TORRE   VENEZIA             m 2337

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Parete Nord-Est  -    Via normale

Parete Ovest - Via CASTIGLIONI

Parete Ovest - Via LIVANOS

Parete Ovest - Via Dal Pozzo-Neri

Spigolo Sud-Ovest - Via ANDRICH

Spigolo sud della parete ovest - Via Dal Pozzo-Panciera

Parete sud-sud ovest - Via RATTI

Parete sud-sud ovest - Via Mauro-Minuzzo

Parete sud-sud ovest - Via Marampon

Parete sud e Gran diedro  Via BIASIN

Parete sud   Gran diedro   Diretta  Via Schubert

Parete Sud - Via  TISSI-ANDRICH  

Spigolo sud est e parete sud - Via Redaelli

Spigolo sud est   Diretta   Via Nardella-Scarabelli

La denominazione è dovuta ai primi salitori.

La Torre Venezia è la più meridionale delle cime dei Cantoni di Pelsa ed una delle più belle torri del gruppo.

Si trova a Sud della Punta Agordo, separata da questa dalla Forcella di Pelsa e da due canaloni.

Numerose sono le vie che raggiungono la vetta; alcune, in arrampicata libera, sono tra le più classiche del gruppo.

Parete Nord-Est  -    Via normale

Primi salitori:  Napoleone Cozzi e Alberto Zanutti; Antonio Carniel e Tullio Cepich; 16-7-1909

Dislivello:  290 m.

Sviluppo:  600 m.

Tempi:  ore 2,30

Difficoltà:  1°, 2°, 3°, un tratto (6 m) di 4°  Coefficiente Difficoltà: 100

(200*0) +(100*0,2) +(100*0,5) +(10*3) = 100

Roccia buona.

Dal rifugio Vazzolèr, passare davanti alla chiesetta e al Tobia e continuare seguendo la mulattiera che porta al rifugio Tissi.

Percorsi 350 m. e raggiunto il punto dove inizia la discesa verso la grande frana sotto alla parete Sud della Torre Venezia, abbandonare la mulattiera, deviando a destra, e salire un dosso erboso, con mughi e, sulla destra degli abeti.

Seguire per tracce di sentiero la linea di cresta, superare, dopo un tratto ripido, un basso salto di roccia.

Seguire un tratto orizzontale in mezzo a mughi, che porta all'inizio di una ripida zona detritica.

Risalire in obliquo verso sinistra, in direzione di un grosso masso.

Aggirato il masso sulla sinistra, traversare verso destra un piccola conca, con erba e mughi.

Dopo un breve tratto in salita (deviando a sinistra per raggiungere l'attacco della variante Carniel-Cepich), proseguire quasi in quota, alla base di uno sperone orientale della Torre Venezia, fino ad entrare nel canalone che divide la Torre stessa dalla Torre delle Mede e porta alla Forcella di Pelsa.

(In questo punto abbandonare la presente via e attraversare il canalone se si vuole raggiungere l'attacco delle vie Cima delle Mede (Engelbert), Torre Sandri e Menti (Da Roit-Dal Bianco), Torre Bristot, Croda di Pelsa, Torre delle Mede (Redaelli-Acquistapace e Scarabelli), Cima del Vescovo (Videsott-Rudatis), Cima del Bancon (Normale e Angelini).

Risalire il canalone, camminando, fino ad un primo salto, costituito da un grosso masso incastrato.

(ore 0,40)

Salire prima a sinistra del masso, su una parete di roccia bianca, compatta e liscia (2°), e poi verso destra, sul masso stesso.

Proseguire camminando fin sotto un altro masso incastrato (secondo salto), che forma la volta di una nicchia nera e bagnata.

Salire sulla parete destra del canalone, levigata e quasi sempre bagnata nella parte inferiore (5 m; 3°; passaggio delicato all'inizio).

Traversare (3 m) a sinistra su una cornice, salire tra il masso incastrato e la parete e raggiungere l'inizio di un tratto coperto di detriti (2°, 3°).

Camminando arrivare sotto un terzo salto da superare sulla destra (2°).

Seguire un altro breve tratto detritico camminando fino a un quarto salto di rocce rosse.

Dopo questo salto, che si supera (1°), il canalone si allarga.

Risalito questo allargamento per una decina di metri, traversare a sinistra su traccia di sentiero (ometti) in direzione di un camino da risalire (3 m; 2°).

(Continuare invece a risalire il canalone se si vuole raggiungere la Forcella di Pelsa o l'attacco delle vie Croda di Pelsa, Torre di Pelsa, Via parete Nord Schmitt-Walker).

Seguire un tratto con gradoni, percorrerlo in obliquo verso destra (passi di 1°), in direzione della Parete Nord-Est della Torre Venezia.

Raggiungere la parete in corrispondenza di una cengia. (In questo punto termina la variante Castiglioni alla Normale).

Seguire la cengia verso sinistra (passi di 1°), attraversare la forcella compresa tra un grande spuntone e la parete Nord-Est della Torre, continuare a traversare ancora sulla cengia che si stringe (un passaggio delicato).

Raggiungere un camino, bloccato 4 m. più in alto da un primo masso incastrato e subito sopra da un secondo, che forma una nicchia.

(Alla fine della traversata su cengia termina la variante Carniel-Cepich).

Il primo masso può essere superato direttamente.

È preferibile però salire,a destra del camino, un tratto di parete (6 m; 2°, 3°) e poi traversare in orizzontale a sinistra (3 m; 2°).

Si arriva sopra il primo Masso incastrato e sotto il secondo.

Salire sulla parete sinistra (2°) e, passando tra il secondo masso e la parete stessa, raggiungere una zona detritica e poco ripida.

Risalirla camminando fino all'inizio del canale - diedro della parete Nord-Est della Torre, che sale in obliquo verso destra.

Seguirlo per circa 40 m (2°, 2°+, un passaggio di 3°), fino al suo termine, sotto la Fessura Tissi (via Tissi-Aschieri).

Salire in verticale sulla parete destra (20 m; 3°) e raggiungere una piccola terrazza.

(Qui finisce la variante Bareato-Borsoi).

Salendo su roccia a gradoni e traversando alcuni metri a sinistra, entrare in un camino.

Salito il camino (2°), traversare, in salita verso destra, una zona di parete caratterizzata da una serie di stretti gradoni

(30 m; 1°, 2°).

Traversando ancora in salita verso destra, dopo aver superato due successivi salti di roccia (1°, 2°), raggiungere un terrazzino, oltre il quale la traversata risulta impossibile.

Salire sulla soprastante parete, subito a sinistra di una profonda fessura. (chiodo d'assicurazione, spostato sulla sinistra, 2,5 metri sopra il terrazzino).

Il primo tratto della parete è leggermente strapiombante (6 m; 4°).

Segue un breve tratto verticale (3 m; 2°+) ed uno finale, inclinato (10 m; 1°).

Raggiungere un posto di sosta dove si trova un chiodo con cordini.

Salire in obliquo verso destra, fino alla larga cengia detritica che circonda quasi completamente la parte sommitale della Torre (20 m; 1°).

Seguire la cengia verso destra, su traccia di sentiero, contornare il lato Ovest della cima e per il lato Sud salire in obliquo a destra, fin dove è possibile proseguire direttamente verso l'alto (passaggi di 1°).

In breve, camminando, raggiungere la vetta.

Parete Ovest - Via CASTIGLIONI

Primi salitori:  Ettore Castiglioni e Giorgio Kahn, 12-7-1929

Difficoltà:  2°, 3°, 3°+, 4°, 4°+   Coefficiente Difficoltà: 326  Coefficiente Globale: 358

(30*0,5) +(15*0,5)+(15*2) +(15*3) +(25*0,7) +(35*0,3) +(30*0,5) +(20*0,5)+(10*2) +(20*5)+(5*6) +(25*0,7) +(40*0,2) +(130*0) = 326 415m.

Sviluppo:  300 m.

Parete: 250 m, sviluppo 295 m; Parte finale: 50 m, passi di 1°

Rischio: R3

Tempi:  ore 4

Roccia ottima.

ACCESSO

Dal rifugio Vazzolèr portarsi fino a trovarsi ad Ovest della Torre Venezia.

Deviare a destra e salire in direzione del canalone detritico che scende dalla Forcella di Pelsa.

Seguire per un breve tratto il canalone fino alla base di un grande diedro inclinato.

SALITA

1)  30 m (2°, 3°).  Salire per il diedro, su roccia compatta, fin dove diventa strapiombante. PF buono.

2)  25 m (3°-, 3°+).  Traversare verso destra con salita obliqua (3°-) e salire per una fessura obliqua (10 m; 3°+) fino al suo termine. PF buono. 1 CF.

3)  15 m (3°+).  Traversare in orizzontale su parete esposta fino a una stretta fessura verticale.

PF buono.

4)  25 m (3°, 3°+).  Salire una fessura verticale (o su parete a sinistra della fessura).

PF scomodo all'interno della fessura, dove questa si allarga.

5)  25 m (3°, 3°+).  Salire seguendo la fessura (o su parete a sinistra) fino alla sua fine. PF ottimo.

6)  42 m (2°+, 1°).  Salire verticalmente, prima su parete inclinata (33 m; 2°+) e poi in un canalino detritico (9 m; 1°) fino alla sua fine. PF ottimo.

7)  28 m (3°-, 3°).  Salire prima in verticale (2 m; 3°-) e poi in obliquo a destra (10 m; 3°-).

Continuare verticalmente su uno spigolo (16 m; 3°). PF buono su un terrazzino.

8)  25 m (3°, 3°+).  Salire obliquamente a destra su parete (7 m; 3°) e entrare nel grande camino, che solca la parte superiore della parete Ovest, sotto un masso incastrato.

Salire per il camino passando sotto il masso incastrato (4 m; 3°).

Continuare per il camino (10 m; 3°+; 1 C) e traversare in orizzontale a sinistra su parete (4 m; 3°). PF discreto. 1 CF.

9)  20 m (3°+, 4°+).  Rientrare nel camino con salita obliqua a destra (5 m; 3°+) e seguirlo (11 m; 4°+; 1 C alla fine).

In questo tratto il camino si restringe sempre di più ed alla fine superare all'esterno un masso incastrato.

10)  25 m (3°, 2°-).  Proseguire per il camino, qui molto aperto, salendo sulla sua parete di destra (20 m; 3°).

Qui il camino è sbarrato da strapiombi.  Proseguire verso destra (5 m; 2°-) su gradini coperti di detriti. PF buono su terrazzino. 1 CF.

11)  40 m (2°+, 2°, 1°).  Salire in obliquo a destra (3 m; 2°+), traversare orizzontalmente a destra su una cengia detritica (18 m; 1°, 2°-) e aggirare uno spigolo (2 m; 1°; 1 C).

La cengia si allarga a terrazza.

Continuare la traversata rasentando la sovrastante parete (6 m; 0°), salire in verticale su parete inclinata (8 m; 2°) e raggiungere la grande cengia detritica alla base della parte sommitale della Torre. PF buono.

12) 35 m (0°).  Salire su pendio detritico fino a raggiungere la via normale.

13)  100 m. (passaggi di 1°).  Seguendo la via Normale raggiungere la vetta.

Parete Ovest - Via LIVANOS

Primi salitori:  Georges Livanos e Sonia Livanos, 30-7-1957

Difficoltà:  3°, 4°, 5°, 5°+, 6°  Coefficiente Difficoltà: 1114   Coefficiente Globale: 1281

(30*0,5) +(15*8)+(15*10) +(15*8)+(15*16) +(20*3)+(10*8)+(10*10) +(20*0,2) +(10*3)+(5*8) +(15*0,5)+(15*3)+(5*5) +(20*0,5)+(20*3) +(40*0,2) +(60*0) = 1281  320m.

Dislivello:  245 m.

Sviluppo:   275 m.; 3°, 4°, 5°, 5°+, 6°. Parte finale: 55 m; passi di 1°

Rischio: R3

Tempi:  ore 4,30

Materiale:  i primi salitori hanno usato 80 chiodi (compresi quelli di sosta)

Roccia ottima.

Relazione dei primi salitori.

SALITA

L'attacco e la prima lunghezza di corda sono in comune con la via Castiglioni - Kahn.

1)  30 m (2°, 3°).  Salire per il diedro iniziale della via Castiglioni fin dove diventa strapiombante. (1 CF).

2)  30 m (5°, 5°+; 2 C, 1 cuneo).

Continuare a salire per il diedro. [Dopo 10 m, 1 cuneo; dopo 18 m, 1 C (levato); dopo 25 m, 1 C esistente]. PF molto piccolo e scomodo (1 CF).

3)  30 m (5°, 6°; 3 C).  Seguire il diedro verticale con un tratto strapiombante (3-4 m) verso la fine. (Dopo 20 m si trovano 3 C vicini di cui uno fissato con un cuneo). PF buono su terrazzino (1 CF).

4)  36 m (5°, un passo di 5°+, 3°, 4°; 1 C).

Proseguire per il diedro verticale (10 m; 5°, un passo di 5°+), che diventa un caminetto leggermente obliquo a destra e termina con uno strapiombo (10 m; 3°).

Evitare lo strapiombo sulla destra e salire in verticale sulla parete a destra (16 m; 4°; 1 C esistente). PF buono (2 CF).

5)  20 m (1°, 2°).  Salire in obliquo verso destra fino alla base della lunga fessura obliqua che incide tutta la parte superiore della parete Ovest della Torre. PF ottimo sulla forcella dietro un pilastro staccato.

Per questo punto passa anche la via Castiglioni - Kahn.

6)  15 m (4°, passo di 5°).  Salire per la fessura, inizialmente verticale, superando dopo circa 7 m uno strapiombo (5°). PF buono su terrazzino in un allargamento della fessura (1 CF, levato).

7)  32 m (3°, 4°, passo di 4°+; 1 C).  Seguire la fessura, obliqua a sinistra (3°, 4°; 1 C, levato).

Dopo 28 m. superare uno strapiombo (4°+) e raggiungere un terrazzino. PF buono (1 CF, levato).

8)  40 m (3°, 4°).  Salire per la fessura che diventa verticale e si trasforma in camino (15 m; 3°).

Seguire il camino fin dove si chiude (15 m; 4°). (Eventuale buon posto di fermata).

Uscire dal camino verso sinistra (1 m) e proseguire in verticale su parete (10 m; 4°) fino a una cengia detritica della parete Nord della Torre. PF ottimo.

9)  40 m (1°, 2°).  Traversare in orizzontale a sinistra fino a una torretta (12 m), proseguire verticalmente (4 m), traversare a destra in leggera salita (10 m) e, salendo obliquamente a sinistra, raggiungere la grande cengia detritica sotto la cima.

Continuare seguendo la via normale fino alla vetta.

Spigolo Sud-Ovest - Via ANDRICH

Primi salitori:  Alvise Andrich ed Ernani Faè, 17-8-1934

Difficoltà:  4°, 5°, 5°+  Coefficiente Difficoltà: 1547   Coefficiente Globale: 1779

(15*10)+(25*3) +(10*10)+(20*3) +(20*10) +(20*10)+(5*3) +(45*3) +(30*0) +(15*0,5)+(10*3) +(40*10) +(35*5) +(60*0) = 1547  350m.

Spigolo: 245 m.

Sviluppo: 315 m.

Parte finale: 50 m; passi di 1°. Attacco originale che non viene più seguito: 95 m (3°, 4°, 5°); dislivello totale della via originale: 400 m.

Rischio: R3

Tempi:  ore 5, ore 8.30 dei primi salitori

Materiale:  chiodi usati dai primi salitori: 30-35

Roccia:  ottima

Relazione di Renato Gobbato e Gianni Pierazzo.

ATTACCO

Dall'attacco della via Castiglioni (ore 0,45) traversare verso destra, seguendo una cengia con mughi, fino al suo termine (un passaggio delicato verso la fine della traversata). PF buono (1 CF).

SALITA

1)  38 m (5°+, 4°; 3 C).  Dal CF dell'attacco salire per una fessura fin sotto un tetto nero, passare a destra e, per la continuazione della fessura, raggiunge una piccola nicchia (15 m; 5°+; 3 C).

Traversare verso destra (3 m; 4°), salire in obliquo a destra (4°) fino a raggiungere una cengia sotto una parete gialla strapiombante, solcata da un'altra esile fessura. PF buono.

2)  27 m (5°+, 4°; 3 C).  Salire prima seguendo la fessura (10 m; 5°+; 1 C) e poi su parete strapiombante (5°+; 2 C), fino a un terrazzino.

Proseguire con salita obliqua a sinistra e raggiungere una cengia (4°). PF buono (1 CF).

3)  20 m (5°+; 3 C).  Salire su una parete gialla e strapiombante, obliquando leggermente a sinistra, fino ad un esposto terrazzino (1 CF), che si raggiunge superando uno strapiombo.

4)  25 m (5°+, 4°; 2 C).  Seguire una fessura strapiombante, evitare sulla sinistra uno strapiombo giallo (5°+; 2 C) e raggiungere, dopo 6 m (4°), un buon posto di sosta (1 CF).

5)  20 m (4°).  Salire in verticale fino a un punto di sosta (1 CF).

6)  25 m (4°).  Con salita leggermente obliqua a destra raggiungere la cengia che, partendo dal camino terminale della via Castiglioni-Kahn, traversa la parete fino allo spigolo Sud-Ovest.

7)  30 m (0°).  Seguire la cengia verso destra.

8)  25 m (3°, 4°).  Salire leggermente verso destra fin sotto una fessura sullo spigolo destro del diedro, che scende dalla grande cengia della cima. PF buono.

9)  38 m (5°+; 6 C).  Raggiungere la fessura (5 m; 5°+; 1 C) da  seguire fin sotto uno strapiombo giallo (3 m; 5° +; 1 C).

Traversare a sinistra (3 m; 5°+) e salire verticalmente (5°+; 2 C) fino a un terrazzino.

Proseguire prima sulla destra (5°+, 1 C), poi obliquando leggermente a sinistra, fino a raggiungere la sommità di un piccolo pilastro, nel fondo del diedro. PF buono.

10)  32 m (5°; 2 C).  Salire in verticale, nel fondo del diedro, fino a un pilastro incastrato. PF piccolo e malsicuro (1 cuneo).

11)  35 m (4°+).  Seguire il diedro fino a 2 m. sotto il tetto che Io sbarra, traversare a sinistra e, continuando verticalmente, arrivate alla grande cengia sotto la cima.

Seguendo l'ultima parte della via normale raggiungere la vetta (passi di 1°).

1°  Variante

Primi salitori:  Jean Couzy e Marcel Schatz, 28-8-1949

80 m, sviluppo 120 m; 3°, 4°, 5°, un passaggio di 5°+ e uno di A2

Relazione di Jean Couzy.

La variante segue una linea di diedri che incide la parete ovest, circa 15 m a sinistra dello spigolo sud ovest, e termina sotto tetti gialli, 100 m più in alto.

L'attacco si trova 15 m a sinistra di quello della via originale.

Salire il diedro fino a un terrazzino sulla sinistra, sotto uno strapiombo nero (15 m; un passo di 5°+; nessun chiodo).

Superare lo strapiombo 3-4 m sulla sinistra (A2; 1 C) e, traversando a destra su ripide placche, si ritorna nel diedro, che si segue obliquamente verso destra per 20 m (4°+; 1 C).

Seguire la serie di diedri per 2 lunghezze di corda (3°, 4° -).

Poco prima dei tetti traversare a destra, salendo su placche (4°, 5°; 2 C), fino allo spigolo sud ovest.

Aggirarlo su un blocco molto esposto e raggiungere verso destra una piccola cengia, alla base di una parete gialla.

Qui si riprende la via originale, nella parte finale della sua 4° lunghezza di corda.

2°    Variante

45 m, sviluppo 80 m; 3°, 4°, un passaggio di 5°. Roccia salda.

Primi salitori:  Guglielmo Del Vecchio e Piero Zaccaria; Giuseppe Cetin e Pierpaolo Pobega; 16-7-1950

Relazione dei primi salitori e notizie private di Renato Gobbato.

La variante si svolge a sinistra della via originale e si mantiene più vicina allo spigolo.

Seguire la via originale fino al termine del tratto di 5°+ della 2* lunghezza di corda.

1)  30 m (3°). Traversare salendo obliquamente a sinistra per cenge e pareti fino allo spigolo sud ovest, che si raggiunge presso uno spuntone.

2)  35 m (4°).  Salire in verticale a sinistra dello spigolo (lato ovest) e poi, obliquando un pò a destra, raggiungere un piccolo posto di sosta sullo spigolo.

(La prima parte di questa lunghezza di corda è in comune con un tratto della variante precedente).

3)  15 m (4°, 5°).  Salire diritto lungo lo spigolo, superare uno strapiombo con appigli spioventi (5°) e raggiungere verso destra il posto di fermata alla fine della 4" lunghezza di corda della via originale.

Parete sud-sud ovest - Via RATTI

Primi salitori:  Vittorio Ratti e Vittorio Panzeri, 13-8-1936

Difficoltà:  4°, 5°, 5°+, un tratto di 6°  Coefficiente Difficoltà: 1792   Coefficiente Globale: 2150

(15*10)+(25*3) +(35*0,1) +(16*10)+(10*8) +(15*8)+(15*10) +(30*3)+(5*8) +(25*0) +(15*0,2)+(10*0,5) +(10*8)+(10*0,5)+(20*0,2) +(25*8)+(5*10) +(20*3)+(10*8)+(10*5) +(20*3)+(10*5)+(10*10) +(25*3)+(10*5) +(15*0,5)+(15*3) =  1792  420m.

Sviluppo:  Parete: 245 m, Sviluppo 413 m; Parte finale: 50 m.

Rischio: R4 

Tempi:  ore 5, 15 ore dei primi salitori

Materiale:  chiodi usati dai primi salitori: 20

Roccia:  buona

SALITA

I primi salitori iniziarono la via alla base della parete sud-sud ovest e, obliquando verso sinistra, raggiunsero la cengia con mughi della via Castiglioni.

Questo tratto iniziale della via originale (dislivello 160 m) non viene più seguito anche perché è poco interessante.

L'attacco attuale e la prima lunghezza di corda sono in comune con la via Castiglioni.

1)  38 m (5°+, 4°; 3 C).  (LC in comune con la via Castiglioni).

Dal CF dell'attacco salire per una fessura fin sotto un tetto nero, passare a destra e, per la continuazione della fessura, raggiungere una piccola nicchia (15 m; 5°+; 3 C).

Traversare verso destra (3 m; 4°), salire in obliquo a destra (4°), arrivare su una cengia. PF buono.

2)  35 m (1°, passaggio finale di 2°).  Seguire la cengia erbosa, che sale obliquamente verso destra, fino a uno spuntone. PF buono; assicurazione su spuntone.

3)  23 m (5°, 5°+, 6°; 6 C, 2 CF).  Salire in verticale fino a un chiodo (7 m; 5°; 1 C), scendere 1 m e traversare in leggera salita verso destra (12 m; 5°+, 6°; 4 C) fino a raggiungere una fessura che porta (4 m; 5° +; 1 C) a un piccolo terrazzino. PF discreto (2 CF).

4)  27 m (5°, 5°+; 1 C, 2 CF).  Salire, prima verticalmente (10 m; 5°, 5°+) e poi obliquamente verso destra (17 m; 5°; 1 C), su parete verticale e strapiombante. PF su appoggi (2 CF).

5)  35 m (4°, un passo di 5°; 1 C).

Con traversata molto esposta e delicata (piccoli appigli), verso sinistra (10 m; 4°), raggiungere l'inizio di un diedro formato da un pilastro e dalla parete.

Seguire il diedro fino alla sua fine, raggiungere una larga cengia a forma di mezzaluna (25 m; 4°, un passo di 5°; 1 C). PF ottimo.

6)  25 m (0°).  Traversare a destra, seguendo il tratto orizzontale della cengia.

7)  25 m (2°, 3°; 2 CF).  Salire su una rampa obliqua verso destra fino a un terrazzino che si trova all'inizio di una stretta cengia. PF buono (2 CF).

8)  36 m (2°, 5°, 4°, 2°; 1 C, 1 cuneo).

Traversare in orizzontale sulla cengia fino alla sua estremità destra (10 m; 2°; 1 C).

Scendere verticalmente per una fessura con inizio strapiombante (6 m; 5°, 4°; 1 cuneo all'inizio della discesa) e arriva su una cengia da seguire verso destra, fino a giungere sopra un grande spuntone staccato (20 m; 1°, 2°). PF buono.

9)  32 m (5°, passaggio di 5°+, 4°+, 4°, passaggi di 5°-; 1 C, 1 CF).

Salire verticalmente su una placca (7 m; 5°) fino a un chiodo, traversare a sinistra (1 m; 5°) e proseguire in verticale (passo di 5°+) fino all'inizio di un diedro (4 m; 4°+).

Seguire il diedro (25 m; 4°, passaggi di 5°-). PF scomodo (1 CF).

10)  37 m (4°, 5°,4°+ 2 C, 1 CF).)

Salire per il diedro fino al suo termine (20 m, 4°), superando uno strapiombo (3 m. , 5° 1C ). 

Proseguire prima obliquamente verso destra fino a un chiodo (7 m. 5°).

Poi leggermente verso sinistra (10 m. 4°+) fino a una cengia. PF buono all'estremità sinistra della cengia 1CF.

11)  37 m (4°, 5°+, 4°, 4°+; 3 C, 1 CF).

Traversare in orizzontale a destra (4 m sulla cengia e poi su parete) fin sotto una placca verticale (4 m, 0°; 3 m, 4°), da salire verticalmente (12 m; 5°+; 3 C).

Traversare in orizzontale a sinistra (9 m; 4°) fino all'inizio delle fessure terminali.

Salire per una larga fessura (15 m; 4°, 4°+). PF piccolo, sullo spigolo destro della fessura (1 CF).

12)  35 m (4°, 4°+; 1 CF).

Seguire lo spigolo della fessura fino ad entrare in un colatoio sulla destra (25 m; 4°).

Salire per il colatoio (4°) e, superata una strozzatura (4°+), raggiungere, poco sopra, un comodo PF (10 m; 4°, 4°+; 1 CF).

13)  30 m (3°, 4°; 1 CF).  Seguire il colatoio (30 m; 3°, 4°), raggiungere la grande cengia detritica sotto la cima. PF ottimo (1 CF).

Traversare sulla cengia verso sinistra fino ad incontrare la via normale che si segue fino alla vetta.

Parete sud-sud ovest - Via Mauro-Minuzzo

Primi salitori:  Enrico Mauro e Mirko Minuzzo, 4 - 16-6-1968 

Difficoltà:  3°, 4°, 5°, 6°, A1, A2, A3

Coefficiente Difficoltà: 5323   Coefficiente Globale: 6267

(30*0,2) +(30*0,5) +(25*5) +(20*0,5) +(90*18) +(30*19) +(15*18) +(5*16) +(45*0,5)+(5*8) +(55*18) +(25*19) +(25*18) +(25*19) +(15*8)+(15*3) +(15*0,5)+(15*0,2) +(50*0) = 5323  545m.

Dislivello:  400 m.

Sviluppo:  490 m.

Rischio: R4

Tempi:  ore 12

Materiale:  Chiodi usati dai primi salitori: 200 CE (rimasti in parete) e 100 C (in parte levati). Parte finale: 50 m; passaggi di 1°.

Relazione dei primi salitori.

Dal rifugio Vazzolèr portarsi sotto la parete sud della Torre Venezia, deviare a destra e, salendo su pendio detritico, raggiungere la base della parete.

Attaccare all'estremità destra di un avancorpo, in parte staccato dalla base della parete sud - sud ovest della Torre (ore 0,35).

1)  30 m (2°).  Salire traversando verso sinistra.

2)  30 m (3°).  Salire prima in obliquo verso destra e poi verso sinistra.

3)  25 m (4°+; 1 C, 1 cuneo).  Salire prima leggermente verso destra e poi a sinistra, per un grigio camino svasato, fino a un terrazzino.

4)  20 m (5°; 3 C, levati).  Proseguire in verticale su roccia grigio - nera.

5)  25 m (6°; 15 C, levati).  Salire per un diedro aperto, fino a una cengia gialla.

6)  17 m (3°).  Dall'estremità destra della cengia salire in obliquo a destra, per un camino viscido, fino ad un comodo terrazzino.

7)  28 m (A1; chiodi a pressione).  Salire in verticale su roccia salda. PF su staffe.

8)  28 m (A1; chiodi a pressione).  Proseguire verticalmente su roccia salda. PF su staffe.

9)  28 m (A3; chiodi a pressione).  Salire verso sinistra su parete strapiombante.

Arrampicata estremamente delicata a causa della conformazione della roccia a cubetti, che non permette una buona introduzione dei chiodi a pressione. PF su staffe.

10)  28 m (A2; chiodi a pressione).  Salire prima verso sinistra e poi verticalmente, su roccia friabile. PF su staffe.

11)  15 m (A1; chiodi a pressione).  Traversare in salita verso destra fino ad un piccolo terrazzino. PF scomodo; assicurazione su staffe.

12)  5 m (6°; 4 C levati).  Salire lungo una fessura strapiombante, obliqua verso destra.

13-14)  50 m (3°, un passaggio di 5°; 3 C levati).

Proseguire prima in obliquo verso destra e poi verso sinistra (passo di 5°) fino a raggiungere la comoda cengia dove passa la via Ratti -Panzeri.

15-16-17)  55 m (A1; chiodi a pressione).

Dall'estremità destra della cengia salire su roccia salda. PF su staffe.

18)  25 m (A1, A2; chiodi a pressione; roccia salda).

Proseguire in direzione dell'estremità destra di un tetto.

Lunghezza di corda molto bella per la sua esposizione. PF su staffe.

19)  25 m (A2, A3; chiodi a pressione; roccia salda).

Salire fino sotto un piccolo tetto nero. PF sotto il tetto; assicurazione con buoni chiodi a pressione.

20)  28 m (5°, 4°).  Traversare a destra e entrare in un canale da salire a destra del canale.

21)  28 m (3°, 2°).  Proseguire in obliquo a sinistra e raggiungere la grande cengia detritica sotto la cima.

Seguendo l'ultimo tratto della via Normale (passi di 1°) raggiungere la vetta.

Parete sud-sud ovest - Via Marampon

Primi salitori:  Umberto Marampon e Vincenzo Muzi, 14 - 19-9-1980

Difficoltà:  4°,4°+,5°,5°+, A  Coefficiente Difficoltà: 3225   Coefficiente Globale: 3870

Parte inferiore della parete: 235 m, Sviluppo 308 m.  9 LC. 3°+, 4°, 5°+, A.

Parte superiore della parete: 155 m, Sviluppo 171 m. dalla 9° alla 13° lunghezza in comune con la via  Ratti-Panzeri.

Parte finale: 50 m. Via normale con passaggi di 1°.

(40*0,7) +(33*8) +(30*10) +(40*8) +(40*10) +(35*10) +(40*3) +(30*18) +(25*3) +(25*8)+(5*10) +(20*3)+(10*8)+(10*5) +(20*3)+(10*5)+(10*10) +(25*3)+(10*5) +(15*0,5)+(15*3) = 3225  485m.

Rischio: R4

Materiale:  i primi salitori hanno usato e lasciato: 139 C e 32 CF.

Relazione dei primi salitori.

Dal rifugio Vazzolèr portarsi sotto la parete sud della Torre Venezia.

Deviare a destra e, salendo su pendio detritico, raggiungere l'attacco, 10 metri a sinistra del fondo del grande diedro giallo, al centro della parete (ore 0,30).

Salire verticalmente con le seguenti lunghezze di corda:

1)  40 m (3°+). 4CF.

2)  33 m (A, 5°). 15 C, 4 , CF5

3)  30 m (5°+). 8 C, 3 CF.

4)  38 m (5°, A). 19 C, 3 CF.

5)  38 m (A, 5°+). 23 C, 5 CF.

6)  36 m (A, 5°+). 16 C, 5 CF.

7)  40 m (A, 4°). 35 C, 5 CF.

8)  28 m (A). 13 C, 3 CF.

9)  25 m (A, 4°). 10 C.

La fine di questa LC coincide con l'inizio della 9° LC della via Ratti, che si segue fino alla grande cengia dove si incrocia la via normale.

Parete Sud e Gran diedro  Via BIASIN

Primi salitori:  Giancarlo Biasin e Paolo Melucci, 27 e 28-7-1960

Difficoltà:  4°, 5°, 6°, A1, A2, A3  Coefficiente Difficoltà: 3977   Coefficiente Globale: 4772

(20*0,5)+(20*3) +(10*0,5)+(15*8)+(10*14)+(10*18) +(15*3)+(20*6) +(20*2)+(5*0,5) +(15*8)+(15*10) +(15*8)+(20*16) +(15*20) +(25*18) +(20*18)+(20*8) +(20*0,5)+(10*3)+(10*5)+(10*8)+(10*10) +(20*8)+(15*10) +(20*8)+(15*10) +(15*8)+(15*10) +(10*8)+(10*3)+(10*0,5) = 3977  480m.

Dislivello: 390 m, sviluppo 480 m., Parte finale: 50 m; passaggi di 1°; via normale.

Rischio: R4

Tempi:  ore 27 (tempo dei primi salitori)

Materiale:  i primi salitori hanno usato 95 chiodi normali e 3 cunei

Relazione dei primi salitori.

Dal rifugio Vazzolèr portarsi fin sotto la parete sud della Torre Venezia.

Deviare a destra e, salendo su pendio detritico, raggiungere l'attacco che si trova nel fondo del grande diedro giallo, al centro della parete (ore 0,30).

1)  40 m (4°, 3°, 4°-).  Attaccare alla sommità di un cono di detriti, salire il diedro e raggiungere verso destra un buon PF.

2)  42 m (3°, 5°, A0, 6°-, A1, 4°; 11 C).  Dal PF tornare indietro (3 m; 3°) su una cornice e tenendosi sulla destra, salire su un marcato spuntone (5°, A0).

Salire un corto diedro (6°-, A1) e dove diventa strapiombante traversare a sinistra e salire per alcuni metri (4°). PF buono.

3)  35 m (4°, 5°-, A0; 7 C).  Salire il marcato diedro (4°, 5°, A0; roccia friabile) e dopo circa 30 m, con un pendolo, raggiungere sulla destra un buon PF.

4)  25 m (4°-, 3°).  Salire sulla parete destra del diedro fino ad un buon PF.

5)  30 m (5°, 5°+, A1).  Salire in verticale nel diedro, su roccia malsicura (circa 10 m; 5°), fin dove è possibile traversare in orizzontale verso destra (20 m; 5°+, A1; alla partenza e al termine: 1 C).
Si è qui in prossimità dello spigolo limitante la parete destra del Gran diedro.

6-7)  35 m (5°, 6°, A2; circa 25 C).  Salire in verticale a sinistra dello spigolo, fino a un piccolo posto di fermata.

Proseguire in verticale fino ad un successivo piccolo posto di fermata sul filo dello spigolo (1 CF lasciato).

8)  15 m (5°, 6°, A3; 25 C).  Passare a destra e salire verticalmente, con difficoltà progressivamente crescenti, fin sotto un tetto a mezzaluna (in partenza 5°, poi 6° e A3; chiodatura difficile; 25 C).

Sotto al tetto, bivacco dei primi salitori (su staffe).

9)  25 m (6°+, A2, 6°, 5°).

Traversare verso sinistra, sotto il tetto, e salire per un breve diedro bianco.

Dove il diedro è chiuso da un tetto traversare, con difficoltà estreme, verso destra e poi salire verticalmente fino a una comoda nicchia, alla base di un caminetto.

(All'inizio 6°+, A2 e A3; due chiodi malsicuri lasciati in questo tratto; quindi 6° e in finale 5°).

Si raggiunge così la via Tissi - Andrich - Bortoli in corrispondenza del posto di fermata al termine della sua 12° LC.

Continuare seguendo la via Tissi fino alla vetta.

Parete Sud   Gran diedro   Diretta  Via Schubert

Primi salitori:  Pit Schubert, Klaus Werner e Alois Wojas, 6 e 7-7-1974

Difficoltà:  3°, 4°, 5°, 5°+, 6°-, A0, A1, A2, A3

Coefficiente Difficoltà: 5004   Coefficiente Globale: 6255

(20*3)+(20*0,5) +(20*8)+(10*14)+(10*18) +(10*3)+(10*6)+(15*18) +(25*2) +(10*0,5)+(10*14) +(30*8)+(5*18) +(10*8)+(20*18) +(30*19) +(10*8)+(10*18) +(20*3)+(10*6)+(10*18) +(15*8)+(15*10)+(5*18) +(15*8)+(15*18) +(6*6)+(6*0,2) +(20*2)+(15*0,5) +(15*8)+(15*18) +(20*10)+(10*18) +(15*8)+(10*18) +(15*3) +(20*0,5)+(20*2) = 570m.

Rischio: R5

Dislivello:  380 m.

Sviluppo:  569 m.

Tempi:  8 - 10 ore, 42 dei primi salitori (26 ore di preparazione e 16 ore nei giorni 6 e 7-7-1974)

Materiale:  i primi salitori hanno usato e lasciato: 89 C, 6 CE, 3 cunei di legno e 6 bongs; nei posti di fermata: 31 CF e 3 cunei di legno.

Un libro delle salite si trova in una piccola nicchia a destra del 13° posto di sosta.

Parte finale: 50 m; passaggi di 1°. Via normale.

Relazione dei primi salitori.

L'attacco si trova nel fondo del diedro e coincide con quello della via Biasin-Melucci.

Le prime quattro LC sono in comune con questa via.

1)  40 m (4°, 3°, 4°-).  Attaccare alla sommità di un cono di detriti, salire il diedro e raggiungere verso destra un buon PF.

2)  42 m (3°, 5°, A0, 6°-, A1, 4°; 11 C).  Dal PF tornare indietro (3 m; 3°) su una cornice e, tenendosi sulla destra, salire su un marcato spuntone (5°, A0).

Salire un corto diedro (6°-, A1) e dove diventa strapiombante traversare a sinistra e salire per alcuni metri (4°). PF buono.

3)  35 m (4°, 5°-, A0; 7 C).  Salire il marcato diedro (4°, 5°, A0; roccia friabile) e dopo circa 30 m, con un pendolo, raggiungere sulla destra un buon PF.

4)  25 m (4°-; 3°).  Salire sulla parete destra del diedro fino ad un buon PF.

Da qui la via Biasin devia a destra.

5)  20 m (3°, 6°-).  Traversare a sinistra nel diedro (3°) e salire in verticale (10 m; 6°-; 1 C). PF scomodo.

6)  35 m (5°, A0; 5 C).  Salire il diedro (5°) e traversare alcuni metri a sinistra (A0). PF buono.

7)  30 m (5°, A1, A2; 8 C, 4 CE, 2 bongs).

Ritornare a destra nel diedro su una marcata scaglia (5°).

Si è raggiunto il grande tetto al termine del grande diedro.

Seguire i chiodi fino ad un PF su staffe (A1, A2).

8)  30 m (A2, A3, A1, 5°; 12 C, 4 bongs, 2 cunei).

Seguendo i chiodi arrivare sull'orlo del tetto (A2, A3, A1) e salire un corto diedro (5°). PF su staffe.

Attenzione all'attrito delle corde sul bordo del tetto.

9)  20 m (5°, A1, 3°; 2 C).

Superare un piccolo strapiombo, salire un diedro (5°, A1) e, aggirato a destra uno spigolo, raggiungere (3°) un buon PF.

10)  40 m (4°-, 5°-, A1, 4°, 4°+; 7 C).

Obliquare a destra raggiungere una cengia (4°-), traversare a sinistra e superare uno strapiombo (5°-).

Proseguire in obliquo a destra e salire un corto diedro (A1).

Dall'ultimo chiodo traversare a sinistra, salire una parete (4°) e seguire una marcata rampa obliqua a destra fino ad un grosso spuntone (4° +). PF buono.

11)  35 m (5°, A1, 5°+; 13 C).  Salire sullo spuntone (5°) e, tenendosi leggermente a sinistra, salire fin sotto uno strapiombo (A1).

Traversare a sinistra (5° +, A1) fino ad un buon PF.

12)  30 m (A1, 6°-, 4°+, 5°; 7 C, 1 CE).

Ritornare a destra per alcuni metri, superare due piccoli strapiombi (A1, 6°-) e scendere obliquamente a destra, con l'aiuto della corda, su una cengia.

Traversare sulla cengia verso destra (4°+) finchè è possibile salire in obliquo a destra (5°). PF buono.

13)  12 m (5°-, 2°; 1 C).  Salire in verticale (6 m; 5°) e traversare a destra (6 m; 2°). PF buono. (Nicchia per bivacco).

14)  35 m (4°-, 3°).  Salire obliquamente a sinistra fino ad un buon PF.

15)  30 m (5°, A1, 5°-, 3°; 4 C).  Traversare a destra (6 m) e salire in obliquo a destra fino ad una cengia (5°, A1, 5°-). Traversare a destra fino ad un buon PF.

16)  30 m (A1, 5°+, A0; 4 C).  Superato un piccolo strapiombo (A1), prima salire verso sinistra e poi verso destra (5°+, A0). PF buono.

17)  25 m (5°, A1, A2; 7 C, 1 CE, 1 cuneo).  Salire in obliquo a destra fin sotto uno strapiombo (5°+, A1), traversare a destra, salire (2 m) e traversare a sinistra. PF su staffe.

18)  15 m (4°).  Salire obliquamente a sinistra. PF buono.

19)  40 m (3°, 4°-).  Salire un colatoio e raggiungere la grande cengia. PF buono.

Seguendo la via normale raggiungere la vetta.

Parete Sud - Via  TISSI-ANDRICH  

Bellissima scalata esclusivamente in libera e con difficoltà continue su roccia ottima e in esposizione costante.

Le difficoltà sono superiori a quelle della via dello spigolo ovest della Torre Trieste e di quello sud-ovest della Torre Venezia.

La via si svolge sulla zona grigia, la più alta e la più costantemente ripida della parete, a destra dell'immenso diedro giallo, chiuso da un enorme tetto, che ne segna il centro («gran diedro» Biasin-Melucci).

Si eleva diretta e sbuca sul grande ballatoio sotto la vetta, attraverso il ben visibile camino che taglia la parte superiore di questa zona.

L'attacco si trova sulla perpendicolare calata da questo camino, a sinistra di un masso addossato alla parete nel suo punto più basso.

Primi salitori:  Attilio Tissi, Giovanni Andrich e Attilio Bortoli,  20-8-1933

Difficoltà:  4°, 5°, 5°+  Coefficiente Difficoltà: 2536   Coefficiente Globale: 3043

(20*0,5)+(20*3) +(15*0,5)+(15*3) +(15*0,5)+(15*3) +(20*0,2)+(20*3) +(15*0,5)+(15*3) +(15*0,3)+(20*0,5) +(35*10) +(40*10) +(35*5) +(40*0,5) +(20*0,5)+(10*3)+(10*5)+(10*8)+(10*10) +(20*8)+(15*10) +(20*8)+(15*10) +(15*8)+(15*10) +(10*8)+(10*3)+(10*0,5) +(50*0,2) =

Dislivello:  460 m.

Sviluppo:  600 m.

Rischio: R4

Tempi:  ore 5-6, ore 12 dei primi salitori

Materiale:  i primi salitori hanno usato 30 chiodi (16 lasciati), portare dei friends e dei nuts e qualche chiodo

ACCESSO

Dal rifugio Vazzoler portarsi per sentiero fin sotto la parete Sud della Torre Venezia.

Deviare a destra, salire sul pendio detritico sotto la parete e raggiungere la base della parete.

L'attacco si trova a sinistra di un masso appoggiato alla parete (30 minuti).

LINEA di SALITA

Salire un pò obliqui a sinistra per 6-7 lunghezze verso un mugo che si vede più in alto sulla parete, una cinquantina di metri sotto il grande tetto e vicino all'orlo del diedro (fino a qui III e IV).

L'ultima lunghezza sotto il mugo percorre una parete grigia, percorsa da una fessura verticale a sinistra di un piccolo diedro obliquo chiuso da un tetto (VI-, poi IV e V).

Dal terrazzino con mugo inizia una traversata di una quarantina di metri obliquando a destra leggermente in alto.

È questo il tratto più difficile della salita per la esposizione, la scarsezza d'appigli e la verticalità della parete.

Dal mugo traversare a destra in salita, sopra ad un tetto, salire 10 m obliquando a destra (VI-) e traversare una dozzina di metri (V+) fermandosi su un piccolo spuntone; salire di nuovo obliquando leggermente per una decina di metri (V+) e continuare a destra per fermarsi su un altro piccolo terrazzino in zona meno ripida.

In questo tratto c' erano 7 ch. dei primi salitori; attualmente ce ne sono di meno.

Continuare arrampicando prima direttamente per una lunghezza, poi per più lunghezze obliquando a sinistra per evitare un grande tetto.

Ritornare infine sulla destra e quando la parete diventa liscia, salire una difficile fessura (circa 15 m, V) che porta verso il camino terminale.

Il camino all'inizio è facile, poi si allarga; scalare la parete gialla di destra (IV+) e poco sotto la volta che lo chiude, passare sulla grigia parete di sinistra.

Superare direttamente ancora 15 m e leggermente sulla sinistra, vincere un grosso strapiombo con buoni appigli (V).

Lo stretto e profondo camino secondario che segue, ramo sinistro del principale, porta al ballatoio sotto la vetta (V-, faticoso).

SALITA

1)  40 m (3°, 4°; 1 CF).  Salire in verticale. Sosta buona (1 CF).

2)  30 m (3°, 4°; 1 CF).  Obliquare leggermente verso sinistra.  Sosta buona (1 CF).

3)  30 m (3°, 4°; 1 CF).  Proseguire in verticale in obliquo a sinistra. Sosta buona (1 CF).

4)  20 m (4°, 3°, 2°).  Scalare una fessura-diedro (3°), all'inizio strapiombante (4°), e traversare a sinistra (2°).  Sosta buona.

5)  40 m (2°, 4°; 1 CF).  Continuare obliquamente a sinistra su gradoni (2°), fino alla base di una rampa obliqua da sinistra a destra.

Rimontare la rampa fino alla sua fine (4°), sotto una parete verticale con fessura.  Buona sosta (1 CF).

6)  30 m (3°, 4°).  Seguire la fessura fin sotto uno strapiombo giallo, da evitare traversando a sinistra (7 m) fino alla sosta.

7)  35 m (2°+, 3°).  Salire dei gradoni obliquando leggermente a destra, fin sotto degli strapiombi che si evitano traversando a sinistra.

Continuare verticalmente per un camino fino a raggiungere un buon posto di sosta.

8)  35 m (5°+; 3 C).  Salire in verticale su una parete (2 C) e proseguire poi per un diedro (1 C) che termina su un terrazzo con un grosso mugo caratteristico.  Sosta ottima.

Qui inizia una traversata di 40 m., ascendente e obliqua a destra, il tratto chiave della via.

La traversata può essere percorsa con una sola lunghezza di corda di 40 m o con una sosta intermedia.

9)  20 m (5°+; 4 C, 3 CF).  Dal terrazzo prima salire in obliquo leggero verso destra (10 m; 5°+; 3 C) e poi traversare orizzontalmente, ancora verso destra (10 m; 5°+; 1 C).  Sosta scomoda (2 CF).

10)  20 m (5°+; 2 C, 2 CF).  Continuare a traversare a destra (2 m), salire verticalmente (4 m; 1 C) e proseguire in obliquo verso destra (1 C) fino a un terrazzino.  Sosta discreta (2 CF).

11)  35 m (4°+, 3°; 1 C, 1 CF).  Da qui salire prima verticalmente (20 m; 4°+; 1 C) e poi obliquando a sinistra (4°+, 3°) fino a un terrazzino.  Sosta buona (1 CF).

12)  40 m (3°; 1 CF).  Continuare in obliquo a sinistra. Sosta buona (1 CF).

13-14)  60 m (3°, 4°, 5°, 5°+, 4°+; 2 C, 1 CF).  Salire obliquando verso destra, in direzione di una fessura che porta al camino terminale.

Raggiungere la fessura e seguirla (4°+) fino a un terrazzino.  Sosta discreta (1 CF).

15)  35 m (4°, 5°; 1 C, 1 CF).  Scalare la parete sovrastante (1 C) e poi obliquando a destra, fin sotto un tetto.  Sosta scomoda in una nicchia.

16)  35 m (5 °, 5°+; 3 C, 2 CF).  Proseguire a destra del tetto, salendo un camino che più in alto (7 m) si allarga e si approfondisce.

Scalare sulla parete destra del camino (10 m) fino a uno strapiombo ed infine traversare a sinistra (3 m).  Sosta scomoda (1 CF).

17)  30 m (5°, 5°+; 3 C, 2 CF).  Continuare in verticale (10 m; 1 C) su placche grigie, traversare a destra (3 m) e proseguire per un diedro aperto che poi si chiude.

Salire sulla sinistra per un corto diedro (2 m; 2 C) e superare uno strapiombo.  Sosta discreta in una nicchia (2 CF), alla base di un camino.

18)  30 m (5°, passaggi di 5°+, 3°; 3 C).  Scalare il camino (20 m; 5°, passi di 5°+; 3 C), che diventa un colatoio.

Rimontare il colatoio (10 m; 3°) fino a una conca detritica.  Buona sosta.

19)  30 m (5°, 3°, 4°; 1 C).  Superare uno strapiombo (3 m; 5°; 1 C), traversare a destra su una cengia, aggirare uno spigolo e per parete (10 m; 3°, 4°) raggiungere la grande cengia sotto la cima della Torre.

Percorrere la cengia verso destra, aggirare la parte terminale della Torre, prima sul versante Est e poi sul versante Nord dove s'incontra la via normale (tracce di sentiero su detriti), che si segue fino alla cima

(passi di 1°).

Spigolo sud est e parete sud - Via Redaelli

Primi salitori:  Giorgio Redaelli, Pierlorenzo Acquistapace e Corrado Zucchi, 17 - 20-6-1960

Difficoltà:  3°, 4°, 5°, 6°, A1, A2, AE  Coefficiente Difficoltà: 5727   Coefficiente Globale: 6872

Spigolo: 445 m, Sviluppo: 685 m., parte finale: 45 m; passaggi di 1°

(30*0,2)+(30*0,5) +(30*10)+(30*16)+(30*19) +(30*16)+(30*19) +(10*8)+(10*19) +(60*8) +(50*0,5)+(50*0,2) +(25*0,5)+(25*3) +(20*3)+(20*16)+(30*8) +(50*8) +(40*8)+(30*10)+(30*0,5)+(25*3) +(20*8)+(15*10) +(15*8)+(15*10) +(10*8)+(10*3)+(10*0,5) +(45*0,2) = 5727 785m.

Rischio: R4

Materiale:  180 C e 20 CE

Relazione di Giorgio Redaelli.

Dal rifugio Vazzolèr portarsi fin sotto lo spigolo sud est della Torre Venezia.

Deviare a destra e, salendo su pendio detritico, raggiungere l'attacco alla base dello spigolo.

(ore 0,25)

1-2)  60 m (2°, 3°).  Salire in verticale sullo zoccolo dello spigolo.

Alcuni metri a destra dello spigolo raggiungere la base di un marcato diedro giallo compreso tra un grande pilastro a sinistra ed una parete a destra.

3-4-5-6)  90 m (5°+, 6°, A1, A2).

Salire il diedro ed alla sua fine raggiungere un terrazzo, sulla sommità del pilastro, sotto una grande placca gialla. Lungo il diedro i posti di fermata sono su staffe.

7-8)  60 m (A2, AE, 6°; 20 CE).  Salire sulla placca, obliquando verso destra. PF su staffe.

9)  20 m (A2, 5°).  Salire in verticale e traversare a destra di un tetto fino a un PF.

10-11)  60 m (5°).  Salire in obliquo verso sinistra.

12-13-14)  100 m (3°, 2°).  Salire in verticale fino a raggiungere la grande spalla dello spigolo sud est.

15-16)  50 m (3°, 4°).  Dalla spalla traversare a sinistra dello spigolo, sulla parete sud.

17-18-19)  70 m (4°, 6°, 5°).  Salire in verticale a sinistra dello spigolo.

20-21)  50 m (5°).  Traversare verso sinistra, prima in leggera discesa e poi in orizzontale fin sotto la base del camino della via Tissi, in corrispondenza del PF alla fine della 15° LC.

23-24-25-26)  125 m (5°, 5°+, 3°, 4°).

Seguendo la via Tissi (16°, 17°, 18° LC) raggiungere la grande cengia.

Percorrendo la cengia verso destra si incrocia la via normale che si segue fino alla vetta.

Spigolo sud est   Diretta   Via Nardella-Scarabelli

Primi salitori:  Tiziano Nardella, Elio Scarabelli, Gianluigi Quarti e Giulio Martinelli, 10 -T- 14-7-1975

Difficoltà: 3°, 4°, 5°, 5°+, A1, A2, AE, parte finale: 45 m; passi di 1°. Via normale.

Coefficiente Difficoltà: 4490   Coefficiente Globale: 5388

(40*0,5) +(30*8) +(15*0,5)+(10*3) +(25*10)+(10*18) +(60*8) +(70*20) +(10*8) +(50*8) +(30*0,5) +(45*0,5)+(45*3) +(30*20) +(15*8)+(15*18) +(30*8)  = 550m.

Spigolo: 445 m.

Sviluppo: 530 m.

Rischio: R4

Tempi:  ore 40

Materiale:  i primi salitori hanno usato e lasciato 125 chiodi.

Relazione di Tiziano Nardella e di Elio Scarabelli.

Dal rifugio Vazzolèr portarsi fin sotto lo spigolo sud est della Torre Venezia.

Deviare a destra e, salendo su pendio detritico, raggiungere l'attacco, alla base dello spigolo, in corrispondenza di un piccolo pilastro appoggiato alla parete (ore 0,25).

1)  40 m (3°).  Salire a destra del piccolo pilastro.

2)  30 m (5°, A1).  Salire fino ad una terrazza coperta d'erba.

3)  25 m (3°, 4°).  Salire verticalmente.

4)  35 m (5°+, A1).  Salire in verticale su buona roccia fino ad una cengia coperta d'erba.

5)  30 m (5°).  Rimontare un canale formato dal grande pilastro dello spigolo sud est e dalla parete.

Roccia molto buona. PF a metà del canale.

6)  30 m (5°).  Salire il canale fino alla sommità del grande pilastro. PF su una terrazza sotto una grande parete gialla.

(Le LC 7-8-9-10-11 sono in comune con la via Redaelli-Acquistapace).

7-8)  70 m (A1, A2, AE).  Salire in obliquo verso destra la parete gialla. PF su staffe.

9)  10 m (5°).  Con una traversata verso destra (10 m; 5°) raggiungere una terrazza a destra del tetto che sovrasta la parete gialla. PF buono.

10-11)  50 m (5°).  Salire in obliquo a sinistra, su roccia friabile, fin sopra il tetto. PF buono.

12)  30 m (3°).  Salire su roccia molto buona fino ad una terrazza. PF buono.

13-14-15)  90 m (3°, 4°).  Con 3 lunghezze di corda salire lo spigolo del grande pilastro superiore.

16)  30 m (A1, A2).  Salire sullo spigolo del pilastro. PF su staffe.

17)  30 m (A1, A2, 5°).  Salire sul pilastro tenendosi in mezzo della sua parete est.

Con un passaggio in libera (5°), su roccia buona, raggiungere un terrazzino.

Su questo PF si trova una scatola con il libro della salita.

18)  30 m (5°).  Salire un camino e raggiungere la grande cengia sotto la parte sommitale della Torre.

Traversando a destra (1°) raggiungere la via normale.

Parete ovest - Via Dal Pozzo-Neri

Primi salitori:  Luigi Dal Pozzo e Sandro Neri; Giuseppe Fontana, Mario Kelemina e Renato Panciera, 28-7-1985

Difficoltà:  3°, 4°, 4°+, 5°  Coefficiente Difficoltà: 1072   Coefficiente Globale: 1232

(10*6)+(10*5)+(15*3) +(10*5)+(10*6) +(15*3)+(10*5)+(10*8) +(20*3)+(15*2) +(15*0,7)+(10*10) +(15*5)+(15*0,5)+(15*3) +(25*8)+(30*3) +(20*0,3) +(40*0,2) = 300m.

Parete: 245 m.

Sviluppo: 300 m. , parte finale: 55 m. passi di 1°

Rischio: R3

Tempi:  ore 5

Roccia:  ottima

Materiale:  i primi salitori hanno usato 19 C

Relazione di Luigi Dal Pozzo.

I primi salitori hanno dedicato la via alla memoria di Checco Antonel.

L'attacco si trova 30 m. a destra dell'inizio della via Livanos.

1)  35 m (5°-, 4°+, 4°-; 2 C.  Salire su una placca (20 m) e proseguire (15 m) fino ad un buon PF.

2)  20 m (4°+, 5°-, 4°+; 3 C).  Salire una fessura fin sotto un tetto, che si supera.

Continuare fino ad un terrazzino (8 m). PF buono.

3)  35 m (4°, 4°+, 5°, 4°; 4 C).  Salire in obliquo a sinistra (20 m), continuare in vertical in prossimità dello spigolo nord ovest (4 m) e traversare verso destra (8 m) fino ad un terrazzino. PF buono.

4)  35 m (4°, 4°-, 4°; 1 C).  Salire in verticale su parete a placche, raggiungere una cengia e proseguire verticalmente fino ad una cengia.

5)  25 m (3°+, 5°+, 5°; 4 C).  Traversare a destra sulla cengia (5 m) e salire sulla placca soprastante fino al suo termine. PF buono su una cengia.

6)  45 m (2°, 4°+, 3°, 4°, 4°+; 2 C).

Traversare a destra sulla cengia (7 m), superare in verticale un tratto di parete friabile e salire un diedro fino al suo termine.

Con salita obliqua a sinistra raggiungere un buon PF.

7)  55 m (5°, 4°; 3 C).

Salire su una placca (15 m) e proseguire lungo una fessura fino a raggiungere il PF alla fine della 8° LC della via Livanos.

8)  20 m (2°+).  Seguire l'ultimo tratto della via Livanos e raggiungere la grande cengia detritica sotto la cima.

Continuare con la via normale fino alla vetta.

Spigolo sud della parete ovest - Via Dal Pozzo-Panciera

Primi salitori:  Luigi Dal Pozzo e Renato Panciera, 1-8-1985

Difficoltà:  3°, 4°, 5°, 5°+

Spigolo: 250 m., Sviluppo 275 m. , parte finale: 55 m.. passi di 1°

Coefficiente Difficoltà: 852  Coefficiente Globale: 979

(15*6)+(15*8)+(15*3) +(25*5) +(15*3)+(15*0,7)+(15*5) +(20*6)+(10*0,5)+(10*0,2) +(35*5) +(80*0,5) =  852  270m.

Rischio: R3

Tempi:  ore 4,30

Roccia:  buona

Materiale:  i primi salitori hanno usato 16 C

Tutti i PF sono buoni escluso quello alla fine della 6° LC. 

Relazione di Luigi Dal Pozzo.

L'attacco si trova 10 m. a sinistra dell'inizio della variante Couzy della Via Andrich e a destra di un evidente tetto.

1)  45 m (5°-, 4°+, 5°, 4°+, 5°, 4°; 3 C).

Salire prima in verticale (5 m) e poi obliquamente a sinistra (25 m) fin sotto un tetto che si
supera a destra. Proseguire verticalmente fino ad un PF.

2)  25 m (5°-, 4°+; 2 C).  Salire in verticale su una parete a placche. PF su una piccola cengia.

3)  45 m (4°, 3°+, 4°+; 2 C).  Salire verticalmente, passare tra due tetti e, con una salita obliqua a destra, raggiungere il filo dello spigolo sud della parete ovest.

4)  40 m (5°-, 3°, 2°; 1 C).  Salire una fessura a sinistra dello spigolo, proseguire verticalmente (30 m) e obliquare a destra. PF quasi sul filo dello spigolo.

5)  35 m (4°+; 2 C).  Salire su parete, a sinistra dello spigolo. PF su un terrazzino.

6)  40 m (5°+, 5°-, 4°+; 3 C).  Salire in verticale (10 m), obliquare a sinistra, superare un piccolo tetto e traversare a sinistra. PF scomodo su appoggi, alla base di una parete grigia.

7)  45 m (4°+, 4°, 4°+; 3 C).  Salire su una placca, seguire una fessura fino alla cengia terminale della via Castiglioni  e continuare la salita sulla soprastante parete (20 m). PF sulla grande cengia sotto a cima.

Seguendo la via normale raggiungere la vetta.