio di metri di diametro.

A destra di questa, salire per un caminetto fin sotto un forte strapiombo, traversare per breve tratto verso sinistra, superare un gradino strapiombante e raggiungere un camino.

Scalare il camino che si apre in un colatoio.

Ad una liscia interruzione verticale superarla sul fondo.

Risalire il colatoio, che costeggia a sinistra lo spigolo, obliquare a destra e per una cengetta raggiungere quello sperone che si trova alla base della parte più accentuata e diritta dello spigolo stesso.

Traversare pochi metri a destra e poi salire verso sinistra, fino all'intaglio formato da uno spuntone con denti.

Traversare brevemente a sinistra, salire in verticale per un diedro di roccia friabile ed entrare in un camino bianco, stretto e profondo, che incide lo spigolo e porta dalla parete destra alla parete sinistra.

Risalito interamente il camino, si arriva su un terrazzo aereo, liscia tavola di roccia con caratteristici denti. (Ottimo posto per bivacco; non ce ne sono altri fino alla fine della via).

Raggiungere e seguire la lunga serie di grandi camini, che solca tutta la parte terminale dello spigolo.

Traversare alcuni metri verso sinistra, lungo una stretta cornice, quindi salire diritto su una parete di roccia liscia, esposta, verticale ed in parte strapiombante, alta una ventina di metri (chiodi).

Dopo averla superata, proseguire per quella di destra delle due fessure che si presentano.

Continuare seguendo uno stretto camino levigato e strapiombante ed un successivo franoso che porta sulla schiena di una costola rocciosa, alla base di un forte strapiombo giallo e friabile.

Superare direttamente lo strapiombo, sulla destra, entrare nel gigantesco camino sovrastante e salirlo fin sotto un tetto.

Traversare a sinistra, sotto il tetto, portandosi in parete e, appena è possibile, proseguire salendo diritto.

L'incombente salto di parete viene superato lungo una fessura fortemente strapiombante.

Si arriva infine in una nicchia, sotto un altro tetto.

Con un'aerea traversata uscire dalla nicchia e con successiva arrampicata, su rocce friabili, raggiungere direttamente la cima.

Parete ovest  Via Mejak-Leprince

Dislivello:  950 m.

Tempi:  ore 12

Difficoltà:  Parte superiore: 450 m; 3°, 4°, 5°, 6°-, un passaggio di A1.

                       Parte inferiore (in comune con la via Gilberti-Castiglioni): 500 m; 3°, un tratto dì 4°+.

Primi salitori:  Walter Mejak ed Elio Brattina, 1 e 2-8-1958

Variante inferiore: 250 m; 3°, 5°, 6°-.

Relazione di Walter Mejak.

Primi salitori:  Dominique Leprince - Ringuet e Jean Vernotte, 26 e 27-7-1964

Variante superiore: 200 m; 4*, 5°, un passaggio di A1.

Al massimo 3 chiodi per ciascuna lunghezza di corda.

Roccia molto buona.

Relazione dei primi salitori.

Seguendo la via Gilberti raggiungere il profondo canalone che solca la parte mediana della parete e risalirlo (3°) fino al suo termine, sotto un'alta parete gialla e strapiombante.

Sulla sinistra si alza un pilastro di roccia compatta e salda, alto circa 110 m. e solcato nel centro da una fessura.

Con 3 lunghezze di corda (6°-), seguendo sempre la fessura, raggiungere la sommità del pilastro, che forma un pulpito.

Proseguire con salita obliqua verso sinistra (2 lunghezze di corda; 5°) fino ad una cengia.

Qui termina la variante inferiore: proseguendo lungo la cengia, verso sinistra (30 m; 3°, 4°), si può raggiungere la via Gilberti.

Proseguire per una fessura, nel fondo di un diedro, per parecchie lunghezze di corda (4° e 5° sostenuti).

Superare tre strapiombi neri, di cui il terzo necessita di 2 chiodi e una staffa (A1).

Sopra il terzo strapiombo traversare (15 m) verso destra su un lastrone bianco con appigli arrotondati (molto esposto).

Salire (10 m) e poi traversare a sinistra per rientrare nel fondo del diedro.

Proseguire nel diedro (50 m; 4°, 5°), traversare poi a sinistra (7 m) e raggiungere un diedro parallelo.

Scalare il diedro con 2 lunghezze di corda (4°, passaggi di 5°) e con un'ultima facile lunghezza di corda raggiungere la vetta.

Parete ovest  Via GILBERTI-Castiglioni

Una via classica di notevole difficoltà tra le più belle del Dolomiti su roccia compatta e solidissima.

Primi salitori:  Celso Gilberti e Ettore Castiglioni, 27 e 28-8-1931

Dislivello:  950 m.

Tempi:  ore 10

Difficoltà:  Parte inferiore: 500 m; 3°, un tratto di 4°+.

                    Parte superiore: 450 m; 4°, 5°, 5°+, 6°-.

Coefficiente Difficoltà:  3276   Coefficiente Globale: 4095

(400*0,5) +(100*3) +(40+0,7) +(40*3) +(20*5)+(20*6)+(10*0,3) +(40*8) +(40*3) +(70*8) +(20*2) +(20*8)+(20*0,7) +(20*0,5)+(20*0,7)+(10*8) +(30*3)+(10*6) +(20*10)+(20*8) +(30*3)+(10*14) +(20*0,7)+(20*8) +(150*0,5)+(20*3) +(30*0,2) +(40*0,5) = 3276

Materiale:  i primi salitori hanno usato 10 chiodi

Rischio: R5 (scala1-6)

ATTACCO

Dal rifugio Vazzolèr seguire il sentiero fino al torrente, traversare la Val dei Cantoni, raggiungere l'attacco, circa 200 m a sinistra dello spigolo ovest della Cima della Busazza (1 ora).

SALITA

Seguire un canale nevoso e, poco prima del suo termine, salire per una fessura (10 m; 4°+).

Pochi gradoni di rocce facili portano ad un'altra parete verticale, solcata da una fessura, che inizia con uno strapiombo nero.

Dall'inizio della fessura, spostarsi per una lastra inclinata sulla parete sinistra, superare un breve strapiombo e salire circa 20 m. per la parete, ritornando quindi di nuovo a destra nella fessura.

Risalirla fino a una cengia sormontata da una parete strapiombante giallo-rossa.

Traversare a destra, su cenge, finché è possibile continuare la salita, obliquamente verso destra, in direzione del profondo canalone che solca la parte mediana della parete (3°).

Una sottile fessura permette di superare lo strapiombo e di raggiungere alte pareti grigie che si fanno man mano meno ripide.

Tenersi prima sulla destra in direzione del gigantesco camino, che incide profondamente tutta la parte superiore della parete, poi seguire per breve tratto il fondo del canalone fino ad una biforcazione.

Continuare per il ramo secondario di sinistra e poi per fessure, fino ad una caratteristica torretta.

Da qui una lunghissima serie di fessure porta al grande camino che solca la parte superiore della parete (10 lunghezze di corda: 140 m di 5°; 120 m. di 4° e 70 m di 3°+).

Salire sempre diritti per una lunghissima serie di fessure superficiali, sempre più ripide, povere di appigli e con scarsi punti di sosta che presentano difficoltà forti e continue, ed infine per un colatoio raggiungere il grande camino sopradetto.

Per un colatoio raggiungere il camino e risalirlo fino al suo termine, su un piccolo pulpito (7 lunghezze di corda: 240 m. con difficoltà di 5° e 5°+).

Lo si rimonta faticosamente in appoggio, superando numerosi strapiombi, fino al suo termine su un piccolo pulpito.

Proseguire per lo spigolo friabile, subito a sinistra del camino centrale e con due lunghezze di corda (3°) raggiungere la vetta.

Parete ovest  Via Cozzolino

Primi salitori:  Enzo Cozzolino e Adelchi Casale, 7-7-1971

Difficoltà:  3°, 4°, 5°, 6°, un passaggio di A1

Dislivello:  965 m.

Tempi:  ore 10,30

Materiale:  i primi salitori hanno usato e lasciato 8 chiodi e 2 cunei.

Relazione dei primi salitori.

Dal rifugio Vazzolèr seguire il sentiero fino al torrente, traversare verso destra la Val dei Cantoni, raggiungere l'attacco sulla verticale del canalone tra la Cima della Busazza e l'Anticima Nord. (1 ora).

Salire su rocce facili fino a raggiungere il canalone, seguirlo (100 m.) fino a trovare sulla destra una zona di rocce facili.

Traversare a destra e raggiungere la grande cengia della parete ovest.

Salire una fessura a destra di un grande tetto (5°).

Sopra il tetto traversare a sinistra (20 m.) e salire (5°) in direzione di un diedro chiuso in alto da un altro tetto.

Scalare il diedro ed evitare il tetto sulla destra.

Obliquare a destra per evitare un altro tetto e traversare a sinistra sopra il tetto stesso.

Salire il soprastante diedro per una lunghezza di corda.

Continuare con altre 3 lunghezze di corda (5°) in direzione della fessura che incide la parete gialla terminale.

Si arriva in una zona di rocce friabili.

Traversare a destra (40 m.) e raggiungere un buon terrazzino.

Salire per una lunghezza di corda sotto lo stillicidio del sovrastante camino e, superate una fessura ed una placca inclinata e compatta, raggiungere la base della grande fessura strapiombante che incide la soprastante parete gialla.

Scalare la fessura 20 m. (5°, 6°) fino ad un buon terrazzino, sotto uno strapiombo.

Vincere lo strapiombo (passaggio di A1), obliquare a sinistra e, salita una fessura, raggiungere un comodo posto di sosta.

Qui la fessura si sdoppia.

Salire per alcuni metri la fessura di sinistra, traversare a destra e per la fessura di destra salire per 40 m.

Proseguire la salita lungo la fessura (tratto più difficile della via; 5°, 6°) per 3 lunghezze di corda fino alle facili rocce sotto la cima.

Obliquare a sinistra, raggiungere una forcella e continuare verso destra fino alla vetta.

Parete Ovest e Sud-Ovest

___ Gilberti-Castiglioni  ___  CASAROTTO  ___ VIDESOTT-Rudatis (Spigolo)   ___  Videsott-Rudatis  

Parete ovest  Via CASAROTTO

Primi salitori:  Renato Casarotto, Giuseppe Cogato e Giacomo Albiero, 28 - 30-5-1976

Difficoltà:  3°, 4°, 5°, 5°+, 22 m. di 7°

Dislivello:  950 m.

Materiale:  i primi salitori hanno usato 50 chiodi e 15 cunei di legno. Lasciati: 30 chiodi e 10 cunei.

Relazione di Renato Casarotto.

Dal rifugio Vazzolèr seguire il sentiero fino al torrente, traversare verso destra la Val dei Cantoni, raggiungere l'attacco 100 metri a sinistra dello spigolo ovest della Cima della Busazza (ore 0,45).

La via può essere divisa, in tre parti:

1)  la prima comprende lo zoccolo alto 300 m;

2)  la seconda è una zona di arrampicata varia di camini, diedri e placche;

3)  la terza è la parte più impegnativa e segue costantemente una grande fessura che dà la direttiva di salita della via.

Prima parte

L'attacco si trova al termine di una rampa rocciosa e all'inizio di una cengia.

Superata una paretina (5°), salire in obliquo a destra per alcuni metri (4°) e continuare la salita verticalmente per 50 m.

Proseguire su terreno facile fino a raggiungere la grande cengia che delimita lo zoccolo.

Seconda parte

Salire per un colatoio (120 m.; passaggi di 5°-), obliquare a sinistra (30 m) e continuare per un diedro fino alla sua fine (120 m; passaggi di 5°).

Nel caso in cui questo sia ghiacciato, deviare all'esterno, verso destra, di 2 metri, incontrando uguali difficoltà.

Verso la fine il diedro si trasforma in colatoio.

Salire in verticale su gradoni (35 m; 2°, 3°), superare alcune placche (5°) e raggiungere una cengia lunga 15 m, al termine della quale 1° bivacco dei primi salitori.

Dalla cengia salire in verticale su una parete aperta (25 m.) che termina in prossimità di strapiombi, che vengono evitati traversando in orizzontale a sinistra fino all'inizio della fessura che costituisce la terza parete della via.

Terza parte

Seguire integralmente la fessura (5°, 5° +, alcuni passaggi di A1 e A2).

Nella 3° e 4° lunghezza di corda si incontrano due tratti di 7°.

 Il primo è costituito da una fessura strapiombante, lunga 10 m e di larghezza variabile.

(Al termine della fessura 2° bivacco).

Nel secondo tratto si supera una placca di 12 m. con appigli ed appoggi minimi.

Proseguire per un camino (4°+) che si trasforma in un diedro, sbarrato verso la fine da una sporgenza rocciosa.

Oltre la sporgenza traversare verso destra per 8 m.

Superata una paretina, salire un camino friabile (15 m; 3°),  traversare a sinistra sotto un grande tetto (4°+) e

salire un altro camino (15 m; 4°+).

Deviare a destra su rocce facili (60 m.) e salire in verticale fino alla vetta (80 m).

Discesa

400 m fino al Van delle Sasse, 1 ora. 1°, un tratto di 2°.

Seguire la via Gilberti in senso inverso.

Dalla vetta scendere in direzione Sud-Est, su banche detritiche (1°), fino ad un salto di parete.

Scendere per un camino (2°) e proseguire obliquamente a destra (idr.) su una serie di gradoni che formano una successione di cenge.

Raggiungere il ghiaione che si trova a Sud del grande sperone che si stacca dalla Cima della Busazza, in direzione Sud-Est.

Scendere sul ghiaione, aggirare la base del grande sperone e raggiungere la zona meridionale del Van delle Sanse, dove proseguendo per circa 200 m. in leggera salita verso Est,  si incontra il sentiero che porta al rifugio Vazzoler.